<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Giovani ed emigrazione + lavoro | Page 18 | Il Forum di Quattroruote

Giovani ed emigrazione + lavoro

Parliamoci chiaramente poi, io non credo tanto a questa storia che al nord o all'estero si viva meglio.
Li vedo quelli che hanno studiato con me e sono andati via, cos'hanno concluso?
C'hanno vent'anni ancora di mutuo da estinguere per l'appartamento anni 70 ristrutturato che gli mangia un terzo dello stipendio, moglie lavoratrice, byd e iphone aziendale, certo più tempo per se stessi o qualche viaggetto.
E per l'aperitivo serale, la partita a padel, e 4-5 weekend economici all'anno, dovrei rinunciare alle mie radici o ai miei affetti?

Nella maggior parte dei casi è tutta scena, per ostentare un benessere che in fondo non c'è, per far capire di aver fatto più strada di quella effettiva.
supporto della famiglia e vicinanza alle proprie radici ed amici non hanno prezzo.
è qualcosa di inestimabile e come ho già scritto in precedenza credo che impegnandosi e formandosi le opportunità di vivere bene ci siano
 
Un conto è vivere bene (ecnomicamente parlando). Un altro è godere di tutte le opportunità che altri paesi offrono, in tema di servizi e burocrazia. E comunque, anche ben formato, un ingegnere, un medico o un professionista analogo guadagna meno della metà dei colleghi d'oltralpe.
C'è poco da dire. Si tratta di priorità. Vuoi avere opportunità devi uscire, vuoi stare vicino alla famiglia d'origine, non ti muovi.
Un laureato in discipline scientifiche trova lavoro, ma probabilmente si deve accontentare perché non può cambiare. Anche se trova un lavoro ben remunerato si scontra con le inefficienze della realtà dove vive che altrove non ci sono
 
Giusto, aggiungo, che se hai famiglia (sposato con figli) le famiglie di provenienza da cui separarsi sono 2, e bisogna essere concordi, se fossimo stati d'accordo, forse io ora avrei il volante sul "right side" dell'auto.
Per questo è più facile emigrare da giovani, hai meno legami e fai amicizia più in fretta.
 
supporto della famiglia e vicinanza alle proprie radici ed amici non hanno prezzo.
è qualcosa di inestimabile e come ho già scritto in precedenza credo che impegnandosi e formandosi le opportunità di vivere bene ci siano
Puo' essere valido per alcuni ma non per tutti e dipende molto da dove si vive: a Palermo (ma anche in tutta la Sicilia) in cui tutto viene fatto secondo logica clientelare hai poco da impegnarti: io ne sono testimone: nel 2004 ad una selezione per un solo posto di traduttore all'Ismett su 20 candidati in 10 abbiamo superato lo scritto e dei 10 all'orale io ero l'unico con una Laurea in traduzione rilasciata da un'universita' pubblica (Bologna) a numero chiuso. Ero convinto di aver fatto un ottimo orale e invece...non avevo agganci per ottenere il posto. Gia' comiciai a meditare di andar via. In fondo poi quello che mi e' veramente mancato in tutti questi anni e' stata la famiglia. Di amici veri ne avevo solo 3 e solo uno viveva a Palermo. Sara' anche che io mi adatto facilmente ad una nuova realta' e che la voglia di realizzarmi era piu' forte del legame geografico.
 
Ultima modifica:
Senza offesa: diciamo che altri popoli fanno sentire la propria voce coi loro governanti quando questi ledono i diritti dei cittadini o spendono i soldi pubblici in trovate quantomeno curiose. Basta vedere come reagiscono i francesi (l'ultima volta 2 anni fa per la riforma delle pensioni con innalzamento di appena 2 anni), e, mi riguarda da vicino, come hanno protestato gli irlandesi quando nel 2010 il governo decise, su impulso della troika, di cominciare a far pagare l'acqua alle utenze domestiche, cosa mai successa prima. Il risultato fu che dopo 2 anni il governo fece dietrofront ma non solo, rimborso' tutti quei cittadini, e non erano la maggioranza, che avevano pagato l'acqua in quei 2 anni. A me arrivo' tutto in una soluzione un rimborso di, mi pare, 1.300 euro.
Tu hai mai partecipato personalmente a proteste o scioperi in Italia?
E in Irlanda?

Io ammetto di non averlo mai fatto, nemmeno ai tempi della scuola.
 
Puo' essere valido per alcuni ma non per tutti e dipende molto da dove si vive: a Palermo (ma anche in tutta la Sicilia) in cui tutto viene fatto secondo logica clientelare hai poco da impegnarti: io ne sono testimone: nel 2004 ad una selezione per un solo posto di traduttore all'Ismett su 20 candidati in 10 abbiamo superato lo scritto e dei 10 all'orale io ero l'unico con una Laurea in traduzione rilasciata da un'universita' pubblica (Bologna) a numero chiuso. Ero convinto di aver fatto un ottimo orale e invece...non avevo agganci per ottenere il posto. Gia' comiciai a meditare di andar via. In fondo poi quello che mi e' veramente mancato in tutti questi anni e' stata la famiglia. Di amici veri ne avevo solo 3 e solo uno viveva a Palermo. Sara' anche che io mi adatto facilmente ad una nuova realta' e che la voglia di realizzarmi era piu' forte del legame geografico.
E' successo più di una volta anche a me, se non fai il ruffiano coi politicanti di paese, e ti impegni nel portargli i voti, ti mettono i bastoni fra le ruote anche per cose che ti spettano di diritto.
Io aiuti non ne voglio, ma neppure essere ostacolato, per favorire un altro.

Il nocciolo della questione, è che io non ce l'ho con chi è dovuto emigrare, anzi mi dispiace tanto, vorrei solo non finire nel calderone del "voi siete tutti uguali", in quanto sono anch'io "vittima" dell'andazzo generale e non il carnefice.
 
vorrei solo non finire nel calderone del "voi siete tutti uguali", in quanto sono anch'io "vittima" dell'andazzo generale e non il carnefice
Senza dubbio, per riassumere, senza banalizzare, se tutti fossero ladri a hi ruberebbero? Se nelle situazioni che descrivete, e che conosciamo, ci sono gli oppressori, devono esserci anche gli oppressi, non solo i primi...
 
Tu hai mai partecipato personalmente a proteste o scioperi in Italia?
E in Irlanda?

Io ammetto di non averlo mai fatto, nemmeno ai tempi della scuola.
In Italia si, sia da studente che da lavoratore e furono tutti cortei pacifici e tutti a Palermo. In Irlanda ho partecipato a 3 assemblee di cittadini quando ci fu la protesta per l'acqua. In realta' sia io che mia moglie venendo entrambi da paesi in cui l'acqua si paga, decidemmo di pagare le bollette anche perche' pensavamo che staccassero l'acqua a chi non pagava e invece non lo fecero.
 
L'ho fatto, alcune volte, ero anche rappresentante sindacale. Serve a niente. Anzi, ti si ritorce pure contro e fa comodo al DdL.
Effettivamente fare un giorno di sciopero di 4 o 8 ore non serve. Gli scioperi andrebbero fatti come fanno in Francia, ma bisogna essere compatti e solidali e noi non lo siamo.
 
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