PierUgoMaria1 ha scritto:
Si fa presto a dire no al design retro, e concordo anche, ma in Alfa é un bel dire.
Tutte le case concorrenti, in cui si sono succedute generazioni di auto di successo, hanno potuto coltivare l'arte del design ( più o meno moderatamente ) evolutivo: niente bisogno di retro, ma anche, nessuna necessità di rivoluzionare ciò che é carattere distintivo della casa.
In Alfa, ogni modello successivo era quello "del nuovo corso", quello che doveva rivoluzionare tutto, e far scordare il precedente flop. E se ogni modello deve far dimenticare quello precedente, la tua identità va a puttane, come quella di un criminale in fuga che deve inventarsi una nuova barba finta ad ogni controllo di frontiera. Se devi fare una Giulia non la puoi fare evolvendo una pur bella 159, che ha portato il marchio del flop, né tantomeno la 155, che faceva pena. Dovessi rifare una Mito, dovresti inventare qualcosa di nuovo e radicalmente diverso, a cancellarne l'infamia del design: é tutta una necessità di rivoluzione perpetua di ciò che non é piaciuto.
Alla fine la tentazione del retro diventa più forte, e diventa non più tanto l'operazione velleitaria di rifarsi a cose antiche, ma più semplicemente, alle ultime cose che hanno davvero funzionato, pazienza se son vecchie di mezzo secolo.
Diciamo retro involontario, o meta-volontario.

Al contrario delle tedesche di successo , sempre eguali , ma sempre diverse Golf 1,2,3,4,5,6,7 e serie 3 1,2,3,4,5,6 , Mercedes prima 190 , poi classe C1,2,3,4 , ma anche Astra , Focus e ora Mini , il gruppo Fiat ha sempre ricominciato -quando addirittura non sopprimeva il segmento - da capo. Ecco quindi , anzi non ecco

, le varie mancate Croma 2,3,4 : Alfa Romeo 75 2,3,4, ma anche 164 e Thema , solo Panda ha continuato tardivamente e solo nel nome , grazie a Renault che ha mandato la palla in corner :lol: , altrimenti avremmo avuto la Gingo o chissà che ancora . Hai ragione , il nuovo modello del Gruppone sempre doveva essere quello della svolta , del rilancio , dell'ormai raggiunta qualità e affidabilità e maturità e sì , in questo modo l'identità e il brand vanno a farsi...un giro .
Ma a ben vedere non si tratta di un problema stilistico , perché tutti i modelli da me citati -Panda di Giugiaro compresa- e pure quelli che hai citato tu - 159 di Giugiaro e si chiude il cerchio , compresa- non avevano problemi di design , anzi...
Il flop quando c'è stato , è avvenuto per problemi commerciali , di qualità complessiva , di finiture , di scelte aziendali o semplicemente perché la casa madre non aveva in programma di continuare l'affinamento e l'aggiornamento di modelli di successo , come invece hanno fatto -credendoci fino in fondo anche nei tempi bui- i tedeschi .
Dai problemi a volte nascono tuttavia le oppurtunità e per l'Alfa quella di poter partire da una pagina bianca la è sicuramente , a patto di aver coraggio e trasformare la sua mancanza di modello da rifare in pregio , poter realizzare qualcosa di nuovo , di futuristico , seppur legato alla tradizione come ho scritto -un po' prolissamente , ma l'argomento mi diverte- più sopra.
Una Giulia , dalla linea scattante e nervosa come tutte le Alfa , ma fluida e ben raccordata - come la da me già citata Pandion - dalla quale emergano i tre volumi classici , ma che provochino sorpresa e con il trilobo ben inserito all'anteriore , potrebbe davvero divenire , se unita ai contenuto tecnici e commerciali giusti , un vero successo , non dico rilancio perché , dopo tante false partenze , mena gramo...