<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Andamento prezzi auto. Una flebile speranza ? | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Andamento prezzi auto. Una flebile speranza ?

Un settore dell'auto destinato a fare sempre meno volumi in europa. Autoriparatori/detailer e rivenditori di usato avranno sempre più linfa, sempre meno invece per la filiera legata a produzione e vendita di nuove auto
 
A me pare palese che vogliono far pagare la transizione ai poveri.

Che non possono permettersi un'auto elettrica e nemmeno con gli incentivi. Ipotesi anche questa per nulla peregrina, considerano poi che il seg. A e in parte il B delle berline, sta sparendo dai listini e chi lo tiene in vita non lo regala certo. Però un po' ci si mettono anche i consumatori, ok per chi necessita di spazio, ma siamo sicuri che gli acquirenti di SUV e compagnia bella abbiano tutti questa esigenza? La Yaris Cross ad es. che ha un listino superiore e una scontistica inferiore, vende meglio della berlina da cui deriva. Che tu possa andare al lavoro in bici o coi mezzi è una buona cosa, ma purtroppo non tutti hanno questa fortuna. :emoji_weary:
 
I prezzi delle auto sono impazziti: ecco i cinque motivi degli aumenti

Negli ultimi anni per comprare una vettura nuova si spende sempre di più: i prezzi sono aumentati del 38% in soli quattro anni.

A seconda delle ricerche, i numeri cambiano leggermente, ma la sostanza no: i prezzi delle auto nuove sono aumentati in modo sensibile negli ultimi quattro anni. Una delle analisi più recenti, quella del Centro Studi Fleet & Mobility dice che gli italiani hanno speso 46 miliardi di euro per comprare auto nel 2023, con una crescita del 22,3% rispetto al 2022. La spesa media per auto è salita dai 21 mila euro del 2019 — l’anno precedente la pandemia, non a caso — ai quasi 29 mila del 2023. Un +38% in soli quattro anni che colpisce perché nello stesso periodo l’Istat ha rilevato che l’indice armonizzato dei prezzi al consumo—che tiene conto di circa 2 mila prodotti considerati elementari per una persona — ha fatto registrare una variazione del 16,2%. Più del doppio della media, ma non basta. Perché le retribuzioni lorde, sempre secondo l’Istat, hanno perso in 10 anni il 4,5% del potere di acquisto e, al netto dell’inflazione, sono aumentate solo del 16% contro la media europea del 30,8%.



L’auto? Erano il secondo acquisto dopo la casa
Viviamo la tempesta perfetta, con sempre meno soldi a disposizione e prezzi altissimi: comprare un’auto non è un piacere, ma un problema. Prova ne sia il mancato esaurimento degli eco-bonus per due tipologie: quella plug-in (poco amate in Italia; la quota sul mercato totale nel 2024 è ferma al 3,3%) e quella con emissioni tra 61-135 g/km di CO2 che rappresenta il 67,4% delle immatricolazioni. Parliamo di modelli popolari in fascia bassa o medio-bassa: Fiat Panda, Dacia Duster, Renault Captur, Toyota Yaris, Volkswagen T-Roc. Vero che l’incentivo per la rottamazione non è elevato (da 1.500 a 3 mila euro), ma è l’ennesimo segnale di scarsa propensione all’acquisto come conferma Michele Crisci, presidente dell’Unrae (l’associazione delle Case straniere). «Le auto, soprattutto se importanti, sono sempre costate, ma rappresentavano la priorità dopo l’acquisto di un’abitazione: oggi non è più così, al di là dei prezzi che sono aumentati soprattutto per i contenuti tecnologici esponenziali rispetto a quelli di 10-15 anni fa».


I modelli e la crescita dei loro prezzi
Ci sono analisi che, partendo dallo stipendio medio di un insegnante, valutano su dieci stipendi mensili l’acquisto di una Fiat 600 negli Anni 60 che costava 625 mila lire e su 12 quelli richiesti per una Fiat 500 di oggi dove il prezzo di ingresso è 17.700 euro: ma sono imparagonabili i tempi per gli aspetti socio-economici, galassie diverse per i valori tecnici delle due auto. Meglio confrontare i listini, quindi, prendendo ad esempio l’intramontabile Panda nella versione base, benzina e oggi ibrida leggero con 70 cavalli di potenza: nel settembre 2014, costava 10.710 euro, cinque anni dopo sale a 11.550 euro. Nel settembre 2022, la gamma parte da 14.750 euro, oggi siamo a 15.900 euro con un aumento rispetto al prezzo di partenza del 48,5%. Tantissimo, ma nello stesso arco temporale ci sono stati «salti in alto» maggiori, come quello della Volkswagen Golf (65% in più tra la settima generazione e l’attuale 8.5) e persino della vendutissima Dacia Sandero: il modello di ingresso (1.0 Essential da 65 cavalli) costa 13.250 euro, quando la versione Access della 1.0 da 75 cavalli richiedeva nel 2014 solo 7.450 euro.



Incremento fuori misura
«C’è un altro problema: la quasi sparizione delle auto di piccole dimensioni, per una strategia delle Case europee, e l’invasione delle elettriche ha alzato circa del 25% i listini medi e sconcertato il consumatore che si trova bloccato: ha solo una decina di city-car a disposizione quando nel 2012 erano quasi 30, trova solo Suv e “rifiuta” i modelli a batteria, a meno di incentivi pesanti», sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. A chi dare la colpa? «Fino al 2019 i prezzi crescevano in media del 2,5%, circa 500 euro all’anno, poi il tasso di crescita è schizzato all’8,3% per il Covid e l’emergere dei problemi legati alle catene di fornitura. I costruttori, incapaci di produrre le auto richieste, hanno deciso di azzerare gli sconti e aumentare i listini. Così il combinato ha portato incrementi anno su anno che si sono rivelati un multiplo di quelli che eravamo abituati a vedere», risponde Pierluigi Del Viscovo, direttore del Centro Studi Fleet & Mobility. Per qualche esperto, la situazione tenderà a normalizzarsi nei prossimi mesi, ma il quadro generale resta preoccupante.



Gli italiani non sanno che auto comprare
Secondo un recente approfondimento dell’Osservatorio Findomestic, il 66% degli italiani non può spendere più di 20 mila euro per una vettura nuova, il 14% ne può impegnare 10 mila al massimo, il 56% si dice costretto a rimandare l’acquisto soprattutto per ragioni economiche e solo il 7% pensa di cambiare auto entro il 2024. E il fattore costo indirizza le preferenze di un eventuale acquisto nel 73% dei casi. «A frenare i progetti di sostituzione non sono unicamente i prezzi sempre più alti, ma anche l’incertezza sulla motorizzazione più adatta al periodo», ritiene Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic. Può essere, ma la sensazione prevalente è che la frittata sia fatta (male) da tempo.



I cinque motivi dell’aumento
Ma quali sono le ragioni legate all’aumento folle dei prezzi in questi ultimi anni? La prima è legata alle emissioni di CO2: le regole sempre più stringenti per ridurre le emissioni hanno avuto effetti sui prezzi. I costruttori sviluppano motori sempre più efficienti e questo ha un costo. Bisogna poi considerare la sicurezza: i dispositivi di sicurezza sulle auto crescono e alcuni diventano dirittura obbligatori (come la frenata automatica). Un dato positivo che però si riflette sui prezzi. La terza ragione è legata a motivi tech: citycar o ammiraglie? Non ha importanza: tutti i modelli oggi hanno grandi display per l’infotainment e alcuni sono anche connessi. E la tecnologia si paga. Nel computo ci devono considerare anche i margini delle aziende: i costruttori non sono onlus e con l’aumento dei costi crescono i prezzi. I loro margini negli ultimi tempi non sono scesi, anzi: gli anni del Covid, per molti, sono stati più proficui che mai. Infine, l’energia: le guerre e la pandemia hanno fatto schizzare il prezzo dell’energia e produrre un’auto ne richiede molta: un altro fattore che ha fatto crescere i prezzi.

https://www.corriere.it/motori/news...ti-ab757954-7f0a-11ef-839a-cadb37cc03c8.shtml
 
Cito solo qualche dato:
Golf 5 2004: da 15.950 euro
Golf 7 2014: da 17.650 euro
Golf 8 2024: da 30.150 euro

Pare che la nuova Alfa Romeo Giulia arriverà nel 2026 con prezzi a partire da 70.000 euro. L'attuale parte da 46.000 circa, nemmeno pochi
 
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E' bellissimo che restiamo perplessi sul raddoppio dei prezzi in 20 anni... e siamo tutta gente di una certa età, quindi dovremmo ricordare il decuplicarsi (x10) dei prezzi in 10 anni negli anni '70...
E anche gli anni '80 non scherzavano.
Che dire? L'ombrello dell Euro ha funzionato abbastanza bene, salvo alcuni effetti delle grosse tempeste economiche internazionali.
Qui in Italia continuiamo ad avere una crescita degli stipendi asfittica, ma anch'essi in 20 anni sono mediamente quasi raddoppiati.
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E' bellissimo che restiamo perplessi sul raddoppio dei prezzi in 20 anni... e siamo tutta gente di una certa età, quindi dovremmo ricordare il decuplicarsi (x10) dei prezzi in 10 anni negli anni '70...
E anche gli anni '80 non scherzavano.
Che dire? L'ombrello dell Euro ha funzionato abbastanza bene, salvo alcuni effetti delle grosse tempeste economiche internazionali.
Qui in Italia continuiamo ad avere una crescita degli stipendi asfittica, ma anch'essi in 20 anni sono mediamente quasi raddoppiati.
Vedi l'allegato 34550
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Vedi l'allegato 34551
L'aumento dei prezzi delle auto è solo in parte legato all'inflazione, il resto è altro
 
E' bellissimo che restiamo perplessi sul raddoppio dei prezzi in 20 anni... e siamo tutta gente di una certa età, quindi dovremmo ricordare il decuplicarsi (x10) dei prezzi in 10 anni negli anni '70...
Contesti molto diversi, troppo. Negli anni '70 l'inflazione era a due cifre, negli ultimissimi anni nell'eurozona era prossima allo zero. L'aumento delle costo delle auto deriva da altro, la fiammata inflattiva del 2022 non lo giustifica affatto visto che il processo inizia nel 2018
 
E soprattutto farei notare che l'incremento vertiginoso dei prezzi delle auto è voluto: per tornare al discorso di prima, se la nuova Giulia parte da 70.000 euro, quasi il doppio dell'attuale, che certamente non costa poco, non è dovuto certo all'inflazione, che ormai viaggia attorno a valori fisiologici, ma a scelte industriali, le stesse scelte che hanno condotto a produrre Tonale per sostituire Giulietta, con prezzi mediamente doppi rispetto a quest'ultima
 
scordatevi di vedere prezzi uguali al 2018 anche prendendo in esempio lo stesso modello.
i motivi principale sono 2:
1) le sanzioni al termico. le case produttrici devono compensare con auto elettriche andando in perdita oppure, come sta facendo stellantis, comprare "quote verdi" da altre case che producono più auto elettriche di quelle termiche (sintesi: tutti comprano quote da tesla).
2) le auto sono passate da 10% componenti elettrici a 50% e quei componenti costano.
ad esempio anni fa feci notare che l'obbligo del sistema AVAS * solo questo compenente, sulla yaris (mark 3) nel 2019 ha fatto salire il prezzo di 600 euro. tra l'altro dal 2021 è diventata egge retroattiva ma fortunatamente chi revisiona non lo sa o lascia passare.
*https://www.fleetmagazine.com/sistema-avas-obbligatorio-auto-elettriche/
 
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