Aries.77 ha scritto:
Jaccos, mi sembra di capire che il tuo ragionamento poggia su questo presupposto: "se una cosa esiste allora può essere dimostrato scientificamente"...
Non proprio. Se una cosa esiste lascia tracce di se, anche solo indirette. Se non lascia tracce di alcun genere (e quindi non può essere misurata) è frutto della fantasia/non esisite nella realtà. Ad esempio, se l'elefantino lo vedo solo io e nessuno strumento (nemmeno gli occhi degli altri) lo percepisce è semplicemente un'allucinazione, non un miracolo.
Ne consegue che quindi come dici tu sia dimostrabile scientificamente (in quanto misurabile). Ma sono 2 concetti diversi.
se a questa premessa maggiore uniamo la premessa minore: "un fattore a non è scientificamente provato", consegue "necessariamente" che "il fattore a non esiste"... Dal punto di vista logico il tuo ragionamento, viste le premesse è ineccepibile...
No, non ho detto questo.
E non è nemmeno corretto dirlo.
Faccio una precisazione: se circostanziamo l'esistenza di una cosa in un determinato confine spaziotemporale, una volta acclarato la mancanza di alcuna traccia/prova, possiamo affermare che quella cosa,
in quel determinato confine, non esiste.
Ma se non poniamo alcun confine o addirittura non si ha la più pallida idea di dove cercare, la ricerca non può che essere infinita senza mai arrivare ad un risultato. Indica solo che dove si è cercato non si è trovato. Con questo presupposto, NON E' POSSIBILE PROVARE LA NON ESISTENZA DI QUALCOSA, al massimo si può affermare che dove si è cercato non si è trovato. Se vi ostinate a dire il contrario, per cortesia circostanziate la vostra affermazione (in parole povere, dimostrate che è possibile provare la non esistenza di qualcosa su uno spazio/tempo infinito).
Ma la matematica, come spesso accade, ci viene in aiuto. Più si cerca e più non si trova più è fondato affermare che qualcosa non c'è. E' un limite (in senso matematico).
Tornado all'elefantino, se dico che esso è in questa stanza, una volta controllata tutta la stanza senza trovare nulla si può affermare che l'elefantino, in quella stanza, non c'è.
Ma se dico generalmente che l'elefantino esiste
da qualche parte non potete dimostrare la sua inesisitenza.
ECCO PERCHE' L'ONERE DELLA PROVA STA A CHI AFFERMA L'ESISTENZA DI QUALCOSA, NON A CHI LA NEGA.
Se invece partiamo da questa premessa maggiore:
-"se una cosa è scientificamente provata allora esiste"
Poniamo la stessa premessa minore di prima, cioè: "un fattore a non è scientificamente provato"
La conclusione necessaria sarà: "nulla ne consegue"... Cioè sappiamo di non sapere...
E' l'atteggiamento del pensiero che ti porta su quella conclusione...
L'atteggiamento del pensiero non è una cosa che si modifica con un ragionamento superiore che ti dimostri la fallacia del ragionamento precedente perchè il ragionamento "formalmente" non fa una
piega...
Che è quello che ho detto anch'io, ma sono andato oltre.
Se dico: tutti gli uomini sono mortali
poi aggiungo: socrate non è un uomo
razionalmente deriva che Socrate non è mortale...
Il ragionamento è "formalmente" perfetto ma la realtà è diversa...
Neanche lo commento, ti lascio trovare l'errore da solo...
A me l'affermazione dello scienziato di cui sopra sempra una pura valutazione personale...
E lo è, lui di certo non lo nega. O crede di avere la verità in mano (a differenza degli altri).
P.S.: con frutto della tecnologia umana mi riferivo alle creazioni del cinema...
:thumbup: