U2511
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Eh, ma se Israele decidesse di mettere ko la capacità iraniana di raffinazione, la Cina dovrebbe rivolgersi ad altri mercati per coprire quella quota mancante di importazione con conseguenze pesanti sul prezzo del greggio.Tutto si gioca nello stretto di Hormuz, dove passa oltre un quarto del petrolio mondiale, se la situazione rimane così e l'Iran non allarga il conflitto, andando a colpire altre nazioni attraverso le petroliere che passano per lo stretto, o azioni simili, direi che via la fiammata di "reazione" dei mercati e degli speculatori, il prezzo è destinato a stabilizzarsi, magari un filo più alto degli ultimi tempi, ma non penso ci saranno botti all'insù.
I danni che sta facendo Israele sui terminal petroliferi iraniani sono marginali... l'obbiettivo è il nucleare e far insorgere la popolazione contro il regime.
Se però l'Iran va a "chiudere" Hormuz, allora in prezzo schizza alle stelle.
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D'altra parte una chiusura di Hormuz probabilmente indurrebbe gli USA ad intervenire perché, pur essendo energeticamente autosufficienti ed anzi esportatori, avrebbero difficoltà a gestire una ulteriore fiammata inflazionistica che seguirebbe all'incremento del prezzo del barile in caso di blocco dello Stretto.