<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Attenti all'intelligenza artificiale... | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

Attenti all'intelligenza artificiale...

Mi ricordo i progetti edilizi di mio padre: per una villetta, bastava una relazione tecnica, piante, prospetti, sezioni, computo metrico estimativo, la richiesta della (allora) licenza edilizia; strutture lo stretto necessario, calcolate a mano col regolo, due calcoletti termici. E bastava un solo tecnico, massimo due.
Adesso? Non ti faccio l'elenco delle carte necessarie, basta solo quello dei tecnici necessari: un progettista architettonico, un ingegnere strutturista, un direttore dei lavori, un geologo, un termotecnico, un elettrotecnico se superi i 6kW, un esperto paesaggista (se si la sfortuna di essere in zone tutelate) un collaudatore statico, un topografo, un coordinatore per la sicurezza in fase di progetto e uno in fase di esecuzione...


Non so nemmeno il ( vero ) fine....
Non vorrei che compartecipasse il fare spendere comunque soldi.
A partire dai controlli caldaia ( ai prezzi richiesti ), e.....
....Abbiamo messo in vendita la villeta del mare....
Appena arrivati un 1100 e rotti euri di fatture per incartamenti assortiti
 
questa e' una bella domanda.
L'hai visto blade runner? spero di si perche' e' un capolavoro anche futuristico.
Avevo scritto una bella risposta partendo dal dopoguerra ma arrivo al sodo velocemente:
tra 40 50 anni ogni paese vedra' progressivamente un forte accentramento delle aziende che
producono beni e servizi.
Poche che faranno redditi quanto uno stato. Per capirsi quello che stiamo gia' vedendo con Amazon.
Quella e' la tendenza e non ci possiamo fare niente , il mercato stesso li premia.
I singoli stati per far campare quel 50% di popolazione che non lavorera' fara' pagare un imposta
a queste aziende per vendere a livello nazionale e verra' ripartita come reddito di "cittadinanza".
Tanta parte della popolazione non fara' niente per vivere e il tenore di vita sara' modesto, un lontano
ricordo di quello di oggi.
Le tecnologie saranno accessibili a tutti sia per i bassi costi di funzionamento sia per ipnotizzare le masse;
non tanto per "addormentarle" quanto proprio per dargli qualcosa da fare durante il giorno.
Questo secondo molti e' quello che aspettera' chi verra' dopo di noi. Tra molti molti anni.

Affronta temi anche molto più pesanti. Con i quali, come nel film, anche noi potremmo trovarci a fare i conti.
 
Eppure il mondo,
magari un po' piu' lentamente, ma andava avanti lo stesso....
Soprattutto....
Chi lavorava manteneva una famiglia con 2 figli di cui uno, quasi sempre si laureava....

da un lato c'e' la "tecnologia" non la si puo' fermare almeno nel mondo "occidentale" in un certo senso la si puo' regolamentare ma regolamentare qualcosa nel nostro paese si sa come si va a finire....
per cui mettersi l'animo in pace....

dall'altro abbandonato il significato di lavoro "dignitoso" decenni fa...... l'IA , le rete hanno dato forse una accellerata per alcuni lavori che si credevano insostituibili, per cui come ho appurato la settimana scosa una servizio "clienti" fatto in parte con IA ed in parte di gente pagata dall'altra parte del mondo mi ha risolto un "problema" ( fatto dal sistema stesso ) ma irrisolvibile nel "nostro" paese.

risolverlo qui da noi avrebbe comportato una spesa diciamo decine di volte superiore.....per cui a monte l'impiegato che metteva i "bollini" non e' piu' contemplato ne lo sarà piu'.

e lo dico con rammarico....visto che se per x motivi , tra cui calo tensione energia, terremoti od altro non abbiamo un piano b.......forse qualche ponte radio gestito da militare, protezione civile e qualche radioamatore....
 
da un lato c'e' la "tecnologia" non la si puo' fermare almeno nel mondo "occidentale" in un certo senso la si puo' regolamentare ma regolamentare qualcosa nel nostro paese si sa come si va a finire....
per cui mettersi l'animo in pace....

dall'altro abbandonato il significato di lavoro "dignitoso" decenni fa...... l'IA , le rete hanno dato forse una accellerata per alcuni lavori che si credevano insostituibili, per cui come ho appurato la settimana scosa una servizio "clienti" fatto in parte con IA ed in parte di gente pagata dall'altra parte del mondo mi ha risolto un "problema" ( fatto dal sistema stesso ) ma irrisolvibile nel "nostro" paese.

risolverlo qui da noi avrebbe comportato una spesa diciamo decine di volte superiore.....per cui a monte l'impiegato che metteva i "bollini" non e' piu' contemplato ne lo sarà piu'.

e lo dico con rammarico....visto che se per x motivi , tra cui calo tensione energia, terremoti od altro non abbiamo un piano b.......forse qualche ponte radio gestito da militare, protezione civile e qualche radioamatore....


Quello che dici ha un fondo di verita' incontenstabile
Il progresso non si puo' arrestare.
Speriamo l' AI dia una mano anche nell' ammorbidere un
trapasso cosi' impegnativo se condotto malamente
 
Il progresso non si arresta ma neanche lo si subisce passivamente, come in tutte le cose ci vuole un minimo di formazione
Il problema è che l'accelerazione dell' evoluzione culturale é inferiore a quella del progresso tecnologico. Sembra un ossimoro: come puó la cultura (in senso lato) che ha creato la tecnologia arrivare dopo? Se l'ha inventata, dovrebbe possederne le chiavi per controllarla, invece la insegue. Difatti se ci pensiamo bene, oggi quella stessa tecnologia permea praticamente tutti gli aspetti della nostra vita, e ci tocca subirla, volenti o dolenti.Anche adesso che scrivo, per esempio, questo forum si basa su queste tecnologie.
E qui ritorniamo alla AI e alle sue implicazioni non tanto sul nostro modo di vivere, ma su come ci stiamo evolvendo. La AI é un servitore che ci da risposte statisticamente plausibili sempre, fedele e a cui teniamo testa, oppure è una specie di alieno in terra di cui conosciamo sempre meno? La AI ragiona, pensa, capisce, che sia cosciente oppure correla solo dati senza capirli?
Il problema peró, anzi il rischio principale che corriamo «non è che le macchine diventino intelligenti, ma che noi smettiamo di esserlo» (non é mia, l'ho letta e mi sembra perfetta).
 
La AI ragiona, pensa, capisce, che sia cosciente oppure correla solo dati senza capirli?
ovviamente la seconda che hai detto....

il rischio principale che corriamo «non è che le macchine diventino intelligenti, ma che noi smettiamo di esserlo»
concordo al 10000%

Piccolo esempio. Mia figlia ha inviato un lavoro a una rivista e dentro c'era una frase del tipo: il risultato della simulazione differisce dallo sperimentale per meno del 5%, quindi può essere ritenuto accettabile. Uno dei revisori ha chiesto se c'è un riferimento bibliografico per questa affermazione, e in effetti nella bibliografia non c'era. Gira la domanda a ChatGPT (premium), la quale conferma che effettivamente il 5% è accettabile come riportato nella documentazione di Abaqus (il software di analisi agli elementi finiti che usano nel suo dipartimento). Guardiamo la documentazione, e il riferimento al 5% non c'è.... nuova interrogazione, e la risposta è del tipo: in effetti, la documentazione di Abaqus non riporta esplicitamente il dato del 5%, ma si tratta di un valore comunemente accettato in questo tipo di ricerche, e in effetti lo si trova nei manuali sull'argomento (consultate le fonti, ed è così).... in pratica, sarebbe uno di quei parametri, tipo il 3% del rapporto defici/PIL, che qualcuno ha scritto una volta da qualche parte, e si è tirato dietro negli anni a seguire. Succo del discorso: aver accettato il primo risultato della chiacchierata con la AI avrebbe portato a scrivere una cosa inesatta.
Domanda: quante di queste "inesattezze" vengono prese per buone ogni giorno, anche in ambito tecnico-scientifico?
 
ovviamente la seconda che hai detto....


concordo al 10000%

aver accettato il primo risultato della chiacchierata con la AI avrebbe portato a scrivere una cosa inesatta.
Domanda: quante di queste "inesattezze" vengono prese per buone ogni giorno, anche in ambito tecnico-scientifico?
Difatti....chi avra' una IA più' "precisa", un domani (che sara arricchita dai nostri dati) .....vincera ricchi premi e cottilons...e dubito sarà utilizzabile da tutti. non sarà per i comuni mortali....tipo i già citati algoritmi delle famose grandi ditte che ci vendono l'inimmaginabile a scapito di tutto il resto del mondo commerciale....
 
Succo del discorso: aver accettato il primo risultato della chiacchierata con la AI avrebbe portato a scrivere una cosa inesatta.
Domanda: quante di queste "inesattezze" vengono prese per buone ogni giorno, anche in ambito tecnico-scientifico?
Quindi bisognerá educare all' utilizzo responsabile della AI da parte delle persone, magari sará una futura materia di insegnamento scolastico. Invece ho l' impressione che la corsa sia a sviluppare AI sempre più evolute fino al punto di farle diventare responsabili. Ma a che pro dico io: teniamoci il timone noi in mano (anzi la spina di corrente che alimenta la AI), cresciamo intelluamente (alias culturalmente) e sviluppiamola pure la AI in termini di sempre migliore output nella correlazione di masse di dadi sterminate, ma teniamola un po' scema.
Parlare di AI responsabile non significa quindi chiedere all’AI di essere responsabile, ma di imporre responsabilità alle aziende che la producono, e agli enti pubblici e privati che la utilizzano.
Lasciare l' ultima parola alle persone quindi.
 
I
Il problema peró, anzi il rischio principale che corriamo «non è che le macchine diventino intelligenti, ma che noi smettiamo di esserlo» (non é mia, l'ho letta e mi sembra perfetta).
Permettimi ......lo possiamo estrapolare dai pensiero ( con molta ragione) dei luddisti nell'800.....e sono finiti molto male...ma molto male.
Qui ed ora a dispetto di allora non c'è nessuna massa, religione o governo che possa non dico fermare ma neanche arginare il fenomeno "IA" a meno che gli investimenti nel breve sfumino e ci sia un effetto domino ma dubito visto chi e' in campo.
 
..tipo i già citati algoritmi delle famose grandi ditte che ci vendono l'inimmaginabile a scapito di tutto il resto del mondo commerciale....
Volevo cambiare i tappettini alla Giulia e ho guardato in amazzonia cosa c'era, tanto per curiositá. Bene, da diversi giorni mail di offerte di tappettini, condite con frasette acchiappolli tipo "vuoi un' idea per un nuovo look?" evvai di alettoni finto carbonio stile Quadrifoglio e amenitá varie....Risultato: mi tengo i vecchi tappettini, quello lato guida avrá un buchetto dovuto all' usura dovuta al tacco delle scarpe, ma gli altri tre sono ancora nuovi, sarebbe uno spreco.
 
Permettimi ......lo possiamo estrapolare dai pensiero ( con molta ragione) dei luddisti nell'800.....e sono finiti molto male...ma molto male.
Qui ed ora a dispetto di allora non c'è nessuna massa, religione o governo che possa non dico fermare ma neanche arginare il fenomeno "IA" a meno che gli investimenti nel breve sfumino e ci sia un effetto domino ma dubito visto chi e' in campo.
Ma qui non si tratta di essere contro una tecnologia, ma di dominarla.
La AI non è come una semplice macchina utensile in una industria, è essa stessa ormai l' industria, ed è già parte del nostro linguaggio, della nostra economia, delle nostre relazioni.
Negare oggi l' esistenza di AI é una specie di dissonanza cognitiva. Ritornando a quanto ho scritto in un post precedente, é un problema di "precedenza": al fine di evitare il rischio di perdere il controllo bisogna che la saggezza prevalga sull' efficienza.
Va dato un senso all' uso della AI, per evitare il rischio di un uso senza senso.
Leggendo qua e là, riporto una frase di un articolo che riassume il tutto e che mi è piaciuta": Più che chiedersi se fermarla, occorre chiedersi «come guidarla, comprenderla e renderla parte di un futuro che non sia disumano», obiettivo che richiede esattamente «ciò che la scienza e la cultura europea hanno sempre cercato: equilibrio tra potere e responsabilità, tra libertà e limite, tra invenzione e coscienza".
 
Il problema è che l'accelerazione dell' evoluzione culturale é inferiore a quella del progresso tecnologico. Sembra un ossimoro: come puó la cultura (in senso lato) che ha creato la tecnologia arrivare dopo? Se l'ha inventata, dovrebbe possederne le chiavi per controllarla, invece la insegue. Difatti se ci pensiamo bene, oggi quella stessa tecnologia permea praticamente tutti gli aspetti della nostra vita, e ci tocca subirla, volenti o dolenti.Anche adesso che scrivo, per esempio, questo forum si basa su queste tecnologie.
E qui ritorniamo alla AI e alle sue implicazioni non tanto sul nostro modo di vivere, ma su come ci stiamo evolvendo. La AI é un servitore che ci da risposte statisticamente plausibili sempre, fedele e a cui teniamo testa, oppure è una specie di alieno in terra di cui conosciamo sempre meno? La AI ragiona, pensa, capisce, che sia cosciente oppure correla solo dati senza capirli?
Il problema peró, anzi il rischio principale che corriamo «non è che le macchine diventino intelligenti, ma che noi smettiamo di esserlo» (non é mia, l'ho letta e mi sembra perfetta).


Si chiamano, per i piu': " imprevisti "
Per i cattivi: " danni collaterali "
 
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