<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Giovani ed emigrazione + lavoro | Page 16 | Il Forum di Quattroruote

Giovani ed emigrazione + lavoro

Ci sono tante aziende metalmeccaniche al nord, mica solo servizi. Che la giornata lavorativa ti porti via 10 ore è abbastanza facile: 8 lavorative + 1 di pausa. 12 se il luogo del lavoro è lontano da casa (1 ora) più 1 di straordinario. 14? Il padrone.
 
4€ a nero e si presentano al mattino?
Se conosci manda su, gli ultimi 2 hanno smesso di presentarsi dopo 6 mesi a 11 €/ora perchè "capo in questo periodo non posso mangiare, sono debole".
Tutti gli altri colleghi mangiano normalmente, si presentano e lavorano, senza problemi anche oltre i 60 anni.

25 anni, forti come dei tori, permessi che scadono, "sono debole".

Non pagano l'affitto, forse è anche per quello. Non mangiano, ma neanche hanno fame.
Io ho scritto 4 euro legali e tu hai capito in nero. Parlo di chi lavora nella vigilanza e nelle consegne a domicilio. Secondo te perche' ho parlato di salario minimo? Se fosse paga in nero neanche ci sarebbe da discutere. In Italia ci sono categorie di lavoratori pagate 4 euro l'ora in regola, che sono una minoranza, ma cio' non significa che non debbano essere tutelati.
 
Parliamoci chiaramente poi, io non credo tanto a questa storia che al nord o all'estero si viva meglio.
Li vedo quelli che hanno studiato con me e sono andati via, cos'hanno concluso?
C'hanno vent'anni ancora di mutuo da estinguere per l'appartamento anni 70 ristrutturato che gli mangia un terzo dello stipendio, moglie lavoratrice, byd e iphone aziendale, certo più tempo per se stessi o qualche viaggetto.
E per l'aperitivo serale, la partita a padel, e 4-5 weekend economici all'anno, dovrei rinunciare alle mie radici o ai miei affetti?

Nella maggior parte dei casi è tutta scena, per ostentare un benessere che in fondo non c'è, per far capire di aver fatto più strada di quella effettiva.
Non so di chi parli, ma i miei ex colleghi rimasti a Palermo sono in cassa integrazione, (i pochi rimasti perche' la maggior parte e' gia' in mezzo alla strada), io emigrato ora ho casa di proprieta' con giardino, un appartamento in affitto, 2 auto nel nucleo familiare e un discreto risparmio in banca. Anche gli altri italiani, non molti, che ho conosciuto qui, hanno comprato casa, mentre altri sono rientrati in Italia o si sono spostati altrove.
Fra l'altro io non gioco a padel, non faccio aperitivi serali e le ferie le uso per tornare a trovare la mia famiglia o quella di mia moglie.
 
Intanto chi ha famiglia con figli piccoli difficilmente fa l'aperitivo serale tutti i giorni e la partita a padel. Il tempo è già occupato con altro
 
Non ridurrei il discorso a status symbol da cartolina. Al nord, sopratutto nel nord continentale, esistono non solo opportunità più remunerative, che, come giustissimamente fai notare tu, possono passare in secondo piano, rispetto agli affetti, alle radici, ed a molti altri aspetti della qualità di vita. Esistono maggiori servizi e certezze del diritto, sia per la salute, l'accesso ad eventi e strutture culturali, ad atenei con maggiori punteggi, etc... e non lo dico per denigrare nessuno, come già scritto e riscritto, ho lavorato con grande piacere al sud o con colleghi del sud, ma è indubbio il divario di opportunità che cresce, molto spesso, con il crescere della latitudine, sopratutto valicando la cresta alpina. Che ci siano persone che orgogliosamente, tenacemente, onestamente, intellettualmente, mantengono viva la culla della civiltà italica, che nasce 4 millenni addietro proprio al sud, non può che farmi piacere.
Assolutamente d'accordo su tutto, dicevo solamente che spesso l'emigrazione è vista come una sorta di panacea di tutti i mali.
Ma non è così, ci sono i pro e i contro in tutte le parti del mondo, è solo che si preferisce raccontare solo i pro delle proprie scelte per avvalorarle.
 
Intanto chi ha famiglia con figli piccoli difficilmente fa l'aperitivo serale tutti i giorni e la partita a padel. Il tempo è già occupato con altro
Dipende, coppie di amici ci riescono, potrei farti leggere le chat whatsapp, certo suppongo possano farlo schiavizzando i nonni, ma lo fanno.
 
Se il flusso di persone è in una sola direzione c'è un perchè valido. E' pur vero che non tutti trovano il mondo dei sogni, ma la direzione è quella.
 
Se il flusso di persone è in una sola direzione c'è un perchè valido. E' pur vero che non tutti trovano il mondo dei sogni, ma la direzione è quella.
Si ci sono indubbiamente dei motivi, l'ho premesso che restando serve più impegno e determinazione.
Contestavo alcune testimonianze dell'estero dipinto come "mondo dei balocchi", e per me non è così.
 
Assolutamente d'accordo su tutto, dicevo solamente che spesso l'emigrazione è vista come una sorta di panacea di tutti i mali.
Ma non è così, ci sono i pro e i contro in tutte le parti del mondo, è solo che si preferisce raccontare solo i pro delle proprie scelte per avvalorarle.
Ma indubbiamente bisogna vedere perche' si parte, con quali prospettive e dove si va: io a 36 anni sono partito per costruirmi un futuro e il mio stile di vita nei primi anni in Irlanda era ben diverso da colleghi piu' giovani, non solo italiani, che pensavano soprattutto a divertirsi dopo il lavoro. A 23-28 anni molti non si pongono il problema di pianificare, con le dovute eccezzioni, i futuri anni. Io ho avuto colleghi piu' giovani che si godevano la vita (c'era chi guadagnava anche 3.000 euro al mese nel 2008) e vivevano da cicala mentre io facevo la formica. Ed erano anni, quelli fra il 2007 e il 2015, in cui gli affitti erano ancora abbordabili in Irlanda, mentre ora ti basta una settimana per trovare lavoro, ma non si trova piu' un alloggio.
 
Ma indubbiamente bisogna vedere perche' si parte, con quali prospettive e dove si va: io a 36 anni sono partito per costruirmi un futuro e il mio stile di vita nei primi anni in Irlanda era ben diverso da colleghi piu' giovani, non solo italiani, che pensavano soprattutto a divertirsi dopo il lavoro. A 23-28 anni molti non si pongono il problema di pianificare, con le dovute eccezzioni, i futuri anni. Io ho avuto colleghi piu' giovani che si godevano la vita (c'era chi guadagnava anche 3.000 euro al mese nel 2008) e vivevano da cicala mentre io facevo la formica. Ed erano anni, quelli fra il 2007 e il 2015, in cui gli affitti erano ancora abbordabili in Irlanda, mentre ora ti basta una settimana per trovare lavoro, ma non si trova piu' un alloggio.

Ecco la tua esperienza è rispettabilissima, hai trovato condizioni migliori rispetto all'Italia, ma ti sei impegnato nel lavoro e hai fatto la formica per trovarti adesso in una buona posizione.
A me non sta bene invece quando non la si racconta per intero, e si dipinge tutto come rose e fiori, con una sorta di aura di superiorità.
Non è il tuo caso ripeto, che trovo condivisibile.

Io mi ritengo una persona fortunata, ad aver potuto provare a realizzarmi qui (non credo di esserci totalmente riuscito per ora), ma ecco mi ci sono impegnato e mi ci impegno ancora con tutto me stesso.
 
Parliamoci chiaramente poi, io non credo tanto a questa storia che al nord o all'estero si viva meglio.
Li vedo quelli che hanno studiato con me e sono andati via, cos'hanno concluso?
C'hanno vent'anni ancora di mutuo da estinguere per l'appartamento anni 70 ristrutturato che gli mangia un terzo dello stipendio, moglie lavoratrice, byd e iphone aziendale, certo più tempo per se stessi o qualche viaggetto.
E per l'aperitivo serale, la partita a padel, e 4-5 weekend economici all'anno, dovrei rinunciare alle mie radici o ai miei affetti?

Nella maggior parte dei casi è tutta scena, per ostentare un benessere che in fondo non c'è, per far capire di aver fatto più strada di quella effettiva.
Bravo. Meno male che tu hai fatto la scelta giusta. Gli sfigati, sempre gli altri.
 
A me non sta bene invece quando non la si racconta per intero, e si dipinge tutto come rose e fiori, con una sorta di aura di superiorità.
Non è mai tutto rose e fiori. All'inizio poi ci sono sempre difficoltà, ma se ci si impegna i risultati arrivano. Esempio banale: Se vai a Milano per trovare lavoro sai che l'affitto costa tantissimo. Con un lavoro medio l'affitto si mangia lo stipendio. Se vai a Milano vai per opportunità, cioè trovare uno stipendio che ti permetta di viverci e Milano offre molto.

P.S. non sono di Milano, ma Padova
 
Bravo. Meno male che tu hai fatto la scelta giusta. Gli sfigati, sempre gli altri.
Non hai letto tutto il discorso credo, perché è l'ultima cosa che volevo dire.
Nessuna scelta giusta, ho fatto solo una scelta mia, l'autocritica non mi è mai mancata.
Non sopporto l'atteggiamento di chi lavora all'estero e torna per le vacanze, lamentandosi di qualunque cosa, che non funziona niente, e di come dove vivono sia tutto perfetto.
Non chiamo sfigato nessuno, ma non mi piace neppure quando gli altri dipingono così noi che siamo rimasti ecco.
 
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