<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 1922 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 10 29,4%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 8,8%
  • no dipende dalle case

    Votes: 7 20,6%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 14 41,2%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 9 26,5%

  • Total voters
    34
Chiudendo l'OT sull'agrovoltaico, l'unica applicazione che vedo favorevolmente è l'installazione sopra coltivazioni orticole (al limite serre....), ma l'idea di fare una palificazione necessaria per la struttura di supporto a tre metri da terra mi lascia comunque "freddo". Personalmente, prima occuperei con i pannelli tutte le strutture esistenti, poi al limite tare e incolti, ma sul terreno coltivabile ci andrei solo per ultimo. Ovviamente è una mia "visione" del tutto personale.
 
e riduttivo dire sotto i panelli non cresce niente,
Nell'agrivoltaico crescono quelle colture a cui va bene anche un sole parziale ma ....

1- non crescono comunque con le rese del "pieno sole" o dell'ombreggiato voluto con appositi teli ombreggianti.
2- sono poche le varietà coltivabili per cui fan tutti le stesse due cose che sono quelle che nel rapporto tra costi/rischi/guadagni l'incidenza dell'una sulle altre sia ininfluente motivo per cui dopo la prima annata fallita eviteranno di avere le rotture di balle di una seconda.
 
Eh no. L’articolo l’ho letto pure io fino alla fine , e dice:
Camini e stufe a legna di tipo tradizionale sono quelli maggiormente penalizzati sotto questo aspetto, mentre i termocamini e le stufe a pellet dotati di camere di combustione a tenuta con sistema di ventilazione interno, permettono di bruciare il combustibile in maniera di gran lunga più efficiente, con una notevole riduzione di sprechi ed emissioni inquinanti
Poi c’è l’immagine sotto, che a sua volta riporta le emissioni di pm10.
E dice :
860 camino
76 stufa a pellet
0.2 metano e GPL.
La stufa inquina molto meno di un camino, ma molto di più di una caldaia.

860 camino, ma non specifica quale.
 
Saranno pure i meno efficienti , ma pure i più efficienti sono lontani anni luce dalle emissioni delle caldaie a metano:
860 camino
76 stufa a pellet
0.2 metano e GPL
Pure i 76 di una stufa a pellet, sono enormemente più alte rispetto a metano e GPL.
Ed a condensazione potrebbero pure essere più bassi.
 
Se fossero davvero i meno efficienti il dato non avrebbe alcun valore.
Sarebbe come fare un confronto di emissioni tra mezzi di trasporto e prendere come riferimento una locomotiva a carbone oppure una vettura euro 0.
Per fare un confronto serio bisogna paragonare una caldaia a metano a condensazione con una stufa a pellet e con un camino di ultima generazione.
Le tecnologie odierne non quelle di 30 anni fa.
 
Premesso che non sono contrario alle auto elettriche, al momento però non soddisfano i miei requisiti se non in minima parte e solo certi tipi di auto, tipo la 500e o la Renault 5, utili prevalentemente per il commuting urbano.

Detto questo, sabato sono passato a salutare il mio amico concessionario in Piemonte, che ha tre sedi BMW, per gli auguri di Natale. Il proprietario, chiacchierando, mi ha detto:

"Ingegnere, perché non si prende una bella nuova iX o iX3 e mi da indietro la sua X3? Le faccio un ottimo sconto."
Io ho risposto: “No grazie, non sono auto che fanno al caso mio.”
E lui: “Se la vuole le faccio un vero scontone, BMW mi ha mandato a dicembre sei elettriche premium e non riesco a venderle. Nel frattempo le ho pagate, sarò costretto a immatricolarle e intestare alla concessionaria, con grave perdita. Qui in provincia la gente non ama l’elettrico, e io ne ho parecchie invendute!”

In pratica, viene confermata una situazione che conosco bene: le premium elettriche, non stanno vendendo come si vorrebbe. Le concessionarie le ricevono comunque e spesso devono fare immatricolazioni forzate (km0) per non subire troppe perdite, perché la domanda reale sul territorio non c’è o è risicata.

Il punto è chiaro: non sono contrario all’elettrico, RIBADISCO, ma ad oggi le auto elettriche funzionano IMHO prevalentemente per certi scenari; seconda auto, uso urbano o periurbano, box con wallbox, chilometraggi prevedibili, zero ansia da ricarica. Per questo la 500e o la R5 hanno senso PER ME, mentre una iX o iX3 sono auto “belle ma impossibili”: costose, autonomia reale limitata, ricariche lunghe, uso extraurbano difficoltoso, e in provincia il cliente cerca affidabilità e praticità, non innovazione a tutti i costi.

In sintesi: il mercato provinciale parla chiaro. Le elettriche premium stanno arrivando prima del tempo e fuori contesto, e non è un problema di tecnologia, ma di uso reale!
 
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