Vedremo magari il large sarà la versione usa appesantita di Giorgio adattata per il bev non nativo bev e non il ricarozzo di un'auto francese.Continui a ribadire concetti che, se dimostrati, portano ad una sola conclusione: la chiusura del marchio.
Continuo io a ripeterti: la soluzione non è il prodotto banale perché la gente tanto sta bene così.
La soluzione è il prodotto capace di esaltare il DNA e le caratteristiche del marchio. Capace di quell'upgrade che ci si aspetta dal marchio, perché altrimenti chi compra solo per lo schermo o le lucine sul cruscotto, continuerà a preferire altri marchi e case.
E visto che ancora adesso la si mena sulla passata percezione di affidabilità, mi spiegate come si fa a recuperare un simile gap se non offrendo anche altro, ovvero quella meccanica/sospensioni/esperienza di guida che in fondo sono la ragione stessa del marchio?
Mettila come vuoi, ma copiaincollare perché così fan tutti non basta.
Ne a motore termico, ne a motore elettrico.
Anzi questa cosa del voler fare passare il concetto "auto elettrica=omologazione=fine sportività" è una bugia detta sapendo di mentire (non mi riferisco a te ma alla vulgata in sé che qui troppo spesso ci raccontiamo).
Perché un telaio leggero e prestazionale studiato con sospensioni da vera auto sportiva (ricordiamoci il brevetto Alfalink specificatamente creato con Giorgio, giusto per dirne una), da vita a un prodotto di qualità che il ricarrozzo di un telaio standardizzato semifrancese e multienergia non potrà mai realizzare.
Tesla te lo dimostra. Ma soprattutto te lo dimostrano tutti quei brand (anche luxury) che giocoforza vivono di quella immagine e, vedrai, sapranno interpretare la sportiva elettrica.
Cosa.che dovrebbe fare anche Alfa. Invece qui per fare meri numeri di vendita, si vuole reinventare il marchio declassandolo. La stessa IDENTICA operazione fatta in passato da fiat con Lancia, con la conseguenza che il nobile marchio di Chivasso oggi è diventato un costruttore di utilitarie per casalinghe...
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