<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alfa Romeo Giulia 2016-2019 | Page 215 | Il Forum di Quattroruote

Alfa Romeo Giulia 2016-2019

Cosa manca ancora alla giulia?

  • Versione SW

    Votes: 98 62,8%
  • Versione benzina con cambio manuale

    Votes: 24 15,4%
  • Accessori e personalizzazioni

    Votes: 18 11,5%
  • Altro

    Votes: 16 10,3%

  • Total voters
    156
alexmed ha scritto:
Maxetto883 ha scritto:
alexmed ha scritto:
Da ciò che leggo comprendo che nessun colore della Giulia vi piace. :shock:

In foto avvistata una Giulia specifiche USA, dovrebbe essere il 2.0 benzina.
Quella col Tig........., meglio non nominarlo. :lol:

Qualcuno ha lasciato scappare questi dati:

Giulia 2.0 250Cv, automatica
Accelerazione 0-100 km/h: 5,9 secondi
Vel massima: 252 km/h

Vedrem... fra poco.
Da brutto anatroccolo a cigno? ;)
 
transaxle73 ha scritto:
Maxetto883 ha scritto:
transaxle73 ha scritto:
Maxetto883 ha scritto:
Mi pare che lo schema 75/90 fosse ormai decotto, tanto che la stessa Alfa stava progettando una berlina Tp con cambio in blocco.
Caspita, se lo schema transaxle era decotto allora cosa ne pensi del fatto che per la Giulia prossima ventura hanno riesumato lo schema della Giulia 105? Cioè quella con il cambio in blocco con il motore?
Più che decotto diciamo che era troppo raffinato e soprattutto molto costoso da produrre per una berlina di segmento medio.
Infatti tale schema viene utilizzato non a caso da Ferrari.....quindi è decotto pure il Cavallino?
Come dicevo a key era decotto per una berlina 3 volumi.
Inoltre le moderne sportive transaxle montano cambi elettroattuati che superano i vecchi problemi di manovrabilità che avevano le Alfa.
Qualcuno lo aveva reso molto manovrabile anche prima dell'avvento dei cambi elettroattuati, cioè Porsche con la 924.
Ritornando in topic: ma quando si potrà vedere in concessionaria la Giulia dei comuni mortali?
Porsche non è Alfa.
Ma poi Porsche non ha scelto quello schema per la sua berlina 4 porte. E nessun costruttore lo fa.
Per quanto riguarda la seconda domanda lascio rispondere Alex che ne sa più di me.
 
Maxetto883 ha scritto:
Per quanto riguarda la seconda domanda lascio rispondere Alex che ne sa più di me.

Io leggo le indiscrezioni... ma a questo punto dico meglio aspettare il 3 marzo per avere, si spera, notizie ufficiali in merito.
 
Maxetto883 ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Maxetto883 ha scritto:
albertof24 ha scritto:
Sarebbe bello, ora, avere un'Alfa come la Giulia, non più odiata dagli Alfisti e che torni a correre e vincere.
E' una parola. ;)

Ecco, ora che siamo tornati pienamente in argomento, Vi pregherei di restarci, grazie comunque dei contributi extra che in fondo hanno qualcosa in comune con la discussione sul nuovo prodotto di Fca e quindi sono stati mantenuti.

Manca circa 1 mese al salone di Ginevra, dove la Giulia dovrebbe essere presente anche nelle altre versioni, ancora mai viste in pubblico.
Rimanendo in tema Giulia non pensi che bisognerebbe davvero trasformare completamente le concessionarie e officine Alfa Romeo?
Parlo sia dell'ambiente di vendita, sia dell'aspetto esteriore delle concessionarie (a volte fatiscente) che della cortesia/capacità delle officine.

Mah, ormai quasi tutte le concessionarie vendono auto di tutto il gruppo. Sulla cortesia e competenza del personale si può senza dubbio lavorare.
 
franco58pv ha scritto:
key-one ha scritto:
PierUgoMaria1 ha scritto:
  • Jambana ha scritto:
    Senza neanche entrare nel merito della macchina, se penso ad auto come la 155, e ad altre della produzione Fiat coeva mi viene solamente da fare una riflessione ed andare alla radice di tutto: auto pensate e prodotte quasi esclusivamente per il mercato interno, che ancora sosteneva la produzione nazionale in modo robusto, senza caratteristiche, gamma, rete commerciale e marketing minimamente concepite per la vendita sui mercati mondiali (ancora non si diceva globali).
    Se ci pensiamo bene, secondo me proprio questo provincialismo e assenza di visione "lontana" e anticipatrice ha condannato Alfa Romeo e gli altri storici marchi italiani, che non hanno saputo cogliere la grande trasformazione di modello industriale nell'automotive, verso un mercato globale e prodotti di standard internazionale, operata invece da tedeschi e giapponesi negli anni '70.
    Ovvio, pensare di produrre auto per il mercato globale richiede investimenti e impegno molto più ingenti. Basti guardare le difficoltà di oggi con la Giulia. Inoltre anche un certo protezionismo (per esempio il contingentamento sulle auto giapponesi, la politica che ha avversato i transplant sempre giapponesi in Italia) ha permesso di vivacchiare per un po' di anni, ma poi il conto (assenza di concorrenza, prodotti non adeguati) si è regolarmente presentato. Eppure Fiat nei decenni passati è anche stata anticipatrice e innovatrice dal punto di vista "geopolitico", basti guardare ai modelli e agli stabilimenti che producevano Fiat su licenza nei paesi ex socialisti, che hanno motorizzato mezza Europa dell'Est.

    Analisi non sbagliata, che pero' non spiega completamente la causa del problema, chè queste che elenchi sono ancora tutte "conseguenze". Per arrivare alla causa, oltre a sottolineare l'inadeguatezza storica della proprietà, bisogna risalire a monte ancora almeno di un passaggio storico.

    Alfa e Lancia sono state donate agli ovini aggratis ( soprattutto Alfa, che aveva diversi pretendenti denaro muniti ) in quanto la politica asservita aveva deciso che Fiat dovesse essere il monopolista italiano, cui il monopolio interno fu poi diligentemente protetto con contingentamento import, iva pesante sulle grosse cilindrate ( tutte import ) superbollo sui diesel ( tutti import ).

    La causa quindi è che Fiat, in questo contesto di capitalismo di relazione, di corruzione politica clientelare, è stata aiutata con carte false a costituire un monopolio, Alfa e Lancia le sono state regalate per toglierle dai piedi due concorrenti, che in mano ad altri potevano rimanere tali e disturbare l'avvocato.

    Tutto cio' che elenchi, giustamente, discende da questo postulato iniziale, che è stato un atto voluto e imposto, una pagina poco edificante nella storia della Repubblica. Senza la quale oggi potremmo avere un'industria automobilistica ad almeno tre teste, 4 se vogliamo aggiungerci Ferrari, che oggi svolge la funzione di bancomat della famigliola.

    Abbiamo invece i resti di un ex monopolista che pensava di essere garantito in quanto tale, e quindi è rimasto distratto quando gli altri andavano a conquistare il mondo libero con prodotti seri.

    Ed oggi si mette in ridicolo lamentando il crollo del mercato cinese come scusa per i propri ritardi d'investimento. Quamdo in Cina non ha mai venduto una spilla.


  • Finalmente un'analisi seria della questione Alfa Romeo , inserita nella storia del capitalismo italiano e dei suoi ritardi storici e pure cronici !

    La questione Alfa Romeo si situa però - e qui occorre andare ancora più a fondo rispetto ad una tesi esclusivamente " antiagnelli " - nello spartiacque fra la fase del capitalismo di stato che caratterizzò l'economia italiana sin dagli anni'30 e non solo - visto che pure Gb e France e Deutschland avevano e continuano ad avere una forte industria statale - e la fase "neoliberista" o delle liberalizzazioni .

    Alfa Romeo , che per anni è stata sostenuta dalla repubblica italiana tramite l'Iri , il quale ripianava soprattutto le perdite conseguenti ad una produzione d'eccellenza , ma più " fiore all'occhiello" che business ,doveva per l'appunto -come tutti sanno e come altre eccellenze dello stato , tipo Motta , Alemagna e Cirio per intendersi - essere ceduta ai privati , in nome di un preciso diktat , promulgato in tutti i modi , anche i più pittoreschi , dalle teste d'uovo del capitalismo mondiale , non ancora , ma quasi come oggi fa la Ue .

    Ora , la creazione di un monopolio italiano in mano agli Agnelli , oltre alle buone relazioni e allo charme dell'Avvocato , fu dovuta ad un suo ragionamento , fatto proprio dalla politica dell'epoca , credo soprattutto da Prodi - lo stesso che liquidò per un "pugno di dollari" le altre eccellenze dell'Iri , comprese le autostrade , passate agli amici , forse meno noti , ma non così meno potenti dei "Lambs"- .

    Secondo questo ragionamento - non del tutto peregrino - l'internazionalizzazione dell'economia , processo nel quale l'Italia era molto indietro , irretita , come era e parzialmente ancora è , sino al collo " in questo contesto -come dici giustamente Pierugo- di capitalismo di relazione, di corruzione politica clientelare, è stata aiutata con carte false " vedeva la nostra nazione e con essa la sua prima industria in difficoltà rispetto ad altri gruppi ed altre aree geopolitiche , non meno monopolistici , anzi molto di più , che avrebbero pappato in un boccone gli "Ovini" , come tu li chiami e con loro tutti gli sforzi dello stato italiano per avere una forte industria automobilistica .

    In questo contesto , di ritardo e clientelismo cronico italiano , con i derivati di parassitismo e abnorme corruzione per mantenere uno straccio di consenso - allora ancora importante- si può parlare di cessione dell'Alfa Romeo e prima ancora di Lancia alla Fiat .

    Con i se e con i ma non si fa la storia e quindi non è dato sapere come sarebbe andata con Ford o Gm : Gli esempi di Jaguar , Land Rover e soprattutto dell'intera British Leyland non configurano un esito molto migliore soprattutto nell'immediato , almeno sino alla soluzione finale di Mini e Rolls alla BMW , Bentley alla Vw ; Jag , Land e Range a mr.Tata -ma quanti marchi anche gloriosi sono spariti !

    Certamente è e rimane grave che Fiat , pur favorita nelle acquisizioni - non abbia gestito un po' meglio i gioielli di Torino e di Milano che le erano stati affidati - Ferrari è un discorso a parte , visto che qui i risultati ci sono stati sia in temini di prodotto che di resa finanziaria - E le ragioni e i fatti sono quelli che tutti più o meno andiamo esponendo da anni qui sulla room Alfa Romeo : dall'abbandono della TP , alla fine prematura di modelli ancora ampliamente evolvibili , sull'esempio degli analoghi serie 3 e 5 ; Klasse C ed E o A4 e A6 , come la 75 e la 90 ; l'utilizzo di piattaforme pur buone , ma inadatte all'immagine e alla sportività del Biscione , l'impoverimento della gamma e delle spinte commerciali ecc. ecc. Sino alla sempre promessa riscossa , che ancora gli appasionati del marchio attendono con l'annesso finale dei malcelati ritardi di Giulia e Suv.

  • tutto giusto , credo però che si debba dire tutta la verità riguardo al gruppo fiat : cioè difetti, malvezzi (tanti) , paraculaggini , occasioni mancante etc, ma se si vuole essere onesti fino in fondo si deve confrontare il panorama in cui è maturato questo disastro e confrontarlo con quello dove si muovevano i concorrenti
    Ci poniamo qualche domanda scomoda ? in quanti paesi industrializzati esiste da sempre una mentalità anti capitale ed anti modernista come in italia ? in quanti paesi chi comanda davvero (la chiesa) ha sempre considerato il denaro sterco del diavolo ? in quanti paesi sinistra centro o destra che fossero hanno sempre privilegiato la mano dello stato nell'economia ? in quanti paesi c'è stato un terrorismo così sviluppato ? in quanti paesi sparavano ai guardiani delle fabbriche ? in quanti paesi era vietato licenziare chi sabotava in fabbrica, o cazzeggiava o si assentava indebitamente ?


  • Caro franco, non hai torto, ma ti do una risposta stronzetta: in tutti i paesi in cui una grossa industria ( i "padroni" ) abbia accettato di farsi spianare la strada verso il monopolio dalla politica, rassegnando la propria indipendenza. Perchè la politica ovviamente non fa favori gratis e, dopo averti consegnato la testa dei tuoi concorrenti e spianato il mercato truccandoti le carte, poi passa all'incasso imponendoti scelte industriali, financo la creazione di prodotti e fabbriche ad hoc per raccogliere consenso politico, nonchè di lisciare le sue clientele sindacali, anche quelle più estremiste. Processo nel quale tu industriale peraltro, oltre a nascere già "padrone" in un paese anticapitalista, diventi anche un soggetto parapolitico, per cui si colpisce te per darla ad intendere ad Andreotti amico tuo.

    Concordo che non sono tanti, questi paesi.
 
Dimenticavo altri dati che fra poco verificheremo rispetto ai dichiarati:

Giulia 2.2 JTDm 150cv, cambio manuale:
Accelerazione 0-100 km/h: 8,0 secondi
Velocità massima: 221 km/h

Questa la versione più commerciale in Italia.
 
alexmed ha scritto:
Dimenticavo altri dati che fra poco verificheremo rispetto ai dichiarati:

Giulia 2.2 JTDm 150cv, cambio manuale:
Accelerazione 0-100 km/h: 8,0 secondi
Velocità massima: 221 km/h

Questa la versione più commerciale in Italia.

L'accelerazione mi sembra quantomeno ottimistica, neanche delle segmento C scattanti come Golf e Giulietta sono così veloci.
A memoria, Giulietta 150 (diesel) dichiara 8.8 e poi misurato da 4R è 8.5 secondi.
Forse quegli 8.0 secondi sono della versione da 180cv? Ma a quel punto non tornerebbe il dato sulla velocità massima e se ricordo bene la 180cv sarà solo automatica.

Spero che questi dati siano veritieri perché sono eccezionali!
 
Kiaffojunior ha scritto:
alexmed ha scritto:
Dimenticavo altri dati che fra poco verificheremo rispetto ai dichiarati:

Giulia 2.2 JTDm 150cv, cambio manuale:
Accelerazione 0-100 km/h: 8,0 secondi
Velocità massima: 221 km/h

Questa la versione più commerciale in Italia.

L'accelerazione mi sembra quantomeno ottimistica, neanche delle segmento C scattanti come Golf e Giulietta sono così veloci.
A memoria, Giulietta 150 (diesel) dichiara 8.8 e poi misurato da 4R è 8.5 secondi.
Forse quegli 8.0 secondi sono della versione da 180cv? Ma a quel punto non tornerebbe il dato sulla velocità massima e se ricordo bene la 180cv sarà solo automatica.

Spero che questi dati siano veritieri perché sono eccezionali!

mi piacerebbe proprio sapere da dove vengono fuori questi dati, sembrerebbe che gli unici che non sanno niente siano quelli di QR :D
 
PierUgoMaria1 ha scritto:
Caro franco, non hai torto, ma ti do una risposta stronzetta: in tutti i paesi in cui una grossa industria ( i "padroni" ) abbia accettato di farsi spianare la strada verso il monopolio dalla politica, rassegnando la propria indipendenza. Perchè la politica ovviamente non fa favori gratis e, dopo averti consegnato la testa dei tuoi concorrenti e spianato il mercato truccandoti le carte, poi passa all'incasso imponendoti scelte industriali, financo la creazione di prodotti e fabbriche ad hoc per raccogliere consenso politico, nonchè di lisciare le sue clientele sindacali, anche quelle più estremiste. Processo nel quale tu industriale peraltro, oltre a nascere già "padrone" in un paese anticapitalista, diventi anche un soggetto parapolitico, per cui si colpisce te per darla ad intendere ad Andreotti amico tuo.

Concordo che non sono tanti, questi paesi.
certo hai ragione , chiaro che in questo sistema paranoico e paraculo siamo tutti a turno complici, vittime ed anche beneficiari, ovvio che essendo loro potenti quanto una dinastia alla fine trovano sempre il modo di essere al vertice della catena alimentare animale , ho voluto solo raccontarla tutto...cmq per tornare in topic la vicenda giulia alfa romeo è emblematica , non hanno i soldi per rilanciarla ma vogliono continuare a governare per non aprirsi ad altri azionisti che probabilmente li metterebbero alla porta
 
Maxetto883 ha scritto:
key-one ha scritto:
Maxetto883 ha scritto:
key-one ha scritto:
Certamente è e rimane grave che Fiat , pur favorita nelle acquisizioni - non abbia gestito un po' meglio i gioielli di Torino e di Milano che le erano stati affidati - Ferrari è un discorso a parte , visto che qui i risultati ci sono stati sia in temini di prodotto che di resa finanziaria - E le ragioni e i fatti sono quelli che tutti più o meno andiamo esponendo da anni qui sulla room Alfa Romeo : dall'abbandono della TP , alla fine prematura di modelli ancora ampliamente evolvibili , sull'esempio degli analoghi serie 3 e 5 ; Klasse C ed E o A4 e A6 , come la 75 e la 90 ; l'utilizzo di piattaforme pur buone , ma inadatte all'immagine e alla sportività del Biscione , l'impoverimento della gamma e delle spinte commerciali ecc. ecc. Sino alla sempre promessa riscossa , che ancora gli appasionati del marchio attendono con l'annesso finale dei malcelati ritardi di Giulia e Suv.
Mi pare che lo schema 75/90 fosse ormai decotto, tanto che la stessa Alfa stava progettando una berlina Tp con cambio in blocco.

Non più che il coetaneo schema serie 3 di Monaco , solo per dirne uno , il quale invece è stato ripreso , tirato , allungato , allargato ripianalizzato , aggiornato con pignoleria schiettamente teutonica sino ad arrivare , con successo di critica e di pubblico , ma soprattutto di vendite , sino ai nostri giorni . E in fondo anche la Giulia 2015/16 che cos'è se non un ripensamento tardivo di qualcosa che si aveva in casa , De Dion e cambio dietro a parte , ma che si è dovuto recuperare ?
Non ti seguo. Se togli il De Dion e il cambio dietro cosa resta dello schema Alfetta?
Diciamo che lo schema col cambio in blocco è l'unico adatto ad una moderna berlina a tre volumi.
Il transaxle lasciamolo alle sportive. Anche MB lo utilizza, ma non per le berline.

Avendola già pronta in casa , perchè non continuare a produrla con i necessari aggiornamenti ? Allo stesso modo di Subaru con il sistema boxer 4Wd , schema assai costoso , ma non credo che la casa Jap ci rimetta .

La particolarità e l'unicità del De Dion con cambio al retrotreno e freni entrobordo alla fine probabilmente avrebbe pagato , magari imponendo alla clientela un sovraprezzo -per l'appunto- da premium .Fiat aveva in mente invece la condivisione dei pianali , perfetta per la produzione generalista , ma non altrettanto per quella del Biscione.

Ora la Giulia dopo quasi 30 anni ha dovuto riniziare dalla pagina bianca e non già dall'eccezionale pianale Tipo , ormai sepolto dalla storia . E ancora gli alfisti e i mercati aspettano.
 
Confermo quanto dice Pilota: ormai da qualche anno FCA ha "ucciso" tutte le concessionarie Alfa, spostando il marchio nei saloni che trattano tutti i marchi del gruppo (escluso Jeep e Maserati, spesso, ma non sempre). Di saloni che abbiano bisogno di ristrutturazioni non ne ho visti nella mia zona, anzi, sono tutti molto curati esteticamente.

Nelle varie visite di un annetto fa a diversi concessionari ho trovato personale quasi sempre cortese, ma spesso un po' svogliato e poco attento. Si può certamente lavorare sulla preparazione delle persone, più adatte a vendere una Panda che un'AR, e, soprattutto, su quella del personale delle officine, non abituato a trattare con clienti esigenti né tanto meno premium.

pilota54 ha scritto:
Maxetto883 ha scritto:
Rimanendo in tema Giulia non pensi che bisognerebbe davvero trasformare completamente le concessionarie e officine Alfa Romeo?
Parlo sia dell'ambiente di vendita, sia dell'aspetto esteriore delle concessionarie (a volte fatiscente) che della cortesia/capacità delle officine.

Mah, ormai quasi tutte le concessionarie vendono auto di tutto il gruppo. Sulla cortesia e competenza del personale si può senza dubbio lavorare.
 
A mio avviso credo che niente più di questo topic sia a dimostrare il nulla in cui è stata ridotta Alfa Romeo: l'argomento è la prossima berlina seg. D che dopo 30 anni di errori ed orrori di fiat torna finalmente alla TP ed alla impostazione meccanica ortodossa, ed invece di leggere delle sue caratteristiche, delle sue prove, delle sue prestazioni, cosa impossibile dato che non sono disponibili (appunto il nulla) leggo paginate di aria fritta sull'IRI sulla Delta ricarrozzata, pardon la 155, e altre amenità trite e ritrite.
Povera Alfa Romeo.
 
fpaol68 ha scritto:
A mio avviso credo che niente più di questo topic sia a dimostrare il nulla in cui è stata ridotta Alfa Romeo: l'argomento è la prossima berlina seg. D che dopo 30 anni di errori ed orrori di fiat torna finalmente alla TP ed alla impostazione meccanica ortodossa, ed invece di leggere delle sue caratteristiche, delle sue prove, delle sue prestazioni, cosa impossibile dato che non sono disponibili (appunto il nulla) leggo paginate di aria fritta sull'IRI sulla Delta ricarrozzata, pardon la 155, e altre amenità trite e ritrite.
Povera Alfa Romeo.

concordo, solo che come nei gialli bisogna trovare il colpevole di questo sfacelo, e non credo che si debba addebitare né a Prodi né a Luraghi né a Massacesi ma a chi ha rilevato a costo zero il marchio con la promessa di un rilancio (ma in realtà avevano già l'idea di distruggerlo allora) e nello standard delle frottole e bugie che sono usi raccontare lo ha ridotto così, soprattutto negli ultimi dieci anni. Non ero certo io l'AD pagato dieci milioni di Euro. Il cliente non c'è più e non lo recuperano mai più. Omicidio perfetto. Meditate quando passate davanti a una concessionaria BMW, Audi o Mercedes se c'è qualche differenza di stile
 
Kiaffojunior ha scritto:
alexmed ha scritto:
Dimenticavo altri dati che fra poco verificheremo rispetto ai dichiarati:

Giulia 2.2 JTDm 150cv, cambio manuale:
Accelerazione 0-100 km/h: 8,0 secondi
Velocità massima: 221 km/h


Questa la versione più commerciale in Italia.

L'accelerazione mi sembra quantomeno ottimistica, neanche delle segmento C scattanti come Golf e Giulietta sono così veloci.
A memoria, Giulietta 150 (diesel) dichiara 8.8 e poi misurato da 4R è 8.5 secondi.
Forse quegli 8.0 secondi sono della versione da 180cv? Ma a quel punto non tornerebbe il dato sulla velocità massima e se ricordo bene la 180cv sarà solo automatica.

Spero che questi dati siano veritieri perché sono eccezionali!

Anche secondo me questi dati che son trapelati sono ottimistici. Vedremo poi i dati ufficiali. Per far un esempio diretto:

Serie 3 318d 150cv:
Accelerazione 0-100 km/h: 8,6 secondi
Velocità massima: 215 km/h

Serie 3 320d 190cv:
Accelerazione 0-100 km/h: 7,3 secondi
Velocità massima: 235 km/h

Classe C C 200 CDI 136cv:
Accelerazione 0-100 km/h: 9,7 km/h
Velocità massima: 218 km/h

Classe C 220 CDI 170cv:
Accelerazione 0-100 km/h: 8,1 secondi
Velocità massima: 234 km/h

A4 2.0 TDI 150cv:
Accelerazione 0-100 km/h: 8,9 secondi
Velocità massima: 221 km/h

A4 2.0 TDI 190cv:
Accelerazione 0-100 km/h: 7,7 secondi
Velocità massima: 240 km/h

XE E-Performance 163cv:
Accelerazione 0-100 km/h: 8,4 secondi
Velocità massima: 227 km/h

XE 20d 180cv:
Accelerazione 0-100 km/h: 7,8 secondi
Velocità massima: 231 km/h
 
di 150cv che raggiungano i 221 ce n'è, se fossero riusciti ad avere anche una buona accelerazione, volete dire che non è vero? Aspettate i dati ufficiali, si sta discutendo di sesso degli angeli.
 
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