SediciValvole ha scritto:
...sono due cose che vanno a braccetto per il bene nostro e degli editori e lo stesso funziona con la tv e internet ... Un quotidiano senza pubblicità dovrebbe costare il doppio se non il triplo.
Diciamo che la questione ruota intorno ad un
equivoco ben preciso, che il più delle volte viene "sorvolato" o anche spudoratamente "cavalcato", specie dagli addetti ai lavori: l'idea che la vendita di spazi pubblicitari serva a
"finanziare" o
"sostentare", ovvero a pagare le spese,
non a
"guadagnare", ovvero
"arricchirsi".
Come se l'azienda di turno vendesse spazi pubblicitari a malincuore e nella misura minima necessaria a pagare le bollette e gli stipendi delle persone.
Come se il panettiere abbassasse la serranda non appena la quantità di pane venduta fosse strettamente sufficiente a pagare le spese, rinunciando a qualsivoglia "guadagno".
Come se l'impiegato chiedesse una riduzione dello stipendio perché si è accorto che ogni mese gli avanzano 100? e lui non ritiene giusto tenerli.
Ogni azienda esiste a fini di
lucro. Ogni azienda cerca di ottenere il massimo lucro dalla propria attività, soddisfacendo al meglio le esigenze dei propri
clienti, elevando il più possibile la quantità di merce venduta e i prezzi di vendita, riducendo il più possibile le spese. Nulla di male in questo, ovviamente, a patto che non si pretenda di negarlo.
Detto questo, non rimane che osservare un piccolo particolare: i
clienti di primaria importanza per le
riviste (e i giornali e i canali tv e i siti web...), da parecchi anni ormai,
non sono più i
lettori (e gli spettatori e i visitatori...)
ma gli
inserzionisti pubblicitari.
I lettori ecc. hanno un ruolo simile a quello che hanno le macchine utensili per una fabbrica di viti e bulloni: uno
strumento necessario
per poter avere qualcosa da vendere. Uno strumento per il quale non è previsto alcun riguardo particolare al di là dello stretto indispensabile. Se è possibile ridurre le spese di manutenzione di una macchina utensile senza che essa peggiori il proprio rendimento, ben venga la riduzione, a tutto vantaggio del bilancio; l'azienda che decidesse di spendere quattrini in manutenzione superflua sarebbe un'azienda male amministrata.