Il dazio in economia è una barriera artificiale ai flussi di beni e/o fattori tra due o più paesi o, in passato, tra due o più comuni di una stessa nazione (in quest'ultimo caso si parla di dazio interno)..
Tra i dazi annunciati dal presidente Usa Donald Trump, quelli che fanno più rumore riguardano l’automotive: dal 2 aprile si applicano sulle importazioni negli Stati Uniti, pari a quasi 500 miliardi di dollari all’anno, di automobili, camion e componentistica. La Casa Bianca, quindi, da questi dazi del 25% si aspetta circa 100 miliardi di incassi...
Vorrei che si parlasse solo di numeri e di potenziali conseguenze, non di politica!
Grazie
Scope Rating, che ha già una valutazione negativa sul settore automotive europeo, mette in luce le problematiche e le principali vittime in Europa. L'industria automobilistica europea - spiega Lucas Pozzi, Analista - è vulnerabile all'imposizione di dazi statunitensi sulle importazioni, poiché i produttori esportano nell'enorme mercato americano dalle loro fabbriche situate in Europa, Messico e Canada.
I dati arrivano nel momento peggiore
Il mercato europeo - sottolinea l'analista - sta attualmente affrontando alcune sfide strutturali legate alla transizione ai veicoli elettrici (mancanza di sussidi governativi, prezzi più elevati , infrastrutture di ricarica insufficienti), alla concorrenza da parte dei marchi cinesi e alla domanda debole dei consumatori in Europa e Cina. In questo quadro, l'imposizione di tariffe del 25% andranno a deteriorare ulteriormente le prestazioni operative, causando interruzioni della catena di fornitura in Europa.
Stellantis e Volkswagen le più vulnerabili
Per Scope Ratings, l'impatto più pesante sarà probabilmente sulle aziende che dipendono maggiormente dalle esportazioni dall'Europa al mercato statunitense, come Stellantis, l'accoppiata Volkswagen-Porsche e BMW.
Stellantis produce/assembla principalmente le sue auto in Messico (Peugeot, Citroen, Opel...) e Canada (Jeep, Chrysler, RAM), con una piccola capacità produttiva negli Stati Uniti. Operando in un mercato molto concorrenziale con auto a basso costo potrebbe essere facilmente soppiantata da altri marchi locali e più concorrenziali, in quanto non si applicherebbero tariffe, e perdere ancora più quote di mercato negli Stati Uniti. La quota di mercato è passata dal 9,4% nel 2023 al 7,8% nel 2024 in USA, che rappresenta il suo maggiore mercato cn un contributo del 42% sul fatturato 2024.
Porsche produce quasi tutte le sue auto in Germania e le esporta negli Stati Uniti, dove non ha capacità produttiva. Poiché si tratta di un business di piccole dimensioni ma con margini elevati per la controllante Volkswagen, i dazi rischiano di ridurre i margini di Porsche e dell'interro gruppo, trasferendo gli aumenti tariffari sui prezzi con relativa perdita di clienti a favore di marchi rivali..
Teleborsa
Tra i dazi annunciati dal presidente Usa Donald Trump, quelli che fanno più rumore riguardano l’automotive: dal 2 aprile si applicano sulle importazioni negli Stati Uniti, pari a quasi 500 miliardi di dollari all’anno, di automobili, camion e componentistica. La Casa Bianca, quindi, da questi dazi del 25% si aspetta circa 100 miliardi di incassi...
Vorrei che si parlasse solo di numeri e di potenziali conseguenze, non di politica!
Grazie
Scope Rating, che ha già una valutazione negativa sul settore automotive europeo, mette in luce le problematiche e le principali vittime in Europa. L'industria automobilistica europea - spiega Lucas Pozzi, Analista - è vulnerabile all'imposizione di dazi statunitensi sulle importazioni, poiché i produttori esportano nell'enorme mercato americano dalle loro fabbriche situate in Europa, Messico e Canada.
I dati arrivano nel momento peggiore
Il mercato europeo - sottolinea l'analista - sta attualmente affrontando alcune sfide strutturali legate alla transizione ai veicoli elettrici (mancanza di sussidi governativi, prezzi più elevati , infrastrutture di ricarica insufficienti), alla concorrenza da parte dei marchi cinesi e alla domanda debole dei consumatori in Europa e Cina. In questo quadro, l'imposizione di tariffe del 25% andranno a deteriorare ulteriormente le prestazioni operative, causando interruzioni della catena di fornitura in Europa.
Stellantis e Volkswagen le più vulnerabili
Per Scope Ratings, l'impatto più pesante sarà probabilmente sulle aziende che dipendono maggiormente dalle esportazioni dall'Europa al mercato statunitense, come Stellantis, l'accoppiata Volkswagen-Porsche e BMW.
Stellantis produce/assembla principalmente le sue auto in Messico (Peugeot, Citroen, Opel...) e Canada (Jeep, Chrysler, RAM), con una piccola capacità produttiva negli Stati Uniti. Operando in un mercato molto concorrenziale con auto a basso costo potrebbe essere facilmente soppiantata da altri marchi locali e più concorrenziali, in quanto non si applicherebbero tariffe, e perdere ancora più quote di mercato negli Stati Uniti. La quota di mercato è passata dal 9,4% nel 2023 al 7,8% nel 2024 in USA, che rappresenta il suo maggiore mercato cn un contributo del 42% sul fatturato 2024.
Porsche produce quasi tutte le sue auto in Germania e le esporta negli Stati Uniti, dove non ha capacità produttiva. Poiché si tratta di un business di piccole dimensioni ma con margini elevati per la controllante Volkswagen, i dazi rischiano di ridurre i margini di Porsche e dell'interro gruppo, trasferendo gli aumenti tariffari sui prezzi con relativa perdita di clienti a favore di marchi rivali..
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