<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alfa Romeo Giulia 2016-2019 | Page 212 | Il Forum di Quattroruote

Alfa Romeo Giulia 2016-2019

Cosa manca ancora alla giulia?

  • Versione SW

    Votes: 98 62,8%
  • Versione benzina con cambio manuale

    Votes: 24 15,4%
  • Accessori e personalizzazioni

    Votes: 18 11,5%
  • Altro

    Votes: 16 10,3%

  • Total voters
    156
Jambana ha scritto:
Senza neanche entrare nel merito della macchina, se penso ad auto come la 155, e ad altre della produzione Fiat coeva mi viene solamente da fare una riflessione ed andare alla radice di tutto: auto pensate e prodotte quasi esclusivamente per il mercato interno, che ancora sosteneva la produzione nazionale in modo robusto, senza caratteristiche, gamma, rete commerciale e marketing minimamente concepite per la vendita sui mercati mondiali (ancora non si diceva globali).
Se ci pensiamo bene, secondo me proprio questo provincialismo e assenza di visione "lontana" e anticipatrice ha condannato Alfa Romeo e gli altri storici marchi italiani, che non hanno saputo cogliere la grande trasformazione di modello industriale nell'automotive, verso un mercato globale e prodotti di standard internazionale, operata invece da tedeschi e giapponesi negli anni '70.
Ovvio, pensare di produrre auto per il mercato globale richiede investimenti e impegno molto più ingenti. Basti guardare le difficoltà di oggi con la Giulia. Inoltre anche un certo protezionismo (per esempio il contingentamento sulle auto giapponesi, la politica che ha avversato i transplant sempre giapponesi in Italia) ha permesso di vivacchiare per un po' di anni, ma poi il conto (assenza di concorrenza, prodotti non adeguati) si è regolarmente presentato. Eppure Fiat nei decenni passati è anche stata anticipatrice e innovatrice dal punto di vista "geopolitico", basti guardare ai modelli e agli stabilimenti che producevano Fiat su licenza nei paesi ex socialisti, che hanno motorizzato mezza Europa dell'Est.
analisi perfetta !!! breve , coincisa ma completa , quoto tutto :thumbup:
 
key-one ha scritto:
Se non si trattasse di una barocca omofonia automobilistica :D, la quale oltretutto aprirebbe un altro fiume di polemiche :lol: , direi che il tuo spezzare una "lancia" :D in favore della criticatissima 155 mi trova parzialmente d'accordo .

Non fosse altro che per il fatto che in famiglia ne abbiamo avuta una , 1.8 benzina , fresca fresca di presentazione ed è stata usata con profitto , soprattutto per lavoro dal 1992 al 1997 , percorrendo più di 150.000 km , senza guasti o interventi che non fossero quelli previsti dalla normale manutenzione.

Detto questo , cioè che la macchina era confortevole , affidabile e pure veloce e sportiveggiante , sensazione confortata dal medaliere di vittorie che giustamente citi , occorre aggiungere che l'estetica della 155 è stata oggetto di critiche in quanto considerata non esattamente consona ad un'Alfa Romeo , soprattutto per il passo -della tipo- troppo corto in relazione alla lunghezza totale .

Vista su strada , comunque , non era poi così male . Certo non aveva la trazione posteriore e il motore longitudinale , ma in quella fase di integrazione in Fiat , così era la realtà , neanche poi così male , ma lontana dalla tradizione della casa .

Un po' come se la Volkswagen si fosse messa ad mun certo punto a produrre un'Audi a motore trasversale come la Passat . Sarebbe stata comunque un'ottima macchina , ma non una vera Audi. Saluti
Del resto quale Alfa Romeo è stata esente da critiche?
 
Maxetto883 ha scritto:
Del resto quale Alfa Romeo è stata esente da critiche?

Beh, tutte le automobili devono scontare prima o poi almeno qualche critica, però indubbiamente, per onore dell'obiettività, le Alfa degli ultimi 20 anni (senza nulla togliere ad esse), diciamo a partire dalla 145/146, sono state mediamente molto più criticate, quanto meno dagli appassionati, di quelle degli anni precedenti.
Qualcuna peraltro per me ingiustamente. Alcune del passato remoto hanno registrato critiche quasi pari a zero.

La Giulia è forse, a "pari merito" con la 159, l'Alfa che ha ricevuto più critiche prima ancora di andare in strada ("la linea non mi piace, somiglia a una Bmw, quel tempo al Ring non mi convince, ma perché non esce mai, il crash test come sarà andato, costa troppo, perché hanno cambiato il colori del marchio, non c'è la SW, ecc. ecc."). Eppure è sicuramente la prima Alfa Romeo realmente progettata anche e forse soprattutto sulla scorta delle richieste tecniche provenienti da web e socials...........

Comunque ripeto, nessuna casa e nessuna auto è esente da critiche, non solo le Alfa.
 
pilota54 ha scritto:
Comunque ripeto, nessuna casa e nessuna auto è esente da critiche, non solo le Alfa.

Però lasciamelo dire le critiche a priori, come le lodi a prescindere son stucchevoli.

Per esempio sulla Giulia io posso dire se mi piace o meno la linea, per il resto come si possono dare giudizi?

Io la Giulia Quadrifoglio l'ho vista in due occasioni, una bianca al museo ad Arese, una rossa a Padova ad auto e moto d'epoca. Posso dire che mi piace e in questo caso è il gusto personale.
 
Le critiche, a riguardo vado OT .... una domanda che serve:

Ma qui dentro, cé qualcuno che si puo immaginare una Ferrari SW ?

non voglio aprire una nuova discussione , riguarda solo la critica degli italiani per i modelli Alfa degli ultimi 30 anni.
 
Jambana ha scritto:
Senza neanche entrare nel merito della macchina, se penso ad auto come la 155, e ad altre della produzione Fiat coeva mi viene solamente da fare una riflessione ed andare alla radice di tutto: auto pensate e prodotte quasi esclusivamente per il mercato interno, che ancora sosteneva la produzione nazionale in modo robusto, senza caratteristiche, gamma, rete commerciale e marketing minimamente concepite per la vendita sui mercati mondiali (ancora non si diceva globali).
Se ci pensiamo bene, secondo me proprio questo provincialismo e assenza di visione "lontana" e anticipatrice ha condannato Alfa Romeo e gli altri storici marchi italiani, che non hanno saputo cogliere la grande trasformazione di modello industriale nell'automotive, verso un mercato globale e prodotti di standard internazionale, operata invece da tedeschi e giapponesi negli anni '70.
Ovvio, pensare di produrre auto per il mercato globale richiede investimenti e impegno molto più ingenti. Basti guardare le difficoltà di oggi con la Giulia. Inoltre anche un certo protezionismo (per esempio il contingentamento sulle auto giapponesi, la politica che ha avversato i transplant sempre giapponesi in Italia) ha permesso di vivacchiare per un po' di anni, ma poi il conto (assenza di concorrenza, prodotti non adeguati) si è regolarmente presentato. Eppure Fiat nei decenni passati è anche stata anticipatrice e innovatrice dal punto di vista "geopolitico", basti guardare ai modelli e agli stabilimenti che producevano Fiat su licenza nei paesi ex socialisti, che hanno motorizzato mezza Europa dell'Est.
..Rileggi il tuo stesso Post da persona neutrale,poi pensa agli alfisti Doc. Cerca di capire come questi si sentono se solo pensano alla gestione che l ha fatta fallire.
 
Jambana ha scritto:
Senza neanche entrare nel merito della macchina, se penso ad auto come la 155, e ad altre della produzione Fiat coeva mi viene solamente da fare una riflessione ed andare alla radice di tutto: auto pensate e prodotte quasi esclusivamente per il mercato interno, che ancora sosteneva la produzione nazionale in modo robusto, senza caratteristiche, gamma, rete commerciale e marketing minimamente concepite per la vendita sui mercati mondiali (ancora non si diceva globali).
Se ci pensiamo bene, secondo me proprio questo provincialismo e assenza di visione "lontana" e anticipatrice ha condannato Alfa Romeo e gli altri storici marchi italiani, che non hanno saputo cogliere la grande trasformazione di modello industriale nell'automotive, verso un mercato globale e prodotti di standard internazionale, operata invece da tedeschi e giapponesi negli anni '70.
Ovvio, pensare di produrre auto per il mercato globale richiede investimenti e impegno molto più ingenti. Basti guardare le difficoltà di oggi con la Giulia. Inoltre anche un certo protezionismo (per esempio il contingentamento sulle auto giapponesi, la politica che ha avversato i transplant sempre giapponesi in Italia) ha permesso di vivacchiare per un po' di anni, ma poi il conto (assenza di concorrenza, prodotti non adeguati) si è regolarmente presentato. Eppure Fiat nei decenni passati è anche stata anticipatrice e innovatrice dal punto di vista "geopolitico", basti guardare ai modelli e agli stabilimenti che producevano Fiat su licenza nei paesi ex socialisti, che hanno motorizzato mezza Europa dell'Est.
Condivido parola per parola e aggiungo che anche la vituperata Alfa Romeo di proprietà IRI era molto più globalizzata di oggi.
Negli anni '50 s'insediò in maniera piuttosto importante in Brasile tramite la consociata FNM, e in Sudafrica esisteva una fabbrica che assemblava le vetture complete. Anche in Grecia si assemblava l'Alfasud e negli USA il Duetto ha fatto epoca. E ancora stiamo a parlare della 155?
http://www.africarivista.it/lalfa-romeo-la-giulia-e-quel-passato-in-africa/61171/
 
pilota54 ha scritto:
Maxetto883 ha scritto:
Del resto quale Alfa Romeo è stata esente da critiche?

Beh, tutte le automobili devono scontare prima o poi almeno qualche critica, però indubbiamente, per onore dell'obiettività, le Alfa degli ultimi 20 anni (senza nulla togliere ad esse), diciamo a partire dalla 145/146, sono state mediamente molto più criticate, quanto meno dagli appassionati, di quelle degli anni precedenti.
Qualcuna peraltro per me ingiustamente. Alcune del passato remoto hanno registrato critiche quasi pari a zero.

La Giulia è forse, a "pari merito" con la 159, l'Alfa che ha ricevuto più critiche prima ancora di andare in strada ("la linea non mi piace, somiglia a una Bmw, quel tempo al Ring non mi convince, ma perché non esce mai, il crash test come sarà andato, costa troppo, perché hanno cambiato il colori del marchio, non c'è la SW, ecc. ecc."). Eppure è sicuramente la prima Alfa Romeo realmente progettata anche e forse soprattutto sulla scorta delle richieste tecniche provenienti da web e socials...........

Comunque ripeto, nessuna casa e nessuna auto è esente da critiche, non solo le Alfa.
Qui parliamo di Alfa e fidati che di critiche e difetti ne avevano anche le Alfa pre Fiat. Critiche e lamentele sentite con le mie orecchie.
 
  • Jambana ha scritto:
    Senza neanche entrare nel merito della macchina, se penso ad auto come la 155, e ad altre della produzione Fiat coeva mi viene solamente da fare una riflessione ed andare alla radice di tutto: auto pensate e prodotte quasi esclusivamente per il mercato interno, che ancora sosteneva la produzione nazionale in modo robusto, senza caratteristiche, gamma, rete commerciale e marketing minimamente concepite per la vendita sui mercati mondiali (ancora non si diceva globali).
    Se ci pensiamo bene, secondo me proprio questo provincialismo e assenza di visione "lontana" e anticipatrice ha condannato Alfa Romeo e gli altri storici marchi italiani, che non hanno saputo cogliere la grande trasformazione di modello industriale nell'automotive, verso un mercato globale e prodotti di standard internazionale, operata invece da tedeschi e giapponesi negli anni '70.
    Ovvio, pensare di produrre auto per il mercato globale richiede investimenti e impegno molto più ingenti. Basti guardare le difficoltà di oggi con la Giulia. Inoltre anche un certo protezionismo (per esempio il contingentamento sulle auto giapponesi, la politica che ha avversato i transplant sempre giapponesi in Italia) ha permesso di vivacchiare per un po' di anni, ma poi il conto (assenza di concorrenza, prodotti non adeguati) si è regolarmente presentato. Eppure Fiat nei decenni passati è anche stata anticipatrice e innovatrice dal punto di vista "geopolitico", basti guardare ai modelli e agli stabilimenti che producevano Fiat su licenza nei paesi ex socialisti, che hanno motorizzato mezza Europa dell'Est.

    Analisi non sbagliata, che pero' non spiega completamente la causa del problema, chè queste che elenchi sono ancora tutte "conseguenze". Per arrivare alla causa, oltre a sottolineare l'inadeguatezza storica della proprietà, bisogna risalire a monte ancora almeno di un passaggio storico.

    Alfa e Lancia sono state donate agli ovini aggratis ( soprattutto Alfa, che aveva diversi pretendenti denaro muniti ) in quanto la politica asservita aveva deciso che Fiat dovesse essere il monopolista italiano, cui il monopolio interno fu poi diligentemente protetto con contingentamento import, iva pesante sulle grosse cilindrate ( tutte import ) superbollo sui diesel ( tutti import ).

    La causa quindi è che Fiat, in questo contesto di capitalismo di relazione, di corruzione politica clientelare, è stata aiutata con carte false a costituire un monopolio, Alfa e Lancia le sono state regalate per toglierle dai piedi due concorrenti, che in mano ad altri potevano rimanere tali e disturbare l'avvocato.

    Tutto cio' che elenchi, giustamente, discende da questo postulato iniziale, che è stato un atto voluto e imposto, una pagina poco edificante nella storia della Repubblica. Senza la quale oggi potremmo avere un'industria automobilistica ad almeno tre teste, 4 se vogliamo aggiungerci Ferrari, che oggi svolge la funzione di bancomat della famigliola.

    Abbiamo invece i resti di un ex monopolista che pensava di essere garantito in quanto tale, e quindi è rimasto distratto quando gli altri andavano a conquistare il mondo libero con prodotti seri.

    Ed oggi si mette in ridicolo lamentando il crollo del mercato cinese come scusa per i propri ritardi d'investimento. Quamdo in Cina non ha mai venduto una spilla.
 
albertof24 ha scritto:
Mah, io spero che la Giulia sia "un'alfiat" come la 155:
- 1993: 12 vittorie su 20 manche (10 Larini, 2 Nannini + 2 vittorie, Danner e Larini nella prova di Donington non valevole per il campionato) - Vettura con più vittorie in campionato
- 1994: 11 vittorie su 20 manche (4 Larini, 4 Nannini, 2 modena, 1 Nissen + 1 vittoria di Nannini a Donington) - Vettura con più vittorie in campionato
- 1995: 5 vittorie su 23 manche (2 Bartels, 2 Danner, 1 Larini)
- 1996: 10 vittorie su 26 manche (7 Nannini, 2 Larini, 1 Tarquini)
- Vettura con più vittorie in campionato
(da Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Alfa_Romeo_155_V6_TI )

;) ;) ;)

Tra l'altro, andando un filino OT, qualche giorno fa ho trovato questo interessante articolo sul famigerato pianale "Tipo": http://www.cuorialfisti.com/tecnica/tipo.htm

key-one ha scritto:
Ok , i peccatori con Alfa Romeo ci azzeccano da almeno 10 anni e forse anche 20 . Del resto siamo qui apposta sulla room Alfa Romeo a rimpiangere la 75 e , dopo di lei a grande distanza , la 156 e a criticare le 155 , emblema dell'alfiat e pure le balenottere 159 , oltre ai fari a cartone animato di Mito e Giulietta e la fiancata inutilmente tormentata di quest'ultima ...

Suggerirei di andare a verificare com'era fatta la vettura da competizione: la negazione di quella di serie. Un'ammissione di colpa fatta auto.
 
PierUgoMaria1 ha scritto:
albertof24 ha scritto:
Mah, io spero che la Giulia sia "un'alfiat" come la 155:
- 1993: 12 vittorie su 20 manche (10 Larini, 2 Nannini + 2 vittorie, Danner e Larini nella prova di Donington non valevole per il campionato) - Vettura con più vittorie in campionato
- 1994: 11 vittorie su 20 manche (4 Larini, 4 Nannini, 2 modena, 1 Nissen + 1 vittoria di Nannini a Donington) - Vettura con più vittorie in campionato
- 1995: 5 vittorie su 23 manche (2 Bartels, 2 Danner, 1 Larini)
- 1996: 10 vittorie su 26 manche (7 Nannini, 2 Larini, 1 Tarquini)
- Vettura con più vittorie in campionato
(da Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Alfa_Romeo_155_V6_TI )

;) ;) ;)

Tra l'altro, andando un filino OT, qualche giorno fa ho trovato questo interessante articolo sul famigerato pianale "Tipo": http://www.cuorialfisti.com/tecnica/tipo.htm

key-one ha scritto:
Ok , i peccatori con Alfa Romeo ci azzeccano da almeno 10 anni e forse anche 20 . Del resto siamo qui apposta sulla room Alfa Romeo a rimpiangere la 75 e , dopo di lei a grande distanza , la 156 e a criticare le 155 , emblema dell'alfiat e pure le balenottere 159 , oltre ai fari a cartone animato di Mito e Giulietta e la fiancata inutilmente tormentata di quest'ultima ...

Suggerirei di andare a verificare com'era fatta la vettura da competizione: la negazione di quella di serie. Un'ammissione di colpa fatta auto.

della 155 c'era solo la silhouette....
 
montaq52 ha scritto:
Della 155 c'era solo la silhouette....

Siamo abbastanza OT, ma occorre, per dovere di oggettività, distinguere tra le varie 155 da competizione, perché ha corso in versione GR.N, GR.D2, DTM, ITC, Salita.

La versione GR.N, più volte campione d'Italia nella sua categoria, era la Q4 con centralina e turbo ottimizzati e dava circa 250 cv partendo dai 190 di serie. Poi aveva ammortizzatori e poco altro.

La versione D2 era la Silverstone con assetto modificato (mantenendo lo stesso tipo di sospensioni), carrozzeria di serie, motore di serie elaborato fino a 280 cv circa. Ed è stata pluri-campionessa in vari campionati.

La DTM si, della vettura di serie aveva solo il "simulacro" e la tipologia di motore (V6 aspirato 2.5, come il Busso). Tutto il resto era da competizione, però anche Bmw e Mercedes avevano la stessa preparazione, e nel 1993 hanno perso contro l'Alfa, in casa................

Diciamo che nel caso della DTM-ITC dobbiamo quei risultati alla bravura dei tecnici di Alfa Corse e Abarth.
 
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