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Quanto costa studiare...

A PD c'è e non è da sottovalutare la Scuola Galileiana degli Studi superiori, che per difficoltà è impostazione probabilmente non si discosta molto dalla Normale.
Non ho idea dell'attuale offerta formativa in ambito biotech, né di come si possa arrivare a lavorarci da ricercatori, ma immagino che si possa prenderla larga e partire anche con una generica laurea in Fisica. Con una laurea simile presa in un ateneo serio, ho visto gente dedicarsi - prevalentemente all'estero - a una miriade di carriere diverse, come anche teorici delle stringhe cambiare totalmente settore dopo un decennio di ricerca pura.
NOn vedo grossi vantaggi nel fare l'università all'estero rispetto a farla in Italia, specie in ambito scientifico. L'unico plus visto negli anni è il laurearsi un anno prima, nel caso di programmi di laurea più corti dei nostri canonici cinque anni. Con la stessa preparazione? Per me, no.
In ogni caso, all'estero ci si finisce comunque dopo, se si ha un po' di amor proprio.
NB: bello considerare Astronomia. Ma a meno di voler chiaramente focalizzarsi su aspetti osservativi e di riduzione dati, il corso gemello in Fisica offre un respiro più ampio e nulla vieta di specializzarsi in astrofisica più tardi, con una base più solida.
 
Dei miei collaboratori si avvicinano a quella cifra, vivono coi genitori, e non hanno nulla da parte.
Anche se avevo 24 anni, i primi stipendi da S. Ten. li ho sempre accantonati. Mi accontentavo di fare le licenze prendendo il treno, cenavo al circolo in caserma, etc... mi sono tornati utili per riprendere gli studi dopo, anche se guadagnavo qualcosa come assistente in biblio e lab, poi a lezione ed esami, poi assegni di ricerca, consulenze, etc durante i corsi post lauream, avevo ancora una discreta riserva per sposarmi.
 
NB: bello considerare Astronomia. Ma a meno di voler chiaramente focalizzarsi su aspetti osservativi e di riduzione dati, il corso gemello in Fisica offre un respiro più ampio e nulla vieta di specializzarsi in astrofisica più tardi, con una base più solida.
Grazie, ammiro molto i colleghi astronomi, metodo ed intuizione nelle loro ossercazioni. Da rivelatorista, ho partecipato alle attività di ricerca dei Laboratori INFN del Gran Sasso, ma non ci vedrei mia figlia, la vedrei meglio a Campo Imperatore. Passare le nottate in osservatorio deve essere gratificante...
 
NOn vedo grossi vantaggi nel fare l'università all'estero rispetto a farla in Italia, specie in ambito scientifico. L'unico plus visto negli anni è il laurearsi un anno prima, nel caso di programmi di laurea più corti dei nostri canonici cinque anni. Con la stessa preparazione? Per me, no.
Eppure i ranking danno chiari parametri. Il risparmio della durata, per il PhD, è di 2-3 anni.
 
Se sono in due, facendo sacrifici e rinunce, almeno al nord, escludendo le città metropolitane, al massimo può garantire una formazione superiore ad un solo figlio.
Ma non è vero l'università pubblica, la tassazione è sull'isee.
Sicuramente è costoso ma se si ha la possibilità di utilizzare i mezzi pubblici per fare il pendolare allora è fattibile, ovviamente magari non due figli gemelli.
 
Eppure i ranking danno chiari parametri. Il risparmio della durata, per il PhD, è di 2-3 anni.
Intendi che in questi Atenei di punta si termina il dottorato 2-3 anni prima dei corrispettivi italiani?
Facendo tutto a puntino (cosa non scontata), in Italia si é PhD a 27 anni (laurea a 24 anni + 3 anni di PhD (un po' pochi, per me)).
Ho esperienza diretta di Spagna (laurea a 23, PhD dipende: si va dai 3 anni + 1 di master, al dottorato che dura "finché ho soldi per pagarti e finché mi servi";) e Belgio (laurea credo a 23 anni, ma dottorato preferibilmente di 4 anni). Mi verrebbe da dire che balla mediamente un anno di differenza tra Italia e altri stati. Peró, mi sembra che l'etá venga presa in considerazione solo dalle "prestigiose" societá di consulenza (informatica, economica, strategica - non ingegneristica o scientifica) che pescano tra i laureati STEM per poi ammazzarli di lavoro.
Forse il problema italiano della durata nel ranking é da ascrivere alla relativa facilitá con cui in Italia si va fuoricorso? (ho spesso percepito che in altri sistemi accademici sia piú difficile sgarrare).
 
Le tasse sono un epsilon. Libri, mantenimento fuori sede, etc...
Guarda oramai ci sono i modi per risparmiare anche sul materiale di studio e c'erano già anche ai miei tempi.
Ce l'ho fatta io che viaggiavo nella fascia più bassa dell'isee (purtroppo all'epoca la piccola azienda di mio padre aveva passato anni brutti) e prendevo fortunatamente quasi sempre la borsa di studio, che però era quella di diritto allo studio erogata con il contributo della regione Lombardia.
Inoltre al Polimi lavoravamo spesso se non sempre con dispense che potevi scaricare prima della lezione e create dal professore.
Mia moglie ha ripreso a studiare all'università per diventare insegnante adesso e sebbene lavoriamo in due siamo in due, avendo figli a carico e casa col mutuo, non paghiamo la seconda rata.
Coi libri si passano dispense, si vendono su subito, si fotoc..(ehm prestano).
Ci sono purtroppo o per fortuna gruppi whatsapp, le varie IA.

Secondo me grazie al sistema scolastico italiano, a meno di dover affrontare un fuori sede, quindi con affitti e spese relative ma si ha la possibilità di fare il pendolare coi mezzi pubblici, da noi anche il figlio di due operai/impiegati ha la possibilità di prendere una laurea.
 
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