<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Esperienze con la mia ID.4 | Page 47 | Il Forum di Quattroruote

Esperienze con la mia ID.4

Mi diceva il fleet manager dell'azienda per cui lavoro che nell'elenco di auto assegnabili, per ogni categoria mettono a disposizione sempre almeno una elettrica e una termica di dimensioni comparabili (ad es. Golf TDI e Id3 con batteria intermedia).
La scelta degli utenti va al 95% sul termico e chi sceglie l'elettrica ha chilimetraggi risibili, mediamente 20000km in tre anni.
Infatti, le aziende prendono le elettriche per le flotte per puro e semplice greenwashing, usarle per cose serie è roba da famiglia Tafazzi. Non è un caso se le plug-in aziendali finiscono il leasing col cavo di ricarica ancora incellofanato....
 
Io penso che se lo Stato si sveglia, sarà solo peggio. Prima cosa, ci metterà le accise sopra.
Meglio che non si svegli, per gli elettronauti.
In raeltà nessuno ci sta guadagnando, ne lo stato ne gli elettronauti. A meno che la tua idea di elettronuta è confinata a quella di un guidatote ghettizzato nella sua abitazione. Ma la realtà non è così, e bastano pochi calcoli a dimostrarlo.
In tutta Italia sono immatricolate circa 260 mila auto elettriche, tanto per paragone a Milano ogni giorno ne entrano mezzo milione, la Germania e la Francia nel solo 2024 ne hanno vendute di più.
Quindi mettere in piedi una struttura e una infrastruttura nazionale per la loro tassazzione in generale o peggio al reale consumo spenderebbe 100 volte tanto il suo reale introito. Dall'altra parte invece c'è una netta divisione :
- Una buona parte dei veicoli elettrici è composta dal fenomeno Tesla che ha la sua rete a prezzi molto inferiori ma che in genere hanno anche una buona autonomia tanto che spesso non hanno bisogno di ricariche esterne come del resto chi ha batterie come la mia ID.4, importante. O quantomeno possono spesso evitare di ricaricare esternamente.
- Poi ci sono, e sono numerose "le "piccole" ovvero con batterie modeste 40-50 kwh che sono generlamente confinate in ambito cittadino perchè se usate in extra urbano hanno bisogno di una o più ricariche esterne dove il cliente pagando salato la sua escursione rispetto alla tariffa di casa, rinuncia.
Quindi oggi la ricarica viene effettuata solo in stretto necessario e questo non va bene.
Non va bene perchè poche ricariche rallentano la diffusione delle colonnine, non va bene perchè chi non ha il box e vorrebbe un'auto eletrica rinuncia perchè spenderebbe più che con una a benzina, non va bene perchè si promuove la loro adozione ma si sta facendo di tutto per disincentivarle , non va bene perchè agli occhi del senso comune si rubano parcheggi per stalli che nessuno occupa.
Risultato ? Lo stato attualmente ci rimette in sgravi fiscali e agevolazioni, gli elettronuti sono pochi e solo chi ha le giuste condizioni per l'adozione le compra e comunque evita di usufruire se non in stretto necessario delle ricariche pubbliche. Non mi sembra difficile da capire che è la classica situazione del cane che si morde la coda.
Una colonnina AC indipendentemente che eroghi 7 - 22 o 50 kw costa da zero alla messa in funzione ad una società energetica dai 10 ai 12 mila euro, il doppio se DC fino a 150 kw, mentre un Hub HPC come quello Ionity di Affi, Electrip di Assago e ora ha aperto anche a Verona, hanno un costo dai 800 mila al 1,2 milioni di euro.
Se poi aggiungiamo che hanno il costo della potenza impegnata 5-6 volte maggiore che negli altri stati ne consegue che riciaricare all'estero mediamente si psende la metà.
Cosa incide il "costo istantaneo" sulla mente umana ? Tutto o quasi. 3 piccoli esempi:
- BreBeMi e TEM, fatta una parallela alla A4 per sfoltire il traffico sull'asse Milano Brescia, l'altra per sfoltire il traffico sulla tangenziale Est milanese per chi da Nord deve solo transitare per raggiungere la A1 del Sole.
Molto belle, moderne e sicure, ma doppiamente costose quindi ? Deserte o quasi.
- L'uscita di Sesto San Giovani tratto A4 da Certosa alla bariera Milano Est, hanno dovuto prolungare di 2 km la corsia di uscita per l'inteso traffico dovuto al fatto che molti non vogliono ritirare il biglietto alla bariera di Milano Est essendo l'ultima uscita utile per poi pagre il casello per una o due uscite dopo. Tempo medio di attesa alla sera prima di uscire 20-30 minuti.
- Uscita di Carugate direzione Lecco sulla Tangenziale Est milanese, come sopra.
Fa niente poi a conti fatti se in alcuni casi alla fine tra tempo e benzina persi in coda si è pagato uguale o a volte di più che fare il casello.
Perchè ho fatto questo discorso ? Perchè in tutti questi casi basta abbassare il costo ad un prezzo ragionevole che molti consumatori al posto di fare la coda il costo del biglietto te lo pagano pure e sicuramente lo "sconto" non solo verrà reintegrato con il maggior afflusso ma ci si guadagnerà pure.
Passiamo alle colonnine, per evitare cartelli bastebbe che lo stato facesse pagare agli operatori energetici il puro costo energetico, mettere un tetto massimo stabilito come sui carburanti e ci sta pure anche una piccola accisa.
Questo comperterebbe costi al kwh a prezzi umani, invoglierebbe chi ha anche batterie importanti a non fare i salti mortali per arrivare a casa al pelo ricaricando spesso fuori e in quelle batterie di kwh ce ne stanno parecchi. Agevolare gli spostameti soprattutto a chi ha batterie modeste, e cosa importantissima invoglierebbe l'acquisto di un'auto elettrica anche a chi non ha un box perchè magari può ricaricare vicino a casa o vicino a dove lavora.
Ci guadagnerebbero tutti, mercato compreso, soprattutto il mercato dell'usato dove a prezzi non folli oggi ti puoi portare a casa anche una elettrica con batteria importante e poi essere sicuro di poterla sfuttare.
 
Ultima modifica:
Assolutamente non vero. E non è la prima volta che riporti questa notizia senza una prova.


 


Per l'articolo di vaielettrico non cita quale ricerca di t&e, che se cerchi sul loro sito non riesco a trovare questo articolo (tra i tanti sulle plug-in).
L'articolo di insideevs fa riferimento a questo
e i dati pubblicati sono leggermente diversi
Ciò detto, che i cavi delle plug-in rimangano imbustati nel baule come scrivi, non è vero.
 
Per l'articolo di vaielettrico non cita quale ricerca di t&e, che se cerchi sul loro sito non riesco a trovare questo articolo
Ecco qua

...che a sua volta riporta questo


...dove scrivono (tradotto automaticamente):

La quota reale di guida elettrica per i PHEV, in media, è circa la metà della quota considerata nei valori di omologazione. Per le auto private, il fattore di utilità medio (UF), ovvero la quota di chilometri percorsi con motore elettrico rispetto ai chilometri percorsi con motore a combustione, è del 69% per l'omologazione NEDC, ma solo del 37% circa per la guida reale. Per le auto aziendali, è stata riscontrata una UF media del 63% per NEDC e di circa il 20% per la guida reale. Ci sono differenze degne di nota tra i mercati analizzati, con la UF reale più elevata riscontrata per la Norvegia al 53% per i veicoli privati e gli Stati Uniti al 54% per i veicoli privati. Le UF più basse sono state per la Cina al 26% per i veicoli privati, la Germania con il 18% per le auto aziendali e il 43% per i veicoli privati e i Paesi Bassi con il 24% per le auto aziendali.

che i cavi delle plug-in rimangano imbustati nel baule come scrivi, non è vero.
Ovviamente non è vero per tutte. Diciamo per la metà....
 
Ciò detto, che i cavi delle plug-in rimangano imbustati nel baule come scrivi, non è vero.
Ovviamente non è vero per tutte. Diciamo per la metà....

Se posso dire la mia il risultato era scontato, a me personalmente non mi sono mai piaciuti i mix di tecnologia perché poi alla fine usi maggiormente quella più “comoda”, e credo che lo studio lo metta in risalto.
Allora tanto vale avere solo quella, o l’altra ma non tutte e 2.
Ovviamente è un mio parere.
 
Ecco qua

...che a sua volta riporta questo


...dove scrivono (tradotto automaticamente):

La quota reale di guida elettrica per i PHEV, in media, è circa la metà della quota considerata nei valori di omologazione. Per le auto private, il fattore di utilità medio (UF), ovvero la quota di chilometri percorsi con motore elettrico rispetto ai chilometri percorsi con motore a combustione, è del 69% per l'omologazione NEDC, ma solo del 37% circa per la guida reale. Per le auto aziendali, è stata riscontrata una UF media del 63% per NEDC e di circa il 20% per la guida reale. Ci sono differenze degne di nota tra i mercati analizzati, con la UF reale più elevata riscontrata per la Norvegia al 53% per i veicoli privati e gli Stati Uniti al 54% per i veicoli privati. Le UF più basse sono state per la Cina al 26% per i veicoli privati, la Germania con il 18% per le auto aziendali e il 43% per i veicoli privati e i Paesi Bassi con il 24% per le auto aziendali.


Ovviamente non è vero per tutte. Diciamo per la metà....
In vaielettrico sono veggenti ?perché il loro articolo è di Ottobre 2019, l'articolo di t&e è di Novembre 2020.
 
Ci sono differenze degne di nota tra i mercati analizzati, con la UF reale più elevata riscontrata per la Norvegia...
Mi chiedo come facciano nel 2025 gli autori degli articoli ad andare avanti con la farsa della Norvegia citata come esempio di qualcosa... Fino a prima delle grottesche agevolazioni sulle Tesla, era un paese automobilisticamente e statisticamente irrilevante (così come lo è oggi) e non veniva praticamente mai citato...
 
Mi chiedo come facciano nel 2025 gli autori degli articoli ad andare avanti con la farsa della Norvegia citata come esempio di qualcosa... Fino a prima delle grottesche agevolazioni sulle Tesla, era un paese automobilisticamente e statisticamente irrilevante (così come lo è oggi) e non veniva praticamente mai citato...
quando la regola è lampante, si cita l'eccezione....
 
...e comunque, se la plug-in ce l'hai come auto aziendale e il carburante te lo rimborsano, chi te lo fa fare di sbatterti a caricarla? Fermo restando che sono e resto convinto che sia una tecnologia inutile.
 
io che ne so.... si vede che la Poliscanova o come si chiama aveva scritto qualcosa del genere prima o l'aveva presentato a qualche conferenza.
per questo avevo scritto "l'avevo cercato senza trovarlo". Perchè ci sono tante pubblicazioni, come quella delle emissioni delle phev più alte del dichiarato (big surprise), ma non quella dell'inutilizzo della ricarica nelle auto aziendali.
 
Se posso dire la mia il risultato era scontato, a me personalmente non mi sono mai piaciuti i mix di tecnologia perché poi alla fine usi maggiormente quella più “comoda”, e credo che lo studio lo metta in risalto.
Allora tanto vale avere solo quella, o l’altra ma non tutte e 2.
Ovviamente è un mio parere.
magari sarò strano io, ma ove possibile viaggio in elettrico dato che:
è più piacevole
è meno costoso
la maggioranza degli spostamenti sono nel range della piccola batteria.
Quando poi ci sono quelli oltre range (come in settimana a Valtourneche), i consumi sono decisamente migliori di un omologa benzina o diesel pari cavalleria.
 
per questo avevo scritto "l'avevo cercato senza trovarlo". Perchè ci sono tante pubblicazioni, come quella delle emissioni delle phev più alte del dichiarato (big surprise), ma non quella dell'inutilizzo della ricarica nelle auto aziendali.
Se ne parla più o meno in tutti quegli articoli. D'altronde, guardando questo, l'idea che se ne ricava può essere solo quella, direi:


phev10.jpg
 
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