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&#34; ama il prossimo tuo come te stesso &#34;

jaccos ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
jaccos ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
jaccos ha scritto:
Le leggi e le regole religiose altro non sono che un tentativo di giustificazione dall'alto delle usanze che sono presenti in una data popolazione.
" ama il prossimo tuo come te stesso " non è "un tentativo di giustificazione dall'alto delle usanze che sono presenti in una data popolazione."
E' un principio d'amore per il prossimo predicato da Gesù nei Vangeli, rivoluzionario - come molti altri principi da Lui affermati - rispetto alla mentalità dell'epoca.
Non è rivoluzonario, era già presente in moltissime altre culture e religioni, è il fondamento della socialità umana...
All'epoca era difficile trovare qlcuno che dicesse di amare prima di tutto.
E poi siamosicuri che al giorno d'oggi l'amore sia "il fondamento della socialità umana"?
NOOOOOOOOOOOOO :!: :!:
No, non era affatto difficile, anzi.
Il culto di mitra e il buddismo, tanto per cominciare.
Anche alcuni culti di dei pagani avevano gli stessi principi.
Molte forme di animismo.
L'antichissimo culto preindoeuropeo della dea madre.
Peccato che questi culti sono tutti più antichi di Gesù.
Il cristianesimo non ha inventato un bel niente... ;)

Vuoi quindi dire che insegnamenti come quelli di Gesu' compaiono anche in religioni antecedenti?
ama il prossimo.....
perdonerai 70 volte 7
chi e' senza peccato
non fare agli altri....

Grazie.Ciao
 
migliazziblu ha scritto:
jaccos ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
jaccos ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
jaccos ha scritto:
Le leggi e le regole religiose altro non sono che un tentativo di giustificazione dall'alto delle usanze che sono presenti in una data popolazione.
" ama il prossimo tuo come te stesso " non è "un tentativo di giustificazione dall'alto delle usanze che sono presenti in una data popolazione."
E' un principio d'amore per il prossimo predicato da Gesù nei Vangeli, rivoluzionario - come molti altri principi da Lui affermati - rispetto alla mentalità dell'epoca.
Non è rivoluzonario, era già presente in moltissime altre culture e religioni, è il fondamento della socialità umana...
All'epoca era difficile trovare qlcuno che dicesse di amare prima di tutto.
E poi siamosicuri che al giorno d'oggi l'amore sia "il fondamento della socialità umana"?
NOOOOOOOOOOOOO :!: :!:
No, non era affatto difficile, anzi.
Il culto di mitra e il buddismo, tanto per cominciare.
Anche alcuni culti di dei pagani avevano gli stessi principi.
Molte forme di animismo.
L'antichissimo culto preindoeuropeo della dea madre.
Peccato che questi culti sono tutti più antichi di Gesù.
Il cristianesimo non ha inventato un bel niente... ;)

Vuoi quindi dire che insegnamenti come quelli di Gesu' compaiono anche in religioni antecedenti?
ama il prossimo.....
perdonerai 70 volte 7
chi e' senza peccato
non fare agli altri....

Grazie.Ciao

Se conosci il buddismo sai che va anche oltre, molto oltre.
Ed è antico, molto più antico del cristianesimo.
Il fatto è che le religioni rispecchiano l'ambiente in cui nascono, ma i concetti di fondo, quelli importanti, spesso e volentieri coincidono. Certo, non sempre (di sicuro i sacrifici umani non sono contemplati), ma spesso e volentieri è così.
Consiglio una lettura davvero illuminante, il vangelo secondo la scienza di piergiorgio odifreddi...
 
pi_greco ha scritto:
...qui pare che si possa citare solo jovanotti e non il vangelo...
Non riesco proprio a capire dove o come io, nel mio scritto, avrei inserito questo concetto.

Comunque io parlavo del messaggio "centrale" delle varie religioni, che mi sembra appunto più o meno sempre lo stesso, inevitabilmente direi.

Ritengo che per comportarsi bene con il proprio prossimo non sia necessario aderire a questa o quella religione e neppure, su un piano meno spirituale, iscriversi ad un certo partito. Ho anzi osservato che spesso e volentieri le "militanze" di vario genere, specie quando vissute in maniera... zelante, spingono gli individui in una direzione opposta a quella della frase citata nel titolo di questa discussione.
 
marimasse ha scritto:
pi_greco ha scritto:
...qui pare che si possa citare solo jovanotti e non il vangelo...
Non riesco proprio a capire dove o come io, nel mio scritto, avrei inserito questo concetto.

Comunque io parlavo del messaggio "centrale" delle varie religioni, che mi sembra appunto più o meno sempre lo stesso, inevitabilmente direi.

Ritengo che per comportarsi bene con il proprio prossimo non sia necessario aderire a questa o quella religione e neppure, su un piano meno spirituale, iscriversi ad un certo partito. Ho anzi osservato che spesso e volentieri le "militanze" di vario genere, specie quando vissute in maniera... zelante, spingono gli individui in una direzione opposta a quella della frase citata nel titolo di questa discussione.

non estrarre un inciso (non diretto a te) da un messaggio (diretto a te) che in realtà diceva che il primo messaggio di perdono, di amore per il nemico, è nel vangelo, non ci sono tracce simili (di perdono intendo) nè nell' AT, nè nel corano, e nemmeno che siamo TUTTI fratelli, in quanto gli ebrei e gli isalmici sono definiti come popolo eletto.

I risultati in medio oriente ne sono la riprova, oltre agli interessi economici sulla guerra.

Il perdono è cristiano, la fratellanza universale, anche, poi che non coincida con il comportamento di molti cristiani (me per primo) o per la gerarchia ecclesiastica o altro, beh...
 
pi_greco ha scritto:
...Il perdono è cristiano, la fratellanza universale...
Essendo abbastanza ignorante in materia, non metto in dubbio la correttezza delle tue osservazioni "tecniche" sulle differenze tra i vari testi di riferimento.

Dico soltanto che vedo in giro, in troppi contesti, molta più preoccupazione per quelli e per i simboli e per i vestimenti e per le varie formalità (più o meno assurde) che per il semplice comportarsi in maniera sostanzialmente leale e corretta che, alla fine, mi sembra essere il perno centrale su cui tutte le principali religioni tendono inevitabilmente a ruotare.

Sarò in errore, ma non riesco a provare ammirazione particolare per coloro che subordinano qualunque fase della loro vita alla capillare osservanza di precetti e riti religiosi più o meno comprensibili e sensati, spesso traendo proprio da tale osservanza atteggiamenti di superiorità o discriminazione o intolleranza verso il prossimo oppure non dimostrandosi altrettanto disciplinati nel quotidiano comportamento sociale (rispetto per i vicini di casa, pagamento delle tasse, sincerità, lealtà, mantenimento di impegni e promesse, puntualità e correttezza sul lavoro...).

Istintivamente mi interessa e mi piace molto di più chi si comporta bene, innanzitutto, nel quotidiano; che poi si professi totalmente ateo o devoto alla tale religione o, che ne so, discepolo dei personaggi del grande fratello, diventa per me una questione privata e secondaria.
 
marimasse ha scritto:
pi_greco ha scritto:
...Il perdono è cristiano, la fratellanza universale...
Essendo abbastanza ignorante in materia, non metto in dubbio la correttezza delle tue osservazioni "tecniche" sulle differenze tra i vari testi di riferimento.

Dico soltanto che vedo in giro, in troppi contesti, molta più preoccupazione per quelli e per i simboli e per i vestimenti e per le varie formalità (più o meno assurde) che per il semplice comportarsi in maniera sostanzialmente leale e corretta che, alla fine, mi sembra essere il perno centrale su cui tutte le principali religioni tendono inevitabilmente a ruotare.

Sarò in errore, ma non riesco a provare ammirazione particolare per coloro che subordinano qualunque fase della loro vita alla capillare osservanza di precetti e riti religiosi più o meno comprensibili e sensati, spesso traendo proprio da tale osservanza atteggiamenti di superiorità o discriminazione o intolleranza verso il prossimo oppure non dimostrandosi altrettanto disciplinati nel quotidiano comportamento sociale (rispetto per i vicini di casa, pagamento delle tasse, sincerità, lealtà, mantenimento di impegni e promesse, puntualità e correttezza sul lavoro...).

Istintivamente mi interessa e mi piace molto di più chi si comporta bene, innanzitutto, nel quotidiano; che poi si professi totalmente ateo o devoto alla tale religione o, che ne so, discepolo dei personaggi del grande fratello, diventa per me una questione privata e secondaria.

1 siamo tutti, noi di cultura cattolica, piuttosto ignoranti, non è così per gli altri che conoscono le scritture a memoria

2 certo, un perno, se un senso c'è, UNO deve essere, mica ci sono diversi dei, yaveh, cristo, allah, budda, etcetc in concorrenza, e se è, è uno ed uno il principio

3 capisco, gli ipocriti intendi, temo di non poterti contraddire

4 vero, non conta l'etichetta, ma l' ETICA, e non parlo solo di comportamenti, parlo anche di modi di intendere la vita, alcune persone sono assolutamente sorprendenti, quanto poco appariscenti.
 
pi_greco ha scritto:
marimasse ha scritto:
pi_greco ha scritto:
...Il perdono è cristiano, la fratellanza universale...
Essendo abbastanza ignorante in materia, non metto in dubbio la correttezza delle tue osservazioni "tecniche" sulle differenze tra i vari testi di riferimento.

Dico soltanto che vedo in giro, in troppi contesti, molta più preoccupazione per quelli e per i simboli e per i vestimenti e per le varie formalità (più o meno assurde) che per il semplice comportarsi in maniera sostanzialmente leale e corretta che, alla fine, mi sembra essere il perno centrale su cui tutte le principali religioni tendono inevitabilmente a ruotare.

Sarò in errore, ma non riesco a provare ammirazione particolare per coloro che subordinano qualunque fase della loro vita alla capillare osservanza di precetti e riti religiosi più o meno comprensibili e sensati, spesso traendo proprio da tale osservanza atteggiamenti di superiorità o discriminazione o intolleranza verso il prossimo oppure non dimostrandosi altrettanto disciplinati nel quotidiano comportamento sociale (rispetto per i vicini di casa, pagamento delle tasse, sincerità, lealtà, mantenimento di impegni e promesse, puntualità e correttezza sul lavoro...).

Istintivamente mi interessa e mi piace molto di più chi si comporta bene, innanzitutto, nel quotidiano; che poi si professi totalmente ateo o devoto alla tale religione o, che ne so, discepolo dei personaggi del grande fratello, diventa per me una questione privata e secondaria.

1 siamo tutti, noi di cultura cattolica, piuttosto ignoranti, non è così per gli altri che conoscono le scritture a memoria

2 certo, un perno, se un senso c'è, UNO deve essere, mica ci sono diversi dei, yaveh, cristo, allah, budda, etcetc in concorrenza, e se è, è uno ed uno il principio

3 capisco, gli ipocriti intendi, temo di non poterti contraddire

4 vero, non conta l'etichetta, ma l' ETICA, e non parlo solo di comportamenti, parlo anche di modi di intendere la vita, alcune persone sono assolutamente sorprendenti, quanto poco appariscenti.

Quello che forse manca, nel bene o nel male e' la parrocchia, che dava una grossa base religiosa, su cui si poteva costruire una serie di valori ( che qualcuno potrebbe definire ipocriti ) superiori a quelli di oggi.
Questo per lo meno poteva fare scegliere per il menefreghismo se non altro in eta' adulta....mio figlio stesso, dopo Cresima e Comunione ha perseverato per un paio d' anni e poi e' diventato una " bestiolina " anche lui.
Fortunatamente una famiglia sana e' riuscita ha tenerlo comunque al di fuori delle " stravaganze " di molti suoi coetanaei, amici compresi.
Personalmente concludo che per lo meno, nei principi la religione cristiana, per via' di Gesu' e' una spanna avanti nei confronti delle 3 religioni monoteiste, e se mi permettete quella dei testimoni di Geova lo e' ancora di piu' perche ' la bibbia, come il Corano, non va letta o interpretata came fa piu' comodo e soprattutto non deve essere letta in funzione del tempo.

Per essere brave persone nei confronti del prossimo si puo' sicuramente agire anche da Atei o poco praticanti come sono i Cattolici, sottoscritto compreso, cosi' come ci sono brave persone ( poche ) nella vita pubblica, ma prima sono brave persone, e poi sono di destra e di sinistra.
Ciao
 
pi_greco ha scritto:
...siamo tutti, noi di cultura cattolica, piuttosto ignoranti ... gli altri conoscono le scritture a memoria...
Il che (vedi punto 4) non mi sembra affatto un problema o una cosa di cui doversi vergognare.

...mica ci sono diversi dei ... in concorrenza, e se è, è uno ed uno il principio...
Beh, nel momento in cui qualcuno sostiene che la religione X è quella giusta e tutte le altre sono sbagliate e che quindi coloro che credono in quelle, nella più cortese delle ipotesi, sono caduti in un errore dalle pesanti conseguenze, mi sembra che la concorrenza ci sia, eccome. Si tratta ovviamente di una concorrenza che nulla ha di oggettivamente divino, ma a quanto pare ciò non le impedisce di influenzare e determinare non poco i comportamenti, non di rado assurdi, delle persone.
 
migliazziblu ha scritto:
...si poteva costruire una serie di valori ( che qualcuno potrebbe definire ipocriti ) superiori a quelli di oggi...
L'ipocrisia non sta nei valori, ma piuttosto in quelle persone nelle quali è particolarmente vistoso il divario tra il dire e il fare.
Un po' come accade in materia di strade: conosco tante persone che quando mi permetto di parlare con un pelo di obiettività (e quindi male) di certi obblighi e divieti isterici, limiti locali allucinati, sanzioni assurde, marciapiedi in mezzo alla strada, rotatorie insulse, dissuasori di transito ecc., subito mi guardano male e mi sommergono di critiche e di seriosi e rigorosi discorsi sulla sicurezza, la disciplina, l'educazione e via dicendo. Poi, quando mi capita di andare in macchina con loro come passeggero, invariabilmente scopro che guidano come guidavo io 20 anni fa (e come oggi purtroppo non sono più capace di fare), ovvero adeguando la guida alla strada e non ai segnali insulsi e quindi, ad esempio, passando tranquillamente a 80 all'ora in quei rettilinei deserti in cui qualche profeta della sicurezza ha ben pensato di mettere il limite 50, oppure sorpassando senza esitazione quando la strada è sgombra e con buona visibilità, nonostante la quasi onnipresente linea continua.

...mio figlio stesso, dopo Cresima e Comunione ha perseverato per un paio d'anni e poi e' diventato una " bestiolina " anche lui...
Penso che questo "cambiamento", più che con la parrocchia, abbia a che fare con l'età.

...Per essere brave persone nei confronti del prossimo si può sicuramente agire anche da Atei o poco praticanti ... prima sono brave persone, e poi sono di destra e di sinistra.
Appunto. Quindi, a mio modesto avviso, ci si dovrebbe preoccupare molto di più (o comunque prima) di insegnare ad essere brave persone che di insegnare le regole più o meno discutibili di questo o quel credo religioso o ideologico o politico.
Anche perché, fino a prova contraria, non ci sono due o quattro o dieci modi diversi per essere delle brave persone; in altre parole, non è possibile che io comportandomi in maniera corretta con il prossimo faccia del bene a caio e del male a sempronio.
Se invece mi vesto in un certo modo o mangio un certo cibo in un certo giorno o assumo una postura "sbagliata" in certe circostanze o mi taglio i capelli in un certo modo ecc. ecc. posso subito risultare, agli occhi di qualcuno, addirittura blasfemo e degno di chissà quale castigo.
 
marimasse ha scritto:
pi_greco ha scritto:
...siamo tutti, noi di cultura cattolica, piuttosto ignoranti ... gli altri conoscono le scritture a memoria...
Il che (vedi punto 4) non mi sembra affatto un problema o una cosa di cui doversi vergognare.

...mica ci sono diversi dei ... in concorrenza, e se è, è uno ed uno il principio...
Beh, nel momento in cui qualcuno sostiene che la religione X è quella giusta e tutte le altre sono sbagliate e che quindi coloro che credono in quelle, nella più cortese delle ipotesi, sono caduti in un errore dalle pesanti conseguenze, mi sembra che la concorrenza ci sia, eccome. Si tratta ovviamente di una concorrenza che nulla ha di oggettivamente divino, ma a quanto pare ciò non le impedisce di influenzare e determinare non poco i comportamenti, non di rado assurdi, delle persone.

l'ignoranza non è un problema in sè, se non nello stravolgimento del vero messaggio, adattandolo ai propri gusti.

beh, le guerre di religione sono l'ossimoro per eccellenza.
 
migliazziblu ha scritto:
Quello che forse manca, nel bene o nel male e' la parrocchia, che dava una grossa base religiosa, su cui si poteva costruire una serie di valori ( che qualcuno potrebbe definire ipocriti ) superiori a quelli di oggi.
Questo per lo meno poteva fare scegliere per il menefreghismo se non altro in eta' adulta....mio figlio stesso, dopo Cresima e Comunione ha perseverato per un paio d' anni e poi e' diventato una " bestiolina " anche lui.
Fortunatamente una famiglia sana e' riuscita ha tenerlo comunque al di fuori delle " stravaganze " di molti suoi coetanaei, amici compresi.
Personalmente concludo che per lo meno, nei principi la religione cristiana, per via' di Gesu' e' una spanna avanti nei confronti delle 3 religioni monoteiste, e se mi permettete quella dei testimoni di Geova lo e' ancora di piu' perche ' la bibbia, come il Corano, non va letta o interpretata came fa piu' comodo e soprattutto non deve essere letta in funzione del tempo.

Per essere brave persone nei confronti del prossimo si puo' sicuramente agire anche da Atei o poco praticanti come sono i Cattolici, sottoscritto compreso, cosi' come ci sono brave persone ( poche ) nella vita pubblica, ma prima sono brave persone, e poi sono di destra e di sinistra.
Ciao
Secondo me la parrocchia assume la valenza che dici tu probabilmente in quanto non hai avuto/vissuto delle alternative che ci sono e funzionano, anche se non influenzate da alcuna religione, e non hai una seconda possibilità di un'infanzia senza, perdonami il termine, lavaggio del cervello operato dal catechismo e dalla famiglia.
Vi sono gruppi per far socializzare i bambini e far loro assimilare dei buoni valori in molti ambiti, dallo sport alle varie associazioni laiche del sabato pomeriggio, alle associazioni culturali. Conosco ragazzi atei, cresciuti da genitori atei, che non hanno mai frequentato una parrocchia, non sono mai andati in chiesa ecc. eppure sono cresciuti benissimo, anzi, per il mini campione di riferimento che ho io, meglio degli altri. Hanno una migliore e più ampia percezione della libertà loro e del prossimo, del rispetto e soprattutto un istinto per la tolleranza nettamente superiore, tutte caratteristiche che i loro coetanei catechizzati dimostrano di avere in misura minore. Ripeto, questo in riferimento alla mia personale esperienza.
Detto ciò, io ho ricevuto la più classica catechesi e la mia famiglia è molto religiosa. Per fortuna fin da piccolo ho sempre messo in dubbio tutto. Circa sotto natale ho incontrato ad una cena la mia vecchia catechista. Mi ha guardato con uno strano misto di pena, stima e prudenza. Pena perchè ai suoi occhi sono destinato alla dannazione eterna. Stima perchè, parole sue, ero fin troppo sveglio per la mia età. Prudenza perchè sa benissimo che non riesce a tenere testa alle mie argomentazioni (così come il prete del paese tra l'altro). Alla fine se ne è uscita dicendo che ero il suo incubo perchè già a sei anni la mettevo in difficoltà e spesso e volentieri non riusciva a rispondere alle mie obiezioni.
Sta di fatto che il lavaggio del cervello l'ho subito e per quanto cerchi di spogliarmi di alcuni preconcetti, talvolta li ritrovo ancora dentro di me e solo con sforzo e tanta razionalità riesco a rendermene conto ed a correggermi.
 
pi_greco ha scritto:
marimasse ha scritto:
pi_greco ha scritto:
...qui pare che si possa citare solo jovanotti e non il vangelo...
Non riesco proprio a capire dove o come io, nel mio scritto, avrei inserito questo concetto.

Comunque io parlavo del messaggio "centrale" delle varie religioni, che mi sembra appunto più o meno sempre lo stesso, inevitabilmente direi.

Ritengo che per comportarsi bene con il proprio prossimo non sia necessario aderire a questa o quella religione e neppure, su un piano meno spirituale, iscriversi ad un certo partito. Ho anzi osservato che spesso e volentieri le "militanze" di vario genere, specie quando vissute in maniera... zelante, spingono gli individui in una direzione opposta a quella della frase citata nel titolo di questa discussione.

non estrarre un inciso (non diretto a te) da un messaggio (diretto a te) che in realtà diceva che il primo messaggio di perdono, di amore per il nemico, è nel vangelo, non ci sono tracce simili (di perdono intendo) nè nell' AT, nè nel corano, e nemmeno che siamo TUTTI fratelli, in quanto gli ebrei e gli isalmici sono definiti come popolo eletto.

I risultati in medio oriente ne sono la riprova, oltre agli interessi economici sulla guerra.

Il perdono è cristiano, la fratellanza universale, anche, poi che non coincida con il comportamento di molti cristiani (me per primo) o per la gerarchia ecclesiastica o altro, beh...
Butto li un'altro spunto alla discussione.
I valori che tu citi, se devo dirti la verità, nella chiesa li vedo solo in epoca moderna in seguito ad aperture necessarie per venire incontro ad una società già molto più avanti. A parte il primissimo periodo in cui la chiesa era un'entità molteplice, malleabile e numericamente esigua in cui la comunità viveva REALMENTE insieme, per il resto non c'è nulla di cui andar fieri, anzi.
Per quanto mi riguarda, la vera rivoluzione dei valori da quel punto di vista fu il laicissimo illuminismo che ha portato i concetti di libertà ed uguaglianza a livelli prima non solo difficilmente immaginabili, ma addirittura repressi.

Il fatto è che una religione, come qualsiasi ideologia, sulla carta può essere bellissima, ma è poi la realtà dei fatti a mostrare la bontà o meno della stessa.
 
jaccos ha scritto:
pi_greco ha scritto:
marimasse ha scritto:
pi_greco ha scritto:
...qui pare che si possa citare solo jovanotti e non il vangelo...
Non riesco proprio a capire dove o come io, nel mio scritto, avrei inserito questo concetto.

Comunque io parlavo del messaggio "centrale" delle varie religioni, che mi sembra appunto più o meno sempre lo stesso, inevitabilmente direi.

Ritengo che per comportarsi bene con il proprio prossimo non sia necessario aderire a questa o quella religione e neppure, su un piano meno spirituale, iscriversi ad un certo partito. Ho anzi osservato che spesso e volentieri le "militanze" di vario genere, specie quando vissute in maniera... zelante, spingono gli individui in una direzione opposta a quella della frase citata nel titolo di questa discussione.

non estrarre un inciso (non diretto a te) da un messaggio (diretto a te) che in realtà diceva che il primo messaggio di perdono, di amore per il nemico, è nel vangelo, non ci sono tracce simili (di perdono intendo) nè nell' AT, nè nel corano, e nemmeno che siamo TUTTI fratelli, in quanto gli ebrei e gli isalmici sono definiti come popolo eletto.

I risultati in medio oriente ne sono la riprova, oltre agli interessi economici sulla guerra.

Il perdono è cristiano, la fratellanza universale, anche, poi che non coincida con il comportamento di molti cristiani (me per primo) o per la gerarchia ecclesiastica o altro, beh...
Butto li un'altro spunto alla discussione.
I valori che tu citi, se devo dirti la verità, nella chiesa li vedo solo in epoca moderna in seguito ad aperture necessarie per venire incontro ad una società già molto più avanti. A parte il primissimo periodo in cui la chiesa era un'entità molteplice, malleabile e numericamente esigua in cui la comunità viveva REALMENTE insieme, per il resto non c'è nulla di cui andar fieri, anzi.
Per quanto mi riguarda, la vera rivoluzione dei valori da quel punto di vista fu il laicissimo illuminismo che ha portato i concetti di libertà ed uguaglianza a livelli prima non solo difficilmente immaginabili, ma addirittura repressi.

Il fatto è che una religione, come qualsiasi ideologia, sulla carta può essere bellissima, ma è poi la realtà dei fatti a mostrare la bontà o meno della stessa.

non hai torto, ma non sempre la Storia, descrive anche la storia...
 
Fermo restando che la qualità dell'educazione impartita ai figli non dipende affatto dall'essere atei o credenti, trovo molto naturale che ognuno voglia trasmettere alla prole i propri valori e la religione è uno di questi.
Non si tratta di lavaggio del cervello; non + di quanto lo sia il portare i propri figli al mare o in montagna perchè si ama il mare o la montagna.
Verrà poi un'età in cui si porranno delle domande e magari emergeranno dei dubbi, delle contestazioni.
A quel punto sarebbe deleterio obbligarli in una direzione invece di un'altra; decideranno loro, sulla base delle convinzioni maturate crescendo. Ovviamente, resterà importante vigilare che imbocchino strade "lecite" e limpide; dopodichè, se prenderanno strade diverse da quelle dei genitori, in questi ultimi rimarrà una certa amarezza; ma a quel punto ovviamente entrerà in gioco la tolleranza, che non deve mai mancare.
 
stefano_68 ha scritto:
Fermo restando che la qualità dell'educazione impartita ai figli non dipende affatto dall'essere atei o credenti, trovo molto naturale che ognuno voglia trasmettere alla prole i propri valori e la religione è uno di questi.
Non si tratta di lavaggio del cervello; non + di quanto lo sia il portare i propri figli al mare o in montagna perchè si ama il mare o la montagna.
Verrà poi un'età in cui si porranno delle domande e magari emergeranno dei dubbi, delle contestazioni.
A quel punto sarebbe deleterio obbligarli in una direzione invece di un'altra; decideranno loro, sulla base delle convinzioni maturate crescendo. Ovviamente, resterà importante vigilare che imbocchino strade "lecite" e limpide; dopodichè, se prenderanno strade diverse da quelle dei genitori, in questi ultimi rimarrà una certa amarezza; ma a quel punto ovviamente entrerà in gioco la tolleranza, che non deve mai mancare.

Più che alla famiglia, mi riferivo al catechismo. Il fatto che la famiglia ne sia complice è semplicemente per il fatto che anche loro sono stati catechizzati.
Fare il lavaggio del cervello a dei bambini piccoli, scusatemi, ma è una bastardata. Della serie, ti piace vincere facile?
Il fatto è che non si può paragonare un'educazione atea con una religiosa, di qualsiasi fede sia. L'ateo semplicemente non insegnerà la religione e starà al bambino decidere se credere o meno, quando sarà abbastanza maturo da capire e da avere un pensiero proprio. L'educazione religiosa è il contrario, si viene plagiati fin dalla nascita a credere in dio e nella bibbia, senza alternative e senza discussioni (quante volte mi sono sentito dire eh ma devi avere fede, non portele quelle domande).
I dubbi possono emergere dopo, ma solo in chi ha la fortuna di nascere con un'indole curiosa e non facilmente plagiabile, per gli altri ormai il danno è fatto, la loro mente è stata indottrinata nel periodo in cui era più malleabile e controllabile.
Come dicevo prima, il mio cammino personale per spogliarmi dell'indottrinamento cattolico (forzato e forzoso aggiungo) e stato lungo e difficile, nonchè molto sofferto. E' stata dura, davvero, ma è come rinascere, è l'equivalente mentale di un uccellino che riesce ad aprire la gabbia in cui era rinchiuso.
 

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