Credo che sull'elettrico ci siano troppe esagerazioni sia da parte dei filoEV che dei controEV.
Premesso che la transizione deve essere comunque un obiettivo di tutti, viste le conseguenze carissime che pagheremmo nel non farla (sul sito del MASE c'è un documento che viene aggiornato ogni 6 mesi (PNACC) zeppo di studi analitici che afferma che andando avanti così a fine secolo saremo a + 7 gradi di temperatura media mondiale), ecco la lista delle cose falsamente percepite.
1) autonomia dichiarata. La più grande "presa in giro" delle case,. Prendono il consumo medio omologato (che è utile per sapere in media quanto si spende) e lo usano per determinare l'autonomia (che è un dato privo di interesse con quel ciclo: nessuno fa 700 km in città nello stesso giorno). Sparano così autonomie che non hanno riscontro con la realtà. la soluzione sarebbe semplice: obbligare le case che vogliono dichiarare l'autonomia ad usare il consumo ad una velocità costante autostradale. come si faceva una volta (90 km/h e 120 km/h). L'autonomia vera, considerando meteo sfavorevole e velocità autostradale è circa il 60% di quella dichiarata.
2) c'è differenza tra l'autonomia "che serve" e quella che "è comodo avere". Parlo per esperienza personale (circa40.000 km annui in EV solo autostrada per viaggi dai 200 ai 1.100 km), l'autonomia che serve, reale, non è così elevata, visto che ormai si trova da caricare quasi in ogni autostrada (stendo velo pietoso su A4, ma la rete ASPI + supercharger Tesla fanno arrivare dappertutto senza patemi). la mia model S ne offre 400, e quando sto sotto quel chilometraggio risparmio tempo anche rispetto ad una termica, perchè manco devo fare una sosta per il benzinaio. Fino ai 550 km il tempo è pressocchè equivalente: basta una sosta rapida (con le auto di oggi, 10 minuti) e si arriva a destinazione. Solo per viaggi veramente più lunghi è comodo avere più autonomia. Che personalmente vorrei per mille ragioni di comodità, e che oggi pochissime auto superano veramente (considerate che i 700 pubblicizzati sono giusto i 400 reali a 135 km/h, considerando di non arrivare a zero a destinazione).
Va però tenuto presente che, se non si riesce a caricare comodamente a destinazione, il viaggio di cui tener conto è quello "andata e ritorno".
3) il fattore decisivo è caricare a casa o "sotto casa" con tranquillità. Tantissimi potrebbero farlo (statistiche del CENSIS dicono che il 67% delle case ha un posto auto privato), e chi lo fa risparmia parecchio: a 20 cent/kWh si spende un terzo che a benzina. Chi non può caricare a casa è bene che ci pensi 4 volte, oggi: finchè non disseminiamo gli stalli per i residenti di minicolonnine a basso costo, si trova davanti ad un potenziale calvario.
4) Installare una presa nel box/posto auto è sempre fattibile ed il condominio non si può rifiutare. C'è sempre una soluzione tecnica che risolve i problemi. Se non si trova è perchè non la si vuole trovare. Caso mai il problema è di chi ha il box/posto auto in locazione: se il proprietario non installa una presa, di fatto non si riesce... qui urge un intervento del legislatore.
5) Il costo di ricarica nelle colonnine pubbliche è elevatissimo, specie quelle iperveloci. Ma non deve spaventare. Statisticamente solo il 7% delle ricariche avviene in quel modo.
6) la guida, ve lo assicuro, è un godimento assurdo, e ve lo dice uno che smontava il motore del motorino e che ha pure smanettato in pista con la moto. L'auto elettrica ha una guida veramente godibile.