<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alfa Romeo Giulia(?); Presentaz. Giugno 2015, vendita 1° Trim. 2016 | Page 136 | Il Forum di Quattroruote

Alfa Romeo Giulia(?); Presentaz. Giugno 2015, vendita 1° Trim. 2016

Per inciso la storia dell'alfa è piena di fallimenti e rinascite, cambi di sede, cambi di nome, cambi di proprietà....il primo mattone lo ha posato alexandre darraq a napoli....ricordo che pur di fare produzione si assemblavano renault 4 su licenza, ad arese venivano assemblate y10 e l'ultima serie della multipla, prima di arese c'era lo stabilimento del portello. Adesso? Un ennesimo nuovo capitolo, un ennesimo nuovo logo, un ennesimo nuovo stabilimento.....sì è vero manca u a sede ufficiale
 
Quindi cosa dovrebbe dire un appassionato Porsche? Che possiede una Volkswagen? ;)
[/quote]
esatto e' da sempre che fa un maggiolino un po schiacciato
stessa impostazione motore a sbalzo fino all'avvento del eletronica sculettavano come delle pu.....
 
Quindi cosa dovrebbe dire un appassionato Porsche? Che possiede una Volkswagen? ;)
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esatto e' da sempre che fa un maggiolino un po schiacciato
stessa impostazione motore a sbalzo fino all'avvento del eletronica sculettavano come delle pu.....
 
cuorelisander ha scritto:
noto con rammarico che qualcuno in questo forum deride chi come me non ha ancora accettato il fatto che abbiano demolito,letteralmente ,lo stabilimento di Arese. so benissimo che la futura Giulia o come si chiamerà' potrà' essere comunque un' ottima auto,indipendentemente da chi e dove l'abbiamo progettata,ma per un Alfista milanese come me,e tanti altri, questa vicenda e' una ferita ancora aperta,perché' fino a qualche anno fa ogni volta che passavo da Arese sapevo che la' ,in quelle palazzine,c'era qualcuno che stava lavorando,studiando,disegnando o progettando qualcosa delle nostre auto,che poi avremmo guidato.
Mi ricordo ancora l'emozione di quando andai nello stabilimento di Arese a ritirare la mia prima Alfa,una 145 boxer,acquistata tramite un ex dipendente ...varcare quei cancelli,anche se sapevo bene che l'auto era stata prodotta a Pomigliano.
io penso che il Centro stile e tutta la direzione tecnica dovevano lasciarlo la'. Poi l'assemblaggio lo facessero dove vogliono,ma il cuore e la testa dovevano rimanere ad Arese.
Se ti riferisci al mio commento, gradirei sapere cosa c'entra la chiusura di Arese quando l'ironia viene rivolta verso altro, ovvero il boicottaggio di qualsiasi prodotto esca con il marchio Alfa. Boicottaggio è un evidente iperbole, nel caso di Giulia, che ancora non è in commercio, è più opportuno parlare di una stroncatura preventiva.
Io prima di giudicare un'auto aspetto almeno di vederla e di sapere come va su strada.
 
quadrif ha scritto:
cuorelisander ha scritto:
noto con rammarico che qualcuno in questo forum deride chi come me non ha ancora accettato il fatto che abbiano demolito,letteralmente ,lo stabilimento di Arese. so benissimo che la futura Giulia o come si chiamerà' potrà' essere comunque un' ottima auto,indipendentemente da chi e dove l'abbiamo progettata,ma per un Alfista milanese come me,e tanti altri, questa vicenda e' una ferita ancora aperta,perché' fino a qualche anno fa ogni volta che passavo da Arese sapevo che la' ,in quelle palazzine,c'era qualcuno che stava lavorando,studiando,disegnando o progettando qualcosa delle nostre auto,che poi avremmo guidato.
Mi ricordo ancora l'emozione di quando andai nello stabilimento di Arese a ritirare la mia prima Alfa,una 145 boxer,acquistata tramite un ex dipendente ...varcare quei cancelli,anche se sapevo bene che l'auto era stata prodotta a Pomigliano.
io penso che il Centro stile e tutta la direzione tecnica dovevano lasciarlo la'. Poi l'assemblaggio lo facessero dove vogliono,ma il cuore e la testa dovevano rimanere ad Arese.
Se ti riferisci al mio commento, gradirei sapere cosa c'entra la chiusura di Arese quando l'ironia viene rivolta verso altro, ovvero il boicottaggio di qualsiasi prodotto esca con il marchio Alfa. Boicottaggio è un evidente iperbole, nel caso di Giulia, che ancora non è in commercio, è più opportuno parlare di una stroncatura preventiva.
Io prima di giudicare un'auto aspetto almeno di vederla e di sapere come va su strada.
Sono d'accordissimo. :D
Lo sport più diffuso è diventato quello di cercare argomenti pretestuosi contro l'Alfa Romeo celando le porcate fatte dalle case tedesche.
 
alexmed ha scritto:
gf27 ha scritto:
Alfa è morta ormai dal lontano 85 e ora é solo un brand.

In effetti, esclusi gli appassionati, solo i cinquantenni e oltre credo si ricordino qualcosa dell'Alfa Romeo "da sola".
prima si cerca un target e poi gli si crea il prodotto ad hoc puntando sulla nicchia e non sulla massa....sono semplici regole di marketing. Se FCA vuole puntare su 4 appassionati irriducibili e integralisti allora non ci sono cassi, devono fare la 75 identica all'originale, col 2.0 TwinSpark, che consuma 3km/l, che sta 3 settimane al mese dal meccanico (perchè solo adesso ci siamo scordati di tutte le magagne) e riuscirebbero a piazzarla anche a 60000 euro al pezzo!!! Se puntano all'Italia allora devono fare un'altro tipo di macchina, se puntano all'europa occorre una gamma completa e di un certo tipo, se puntano al mondo devono tener conto di gusti, usi e costumi degli statunitensi, russi, polacchi, italiani, cinesi, giapponesi, esquimesi, africani...........Stanno puntando sull'italianità, si sono prefissati di produrle tutte in Italia e mi pare che fin'ora manco le MiTo e Giulietta sono fatte in Serbia o Polonia. E l'italiota che fa? critica critica critica, cosa? che non viene costruita ad Arese, che 3 bulloni sono americani, che bho....che la carrozzeria della Ghibli è montata storta, che bho.....che si può criticare di una cosa ancora inesistente?
 
eh si, grandi successi le Mito e le Giuliette fatte in Italia, al prima doveva spezzare le reni alle Mini, la seconda alle Golf.

I porci tedeschi sono preoccupatissimi.....
 
vecchioAlfista ha scritto:
Mi dispiace Maxetto ma non sono d'accordo.

Dileggiare Arese, la simbologia Alfa o certi "dogmi" da appassionati, non è questione di vecchio e nuovo.
Perché se certe cose non si capiscono (o si dileggiano addirittura), è semplicemente perché non si è Alfisti.

Non è che con il "politicamente corretto" possiamo far passare ogni concetto.
Ma chi ha dileggiato la simbologia Alfa? Fiat?
La chiusura di Arese è stata una scelta economica e basta.
Avessero deciso subito di fare ciò che stanno facendo ora si sarebbero tenuti Arese.
 
vecchioAlfista ha scritto:
Mi dispiace Maxetto ma non sono d'accordo.

Dileggiare Arese, la simbologia Alfa o certi "dogmi" da appassionati, non è questione di vecchio e nuovo.
Perché se certe cose non si capiscono (o si dileggiano addirittura), è semplicemente perché non si è Alfisti.

Non è che con il "politicamente corretto" possiamo far passare ogni concetto.

vecchioAlfista, mi intrometto perchè rispetto sempre le tue posizioni, anche quando non le condivido come in questo caso.
Io mi sento Alfista, totalmente, non tanto perchè quando ero ancora nell'età dell'incoscienza e lontano dalla possibilità della guida secondo legge, possedevamo in famigli Alfetta e Giulietta 77, ma piuttosto perchè rimasi folgorato dalle auto leggendarie del passato. Il marchio stesso, la simbologia, la grafica, trasmettono un fascino unico e magnetico che non trovo in altre case.
Però non mi sento toccare dal "luogo sacro di Arese". E' passato tempo, ci sono state rivoluzioni nel frattempo. E' cambiata la logica del mercato globale in prima istanza e del mondo auto nello specifico.

Ci sono stati dibattiti per anni e la strategia Fiat per Alfa è stata indifendibile per molti versi (e forse per "tutti i versi" negli ultimi due modelli di produzione di massa). Fino a pochi anni fa, il meglio che si ipotizzava per la nuova D Alfa era una Giulietta con la "coda". Solito pianale, solita trazione e con ogni probabilità soliti motori.
Poi si è pensato ad un'Alfa diversa, ma prodotta negli USA. E si diceva: se quello sarà il suo mercato di elezione, è logico che venga prodotta là.
Oggi invece apprendiamo che verrà prodotta in Italia, e non voglio spaziare in argomenti politici e sociali sottolienando i vantaggi della ricaduta di lavoro creato sul territorio e opportunità per i nostri connazionali, perchè qui teoricamente parliamo di auto. Sarà sufficiente dunque limitarsi al concetto della italianità, come garanzia di alcune peculiarità che ci contraddistinguono nel mondo. Se l'Italia non basta, ma vogliamo che sia specificatamente Arese, allora non riesco più a seguire la bontà logica del ragionamento e nemmeno quella ascrivibile alla emotività degli appasionati. Mi sembra davvero un porre l'asticella sempre più in là, in un "non luogo" per dire che comunque si faccia non andrà mai del tutto bene.
Con questo non voglio affermare che il dibattito sul luogo di produzione non abbia diritto di cittadinanza, ma solo che credevo una maggiore condivisione di entusiasmo per una D Alfa Romeo a TP, prodtta in Italia.
E non mi sembra giusto avanzare, anche vagamente, o in maniera sottesa, un assioma del tipo "Vero Alfista=vuole Arese" - "Non Autentico Alfista= non gli importa di Arese".
 
159ti ha scritto:
quadrif ha scritto:
cuorelisander ha scritto:
noto con rammarico che qualcuno in questo forum deride chi come me non ha ancora accettato il fatto che abbiano demolito,letteralmente ,lo stabilimento di Arese. so benissimo che la futura Giulia o come si chiamerà' potrà' essere comunque un' ottima auto,indipendentemente da chi e dove l'abbiamo progettata,ma per un Alfista milanese come me,e tanti altri, questa vicenda e' una ferita ancora aperta,perché' fino a qualche anno fa ogni volta che passavo da Arese sapevo che la' ,in quelle palazzine,c'era qualcuno che stava lavorando,studiando,disegnando o progettando qualcosa delle nostre auto,che poi avremmo guidato.
Mi ricordo ancora l'emozione di quando andai nello stabilimento di Arese a ritirare la mia prima Alfa,una 145 boxer,acquistata tramite un ex dipendente ...varcare quei cancelli,anche se sapevo bene che l'auto era stata prodotta a Pomigliano.
io penso che il Centro stile e tutta la direzione tecnica dovevano lasciarlo la'. Poi l'assemblaggio lo facessero dove vogliono,ma il cuore e la testa dovevano rimanere ad Arese.
Se ti riferisci al mio commento, gradirei sapere cosa c'entra la chiusura di Arese quando l'ironia viene rivolta verso altro, ovvero il boicottaggio di qualsiasi prodotto esca con il marchio Alfa. Boicottaggio è un evidente iperbole, nel caso di Giulia, che ancora non è in commercio, è più opportuno parlare di una stroncatura preventiva.
Io prima di giudicare un'auto aspetto almeno di vederla e di sapere come va su strada.
Sono d'accordissimo. :D
Lo sport più diffuso è diventato quello di cercare argomenti pretestuosi contro l'Alfa Romeo celando le porcate fatte dalle case tedesche.
..Aggiungo, che l alfa se la sono fregata gli italiani e non Fiat.Fiat le ha dato il colpo di grazie finale..scusate l OT.
 
Diapo27 ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
Mi dispiace Maxetto ma non sono d'accordo.

Dileggiare Arese, la simbologia Alfa o certi "dogmi" da appassionati, non è questione di vecchio e nuovo.
Perché se certe cose non si capiscono (o si dileggiano addirittura), è semplicemente perché non si è Alfisti.

Non è che con il "politicamente corretto" possiamo far passare ogni concetto.

vecchioAlfista, mi intrometto perchè rispetto sempre le tue posizioni, anche quando non le condivido come in questo caso.
Io mi sento Alfista, totalmente, non tanto perchè quando ero ancora nell'età dell'incoscienza e lontano dalla possibilità della guida secondo legge, possedevamo in famigli Alfetta e Giulietta 77, ma piuttosto perchè rimasi folgorato dalle auto leggendarie del passato. Il marchio stesso, la simbologia, la grafica, trasmettono un fascino unico e magnetico che non trovo in altre case.
Però non mi sento toccare dal "luogo sacro di Arese". E' passato tempo, ci sono state rivoluzioni nel frattempo. E' cambiata la logica del mercato globale in prima istanza e del mondo auto nello specifico.

Ci sono stati dibattiti per anni e la strategia Fiat per Alfa è stata indifendibile per molti versi (e forse per "tutti i versi" negli ultimi due modelli di produzione di massa). Fino a pochi anni fa, il meglio che si ipotizzava per la nuova D Alfa era una Giulietta con la "coda". Solito pianale, solita trazione e con ogni probabilità soliti motori.
Poi si è pensato ad un'Alfa diversa, ma prodotta negli USA. E si diceva: se quello sarà il suo mercato di elezione, è logico che venga prodotta là.
Oggi invece apprendiamo che verrà prodotta in Italia, e non voglio spaziare in argomenti politici e sociali sottolienando i vantaggi della ricaduta di lavoro creato sul territorio e opportunità per i nostri connazionali, perchè qui teoricamente parliamo di auto. Sarà sufficiente dunque limitarsi al concetto della italianità, come garanzia di alcune peculiarità che ci contraddistinguono nel mondo. Se l'Italia non basta, ma vogliamo che sia specificatamente Arese, allora non riesco più a seguire la bontà logica del ragionamento e nemmeno quella ascrivibile alla emotività degli appasionati. Mi sembra davvero un porre l'asticella sempre più in là, in un "non luogo" per dire che comunque si faccia non andrà mai del tutto bene.
Con questo non voglio affermare che il dibattito sul luogo di produzione non abbia diritto di cittadinanza, ma solo che credevo una maggiore condivisione di entusiasmo per una D Alfa Romeo a TP, prodtta in Italia.
E non mi sembra giusto avanzare, anche vagamente, o in maniera sottesa, un assioma del tipo "Vero Alfista=vuole Arese" - "Non Autentico Alfista= non gli importa di Arese".

Quoto al 100% e pregherei chi critica persino il luogo, italiano!, dove sarà costruita la Giulia x far finta di appellarsi, ancora una volta, al nobile e rimpianto passato del marchio, di andarsi a leggere qualcosa sulla diatriba europea di oggi circa l'introduzione del nuovo decreto "Made In", contro l'importazione di componentistica extra/europea, spesso assai meno costosa, ma venduta poi a prezzi "continentali" soprattutto su alcune auto.
Bene.....immaginate un pò chi si oppone alla nuova normativa.....
Saluti
 
vecchioAlfista ha scritto:
Mi dispiace Maxetto ma non sono d'accordo.

Dileggiare Arese, la simbologia Alfa o certi "dogmi" da appassionati, non è questione di vecchio e nuovo.
Perché se certe cose non si capiscono (o si dileggiano addirittura), è semplicemente perché non si è Alfisti.

Non è che con il "politicamente corretto" possiamo far passare ogni concetto.

Dileggiare (deridere schernire, ec..) Arese, la tradizione e la simbologia Alfa è certamente sbagliato e inopportuno, oltre che maleducato. So che non ti riferisci a me ma comunque personalmente non l'ho mai fatto e non mi sembra che altri lo facciano su questo forum, su altri non so.

Capisco anche la delusione e il disappunto dei milanesi. Io non lo sono (come noto a molti, sono siciliano) però lo capisco perfettamente cosa può provare un milanese nel constatare che l'Alfa non ha più sede lì.

Io ho detto (e mi riferisco anche a Maxetto, che comunque credo abbia inteso correttamente il mio pensiero) una cosa diversa. Ho detto che un alfista, anche di vecchissima data, può apprezzare anche le Alfa di oggi e del passato recente. Io ho una Brera 1.750 turbo della quale sono non soddisfatto, di più, sono iper-soddisfatto, e la 4C che ho provato in pista mi ha dato sensazioni meravigliose e adrenalina a 1.000.
Non vedo quindi perché negare, solo per partito preso, anche le cose positive che ci sono nell'alfismo di oggi.

Purchè non si "dileggi" il passato, tutti hanno diritto di cittadinanza qui.

PS: leggo ora il post di Diapo e concordo anche con lui. Si è chiesto a gran voce una nuova Alfa segmento D prodotta in Italia e con la trazione posteriore. Questo è stato fatto, buttando giustamente nel cestino la "Giulietta allungata", primo progetto della Giulia (ritengo anche ascoltando i pareri di tutti, forumisti compresi :D ) ma non si apprezza lo stesso. E' vero allora che l'asticella viene alzata sempre più in alto, e lo dico da 61enne, cioè da uno che ha visto nascere di persona tutte le Alfa dal 1954 in poi.
 
vecchioAlfista ha scritto:
Mi dispiace Maxetto ma non sono d'accordo.

Dileggiare Arese, la simbologia Alfa o certi "dogmi" da appassionati, non è questione di vecchio e nuovo.
Perché se certe cose non si capiscono (o si dileggiano addirittura), è semplicemente perché non si è Alfisti.

Non è che con il "politicamente corretto" possiamo far passare ogni concetto.
nessuno dileggia Arese, è la storia, si critica chi vorrebbe la Giulia prodotta lì, perchè allo stato attuale è evidente che sia una richiesta priva di senso del realismo.
 
Diapo27 ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
Mi dispiace Maxetto ma non sono d'accordo.

Dileggiare Arese, la simbologia Alfa o certi "dogmi" da appassionati, non è questione di vecchio e nuovo.
Perché se certe cose non si capiscono (o si dileggiano addirittura), è semplicemente perché non si è Alfisti.

Non è che con il "politicamente corretto" possiamo far passare ogni concetto.

vecchioAlfista, mi intrometto perchè rispetto sempre le tue posizioni, anche quando non le condivido come in questo caso.
Io mi sento Alfista, totalmente, non tanto perchè quando ero ancora nell'età dell'incoscienza e lontano dalla possibilità della guida secondo legge, possedevamo in famigli Alfetta e Giulietta 77, ma piuttosto perchè rimasi folgorato dalle auto leggendarie del passato. Il marchio stesso, la simbologia, la grafica, trasmettono un fascino unico e magnetico che non trovo in altre case.
Però non mi sento toccare dal "luogo sacro di Arese". E' passato tempo, ci sono state rivoluzioni nel frattempo. E' cambiata la logica del mercato globale in prima istanza e del mondo auto nello specifico.

Ci sono stati dibattiti per anni e la strategia Fiat per Alfa è stata indifendibile per molti versi (e forse per "tutti i versi" negli ultimi due modelli di produzione di massa). Fino a pochi anni fa, il meglio che si ipotizzava per la nuova D Alfa era una Giulietta con la "coda". Solito pianale, solita trazione e con ogni probabilità soliti motori.
Poi si è pensato ad un'Alfa diversa, ma prodotta negli USA. E si diceva: se quello sarà il suo mercato di elezione, è logico che venga prodotta là.
Oggi invece apprendiamo che verrà prodotta in Italia, e non voglio spaziare in argomenti politici e sociali sottolienando i vantaggi della ricaduta di lavoro creato sul territorio e opportunità per i nostri connazionali, perchè qui teoricamente parliamo di auto. Sarà sufficiente dunque limitarsi al concetto della italianità, come garanzia di alcune peculiarità che ci contraddistinguono nel mondo. Se l'Italia non basta, ma vogliamo che sia specificatamente Arese, allora non riesco più a seguire la bontà logica del ragionamento e nemmeno quella ascrivibile alla emotività degli appasionati. Mi sembra davvero un porre l'asticella sempre più in là, in un "non luogo" per dire che comunque si faccia non andrà mai del tutto bene.
Con questo non voglio affermare che il dibattito sul luogo di produzione non abbia diritto di cittadinanza, ma solo che credevo una maggiore condivisione di entusiasmo per una D Alfa Romeo a TP, prodtta in Italia.
E non mi sembra giusto avanzare, anche vagamente, o in maniera sottesa, un assioma del tipo "Vero Alfista=vuole Arese" - "Non Autentico Alfista= non gli importa di Arese".
Quoto ogni tua parola.
 
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