suiller ha scritto:wizardofid ha scritto:ma come? :shock: e io che mi ero quasi bevuto la storia della solidarietà tra imprenditori e lavoratori che devono unirsi nel momento di difficoltà economica che ieri sera raccontava Mr. Tod's :evil:
e poi si lamentano che i consumi diminuiscono...
perchè dovrei piegarmi ad una cosa del genere? ma lo sai che per fare "made in italy" basta il SOLO confezionamento? puoi costruire dove ti pare, fai arrivare la roba qui, la incarti e ci stampi su "made in italy"... secondo te è corretto??
Il mio era un commento sarcastico, mi fa piacere che qualcun altro sia al corrente di certi meccanismi del "made in Italy" dato che qui in Toscana le firme della moda li utilizzano abitualmente giusto per fare alti profitti e alla fine hanno fatto chiudere tanti terzisti artigiani.
Mi raccontava una signora che ha lavorato con me, che fino al 2005 possedeva un calzaturificio familiare ed erano specializzati nel confezionare stivaletti da donna per il mercato americano per conto di un grosso nome commerciale, l'ultimo anno in cui sono riusciti a mantenere aperta l'attività lo stivaletto completo gli veniva pagato 8? a pezzo (16? a paio per la produzione esclusi trasporto e confezionamento a carico del committente), loro hanno messo le etichette del prezzo sulle scatole e al cliente finale era indicato un prezzo di 500 $ (con tutte le relative richieste in fatto di qualità). :!: :!:
Ovvio che si siano arresi, e sai che succede? che gli stessi stivaletti sono prodotti in Bulgaria, arrivano in Italia, sono confezionati come dicevi tu e vanno in USA come prodotto italiano....
quindi quando sento parlare che bisogna ridurre i costi di produzione divento quanto meno sarcastico.. e mi guardo bene da comprare prodotti a marchio di cui non sono certo della provenienza..