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Come andrà a finire lo scontro Israele/Iran in merito alle conseguenze sui prezzi dei carburanti?

Stato
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Infatti, ed io mi guardo bene dall'intervenire, anche solo commentando i sicuri rincari del petrolio..... è politica anche quella.
E sono politiche diverse, secondo me: una cosa è quella delle nazioni (e rispettivi governi), altra ben distinta quella dei produttori di petrolio. Il rapporto tra la politica di governo (specialmente nei paesi consumatori) e la politica dei produttori di petrolio (come i membri dell’OPEC, Russia, ecc.) è un gioco di influenze reciproche, ma non credo tanto paritario, anzi in molti casi sono le decisioni dei produttori che condizionano fortemente le politiche dei governi, soprattutto nei paesi importatori di energia.
Piú che attiva, quella dei governi é una politica reattiva: di solito sono loro a rincorrere e dover reagire alle mosse dei produttori. Quando iniziò la guerra (pardon "operazione speciale") in Ucraina, l' OPEC non ha aumentato più di tanto la produzione, i prezzi rimasero alti, costringendo i vari governi (in particolar modo quelli europei) ad interventi pesanti di sgravio e conteninento dei costi energetici.
Se poi vogliamo infierire, tanto é lo sbilanciamento di potere a favore dei produttori (e dei mercati energetici), che condizionare le politiche energetico-industriali (alla fine quelle economiche e finanziarie) degli stati, per loro risulta un gioco da ragazzi. Dal condizionamento alla destabilizzazione poi il passo è breve.
Bei tempi per noi, quando c'era all' ENI Enrico Mattei, ma sono tempi che non torneranno più.
 
Al momento sappiamo che il prezzo del petrolio è salito improvvisamente, con il brent che ha raggiunto quota 75 dollari al barile interrompendo il calo degli ultimi tempi. Alcuni analisti paventano aumenti ben più elevati qualora vi sia minore disponibilità di greggio sui mercati internazionali, ma sono ipotesi che dovranno essere verificate in concreto
 
Cito il motto di un eroe letterario

Spera per il meglio ma preparati al peggio

Io ho in programma di usare poco l'auto prossimamente quindi se anche i rincari fossero pesanti me ne farò una ragione.
Speriamo che non sia così.
 
che poi.... Grazie al disgelo, alle nuove tecniche, al fracking (si scrive cosi'? ) , ai nuovi giacimenti, siamo così vulnerabili per un solo paese fermo nelle esportazioni da decenni, almeno per i paesi occidentali? da aver già rincari alla pompa?
 
Infatti, ed io mi guardo bene dall'intervenire, anche solo commentando i sicuri rincari del petrolio..... è politica anche quella.
Infatti, ed io mi guardo bene dall'intervenire, anche solo commentando i sicuri rincari del petrolio..... è politica anche quella.
La politica è off limits, ma una analisi tecnica, scevra da valutazioni personali non è vietata. Certo, se si inizia ad inveire contro una parte o farne una questione religiosa o ideologica, poi degenera.
 
E sono politiche diverse, secondo me: una cosa è quella delle nazioni (e rispettivi governi), altra ben distinta quella dei produttori di petrolio. Il rapporto tra la politica di governo (specialmente nei paesi consumatori) e la politica dei produttori di petrolio (come i membri dell’OPEC, Russia, ecc.) è un gioco di influenze reciproche, ma non credo tanto paritario, anzi in molti casi sono le decisioni dei produttori che condizionano fortemente le politiche dei governi, soprattutto nei paesi importatori di energia.
Piú che attiva, quella dei governi é una politica reattiva: di solito sono loro a rincorrere e dover reagire alle mosse dei produttori. Quando iniziò la guerra (pardon "operazione speciale") in Ucraina, l' OPEC non ha aumentato più di tanto la produzione, i prezzi rimasero alti, costringendo i vari governi (in particolar modo quelli europei) ad interventi pesanti di sgravio e conteninento dei costi energetici.
Se poi vogliamo infierire, tanto é lo sbilanciamento di potere a favore dei produttori (e dei mercati energetici), che condizionare le politiche energetico-industriali (alla fine quelle economiche e finanziarie) degli stati, per loro risulta un gioco da ragazzi. Dal condizionamento alla destabilizzazione poi il passo è breve.
Bei tempi per noi, quando c'era all' ENI Enrico Mattei, ma sono tempi che non torneranno più.


Belle e sagge parole....

Ma,
andando sul sottile

-dai posteggi
-dalle aree verdi
-dai ticket
-dalle tasse in genere
-da appogiamo Israele o l' Iran

Viene tutto di la'
 
Stando in tema combustibili fossili da petrolio, la quotazione del brent, espressa in euro, è di 64€, un valore non eclatatante. Ma non credo stabile.
 
Tutto si gioca nello stretto di Hormuz, dove passa oltre un quarto del petrolio mondiale, se la situazione rimane così e l'Iran non allarga il conflitto, andando a colpire altre nazioni attraverso le petroliere che passano per lo stretto, o azioni simili, direi che via la fiammata di "reazione" dei mercati e degli speculatori, il prezzo è destinato a stabilizzarsi, magari un filo più alto degli ultimi tempi, ma non penso ci saranno botti all'insù.
I danni che sta facendo Israele sui terminal petroliferi iraniani sono marginali... l'obbiettivo è il nucleare e far insorgere la popolazione contro il regime.
Se però l'Iran va a "chiudere" Hormuz, allora in prezzo schizza alle stelle.
Altra variante sarà la durata di questo conflitto, Israele non è strutturata, militarmente, per una guerra di logoramento, oltre al fatto che ha più fronti aperti, gli iraniani sono più organizzati da questo lato e possono contare su "frange di forsennati" che gli sono amiche e svolgere azioni anche di terrorismo a medio e lungo termine.
 
Come andrà a finire. In questi giorni ho letto articoli di approfondimento e ho imparato cose che non sapevo. In particolare che il Medio oriente, prima dell'avvento della Repubblica Islamica in iran con la caduta dello Scià, era molto diverso da ora. L'iran ha condizionato profondamente tutta la regione.
 
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