Finalmente sono riuscito a farci un giretto. Arrivo al concessionario verso le 17, c'erano pochissime persone - magari con queste giornate ci sono cose migliori da fare - fra cui una giovane signora impegnatissima a provare la seduta posteriore e scegliere i colori, financo delle pinze dei freni (meglio gialle che rosse con il blu, diceva). Insomma, io a questo porte aperte ho visto soprattutto donne che, come noto, sono quelle che alla fine decidono, con buona pace delle residue velleità corsaiole dei maschi.
Salgo in macchina per provarla e la prima cosa che chiedo al venditore è: come sta andando? "Mah, un paio ne abbiamo piazzate". Non è la risposta che speravo ma mi sforzo di rimanere ottimista: magari seguirà una traiettoria opposta a quella delle sorelle. Circa le quali, il venditore (20 anni di Alfa) mi dice che sono state piagate dal problema svalutazione; la gente, non ritenedo Alfa all'altezza delle tedesche, ha molta paura della svalutazione e preferisce aspettare un anno ma comprarle a km 0 o dalle flotte. E questo non fa che autoavverare la paura. Ecco perchè la prima cosa che ha fatto I è stata di abolire le km 0: si costruiscono solo le macchine ordinate, con Cassino che è uno zombie (Giulia e Stelvio sono ferme ed è slittata pure l'inizio della.produzione della Grecale, n.d.r.)
Torniamo alla Tonale. L'unico motore disponibile è il 130 CV. Me lo aspettavo peggio: il pepe ce l'ha, solo che bisogna tirarlo, un pò come coi motori a benza di una volta. Non è e non vuole essere uno sportivo ma non è affatto moscio. Credo che il poco tiro in basso sia lo scotto da pagare alle normative. È veramente la classica genialata italica, che coniuga le prestazioni di un quasi full alla semplicità di un mild hybrid: come tutte le cose made in Fiat, è però arrivato a tempo praticamente scaduto, quando ormai bisogna pensare alle superpila.
Discorso comportamento dinamico: posso tranquillamente affermare che lo spettro Compass non si è avverato. La Compass l'ho portata per qualche centinaio di km e le differenze con la Tonale sono abissali, bastano i pochi km di oggi per evidenziarlo. Niente giggiosità, niente supermolleggiamento e scollamento fra avanti e dietro. Previa autorizzazione, ho preso un paio di curve in modo molto allegro e i movimenti di cassa sono stati molto limitati. L'auto è piatta, almeno in un uso non pistaiolo, e non ci ricorda ad ogni curva di essere un suv, al contrario di Compass e di tante altre. Nel suo piccolo ricorda abbastanza(o si sforza di farlo) la Stelvio anche se quest'ultima, ovviamente, è altro e gestisce divinamente anche la furia del 2.9T.
Sterzo: molto diretto, si, ma Giulia e Stelvio sono altra cosa. C'è differenza fra avere fra le mani uno sterzo diretto ed un compasso. Nel segmento di appartenenza, comunque, penso sia il migliore. In effetti è pure troppo diretto perché è leggero e ci si può trovare a girare o scartare più del dovuto. Molto meglio mettere in D, perché così, oltre a svegliare il motore, il comando si indurisce (molto meno di quello, eccessivo, della Giulietta) e paradossalmente si guida in modo più rilassato.
Posto guida: non ho perso molto tempo a regolare sedile e volante per me. La posizione ideale si trova di sicuro, ma non sarà mai cucito addosso come con Giulia e Stelvio. Qui la piattaforma si sente. Quadro strumenti e display molto belli, così come la selleria in pelle e alcantara. Sul resto non ho perso tempo
Per finire: vista su strada, per me, è proprio bella, fa la sua porca figura e non si confonde minimamente con la sequela di scatoloni che circolano oggi.
Insomma, quando la gamma sarà completa (ora c'è solo il 130 cv) e al netto di guerre e carestie, Tonale le sue carte le avrà, perché segna tutte le caselle di ciò che importa oggi ai suoi potenziali clienti. Però ha sempre il marchio contro la sua, e per questo la cura, se c'è, è lunghissima