<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Articolo sui fari allo xenon after market | Il Forum di Quattroruote

Articolo sui fari allo xenon after market

Sul numero di gennaio Quattroruote si è interessata delle lampadine "miracolose" ed in particolar modo di quelle allo xenon.
Le prove, eseguite nel laboratorio dell'AL, si sono limitate ad affrontare i parametri distribuzione flusso luminoso e abbagliamento.
L'articolo, a mio avviso, poteva essere più completo.
Innanzitutto, a prescindere dai criteri legislativi di omologazione, andava spiegato meglio che una lampada a scarica non è una sorgente luminosa di tipo "puntiforme" : per forza di cose quindi se viene inserita in un'ottica parabolica con rifrattore tradizionale si perde il controllo dell'emissione. Ovvie quindi le debordazioni di flusso rilevate. Ecco perché quasi tutti i fari allo xenon di primo impianto hanno il rifrattore lenticolare, condizione pressoché indispensabile per il perfetto controllo del fascio luminoso emesso.
Inserire quindi una lampadina allo xenon al posto di una H1 e di una H7, se non c'è la lente davanti, provoca inevitabilmente abbagliamento. La cosa peggiora se si esegue la modifica delle H4. Le "bixenon after market" diventano abbaglianti semplicemente perché viene attratta da una elettrocalamita una scheramtura che scopre la parte inferiore della lampada.
In questo caso l'abbagliante perde di profondità perché l'arco luminoso si trova leggermente più avanti. Peggio ancora se invece della schematura viene arretrato l'intero bulbo. Le bixenon di primo impianto invece consistono in un faro lenticolare cui viene inserita o meno una schermatura nella parte inferiore della lampada.
La prova di laboratorio è stata eseguita su un faro della Golf sulla sola luce anabbagliante. Si dovevano invece affrontare le problematiche del bixenon delle H4, lampade che sono presenti nella maggior parte dei veicoli.
Un altro concetto omesso è stato quello della temperatura di colore. Quasi tute le xenon aftermarket partono da un temperatura di colore superiore ai 6000°K quando quelle di primo impianto sono 4300°K. La luce più bianca, anche se l'illuminamento è pressoché doppio sulla strada, peggiora la percezione ed il contrasto.
Quindi appurato che le semplici lampade allo xenon inserite al posto delle H1, H7 e H4 fanno più luce ma fanno decadere il controllo del flusso luminoso, si conclude che emettono anche maggiori raggi ultravioletti che rovinano il rifrattore di materiale plastico. Inoltre dovrebbero avere i lavafari ed il controllo automatico del livello.
A dire il vero, invece di dedicarsi alle sole lampade, si poteva verificare in laboratorio gli ultimi kit xenon lenticolari. Questi non sono altro che dei veri gruppi ottici con ottica lenticolare da inserire, previo smontaggio del rifrattore, all'interno della parabola e da innestare nel foro della lampada originale.
Ultime note.
Ancora i costruttori si ostinano a riservare i fari allo xenon alle auto di alta gamma facendoli pagare un occhio della testa. I fari alogeni poi spesso vengono alimentati a tensioni più basse peggiorando la resa sulla strada.
A volte si ricorre alle lampade alogene miracolose di marca (che durano meno ore) quando basterebbe impiegare quelle normali semplicemente adeguando la sezione dei cablaggi di alimentazione.
Inoltre in fase di omologazione non viene verificata né l'uniformità del flusso luminoso e neppure la possibilità di sostituzione della lampada bruciata (che in molte auto richiede il ricovero in officina!).
Visto che si parla di sicurezza è bene "fare Luce" sui fari......
 
passerotti ha scritto:
Sul numero di gennaio Quattroruote si è interessata delle lampadine "miracolose" ed in particolar modo di quelle allo xenon.
Le prove, eseguite nel laboratorio dell'AL, si sono limitate ad affrontare i parametri distribuzione flusso luminoso e abbagliamento.
L'articolo, a mio avviso, poteva essere più completo.
Innanzitutto, a prescindere dai criteri legislativi di omologazione, andava spiegato meglio che una lampada a scarica non è una sorgente luminosa di tipo "puntiforme" : per forza di cose quindi se viene inserita in un'ottica parabolica con rifrattore tradizionale si perde il controllo dell'emissione. Ovvie quindi le debordazioni di flusso rilevate. Ecco perché quasi tutti i fari allo xenon di primo impianto hanno il rifrattore lenticolare, condizione pressoché indispensabile per il perfetto controllo del fascio luminoso emesso.
Inserire quindi una lampadina allo xenon al posto di una H1 e di una H7, se non c'è la lente davanti, provoca inevitabilmente abbagliamento. La cosa peggiora se si esegue la modifica delle H4. Le "bixenon after market" diventano abbaglianti semplicemente perché viene attratta da una elettrocalamita una scheramtura che scopre la parte inferiore della lampada.
In questo caso l'abbagliante perde di profondità perché l'arco luminoso si trova leggermente più avanti. Peggio ancora se invece della schematura viene arretrato l'intero bulbo. Le bixenon di primo impianto invece consistono in un faro lenticolare cui viene inserita o meno una schermatura nella parte inferiore della lampada.
La prova di laboratorio è stata eseguita su un faro della Golf sulla sola luce anabbagliante. Si dovevano invece affrontare le problematiche del bixenon delle H4, lampade che sono presenti nella maggior parte dei veicoli.
Un altro concetto omesso è stato quello della temperatura di colore. Quasi tute le xenon aftermarket partono da un temperatura di colore superiore ai 6000°K quando quelle di primo impianto sono 4300°K. La luce più bianca, anche se l'illuminamento è pressoché doppio sulla strada, peggiora la percezione ed il contrasto.
Quindi appurato che le semplici lampade allo xenon inserite al posto delle H1, H7 e H4 fanno più luce ma fanno decadere il controllo del flusso luminoso, si conclude che emettono anche maggiori raggi ultravioletti che rovinano il rifrattore di materiale plastico. Inoltre dovrebbero avere i lavafari ed il controllo automatico del livello.
A dire il vero, invece di dedicarsi alle sole lampade, si poteva verificare in laboratorio gli ultimi kit xenon lenticolari. Questi non sono altro che dei veri gruppi ottici con ottica lenticolare da inserire, previo smontaggio del rifrattore, all'interno della parabola e da innestare nel foro della lampada originale.
Ultime note.
Ancora i costruttori si ostinano a riservare i fari allo xenon alle auto di alta gamma facendoli pagare un occhio della testa. I fari alogeni poi spesso vengono alimentati a tensioni più basse peggiorando la resa sulla strada.
A volte si ricorre alle lampade alogene miracolose di marca (che durano meno ore) quando basterebbe impiegare quelle normali semplicemente adeguando la sezione dei cablaggi di alimentazione.
Inoltre in fase di omologazione non viene verificata né l'uniformità del flusso luminoso e neppure la possibilità di sostituzione della lampada bruciata (che in molte auto richiede il ricovero in officina!).Visto che si parla di sicurezza è bene "fare Luce" sui fari......

Verissimo. Due fari alogeni alimentati alla giusta tensione sono più che suffiicienti per vedere. Pochi giorni fa, ho impiegato quasi 2 ore per sostituire una lampada al faro sx della nuova yaris. Ci sono riuscito per testardaggine e molta fortuna, procurandomi numerosi graffi e tagli alle mani. Operazione che non mi cimenterò più a fare. Obbligano a tenere le lampade di riserva in auto ma poi praticamente è quasi impossibile cambiarle.
 
Esatto. Adesso la mia non lo so, ma mi pare che il peugeot 207 deve farlo l'elettrauto perchè devi smontare pure la batteria. :D
Ma io dico. :D
 
Verissimo. Due fari alogeni alimentati alla giusta tensione sono più che suffiicienti per vedere. Pochi giorni fa, ho impiegato quasi 2 ore per sostituire una lampada al faro sx della nuova yaris. Ci sono riuscito per testardaggine e molta fortuna, procurandomi numerosi graffi e tagli alle mani. Operazione che non mi cimenterò più a fare. Obbligano a tenere le lampade di riserva in auto ma poi praticamente è quasi impossibile cambiarle.[/quote]

Non me lo dire! Per sostituire le due H4 dell'ultima Yaris non ci ho messo due ore ma, nonostante due paia di guanti sterili mi sono procurato diversi graffi. Per posizionare le lampade mi sono aiutato guardando il faro davanti.
Quando mio padre aveva la 600 si doveva tenere a bordo la trousse delle lampade di ricambio altrimenti si rischiava la multa. Se poi non ci riusciva cambiarle era il poliziotto che ce le doveva sostituire. Vallo a fare oggi! Nel caso specifico della Yaris bisogna mettere in conto di ferirsi e di farlo in un ambiente ben illuminato.
Mi piacerebbe leggere le istruzioni che Toyota fornisce alle sue officine per cambiare le lampade H4.
 
Passerotti, la tua competenza in materia è davvero "illuminante".
Ti correggo però su un punto, ovvero dove affermi che "...in fase di omologazione non viene verificata ... la possibilità di sostituzione della lampada bruciata (che in molte auto richiede il ricovero in officina!)."

L'Unione Europea ha approvato una normativa che rende obbligatorio per futuri veicoli (non ricordo la data di entrata in vigore, mi pare sia nel corso del 2011) la possibilità di sostituire qualsiasi lampadina dei gruppi ottici in maniera agevole
 
Giusto, ma per quelli futuri.
Quelli già venduti però non sono stati costruiti secondo questa prescrizione.
Pertanto i problemi permangono.

Così come permangono i problemi relativi alle luci diurne.
Lunardi fece bene ad introdurre i fari accesi: peccato però che quasi tutti i veicoli hanno subito uno "stress" all'impianto elettrico dei fari.
E i costruttori si sono guardati bene da produrre delle luci diurne da integrare ai propri modelli........

alkiap ha scritto:
Passerotti, la tua competenza in materia è davvero "illuminante".
Ti correggo però su un punto, ovvero dove affermi che "...in fase di omologazione non viene verificata ... la possibilità di sostituzione della lampada bruciata (che in molte auto richiede il ricovero in officina!)."

L'Unione Europea ha approvato una normativa che rende obbligatorio per futuri veicoli (non ricordo la data di entrata in vigore, mi pare sia nel corso del 2011) la possibilità di sostituire qualsiasi lampadina dei gruppi ottici in maniera agevole
 
A volte si ricorre alle lampade alogene miracolose di marca (che durano meno ore) quando basterebbe impiegare quelle normali semplicemente adeguando la sezione dei cablaggi di alimentazione.

:?: :?: :?: :?: :?:
Aumentare la sezione dei calblaggi di alimentazione?? a quale scopo ??
 
alkiap ha scritto:
L'Unione Europea ha approvato una normativa che rende obbligatorio per futuri veicoli (non ricordo la data di entrata in vigore, mi pare sia nel corso del 2011) la possibilità di sostituire qualsiasi lampadina dei gruppi ottici in maniera agevole
E serve l'unione europea per rendere obbligatoria una cosa ovvia? Maledetti ingegneri :twisted:
 
un mio amico se li è fatti montare per 200? circa e fanno pena.
 
GheddoStella ha scritto:
alkiap ha scritto:
L'Unione Europea ha approvato una normativa che rende obbligatorio per futuri veicoli (non ricordo la data di entrata in vigore, mi pare sia nel corso del 2011) la possibilità di sostituire qualsiasi lampadina dei gruppi ottici in maniera agevole
E serve l'unione europea per rendere obbligatoria una cosa ovvia? Maledetti ingegneri :twisted:
per quel che han fa fare.....tra una birra e l'altra ovviamente
 
Si, assurdamente è servita l'UE, altrimenti guarda cosa ti progettano:
sulla mia Crossfire il manuale d'officina consiglia, per i gruppi ottici anteriori, di:
-smontare la ruota dal lato ove si sostituisce la lampadina
-rimuovere un apposito sportello nel passaruota
-rimuovere 4 dadi (stretti peraltro in durissimi di fabbrica)
-rimuovere il gruppo ottico
-sostituire la lampadina
-ripetere le operazioni sopra in ordine inverso per rimontare tutto

In realtà, lavorando con uno specchio (l'unico modo di far passare le mani è lavorare al contrario, semisdraiati sul cofano) e spostando temporaneamente un manicotto del radiatore, nel giro di un'ora sono riuscito a sostiture l'anabbagliante lato passeggero (quello guidatore è un pelo più semplice... ). Ora che ho fatto la mano, riesco in circa 15 minuti, a patto di avere illuminazione sufficiente - luce del sole o torcia tenuta da una seconda persona!

Se non altro, i fari illuminano bene di notte
 
io ho montato le philips night vision ( o qualcosa del genere) sulla yaris (nuova serie) ed a parte le bestemmie per sostituire la luce sx devo dire che un minimo di differenza si vede anche ad occhio nudo, non saprei se per via della diversa rifrazione della luce ma ho proprio voluto lasciare una vecchia lampadina prima di cambiare anche quella per vedere appunto la differenza... e vi garantisco che c'è!

indi x cui il mio suggerimento è se si vuole migliorare un minimo la visibilità notturna e se non si vuole necessariamente passare al costoso xenon conviene orientarsi su di un semplice cambio lampade a scelta fra una delle 2 marche (Osram & Philips) come suggerito dall'articolo di 4R

quindi in soldoni o si fa un impianto xenon serio (di marca) oppure si cambiano le lampade con delle complementari ma di qualità eccelsa (appunto le 2 famose marche), tralasciando cinesate varie a prezzi di saldo... 8)
 
passerotti ha scritto:
Innanzitutto, a prescindere dai criteri legislativi di omologazione, andava spiegato meglio che una lampada a scarica non è una sorgente luminosa di tipo "puntiforme" : per forza di cose quindi se viene inserita in un'ottica parabolica con rifrattore tradizionale si perde il controllo dell'emissione.
Lo dicono, tra la fine di pag. 223 e l'inizio di pag. 224

Ovvie quindi le debordazioni di flusso rilevate. Ecco perché quasi tutti i fari allo xenon di primo impianto hanno il rifrattore lenticolare, condizione pressoché indispensabile per il perfetto controllo del fascio luminoso emesso.
Ma anche no, basti pensare alle numerose giapponesi e Renault che hanno un impianto mono - xeno (solo anabbagliante) con parabola aperta tradizionale (ovviamente calibrata per le sorgenti "D". E' una soluzione molto meno raffinata delle bixeno lenticolari, ma è anche un buon compromesso tra costo e resa (i giapponesi sono pragmatici)

Si dovevano invece affrontare le problematiche del bixenon delle H4, lampade che sono presenti nella maggior parte dei veicoli.
Le H4 sono oramai riservate alle utilitarie, stanno sparendo a favore delle H7 che, con la doppia parabola, offrono rese migliori. In ogni caso, visto il doppio filamento, i risultati del test sarebbero stati ancora più "sconvolgenti"

Inoltre dovrebbero avere i lavafari ed il controllo automatico del livello.
In effetti le norme tecniche impongono il lavafari ed un correttore d'assetto, anche manuale. Quello automatico non è obbligatorio, è solo una buona prassi adottata volontariamente dalle case

Ancora i costruttori si ostinano a riservare i fari allo xenon alle auto di alta gamma facendoli pagare un occhio della testa.
Considera che una lampada di ricambio di buona marca dal ricambista generale viene sugli 80 - 100 euro ... poi c'è l'automatismo di regolaziuone ed il lavafari, nonché un'ottica di migliore qualità ... su un'utilitaria peserebbe troppo, ma in effetti su vetture di segmenti superiori il prezzo come optional è un po' troppo elevato. Inoltre, sulle vetture premium oramai vendono come optional un pacchetto costituito da bixeno + adattivi (che non sono la fesseria del fendi che si accende in curva, ma un faro molto compleso che modula la luce in funzione di velocità, tipo di strada e condizioni ambientali ... l'ho provato, è spettacolare, i 1.500 euro che mediamente quota a listino, ben sapendo che sono un prezzo "gonfiato", comunque li spenderei quasi volentieri.

I fari alogeni poi spesso vengono alimentati a tensioni più basse peggiorando la resa sulla strada.
rammento i problemi che ti hanno afflitto sulla Panda ... considera però che certe taccagnerie sono (purtroppo) consuetudine solo su certi marchi

A volte si ricorre alle lampade alogene miracolose di marca (che durano meno ore) quando basterebbe impiegare quelle normali semplicemente adeguando la sezione dei cablaggi di alimentazione.
Non mi trovi d'accordo: su vetture costruite senza "braccino corto" e con cablaggi fatti davevro come si deve, ho notato ampia differenza tra le lampade long life con cui alcune case equipaggiano di fabbrica le loro vetture e le lampade "speciali" (che uso abitualemente, pur sapendo che ovviamente durano di meno). E parliamo di bulbi di primaria qualità (per capirci, Philips o meglio ancora Osram). In mezzo (sia come durata sia come luminosità) stanno le lampade "standard" (sempre di primario fabbricante). La differenza tra i due estremi è notevole
 
passerotti ha scritto:
Mi piacerebbe leggere le istruzioni che Toyota fornisce alle sue officine per cambiare le lampade H4.

te lo dico io poichè avevo chiesto all'epoca in officina toyota... fanno che smontare ed estrarre il faro, ci mettono 5 minuti ma non mi piace x nulla l'idea... rischiano di rimontartelo alla caxxo con tutte le conseguenze del caso (condensa)

fidati... ritieniamoci fortunati, il problema almeno su yaris, è solo il faro sx che è coperto dalla scatola fusibili, ma con un pò di pazienza (e qualche graffio) si riesce
 
Per diminuire le cadute di tensione.
Ricavare anche un solo volt in più allo zoccolo della lampada significa maggior luce emessa.
Purtroppo molti costruttori risparmiano anche sulla sezione dei fili.

biasci ha scritto:
A volte si ricorre alle lampade alogene miracolose di marca (che durano meno ore) quando basterebbe impiegare quelle normali semplicemente adeguando la sezione dei cablaggi di alimentazione.

:?: :?: :?: :?: :?:
Aumentare la sezione dei calblaggi di alimentazione?? a quale scopo ??
 

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