Perfetto, a chiunque, anche a chiuque si avventuri oltremanica, non serve una laurea ad Oxford o Cambridge. Ma bisogna informarsi sulle regole del CdS locale, dato che cambia la mano da tenere ed il lato guida, la segnaletica orizzontale e verticale, la lingua delle indicazioni, la velocità in mph etc... prendi a nolo un'auto elettrica? Ti informi, scarichi una app per ricaricare, ti fai spiegare dal noleggiatore, etc... se vedi un problema e non cerchi la soluzione, sei parte del problema!
No. Roma non è New York, il CdS è lo stesso di Ponte di Brenta.
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E allora, partiamo da un dato. Dall’ultimo rapporto sul tema dell'associazione europea di produttori di automobili (Acea) emerge che “servono 8,8 milioni di colonnine per la mobilità elettrica entro il 2030”. In pratica, significa che il loro tasso di installazione dovrà essere otto volte maggiore dell'attuale. Un divario allarmante ma soprattutto incolmabile.
Sempre per capirci meglio. Nel 2023 in Europa sono stati installati circa 150 mila punti di ricarica pubblici (meno di 3.000 a settimana), per un totale di oltre 630 mila.Secondo la Commissione Europea, invece, sempre entro il 2030, ne basterebbero 3,5 milioni.
Raggiungere questo obiettivo significherebbe installare circa 410 mila punti di ricarica pubblici all’anno (quasi 8.000 a settimana), ovvero triplicare l’attuale tasso di installazione. Obiettivo che, però, non coincide con quello dell'Acea che stima in 8,8 milioni le colonnine da installare. il che significa una crescita annua di 1,2 milioni, oltre 22 mila a settimana.
Dunque, per tornare alla considerazione iniziale, il problema del rifornimento vale oggi ma soprattutto non se ne vede la soluzione per il futuro. Al numero assolutamente insufficiente di colonnine pubbliche si aggiunge poi un altro problema. Anche questo non di poco conto. Ogni punto di ricarica ha infatti due attacchi (Tipo 2 e Tipo 3A) di cui solo il primo è adatto alle normali vetture mentre il secondo è riservato ai quadricicli.
Dunque, un'ulteriore difficoltà da superare. Insieme naturalmente al numero di colonnine fuori uso o parzialmente difettose.
Chi possiede o utilizza un'elettrica senza avere una ricarica personale conosce fin troppo bene il problema. Gli altri, evidentemente, parlano senza sapere. Abitudine sempre più diffusa dalle nostre parti.