Fermo restando che stiamo parlando di una questione di fondo e che più di fondo e complessa non potrebbe essere, questo aspetto della cosa mi sembra evidente : nelle giovani generazioni - ma, purtroppo, spesso anche tra i non giovani - è raro trovare una coscienza che vada oltre il proprio naso, con una visione un attimino più ampia delle cose, dei problemi, della situazione umana e di come si è arrivati al mondo d'oggi : particolarmente diffusa e scontata è la mentalità del dare per scontato un certo benessere - ed i relativi diritti, ad esso legati a doppio filo e non a caso inapplicati e regolarmente calpestati laddove ci siano più impellenti problemi di sopravvivenza quotidiana.Anche se si trattava di una protesta più generica e non solo contro l'uso delle auto a me piacerebbe moltissimo vedere sui social video di ragazzi giovani che fanno vedere che vanno a piedi a scuola o che condividono l'auto in modo che un solo genitore accompagni almeno 3 ragazzi.
Non so da quanto non mi capita di vedere dei ragazzini in bici.
Monopattini elettrici oppure scooter a benzina.
Le bici le usano molto di più gli adulti.
Gran parte dei giovani - e sicuramente gran parte dei contestatori "attivisti" (una parola questa che uso malvolentieri e mi pare fuori luogo per questa gente) se non forse la quasi totalità - non si rende proprio conto di questo, probabilmente perché in famiglia nessuno ha mai sentito il bisogno di far notare, a loro ma penso neanche ai loro genitori, qualche minima base sul chi siamo e da dove veniamo, con particolare riguardo a certe conquiste, ancora piuttosto recenti, del benessere e che loro danno per scontate, come se ci fossero sempre state.
Non sanno costoro, ad esempio, che ancora fino a diversi anni dopo la fine dell'ultimo conflitto mondiale, in Italia :
- una parte non marginale della popolazione era analfabeta (io, che dopotutto non sono centenario, ricordo benissimo la trasmissione TV del pomeriggio "Non è mai troppo tardi" condotta dal maestro Alberto Manzi, che io seguivo con interesse da bambino senza neppure rendermi ben conto, allora, che era destinata agli analfabeti) ed anche tra gli altri il livello di scolarizzazione era molto basso, con la maggior parte che aveva seguito solo le elementari;
- buona parte della gente non aveva neppure il bagno in casa, molti non avevano un impianto di riscaldamento e fino a fine anni '50 / inizio anni '60 la maggior parte non aveva la TV né elettrodomestici né l'automobile;
e via dicendo..... ora, il punto è chi non si rende conto di come stavano le cose fino ad un passato che storicamente è ieri non si rende neppure conto che, se non si vive più così - ossia dedicando la gran parte del proprio tempo ad attività di pura sopravvivenza - è perché c'è stato uno sviluppo economico basato sul lavoro.
Molti dei giovani d'oggi, e sicuramente come detto la gran parte dei contestatori / attivisti, non si rendono affatto conto che, se loro possono dedicare tutto questo tempo alle discutibili attività cui lo dedicano ed avere ugualmente un buon tenore di vita, è perché quello sviluppo economico basato sul lavoro glielo consente : quel certo sistema di organizzazione sociale cui loro propongono tagli / modifiche drastiche, incontrollate ed incuranti delle conseguenze : che invece potrebbero anche essere pesantissime, spingendo tanta gente verso una situazione di miseria o di semi-miseria simile a quella sopra ricordata e che era comune fino ad una sessantina di anni fa, ma che oggi, dopo aver assaggiato il benessere, sarebbe ben più difficile da sopportare.
Per non parlare del fatto che l'interesse per le loro battaglie di velleitario ecologismo svanirebbe rapidamente, in un contesto in cui la gente avrebbe da pensare come mettere insieme il pranzo con la cena..... altro che fare i sit-in.
I contestatori di cui si parla qui, ma in generale buona parte dei contestatori d'oggi, sono così : contestano, ma si guardano bene dal rinunciare al loro "scontato" benessere : un altro esempio illuminante viene da quelli che hanno occupato a Roma la facoltà di Scienze Politiche, che hanno sospeso l'occupazione nel week-end di fine Ottobre / inizio Novembre : rinunciare al week-end, ma scherziamo ?? l'occupazione - su cui non dirò quel che penso - può attendere...
E tutto senza proporre alcuna soluzione alternativa che sia basata su possibilità concrete : solo utopie infantili.
Beato chi riesce a prenderli sul serio, questi qua.....