<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Audi -36% a Febbraio, -25,5% Gen/Feb. E l'UNRAE presenta la ricetta. | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Audi -36% a Febbraio, -25,5% Gen/Feb. E l'UNRAE presenta la ricetta.

Overlandman ha scritto:
Matteo__ ha scritto:
Overlandman ha scritto:
Inoltre il mercato lo muove il popolo delle partite iva, non i dipendenti che cambiano l'auto ogni 10 anni, per cui le ricette proposte dall'Unrae mi sembrano ottime e in linea con la fiscalità corrente nell'UE per le auto, cosa che ci farà mettere in regola come paese prima che partano le sanzioni, che pare saranno prossime se l'Italia non si adegua.
Poi il governo inoltre non può fare un incentivazione ad hoc per i marchi nazionali, sarebbe prontamente sanzionato dall'UE per aiuti di stato.

Quindi visto che secondo te il mercato è mosso dalle partite iva che si fa? Si permette a questi ultimi (che muoveranno anche il mercato, io non ne sono troppo convinto) di continuare ad acquistare in modo agevolato è si continua a far pagare tutte le tasse agli altri impedendogli nel contempo di poter cambiare la macchina prima dei dieci anni (come se i "dipendenti" cambino l'auto ogni dieci anni per scelta personale, va bene generalizzare.....ma questa è proprio pesca a strascico :rolleyes: :rolleyes: ). Cioè come al solito valgono più gli interessi dei pochi a dispetto di quelli dei molti.
Sempre che il tuo ragionamento fondi su basi realistiche (non ho cifre a portata di mano quindi non posso contraddirti), possibile che tu non veda l'assurdità di tutto ciò? In pratica invece di incentivare il grosso della popolazione a cambiare auto più spesso la si deprime ancora di più semplicemente perchè lo status quo è che chi è agevolato cambia auto più spesso (e grazie tante......). Il mercato dell'auto stagna anche per questo, proprio perchè era stato dimensionato per motorizzare la massa, che ora non ha più soldi e l'auto deve farsela durare fin che può. Non prenderla a male, ma l'Italia sta tornando al medio evo soprattutto per questo modo di pensare, incapace di vedere un popolo come una singola entità a scapito di una visione settorializzata e classista. L'auto si deve dare la possibilità di cambiarla a tutti (ognuno rispettando il limite delle proprie VERE possibilità economiche, non facendo i buffoni con i soldi degli altri), non si può deprimere un settore a vantaggio di un'altro, se ne sono accorti persino i marchi premium (vedi downsizing delle motorizzazioni e l'enorme numero di piccole vetture che si accingono a presentare), gli unici che non sembrano accorgersene sono le persone che la pensano come te.

Ps: e comunque l'incentivazione ad hoc per i marchi nazionali mi dovresti spiegare dove starebbe: la Fiat ha da parecchio tempo perso la quota dominante di mercato generalista a favore dei marchi esteri, Ford e Volkswagen in testa. Senza contare poi che all'altro estremo Ferrari e Maserati hanno perso terreno come tutti gli altri marchi del segmento, si chiama crisi. Gli Italiani è risaputo che non comprano più italiano da un pezzo, se si incentivassero le fasce basse di mercato la Fiat ne beneficerebbe solo in parte marginale, assieme alla concorrenza.
Può sembrare cinico ma è come ti dico, è chiaro che se io in 4 anni faccio 150000 -200000 km da autonomo ho convenienza a cambiare l'auto, in quanto è un bene essenziale per il mio lavoro , mentre un lavoratore dipendente in 4 anni non ti fà neanche 50000 km in quanto usa i mezzi pubblici per recarsi sul posto di lavoro, che motivo avrebbe di cambiare un auto poco sfruttata che usa di solito il fine settimana e per le vacanze e comperarne un altra ?
Comunque anche in Germania l'auto la cambia più spesso l'autonomo rispetto al lavoratore dipendente, e lo so perchè in Germania ci vado un paio di volte all'anno per lavoro, e non è ritenuto uno scandalo da nessuno.
Poi per il resto sarei d'accordo che anche il privato possa ottenere un agevolazione fiscale quando acquista l'auto nuova, ma è un altro discorso.
Ma le tue affermazioni su cosa le basi?E' pieno di dipendenti che fanno 20000-30000km/anno e che non hanno alcuna detrazione fiscale pur utilizzando la vettura per lavorare.Lascia perdere poi i mezzi pubblici perchè è evidente che non ne hai mai preso uno, altrimenti capiresti che se non devi andare in piazza del duomo o simili più che un mezzo sono un ostacolo.Quindi, se al momento le vetture aziendali hanno sgravi fiscal,i si dovrebbe solo ringraziare che non vengono tolti, anzichè chiedere che questi vengano aumentati.
 
L'utilizzo dell'auto PER lavoro è differente dall'utilizzo dell'auto PER ANDARE al lavoro, quindi fino a certi limiti (quelli dettati dalle esigenze del lavoro che si fa, intendendo per esigenze solo quelle dettate dallo spazio necessario a bordo, non quelle derivanti da presunti bisogni di "prestigio", sia chiaro) sono anche d'accordo sugli sgravi. Invece oggi questi sgravi ce li ha anche gente a cui l'auto serve solo per andare al lavoro è ciò non va bene. Meno male poi che negli anni passati hanno introdotto dei limiti alle cifre e alle situazioni in cui era possibile detrarre, almeno che non si vedessero più auto da centomila euro detratte da farmacisti perchè necessarie per andare a consegnare le ricette....... :rolleyes:

PS: a scanso di equivoci, non sto accusando le persone di cui su, (non si può criticare qualcuno per aver rispettato la legge anche se solo perchè gliene veniva un vantaggio), ma lo Stato, che per tanti anni ha elargito a sbafo solo per mero tornaconto politico.
 
Potresti dirmi come fare per avere gli sgravi fiscali per chi usa l'auto solo per andare a lavoro? Anche in privato, sono seriamente interessato. Per un dipendente spendere un quarto dello stipendio in carburante solo per fare il tragitto casa - lavoro e viceversa non è il massimo, specie se ha moglie e figli da mantenere.
 
Ho riletto il mio intervento e in effetti leggendo fuori contesto era molto facile fraintendere: quello che volevo dire è che finchè l'auto sia considerata solo in qualità di mezzo di lavoro, a mio parere degli sgravi, seppur limitati, siano plausibili. Un pò come se ad un programmatore concedessero la possibilitá di detrarre parte dell'iva sull'acquisto del computer. Se l'auto è invece solo un mezzo per andare al lavoro tale cosa non ha senso, almeno non in un paese con trasporti pubblici degni di questo nome. In pratica il mezzo con cui produci reddito andrebbe sempre agevolato, questo non accade ma è un altro discorso, qui si parlava di auto.
Quello che non va bene è che tra i soggetti che possono detrarre l'auto ci sono anche persone che invece di tale mezzo non hanno bisogno per produrre reddito, ma che in virtù anche del solo fatto di possedere la partita iva, hanno agevolazioni fiscali che ad esempio un lavoratore dipendente, pur lavorando nello stesso modo, non ha. Facevo l'esempio del farmacista a proposito, ora magari quel caso non esiste più in quei termini, ma magari qualcun'altro si.
Chiaramente il mio pensiero rimane quello espresso più su, quello che ho scritto qui non deve essere letto in conflitto: si ad incentivi ai mezzi di produzione, ma limitati e solo se sono effettivamente tali. Uno stato responsabile non deve mai privilegiare un settore a scapito di un'altro, altrimenti mercato e concorrenza rimsngono solo parole.
 
Matteo__ ha scritto:
Ho riletto il mio intervento e in effetti leggendo fuori contesto era molto facile fraintendere: quello che volevo dire è che finchè l'auto sia considerata solo in qualità di mezzo di lavoro, a mio parere degli sgravi, seppur limitati, siano plausibili. Un pò come se ad un programmatore concedessero la possibilitá di detrarre parte dell'iva sull'acquisto del computer. Se l'auto è invece solo un mezzo per andare al lavoro tale cosa non ha senso, almeno non in un paese con trasporti pubblici degni di questo nome. In pratica il mezzo con cui produci reddito andrebbe sempre agevolato, questo non accade ma è un altro discorso, qui si parlava di auto.
Quello che non va bene è che tra i soggetti che possono detrarre l'auto ci sono anche persone che invece di tale mezzo non hanno bisogno per produrre reddito, ma che in virtù anche del solo fatto di possedere la partita iva, hanno agevolazioni fiscali che ad esempio un lavoratore dipendente, pur lavorando nello stesso modo, non ha. Facevo l'esempio del farmacista a proposito, ora magari quel caso non esiste più in quei termini, ma magari qualcun'altro si.
Chiaramente il mio pensiero rimane quello espresso più su, quello che ho scritto qui non deve essere letto in conflitto: si ad incentivi ai mezzi di produzione, ma limitati e solo se sono effettivamente tali. Uno stato responsabile non deve mai privilegiare un settore a scapito di un'altro, altrimenti mercato e concorrenza rimsngono solo parole.

E quale sarebbe questo Paese?
L'Italia, forse?
 
il primo di una lunga serie di mesi duri per i marchi.... di moda...

e con la gdf alle costole... :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

cresceranno marchi normali tipo opel vw....peugeot....e simili. con rapporto prezzo contenuti più onesti
 
vveneto ha scritto:
Matteo__ ha scritto:
Ho riletto il mio intervento e in effetti leggendo fuori contesto era molto facile fraintendere: quello che volevo dire è che finchè l'auto sia considerata solo in qualità di mezzo di lavoro, a mio parere degli sgravi, seppur limitati, siano plausibili. Un pò come se ad un programmatore concedessero la possibilitá di detrarre parte dell'iva sull'acquisto del computer. Se l'auto è invece solo un mezzo per andare al lavoro tale cosa non ha senso, almeno non in un paese con trasporti pubblici degni di questo nome. In pratica il mezzo con cui produci reddito andrebbe sempre agevolato, questo non accade ma è un altro discorso, qui si parlava di auto.
Quello che non va bene è che tra i soggetti che possono detrarre l'auto ci sono anche persone che invece di tale mezzo non hanno bisogno per produrre reddito, ma che in virtù anche del solo fatto di possedere la partita iva, hanno agevolazioni fiscali che ad esempio un lavoratore dipendente, pur lavorando nello stesso modo, non ha. Facevo l'esempio del farmacista a proposito, ora magari quel caso non esiste più in quei termini, ma magari qualcun'altro si.
Chiaramente il mio pensiero rimane quello espresso più su, quello che ho scritto qui non deve essere letto in conflitto: si ad incentivi ai mezzi di produzione, ma limitati e solo se sono effettivamente tali. Uno stato responsabile non deve mai privilegiare un settore a scapito di un'altro, altrimenti mercato e concorrenza rimsngono solo parole.

E quale sarebbe questo Paese?
L'Italia, forse?

Ovviamente no, ma non puoi utilizzare un malfunzionamento del sistema come presupposto per la concessione di agevolazioni, semmai spendi per aggiustare il sistema stesso :rolleyes:. Non sarò una cima, ma almeno concedimi il beneficio del dubbio, sostenere che In Italia il servizio di trasporto pubblico funzioni anche solo mediamente bene più che da ingenui sarebbe da reparto psichiatrico........
Possibile che io sia così infelice nello scrivere? O c'è un vago sentore di pretestuosità?
 
Matteo__ ha scritto:
vveneto ha scritto:
Matteo__ ha scritto:
Ho riletto il mio intervento e in effetti leggendo fuori contesto era molto facile fraintendere: quello che volevo dire è che finchè l'auto sia considerata solo in qualità di mezzo di lavoro, a mio parere degli sgravi, seppur limitati, siano plausibili. Un pò come se ad un programmatore concedessero la possibilitá di detrarre parte dell'iva sull'acquisto del computer. Se l'auto è invece solo un mezzo per andare al lavoro tale cosa non ha senso, almeno non in un paese con trasporti pubblici degni di questo nome. In pratica il mezzo con cui produci reddito andrebbe sempre agevolato, questo non accade ma è un altro discorso, qui si parlava di auto.
Quello che non va bene è che tra i soggetti che possono detrarre l'auto ci sono anche persone che invece di tale mezzo non hanno bisogno per produrre reddito, ma che in virtù anche del solo fatto di possedere la partita iva, hanno agevolazioni fiscali che ad esempio un lavoratore dipendente, pur lavorando nello stesso modo, non ha. Facevo l'esempio del farmacista a proposito, ora magari quel caso non esiste più in quei termini, ma magari qualcun'altro si.
Chiaramente il mio pensiero rimane quello espresso più su, quello che ho scritto qui non deve essere letto in conflitto: si ad incentivi ai mezzi di produzione, ma limitati e solo se sono effettivamente tali. Uno stato responsabile non deve mai privilegiare un settore a scapito di un'altro, altrimenti mercato e concorrenza rimsngono solo parole.

E quale sarebbe questo Paese?
L'Italia, forse?

Ovviamente no, ma non puoi utilizzare un malfunzionamento del sistema come presupposto per la concessione di agevolazioni, semmai spendi per aggiustare il sistema stesso :rolleyes:. Non sarò una cima, ma almeno concedimi il beneficio del dubbio, sostenere che In Italia il servizio di trasporto pubblico funzioni anche solo mediamente bene più che da ingenui sarebbe da reparto psichiatrico........
Possibile che io sia così infelice nello scrivere? O c'è un vago sentore di pretestuosità?

Non capisco, mi accusi di pretestuosità, e poi ripeti in pratica ciò che ho scritto io...che però va in contrasto con quanto scrivi tu poco sopra... :shock:
 
Non ero in contrasto con quello che scrivevo più su. Semplicemente sopra spiegavo per quale motivo a mio avviso fossero plausibili le detrazioni sull'auto per le persone che la utilizzano per produrre reddito mentre non lo fossero per coloro che la utilizzassero solo come mezzo di trasporto. Era un discorso generale, che non poteva prescindere dallo specificare che per rendere possibile ciò l'ipotetico sistema Paese in cui avvenisse questo dovrebbe però offrire un sistema di trasporto pubblico almeno sufficiente a tutti coloro che comunque per recarsi al lavoro hanno bisogno di spostarsi. L'ultimo intervento invece ripsonde semplicemente alla tua supposizione che io mi potessi in qualche modo riferire all'Italia, e sottolinea che nel momento in cui i trasporti pubblici non dovessero funzionare esattamente bene, la risposta non sarebbero incentivi al trasporto privato (quale sarebbe la possibilità di detrarre fiscalmente l'autovettura anche se non sia mezzo di produzione, il che mi sembrava fosse il sottinteso della tua affermazione), bensì investimenti per migliorare il sistema dei trasporti.
L'accusa di pretestuosità non era in verità un'accusa, semplicemente mi sembrava una delle due spiegazioni possibili alla tua domanda, l'altra era il non aver letto attentamente. Onestamente dai tuoi precedenti interventi mi eri sembrato persona attenta e quindi ho proteso verso la prima spiegazione. ;)
 
Sinceramente non riesco a comprendere il motivo per cui un agente di commercio, che con l'auto ci lavora, venga considerato un "agevolato" e gli si pongano comunque dei paletti molto stretti sulla deducibilità del suo strumento di lavoro.
In molti paesi europei questi paletti "stretti" non esistono. Sono forse più stupidi di noi?
Ho la vaga sensazione che in Italia questi paletti li abbiano messi per agevolare la produzione nazionale con il ridicolo limite del 1600 cc.
Ma avete una pallida idea di cosa costi, in termine di svalutazione, cambiare un auto con 80/100.000 km/anno di percorrenza?
Capisco e concordo che non sia lecito scaricarsi auto da 70.000 euri ma neanche i limiti di 25.000 circa (fissati già 5 anni fa) mi sembrano consoni considerando l'ammortamento in ben 4 anni.
Ora mi dite dopo 4 anni e magari 400.000 km chi se la compra un'auto del genere sull'usato?
Conosco agenti che fanno pure più di 100.000 all'anno e la macchina la cambiano dopo 18 mesi. In 18 mesi si scarica praticamente solo 1/3 dell'ammortamento e si fa comunque un bagno di sangue con la svalutazione
Se tutto questo la considerate una ingiusta agevolazione domani vado al Santo (sono di Padova) ad accendere un cero per la grazia ricevuta da questo stato sprecone che mi agevola così spudoratamente a scapito degli altri.
Andatevi a leggere i limiti di deducibilità di altre categorie di imprenditori e/o professionisti e vedrete che lo Stato non è poi così largo di maniche come sembra.
 
Lo è stato in passato troppo largo di maniche, e ci siamo ritrovati dove ben sappiamo. Non dico che quello che hai scritto non sia giusto, però se i soldi son pochi tant'è, basta che vengano diminuite le agevolazioni in maniera ben distribuita tra la popolazione, tenendo ben in mente che chi ha preso più in passato e anche giusto che dia di più ora. Per il resto sul tuo discorso nulla da eccepire: i mezzi di produzione devono poter essere detratti, se il mezzo che usi per lavoro dopo un'anno è oggettivamente da cambiare che si alzino le detrazioni in maniera da velocizzare l'ammortamento, però se ti becco anche solo mezza volta a fare la spesa o a usare quell'auto nei festivi ti faccio passare la voglia, tu credi che sia possibile da parte della categoria garantire una cosa del genere? Fermo restando che con 25000 euro ti compri una signora auto (per alcuni lavori è pure troppo, infatti scrivevo che il limite andrebbe variato categoria per categoria, anche se la vedo difficilmente realizzabile), non vedo a cosa possa servirne una più costosa. Non si può portare la difficile rivendibilità come pretesto: i macchinari industriali alla frutta li rivendono all'estero dove le richieste qualitative sono meno stringenti, con le auto si può fare lo stesso, e comunque una soluzione al problema che poni tu sarebbe proprio acquistare un 'auto il più economica possibile in rapporto alle proprie esigenze, così alla fine del ciclo la butti e basta, anche se con la dovuta pazienza persino una punto con 300000 km si riesce a rivendere, magari non ci guadagni, ma almeno risparmi gli oneri della rottamazione.
 
provocantibus ha scritto:
In molti paesi europei questi paletti "stretti" non esistono. Sono forse più stupidi di noi?

No, magari solo più onesti! ;)

provocantibus ha scritto:
Capisco e concordo che non sia lecito scaricarsi auto da 70.000 euri ma neanche i limiti di 25.000 circa (fissati già 5 anni fa) mi sembrano consoni considerando l'ammortamento in ben 4 anni.
Ora mi dite dopo 4 anni e magari 400.000 km chi se la compra un'auto del genere sull'usato?

Ad oggi a nessuno puntano una pistola alla tempia è obbligano a fare un determinato lavoro. Ogni scelta determina pro e contro. Riallacciandomi a quanto detto sopra c'è molta di gente che si scarica auto di grossa cilindrata come auto di rappresentanza.
Se un agente di commercio deve avere la possibilità di scaricare il 100% solo perchè inserito in quella figura allora anche l'impiegato che prende i mezzi deve poter scaricare la tessera o chi usa l'auto per andare in ufficio, ecc. 8)

Diverso il discorso se uno in un anno fa 100.000 km. allora a quel punto si può considerare una variazione, ma anche li come li dimostri, sai qunata gente fa taroccare il contachilometri? :rolleyes:

Di lobby ce ne sono ed anche tante.
 
FurettoS ha scritto:
provocantibus ha scritto:
In molti paesi europei questi paletti "stretti" non esistono. Sono forse più stupidi di noi?

No, magari solo più onesti! ;)

provocantibus ha scritto:
Capisco e concordo che non sia lecito scaricarsi auto da 70.000 euri ma neanche i limiti di 25.000 circa (fissati già 5 anni fa) mi sembrano consoni considerando l'ammortamento in ben 4 anni.
Ora mi dite dopo 4 anni e magari 400.000 km chi se la compra un'auto del genere sull'usato?

Ad oggi a nessuno puntano una pistola alla tempia è obbligano a fare un determinato lavoro. Ogni scelta determina pro e contro. Riallacciandomi a quanto detto sopra c'è molta di gente che si scarica auto di grossa cilindrata come auto di rappresentanza.
Se un agente di commercio deve avere la possibilità di scaricare il 100% solo perchè inserito in quella figura allora anche l'impiegato che prende i mezzi deve poter scaricare la tessera o chi usa l'auto per andare in ufficio, ecc. 8)

Diverso il discorso se uno in un anno fa 100.000 km. allora a quel punto si può considerare una variazione, ma anche li come li dimostri, sai qunata gente fa taroccare il contachilometri? :rolleyes:

Di lobby ce ne sono ed anche tante.

uno puo' fare l' agente di commercio con una bella SW 2000 Franzosa
da 30.000 E, se vuole Triade s' appiccia con la differenza
 
FurettoS ha scritto:
provocantibus ha scritto:
In molti paesi europei questi paletti "stretti" non esistono. Sono forse più stupidi di noi?

No, magari solo più onesti! ;)

provocantibus ha scritto:
Capisco e concordo che non sia lecito scaricarsi auto da 70.000 euri ma neanche i limiti di 25.000 circa (fissati già 5 anni fa) mi sembrano consoni considerando l'ammortamento in ben 4 anni.
Ora mi dite dopo 4 anni e magari 400.000 km chi se la compra un'auto del genere sull'usato?

Ad oggi a nessuno puntano una pistola alla tempia è obbligano a fare un determinato lavoro. Ogni scelta determina pro e contro. Riallacciandomi a quanto detto sopra c'è molta di gente che si scarica auto di grossa cilindrata come auto di rappresentanza.
Se un agente di commercio deve avere la possibilità di scaricare il 100% solo perchè inserito in quella figura allora anche l'impiegato che prende i mezzi deve poter scaricare la tessera o chi usa l'auto per andare in ufficio, ecc. 8)

Diverso il discorso se uno in un anno fa 100.000 km. allora a quel punto si può considerare una variazione, ma anche li come li dimostri, sai qunata gente fa taroccare il contachilometri? :rolleyes:

Di lobby ce ne sono ed anche tante.
Vedi, in tutte le cose deve esserci un senso della misura.
Non mi puoi paragonare l'abbonamento autobus o treno per andare al lavoro
con le spese che sostine un agente di commercio che senza auto non può proprio lavorare.
Sul fatto, poi che all'estero siano più onesti, ho qualche sacrosanto dubbio visto che lavoro pure in Alto Adige che è più tedesca che italiana e di gabole ne combinano pure loro. Come tutti.
Poi non vedo perchè un agente di commercio onesto debba pagare per la disonestà altrui e tutto si po dire tranne che facciano parte di una lobby.
Sono dei precari a vita senza nessuna garanzia per il futuro con i mandati che possono esser disdettati in qualunque momento.
Sul fatto, poi, che nessuno li obbliga a fare questo mestiere non saprei come commentare. Ognuno fa quel che può nella vita , per lo stesso motivo nessuno obbliga a fare l'impiegato o il ragioniere del catasto.
Qui non stiamo parlando di "macchine di rappresentanza" ma bensì di strumenti di lavoro.
Vorrei vedere se nell'azienda dove lavori dicessero ai titolari che per arredare gli uffici non possono superare l'equivalente di quello che spenderebbero acquistando i mobili all'Ikea.
Oppure che non possono spendere più di un tot per l'immobile, sia che si tratti di affitto che di leasing.
La stessa cosa vale per la macchina del rappresentante.
 
provocantibus ha scritto:
Vedi, in tutte le cose deve esserci un senso della misura.
Non mi puoi paragonare l'abbonamento autobus o treno per andare al lavoro
con le spese che sostine un agente di commercio che senza auto non può proprio lavorare.
Sul fatto, poi che all'estero siano più onesti, ho qualche sacrosanto dubbio visto che lavoro pure in Alto Adige che è più tedesca che italiana e di gabole ne combinano pure loro. Come tutti.
Poi non vedo perchè un agente di commercio onesto debba pagare per la disonestà altrui e tutto si po dire tranne che facciano parte di una lobby.
Sono dei precari a vita senza nessuna garanzia per il futuro con i mandati che possono esser disdettati in qualunque momento.
Sul fatto, poi, che nessuno li obbliga a fare questo mestiere non saprei come commentare. Ognuno fa quel che può nella vita , per lo stesso motivo nessuno obbliga a fare l'impiegato o il ragioniere del catasto.
Qui non stiamo parlando di "macchine di rappresentanza" ma bensì di strumenti di lavoro.
Vorrei vedere se nell'azienda dove lavori dicessero ai titolari che per arredare gli uffici non possono superare l'equivalente di quello che spenderebbero acquistando i mobili all'Ikea.
Oppure che non possono spendere più di un tot per l'immobile, sia che si tratti di affitto che di leasing.
La stessa cosa vale per la macchina del rappresentante.

Premesso che da me gli arredi gli hanno già riciclati, in buone condizioni, ma riciclati proprio per problemi di contenimento di costi; quindi non c'è molto di assurdo in quello che poni come esempio.

Sulle partite iva non mi riferisco ad una figura in particolare ma se nello specifico mi riporti la figura dell'agente di commercio e se l'auto come dici "è uno strumento di lavoro" di norma si consente di scaricare comunque una quota atta a consentire all'individio di esercitare il proprio impiego ed un auto da 25.000 ? va bene per esercitare tale tipologia di lavoro, se uno vuole un auto da 50.000 ? e si presume che quindi guadagni per investirne altrettanti il restante della quota è ha spese sue.
Non è che con un auto da 25.000 non lavori, è come se io volessi per forza un PC da 5000 ? o una scrivania fatta artigianalmente da un ebanista per lavorare.
A me danno un PC ed una scrivania in linea con il lavoro che faccio, se voglio un portatile ultrafigo me lo devo comprare di tasca mia.

Il senso dell'abbonamento sta nell'equivalenza che dietro l'appellativo di strumento di lavoro non si può giustificare tutto e scaricare sulla collettività.
Una società ad un impiegato da il Pc, la scrivania e magari altre cose ma l'abbonamento alla fine te lo paghi da te, come altre; chi fa il libero professionista/imprenditore compie una scelta per determinati motivi e sicuramente c'è anche una valida componente economica.

Io tutte le mattine devo prendere l'auto per andare in ufficio perchè non ho aternativa ma sino adesso nessuno mia ha proprosto di scarcarne una percentuale visto che sono impiegato in una azienda. ;)

Infine voglio solo ricordari quali siano i dati sull'evasione e corruzione in Italia che superano di gran lunga i 200 miliardi annui.
C'è gente che scarica persino l'aria che respira e altri invece che si fingono morti così nessuno si accorge che respirano. ;)
 
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