Ultimo commento di pagina 12 l'unico in cui si fa riferimento a presunte problematiche personali.
Questo è il commento :
Io parto dal presupposto che una esperienza è utile e valga la pena di essere raccontata quando è sterile da problematiche personali che ne contaminano l’evoluzione, il risultato e/o lo spirito.
Se lo è allora non può essere di riferimento e non è utile a nessuno.
Quali sarebbero le problematiche personali ?
Senza contare poi che le problematiche possono anche essere personali ma potrebbero non essere uniche quindi condividerle potrebbe aiutare chi ha le stesse problematiche a fare scelte più consapevoli.
Un problema
personale appunto è un problema legato alla
propria persona che raramente e/o difficilmente per situazioni e casistiche potrebbe coincidere con quello di altre persone, perchè se lo è, e pure in numero elevato allora non è un problema personale.
Quindi se per uno o per dei miei problemi personali si determina una evoluzione degli eventi che non sono replicabili da nessun altro quella esperienza non può essere utile odi riferimento.
Se invece la problematica non è personale ma si rivela puramente oggettiva come :
-ho trovato la colonnina occupata ma mi veniva segnata come libera
-non funzionava
-il computer mi dava ancora 30 km di autonomia ma poi di colpo è scesa a 10
Ecc.ecc. allora si che questa esperienza può essere utile perchè può capitare a tutti e la sua risoluzione può essere di aiuto, soprattutto se e come è stata possibile risolvere nel caso capiti anche a chi legge.
Se uno è alto 2 metri e scrive che un modello di auto per lui è troppo scomodo non gli rispondiamo eh ma tu sei troppo alto la tua problematica è personale tienitela per te.
Questa non è una problematica personale e una caratteristica morfologica comune a milioni di persone, quindi se hai la possibilità scegli un'auto adatta alla tua altezza o purtroppo ti devi accontenti di quello che offre il mercato o le tue tasche.
Abbiamo già decretato che il proprietario di quella Volvo è un pistola e che non può essersi imbattuto in difficoltà oggettive che avrebbero condizionato qualsiasi guidatore?
Rileggendo il mio primo post non mi pare di averlo catalogato in quel modo.
Inizio piccola premessa :
A parte che non ho ancora capito, e se qui tra i lettori c'è uno psicologo vorrei sapere se la situazione che andrò a descrivere potrebbe meritare di essere un oggetto di studio.
Se viene riportata in questo forum una esperienza negativa di un elettronauta esterno, e non sia mai che ne venga riportata per sfiga una positiva, e tale esperienza è oggetto di critica da parte di un altro elettronauta, magicamente compare una sorta di mutuo soccorso dove il criticante viene a sua volta subissato di critiche e definito ingiurioso nei confronti del criticato. Seccede adesso in questa discussione "del vicino", qualche tempo fa è successa con la famiglia amica di nafnlaus all'Isola d'Elba, e ancor prima è successa in un' altra occasione dove ora non riesco a inquadrare, ma prima o poi mi verrà in mente.
Se invece è un elettroanuta di questo orticello che descrive una esperienza positiva, l'unico modo per sentirne una qui dentro, alla fine l'epilogo risultante è sempre lo stesso di 100 mila post a questa parte : "eh ma... io con un pieno andavo e tornavo senza fermarmi..."
Mentre se sempre un elettronauta di questo orticello descrive una esperienza negativa, ma anche un termico, dove in entrambi è palese un loro errore e/o una valutazione sbagliata, vegono fatti a fettine, imbustati, e messi sotto sale. E il mutuo soccorso ne si fa vedere.
Fine piccola premessa.
Riguardo al post n.178 sempre di pagina 12 le mie critiche, anzi più precisamente osservazioni, riguardavano il costo che a conti fatti non mi sembra così assurdo se poi fatto anche una volta l'anno. L'ubicazione delle colonnine nella seconda metà del percorso che sono appena fuori i caselli autostradali quindi non bisogna cercare nulla. L'organizzazzione e svolgimento gestionale del viaggio che anche per uno che ha una elettrica da poco tempo ha un po del confusionario.
E questo perchè la prima cosa che ti "insegnano" in concessionaria, è qui stiamo parlando di Volvo non di HotWhells, è l'uso dell'App per gestire l'auto, le ricariche e la pianificazione.
Ora se le informazioni riportate sono corrette nel post n. 197 viene riportato : "
al primo anno, mi ha detto che aveva pianificato tutto da un mese, preso dall'ansia delle ricariche." e poi nel n. 1
"e aver la moglie che programma la sosta successiva." denota che una falla informativa e di preparazione tecnica di base per usare un'auto elettrica viene alla luce.
Bastano 40 secondi, un minuto per i più lenti, sia che siete seduti sul sedile della propria auto che spaparanzati sul divano mentre ci si gratta pure il barbellino per :
-aprire l'App
-Digitare la città di partenza e quella di arrivo, e se lo fate da dove partirete basterà solo mettere quella di arrivo perchè l'App vi geolocalizzerà e userà quel punto come base di partenza.
-elaborare il percorso
-conosce la durata totale del viaggio
-conoscere la durata totale del tempo delle ricariche
-scorrere la lista delle fermate e controllare se sono sul percorso autostradale o meno e se non lo sono vedere fisicamente a quanto distano
-vedere per ogni fermata il tempo per la ricarica, il fornitore energetico e i kw che può erogare la colonnina
-e infine premere il "tasto" "invia all'auto" o similari per ritrovarsi tutto il percorso dettagliato nel navigatore che usera per guidarvi alle ricariche.
Morale ? Ripeto, bastava un minuto per sapere se fosse stata una odissea o il canto delle sirene, dove la "bega" risiedeva nel porsi una sola domanda : mi va di farlo oppure no ?
il fatto che sia stato scoperto in viaggio e le informazioni siano state riportate correttamente, donota una disinformazione sugli strumenti utili e utilizzabili per gestire un'auto elettrica.
Questo è il succo delle mie osservazioni, si vogliono invece catalogare come critiche ingiuriose ? Fate pure.