Overlandman ha scritto:
Inoltre il mercato lo muove il popolo delle partite iva, non i dipendenti che cambiano l'auto ogni 10 anni, per cui le ricette proposte dall'Unrae mi sembrano ottime e in linea con la fiscalità corrente nell'UE per le auto, cosa che ci farà mettere in regola come paese prima che partano le sanzioni, che pare saranno prossime se l'Italia non si adegua.
Poi il governo inoltre non può fare un incentivazione ad hoc per i marchi nazionali, sarebbe prontamente sanzionato dall'UE per aiuti di stato.
Quindi visto che secondo te il mercato è mosso dalle partite iva che si fa? Si permette a questi ultimi (che muoveranno anche il mercato, io non ne sono troppo convinto) di continuare ad acquistare in modo agevolato è si continua a far pagare tutte le tasse agli altri impedendogli nel contempo di poter cambiare la macchina prima dei dieci anni (come se i "dipendenti" cambino l'auto ogni dieci anni per scelta personale, va bene generalizzare.....ma questa è proprio pesca a strascico

). Cioè come al solito valgono più gli interessi dei pochi a dispetto di quelli dei molti.
Sempre che il tuo ragionamento fondi su basi realistiche (non ho cifre a portata di mano quindi non posso contraddirti), possibile che tu non veda l'assurdità di tutto ciò? In pratica invece di incentivare il grosso della popolazione a cambiare auto più spesso la si deprime ancora di più semplicemente perchè lo status quo è che chi è agevolato cambia auto più spesso (e grazie tante......). Il mercato dell'auto stagna anche per questo, proprio perchè era stato dimensionato per motorizzare la massa, che ora non ha più soldi e l'auto deve farsela durare fin che può. Non prenderla a male, ma l'Italia sta tornando al medio evo soprattutto per questo modo di pensare, incapace di vedere un popolo come una singola entità a scapito di una visione settorializzata e classista. L'auto si deve dare la possibilità di cambiarla a tutti (ognuno rispettando il limite delle proprie VERE possibilità economiche, non facendo i buffoni con i soldi degli altri), non si può deprimere un settore a vantaggio di un'altro, se ne sono accorti persino i marchi premium (vedi downsizing delle motorizzazioni e l'enorme numero di piccole vetture che si accingono a presentare), gli unici che non sembrano accorgersene sono le persone che la pensano come te.
Ps: e comunque l'incentivazione ad hoc per i marchi nazionali mi dovresti spiegare dove starebbe: la Fiat ha da parecchio tempo perso la quota dominante di mercato generalista a favore dei marchi esteri, Ford e Volkswagen in testa. Senza contare poi che all'altro estremo Ferrari e Maserati hanno perso terreno come tutti gli altri marchi del segmento, si chiama crisi. Gli Italiani è risaputo che non comprano più italiano da un pezzo, se si incentivassero le fasce basse di mercato la Fiat ne beneficerebbe solo in parte marginale, assieme alla concorrenza.