<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Anni Luce... | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Anni Luce...

belpietro ha scritto:
resto del mio parere.
l'efficienza dei motori attuali è giocoforza condizionata da una serie di imposizioni che trovano giustificazione (quantomeno dichiarata) in norme antiinquinamento.
l'efficienza complessiva dell'auto è condizionata da una serie di condizioni (aumentata massa, aumentata presenza di impianti che assorbono/pesano, eccetera)

a meno di farsi un punto d'onore del consumo specifico, quello che rileva (sia economicamente che per spreco di risorse) è il consumo complessivo.
rimango convinto che influenzi molto di più il consumo complessivo di carburante il COMPORTAMENTO alla guida (inteso sia come modo di guidare che come scelta di utilizzo dell'auto; ovvero, come bene ha scritto precis se l'auto la lasci in garage non consuma) che la percorrenza astratta il km/l.

Tengo a precisare: non facessi simili percorrenze non avrei comprato un Hdi. Di sicuro una a "verde", solo per fare pochi km.nel fine settimana...magari un pò sportiva, senza preoccuparmi troppo dei 12 o 13 al litro. ;)
 
renatom ha scritto:
...In alcuni casi può anche darsi che per abbassare il consumo di un tot, siano state consumate più risorse di quelle che poi questo abbassamento consente di recuperare nell'arco della vita dell'automobile...
Anche ammettendo questa ipotesi, quanti sono a tuo parere i recenti acquirenti di auto da 15km/l che hanno fatto il loro acquisto dopo attenta valutazione di quanto sopra?
Inoltre, anche volendo ragionare solo in termini di quattrini, i calcoli sui futuri recuperi sono sempre fallaci: non sappiamo cosa accadrà in futuro e possiamo solo fare delle stime più o meno caute a seconda di come la vita (per la maggior parte di noi priva di ricordi veramente brutti in quanto a miseria, guerra ecc.) ci ha insegnato a ragionare. Comprando un'auto oggi io non posso sapere quanto costerà il carburante tra un anno o due; so, con ragionevole certezza, che costerà di più (succede da decenni), ma non quanto di più.
Basta che qualche delizioso individuo in giro per il mondo, per ragioni più o meno insulse, faccia scoppiare qualche petardo nei posti giusti, perché nel giro di un mese noi tutti (destra sinistra nord sud milan inter...), allegramente immersi come siamo in colossali debiti e disinvolte abitudini, ci ritroviamo con i risparmi in parte evaporati, il prezzo del petrolio alle stelle e quello dei carburanti immediatamente "adeguato", per non parlare di tutto il resto. A quel punto, per limitarci agli aspetti automobilistici, non puoi certo cambiare la macchina e se devi andare a lavorare la differenza tra 12 o 24 con un litro diventa assai meno marginale.

Sul fatto poi che il prezzo più elevato sia da considerarsi fedelmente legato a questioni di carattere tecnico oggettivo e non commerciale ho dei dubbi colossali, per non dire di peggio. Gli autoricambi quasi sempre costano almeno dieci volte quello che valgono...
 
marimasse ha scritto:
99octane ha scritto:
...aveva un motore da 130 cv (circa il 50% in più di potenza) ma aveva consumi analoghi. L'evoluzione e' ulteriormente continuata...
Il fatto è che, come abbiamo già detto in passato, la gran parte dei compratori di auto, anche grazie al disinteressato modo in cui le riviste e le pubblicità ci "informano", nel momento in cui deve scegliere la prossima auto non sembra affatto preoccuparsi dei consumi o, per lo meno, non sembra affatto collocarli nella zona "alta" della classifica dei requisiti.
Scusa se ti "interrompo" qui :D
Ma devo dire: PER FORTUNA.
Ci vogliono convincere che i consumi siano tutto, portandoci ad abbandonare un'utilitaria datata che abbiam pagato magari 11.000 euro per comprarne una nuova alla stessa cifra, solo perche' consuma 0,5 l/100 km di benzina in meno, quando a conti fatti per ottenere un risparmio da questa differenza e rifarci dei 22.000 euro spesi dovremmo tenerla, a 1,3 ?/l di benza, per piu' di TRE MILIONI di km! :shock:
Le spese vere di un'auto sono altre: bollo, assicurazione, tagliandi e pedaggi vari.
Io girando in moto ad agosto ho speso 200 euro di telepass e 80 di benzina... :shock: :shock:
Detto francamente: ma chi se ne fotte dei consumi!
Non per essere antiecologico o che, ci mancherebbe, il costo del pieno ruga anche a me, ma ci sono priorita' molto piu' importanti e rilevanti al momento.
Persino con la Evo, che beve come un friulano alla festa degli alpini, la benzina e' una delle ultime voci di spesa!

Le case quindi non hanno alcun motivo di impegnarsi a fondo in tal senso, esattamente come, ad esempio, non hanno alcun motivo (mi sembra evidente) di impegnarsi davvero per proporre in tempi brevi delle vere sostanziose novità in materia di trazione ibrida.
Perche' evidentemente non ce n'e' cosi' bisogno.
La cosa migliore ora come ora, sia economicamente che ecologicamente, e' tenerci a oltranza l'auto che abbiamo. ;)

Finché riesco, anche grazie a massicci investimenti pubblicitari e alla... collaborazione dei mezzi di "informazione" che profumatamente pago per diffondere la pubblicità, a vendere bene il prodotto che mi costa meno soldi e meno rischi, non c'è ragione alcuna per cambiare.

Il consumatore ha il coltello dalla parte del manico; se improvvisamente si svegliasse e cominciasse a pensare "sarà anche bella, ma se non fa almeno 20km/l non la compro" e a comportarsi di conseguenza, le auto da 15km/l in breve tempo sparirebbero dal mercato, esattamente come sono sparite, ad esempio, quelle senza aria condizionata. Il consumatore però non sa, non crede (e neanche vuole credere) di avere il coltello dalla parte del manico; più a lungo si riesce a tenerlo intontito, facendogli credere quello che tanto gli piace credere (e cioè che lui è una povera vittima impotente) meglio è.

Il consumatore NON HA il coltello dalla parte del manico.
Perche' ben prima del carburante dovrebbe pensare "Se non mi fanno un premio assicurativo concorrenziale, non faccio l'assicurazione con loro", ma le assicurazioni lavorano in cartello.
Dovrebbe pensare "Il bollo e' un furto, non lo pago", e "Ho gia' pagato le tasse piu' alte del mondo, non c'e' motivo che debba pagare anche il parcheggio" e "le spese di immatricolazione e trapasso italiane sono un furto!" e " non poter recuperare l'IVA sull'auto e' una rapina, e l'UE si e' piu' volte pronunciata contro questa norma" e non votare chi propone questi abusi, ma sono bipartisan.
QUESTI sono i problemi, che ci spillano migliaia e migliaia di euro a botta. Ma vogliono convincerci che il problema stia nel pieno... Magari fosse questa la preoccupazione maggiore!
 
99octane ha scritto:
...abbandonare un'utilitaria datata che abbiamo pagato magari 11.000 euro per comprarne una nuova alla stessa cifra, solo perché consuma 0,5 l/100 km di benzina in meno...
Sai bene che io non sostengo affatto questa assurdità, essendo tra i primi e più convinti (e probabilmente anche noiosi) sostenitori del non comprare auto nuove se non oggettivamente necessarie.
Ciò non toglie, però, che secondo me nel momento in cui si deve comprare un'automobile nuova sarebbe molto importare non prendere in considerazione, oltre alle auto che non piacciono, che non hanno le belle plastiche negli interni, che non hanno X cavalli, che non hanno l'emmepitre, che non hanno i sensori di parcheggio (fondamentali nelle utilitarie) e via dicendo, anche quelle che non garantiscono davvero consumi degni di essere chiamati "bassi".
Insomma, ritengo che si dovrebbe dare ai consumi (di carburante e non solo), come minimo, la stessa importanza che si dà a molte altre cose molto più futili. Cosa che, a giudicare da quanto vedo, non sta accadendo affatto.

Dipende, come dicevo, da quanto una persona è davvero sensibile al concetto di spreco di energia. Personalmente, mi darebbe fastidio fare 8km/l anche se ci fosse qualcuno che sistematicamente mi regalasse il carburante; nulla spenderei ma sarei sempre una persona che butta al vento almeno un litro di carburante ogni 20km, di fatto impedendo a chiunque altro, per quanto ricco, di sfruttare l'energia non rinnovabile in quel litro contenuta.

Il consumatore NON HA il coltello dalla parte del manico...
Anche qui sai già bene come la penso: la frase è vera solo in parte.
In certi contesti il consumatore/elettore (la differenza è sempre più piccola) nulla può fare, mentre in altri può; magari non molto, ma certamente di più di quanto potesse fare in passato.
I petrolieri "fanno cartello", verissimo, però ci sono in giro (a differenza di 20anni fa) parecchi distributori in cui i prezzi sono sensibilmente più bassi. Se il consumatore davvero volesse fare qualcosa, se davvero volesse esercitare fino in fondo il potere di cui dispone, per quanto poco, allora gli altri distributori, quelli che praticano prezzi più gonfiati, dovrebbero rimanere deserti o quasi. Il che non accade.
Analogo discorso si potrebbe fare per molte altre cose; non per tutte (vedi ad es. il bollo), ma per molte. Per ciascuna di esse vale il discorso di cui sopra.
In tutti i contesti in cui esiste un più o meno libero rapporto cliente-fornitore il cliente ha un più o meno ampio margine di manovra e il fornitore, più il rapporto è libero, più deve sottostare ai voleri del cliente, il quale dovrebbe imparare a sfruttare pienamente il più piccolo spazio di manovra disponibile.
Se io non vengo a comprare il pane da te perché non mi piace come ti vesti e tu non puoi contare su qualcuno che mi costringa a comprare il pane da te non hai molte alternative; magari puoi provare a spendere valanghe di quattrini in pubblicità per cercare di convincermi che il tuo vestire è meraviglioso e che garantisce una migliore qualità del pane, ma se il trucchetto non ti riesce e io continuo ad andare altrove non ti resta che vestirti diversamente o cambiare mestiere. O no?
 
marimasse ha scritto:
99octane ha scritto:
...abbandonare un'utilitaria datata che abbiamo pagato magari 11.000 euro per comprarne una nuova alla stessa cifra, solo perché consuma 0,5 l/100 km di benzina in meno...
Sai bene che io non sostengo affatto questa assurdità, essendo tra i primi e più convinti (e probabilmente anche noiosi) sostenitori del non comprare auto nuove se non oggettivamente necessarie.
Ciò non toglie, però, che secondo me nel momento in cui si deve comprare un'automobile nuova sarebbe molto importare non prendere in considerazione, oltre alle auto che non piacciono, che non hanno le belle plastiche negli interni, che non hanno X cavalli, che non hanno l'emmepitre, che non hanno i sensori di parcheggio (fondamentali nelle utilitarie) e via dicendo, anche quelle che non garantiscono davvero consumi degni di essere chiamati "bassi".
Insomma, ritengo che si dovrebbe dare ai consumi (di carburante e non solo), come minimo, la stessa importanza che si dà a molte altre cose molto più futili. Cosa che, a giudicare da quanto vedo, non sta accadendo affatto.

Dipende, come dicevo, da quanto una persona è davvero sensibile al concetto di spreco di energia. Personalmente, mi darebbe fastidio fare 8km/l anche se ci fosse qualcuno che sistematicamente mi regalasse il carburante; nulla spenderei ma sarei sempre una persona che butta al vento almeno un litro di carburante ogni 20km, di fatto impedendo a chiunque altro, per quanto ricco, di sfruttare l'energia non rinnovabile in quel litro contenuta.

Il consumatore NON HA il coltello dalla parte del manico...
Anche qui sai già bene come la penso: la frase è vera solo in parte.
In certi contesti il consumatore/elettore (la differenza è sempre più piccola) nulla può fare, mentre in altri può; magari non molto, ma certamente di più di quanto potesse fare in passato.
I petrolieri "fanno cartello", verissimo, però ci sono in giro (a differenza di 20anni fa) parecchi distributori in cui i prezzi sono sensibilmente più bassi. Se il consumatore davvero volesse fare qualcosa, se davvero volesse esercitare fino in fondo il potere di cui dispone, per quanto poco, allora gli altri distributori, quelli che praticano prezzi più gonfiati, dovrebbero rimanere deserti o quasi. Il che non accade.
Analogo discorso si potrebbe fare per molte altre cose; non per tutte (vedi ad es. il bollo), ma per molte. Per ciascuna di esse vale il discorso di cui sopra.
In tutti i contesti in cui esiste un più o meno libero rapporto cliente-fornitore il cliente ha un più o meno ampio margine di manovra e il fornitore, più il rapporto è libero, più deve sottostare ai voleri del cliente, il quale dovrebbe imparare a sfruttare pienamente il più piccolo spazio di manovra disponibile.
Se io non vengo a comprare il pane da te perché non mi piace come ti vesti e tu non puoi contare su qualcuno che mi costringa a comprare il pane da te non hai molte alternative; magari puoi provare a spendere valanghe di quattrini in pubblicità per cercare di convincermi che il tuo vestire è meraviglioso e che garantisce una migliore qualità del pane, ma se il trucchetto non ti riesce e io continuo ad andare altrove non ti resta che vestirti diversamente o cambiare mestiere. O no?

Condivido (quasi) tutto.

Io il pane non lo compro se non mi piace (e proprio così faccio!). Il panettiere può anche vestire Missoni, ma se il pane fa schifo...
 
marimasse ha scritto:
99octane ha scritto:
...abbandonare un'utilitaria datata che abbiamo pagato magari 11.000 euro per comprarne una nuova alla stessa cifra, solo perché consuma 0,5 l/100 km di benzina in meno...
Sai bene che io non sostengo affatto questa assurdità, essendo tra i primi e più convinti (e probabilmente anche noiosi) sostenitori del non comprare auto nuove se non oggettivamente necessarie.
Ciò non toglie, però, che secondo me nel momento in cui si deve comprare un'automobile nuova sarebbe molto importare non prendere in considerazione, oltre alle auto che non piacciono, che non hanno le belle plastiche negli interni, che non hanno X cavalli, che non hanno l'emmepitre, che non hanno i sensori di parcheggio (fondamentali nelle utilitarie) e via dicendo, anche quelle che non garantiscono davvero consumi degni di essere chiamati "bassi".
Insomma, ritengo che si dovrebbe dare ai consumi (di carburante e non solo), come minimo, la stessa importanza che si dà a molte altre cose molto più futili. Cosa che, a giudicare da quanto vedo, non sta accadendo affatto.
Quando compro un'auto, valuto le sue caratteristiche tecniche approfonditamente, e le valuto assegnando a ciascuna la priorita' che ritengo mi soddisfi maggiormente.
Dal mio PERSONALE punto di vista, do' molta piu' importanza a sportivita', potenza e, soprattutto, dinamica di prim'ordine.
La benzina consumata per ottenere queste caratteristiche e' per me molto ben spesa, laddove quella bruciata in innumerevoli "veicoli" senza alcuna qualita' redimente se non la riduzione a una totale massificazione e' gettata via.
Questione di punti di vista.
L'importante e' fare una scelta consapevole, e non farsi menare per il naso dal marketing.

Dipende, come dicevo, da quanto una persona è davvero sensibile al concetto di spreco di energia. Personalmente, mi darebbe fastidio fare 8km/l anche se ci fosse qualcuno che sistematicamente mi regalasse il carburante; nulla spenderei ma sarei sempre una persona che butta al vento almeno un litro di carburante ogni 20km, di fatto impedendo a chiunque altro, per quanto ricco, di sfruttare l'energia non rinnovabile in quel litro contenuta.
Io sono molto sensibile allo spreco d'energia. Tutta la benzina che viene usata per muovere auto insulse, crossover vari, cassoni da zingari e altri aborti del genere, tutta quella che e' bruciata da impediti, cafoni, gente che guida con la testa tra le nuvole, perche' odia guidare e si fa portare in giro dall'auto ingombrando strada e basta e' come se fosse versata nella canna del cesso.
Apprezzo chi brucia il nobile idrocarburo in un'Auto, sia essa un'umile Panda o una Ferrari, e lo fa guidando con passione.
Quella e' essenza pregiata bruciata sull'altare piu' sacro che ci sia agli Dei della velocita': il pistone! :D

Il consumatore NON HA il coltello dalla parte del manico...
Anche qui sai già bene come la penso: la frase è vera solo in parte.
In certi contesti il consumatore/elettore (la differenza è sempre più piccola) nulla può fare, mentre in altri può; magari non molto, ma certamente di più di quanto potesse fare in passato.
I petrolieri "fanno cartello", verissimo, però ci sono in giro (a differenza di 20anni fa) parecchi distributori in cui i prezzi sono sensibilmente più bassi.
Una differenza in MILLESIMI puramente cosmetica.

Se il consumatore davvero volesse fare qualcosa, se davvero volesse esercitare fino in fondo il potere di cui dispone, per quanto poco, allora gli altri distributori, quelli che praticano prezzi più gonfiati, dovrebbero rimanere deserti o quasi. Il che non accade.
Analogo discorso si potrebbe fare per molte altre cose; non per tutte (vedi ad es. il bollo), ma per molte. Per ciascuna di esse vale il discorso di cui sopra.
In tutti i contesti in cui esiste un più o meno libero rapporto cliente-fornitore il cliente ha un più o meno ampio margine di manovra e il fornitore, più il rapporto è libero, più deve sottostare ai voleri del cliente, il quale dovrebbe imparare a sfruttare pienamente il più piccolo spazio di manovra disponibile.
Se io non vengo a comprare il pane da te perché non mi piace come ti vesti e tu non puoi contare su qualcuno che mi costringa a comprare il pane da te non hai molte alternative; magari puoi provare a spendere valanghe di quattrini in pubblicità per cercare di convincermi che il tuo vestire è meraviglioso e che garantisce una migliore qualità del pane, ma se il trucchetto non ti riesce e io continuo ad andare altrove non ti resta che vestirti diversamente o cambiare mestiere. O no?

Diciamo che possiamo almeno esercitare l'opzione di NON comprare un'auto nuova che non ci serve. ;)
 
99octane ha scritto:
...Una differenza in MILLESIMI puramente cosmetica...
Qui sbagli parecchio, secondo me. Qui, a differenza delle altre cose che hai elencato (su cui ci sarebbe da disquisire non poco) non si tratta di punti di vista, ma di un meccanismo ben preciso, il cui funzionamento è palese. Credo sia, in effetti, l'unico meccanismo del cui funzionamento possiamo oggi essere certi.

Innanzitutto non parliamo di pochi millesimi; nella mia zona la differenza tra i distributori più cari e i meno cari è dell'ordine, per il gasolio, dei 7-10 centesimi; il che significa, in un pieno di 50 litri, circa 4 euro ovvero, supponendo 20mila km a 15km/l, un centinaio di euro all'anno. Se venisse introdotto un aumento secco di 100? del bollo, parleresti di "differenza puramente cosmetica" e pagheresti senza brontolare?

In secondo luogo, non è solo una questione di soldi. La cosiddetta "liberalizzazione" dei prezzi, ovvero l'introduzione della possibilità di differenze di prezzo tra i distributori (cosa che i petrolieri, guarda caso, a suo tempo contrastarono e cercarono di ritardare il più possibile) rappresenta una sorta di crepa, con relativo spiraglio di luce, improvvisamente apparsa nel muro di quel monopolio (o cartello, come dici tu) che il consumatore si trova di fronte.
La cosa più sensata da fare sarebbe, ovviamente, sfruttare il più possibile quella crepa, cercando di allargarla, facendo leva, spingendo proprio lì, visto che quello è l'unico punto del muro in cui si può sperare di ottenere qualche risultato.
Dalle mie parti, dopo che è stato aperto un distributore particolarmente "aggressivo" (vende il gasolio a circa 10c in meno rispetto ai distributori più cari), come per magia sono calati i prezzi di moltissimi altri distributori. Come mai? Forse per una improvvisa epidemia di buoni sentimenti ed altruismo? Ovviamente no. Vedendo il proprio fatturato calare stabilmente anche del 50-60%, i distributori hanno preso provvedimenti: alcuni si sono fatti sentire con le compagnie fornitrici fino ad ottenere condizioni contrattuali meno dispotiche, altri hanno addirittura rescisso i contratti con le grandi compagnie e sono diventati "bianchi".
Tutto ciò è avvenuto, in maniera praticamente automatica, solo ed esclusivamente perché i consumatori della zona hanno esercitato parzialmente (i distributori più cari infatti continuano sorprendentemente a lavorare) il loro potere in materia.

Quindi, se veramente fossimo così attenti e agguerriti nella difesa delle nostre convinzioni circa le speculazioni e la necessità di contrastarle, andremmo a fare rifornimento dal distributore meno caro della nostra zona anche se ciò comportasse, in termini di immediata ricaduta sul portafoglio, un vantaggio minimo o anche nullo. Sarebbe infatti la forma di "protesta" di gran lunga più sensata, razionale e potenzialmente efficace, enormemente più concreta di tutte le altre messe assieme (le chiacchiere, le lettere, le proposte di "psico-mega-scioperi" o adunate/sfilate oceaniche domenicali ecc. ecc.).
 
precis ha scritto:
Io il pane non lo compro se non mi piace (e proprio così faccio!). Il panettiere può anche vestire Missoni, ma se il pane fa schifo...
Parlavo dell'abbigliamento per sottolineare la poca importanza che ha il motivo per cui il cliente non compra. Se il panettiere facesse un ottimo pane ma i suoi clienti, stupidamente, dessero più importanza al vestito che alla qualità del pane (esempio tutt'altro che lontano dalla odierna realtà), il panettiere si troverebbe costretto a cambiare vestito, magari recuperando la spesa mediante un risparmio sugli ingredienti del pane, che diventerebbe quindi un po' meno buono.
A quel punto i clienti tornerebbero, soddisfatti del cambiamento.

In altre parole, come dicevo, il cliente ha un grande potere, tale da permettergli addirittura, per certi versi, di imporre la propria volontà anche quando si comporta in maniera iniqua o insulsa. Da che mondo è mondo non è affatto facile, quando si ha in mano qualche potere, usarlo nel modo migliore.
 
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