E' vero, ma è il frutto avvelenato del fanatismo giapponese di allora : la mentalità giapponese, nelle questioni militari, era allora molto diversa da quella che abbiamo visto noi, nati dopo la guerra : basti vedere l'attacco a Pearl Harbor, programmato e messo in atto molto prima che la guerra fosse dichiarata, fingendo però, nel frattempo, di portare avanti le trattative di pace..... un atto assolutamente vile, che dimostrava come con i Giapponesi di allora non si potesse fare quelli molto corretti.
Il Sol Levante era guidato allora da un Governo popolato di militari intransigenti, imperialisti ed addirittura feroci, che più volte (basti vedere quanta gente avevano torturato selvaggiamente ed ucciso, nei modi più atroci, durante l'invasione della Cina a Nanchino) avevano mostrato di non tenere in nessun conto le vite, poco quelle dei loro soldati e pochissimo quelle delle popolazioni sottomesse, ancorché civili.
La loro ferocia verso la gente dei popoli sottomessi fu tremenda, a tratti inenarrabile, peggiore anche di quella delle SS tedesche : queste ultime uccidevano la gente con i mitra, i soldati giapponesi la torturarono in modo che è difficile anche credere.
Costoro, fanatici irriducibili (alcuni poi, a resa avvenuta, fecero "seppoku", cioè il terribile suicidio rituale tagliandosi il ventre e facendosi poi decapitare) non volevano saperne di arrendersi, nemmeno a guerra palesemente perduta, ed i comandanti militari Usa valutarono che l'invasione con sistemi convenzionali del Giappone sarebbe costata oltre un milione di uomini, tra americani e nipponici.
La bomba nucleare, per quanto atroce, fu così una soluzione più rapida, per quanto brutta ; se i dirigenti Giapponesi fossero stati meno guerrafondai e fanatici, e più pratici, avrebbero appoggiato la resa (che fu invece una decisione estrema e personale dell'imperatore Hirohito, che di norma non interveniva nelle decisioni politiche, ma in questo caso la impose, facendo pesare tutta la sua autorità) e si sarebbero risparmiati le 2 bombe nucleari.