eta*beta
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stefano_68 ha scritto:Fermo restando che la qualità dell'educazione impartita ai figli non dipende affatto dall'essere atei o credenti, trovo molto naturale che ognuno voglia trasmettere alla prole i propri valori e la religione è uno di questi.
Non si tratta di lavaggio del cervello; non + di quanto lo sia il portare i propri figli al mare o in montagna perchè si ama il mare o la montagna.
Verrà poi un'età in cui si porranno delle domande e magari emergeranno dei dubbi, delle contestazioni.
A quel punto sarebbe deleterio obbligarli in una direzione invece di un'altra; decideranno loro, sulla base delle convinzioni maturate crescendo. Ovviamente, resterà importante vigilare che imbocchino strade "lecite" e limpide; dopodichè, se prenderanno strade diverse da quelle dei genitori, in questi ultimi rimarrà una certa amarezza; ma a quel punto ovviamente entrerà in gioco la tolleranza, che non deve mai mancare.
i figli, specie se piccoli "sentono" la veridicità di chi li educa, chi si atteggia, o peggio chi predica così e razzola cosà, è perdente, avrà figli che rispettano le regole solo in apparenza e per convenienza.
si educa con l'esempio, da e ducere condurre fuori da verso... farli camminare da bambini sempre più responsabili, sino a farne adulti consapevoli e responsabili.