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Perché non acquisto un'auto elettrica. Frasi dette e ridette in forum

Si le auto odierne ma anche quelle di una decina - quindicina di anni fa han componenti elettronici che non sono più reperibili a meno che siano modelli ad ampia diffusione, ma basti anche solo pensare alle parti di carrozzeria, per auto anziane ci si deve rivolgere ai rottamai.
Fino a 7-8 anni fa trovavi la qualunque per qualunque auto anche vecchia di trent'anni ... oggi non trovi ricambi per auto immatricolate ieri e magari in commercio già da qualche anno.
Un tempo il magazzino era uno dei vanti dei costruttori, il poter fornire un ricambio in 24 ore era motivo di pubblicità ... oggi il magazzino è scomparso.
 
A me non convince tanto il discorso per ora l'obbligo non c'è quindi inutile lagnarsi.
Innanzitutto perchè si parla di 10 anni che non sono un'eternità,quanti di voi pensano che in questo lasso di tempo verranno risolti tutti i problemi lato macchine (costi e autonomia) e lato infrastrutture (maggior produzione di energia,rafforzamento della rete di distribuzione,creazione di migliaia di punti di ricarica per ogni città contro le decine di oggi)?
Io non sono così fiducioso.
Opere molto meno impegnative a volte richiedono anni.
Sarebbe come dire a un condannato a morte tranquillo che mica ti ammazzano oggi,sempre che uno ci pensa a quando sarà...
 
A me non convince tanto il discorso per ora l'obbligo non c'è quindi inutile lagnarsi.
Innanzitutto perchè si parla di 10 anni che non sono un'eternità,quanti di voi pensano che in questo lasso di tempo verranno risolti tutti i problemi lato macchine (costi e autonomia) e lato infrastrutture (maggior produzione di energia,rafforzamento della rete di distribuzione,creazione di migliaia di punti di ricarica per ogni città contro le decine di oggi)?
Io non sono così fiducioso.
Opere molto meno impegnative a volte richiedono anni.
Sarebbe come dire a un condannato a morte tranquillo che mica ti ammazzano oggi,sempre che uno ci pensa a quando sarà...

per quanto mi riguarda non è un discorso che sia inutile lagnarsi, anzi è fondamentale la critica perchè si evidenziano aspetti critici che devono essere migliorati, però si deve tenere conto che si parla di un obbligo, sul nuovo tra 10 anni ( ricordiamoci che nel 2026 come previsto ci sarà un momento di revisione) che per il mondo automobilistico è un arco di tempo abbastanza lungo quindi dare bocciature certe al 100% ora mi sembra difficile, ma al tempo stesso il mondo sta cambiando molto velocemente sotto tanti punti di vista e credo che questo si ripercuote sul settore automobilistico e sulla mobilità quindi almeno per come la vedo scelte devono essere prese velocemente e poi seguite altrettanto velocemente nella realizzazione.
 
L'unica cosa che si può fare, tenendo appunto conto dell'orizzonte temporale, è cancellare immediatamente tutto il Green Disaster inclusi i vari piani "Fit for" a partire DA OGGI, dando modo nei prossimi 10 anni ad industria, economia e tecnologia di recuperare tutto il tempo e il gap tecnologico perduto rispetto ad Asia e America...che nel frattempo saranno avanzati tremendamente, ma l'importante è poter correre anche noi...

Con l'attuale situazione, non ci sarà alcuno sviluppo ma solo una tragica fine. Chi sostiene il contrario, evidentemente, non ha (e mi spiace per lui) una visione globale di cosa stia succedendo...
 
@ALGEPA
Secondo me.
La scelta migliore, meno costosa e più pragmatica è fare in modo che tutte le soluzioni concorrano al medesimo obbiettivo ... il mercato poi premierà quelle vincenti facendo sparire le altre.
Vedrai che se per i costruttori sarà più comodo e conveniente avere un certo tipo di soluzione sarà egli stesso a creare le condizioni per farlo "trionfare" nei modi e nei tempi necessari alla nuova organizzazione.
Certo ricorderete le BMW a idrogeno e i servizi dei media sull'apertura del primo distributore a Milano a cui ne sarebbero dovuti seguire tanti altri. Storia di vent'anni fa.
La realtà ha decretato che BMW non ha mai venduto auto a idrogeno e che quel distributore non ha mai lavorato.
Furono incapaci? No, furono ottimisti perché non eravamo pronti.
Intanto l'idrogeno ha fatto tanta strada ma ancora non abbastanza.

Gli stessi che inventarono l'automobile la pensarono elettrica ma anche loro, al tempo, furono ottimisti perché non eravamo pronti.
Nel frattempo la popolazione mondiale è cresciuta quasi di 4 volte mentre i bisogni non ho idea di quante volte siano cresciuti. Siamo pronti oggi per la mobilità elettrica?
Tecnologicamente ci siamo quasi, manca ancora qualcosa sugli accumulatori (in termini di ingombri/ peso/autonomia/tempi di ricarica/costo), sui prezzi per tutte le tasche (a parità di accumulatori così come oggi lo è il serbatoio) e, soprattutto, sulla disponibilità di energia per una conversione di massa all'elettrico.
 
L'unica cosa che si può fare, tenendo appunto conto dell'orizzonte temporale, è cancellare immediatamente tutto il Green Disaster inclusi i vari piani "Fit for" a partire DA OGGI, dando modo nei prossimi 10 anni ad industria, economia e tecnologia di recuperare tutto il tempo e il gap tecnologico perduto rispetto ad Asia e America...che nel frattempo saranno avanzati tremendamente, ma l'importante è poter correre anche noi...

Con l'attuale situazione, non ci sarà alcuno sviluppo ma solo una tragica fine. Chi sostiene il contrario, evidentemente, non ha (e mi spiace per lui) una visione globale di cosa stia succedendo...
Più che altro la nostra corsa, alle condizioni attuali, è pesantemente condizionata da ciò che gli altri ci venderanno, quanto ce ne venderanno e se ce lo venderanno.
Siamo totalmente dipendenti e su questo dobbiamo rivedere le nostre strategie perché anche con le soluzioni elettriche non cambierà granché se si vanno a fare i parchi solari nel Sahara o dagli Emiri.
Nella strategia di diversificazione occorre certo non rinunciare ad alcuna fonte almeno finchè non troveremo il modo di essere autonomi o almeno di avere controllo totale di produzione e forniture.

L'alternativa, che sembra quella tentata dall'UE è la triste famosa decrescita felice propugnata qualche anno fa ma si torna li .. anche accettassimo quel cammino servirebbe un esercito potente a protezione della nostra debolezza. Sigh. Sob.
 
Fino a 7-8 anni fa trovavi la qualunque per qualunque auto anche vecchia di trent'anni ... oggi non trovi ricambi per auto immatricolate ieri e magari in commercio già da qualche anno.
Un tempo il magazzino era uno dei vanti dei costruttori, il poter fornire un ricambio in 24 ore era motivo di pubblicità ... oggi il magazzino è scomparso.
Chiariamolo per la seconda volta, se la prima è sfuggita. Negli ultimi 10\15 anni è cambiato il metodo delle case automobilistiche di far magazzino. Ora si parla di "just in time", quindi a meno di piccole scorte, il pezzo deve essere atteso finchè non viene prodotto e spedito. Aggiungici che , come scritto prima, il covid ha creato grossi problemi alla logistica ed all'approvvigionamento, e la guerra a sua volta (molti autisti provenienti dall'Ucraina non possono più lasciare il paese).
E con la transizione non c'entra nulla, è una questione di economie di scala delle case.
 
Tecnologicamente è un conto, praticamente è un altro. E, sostanzialmente, è impossibile sostituire 1=1 termico con elettrico.
Anche questo è un risultato che transizione porterà con sé.

Quanto voluto espressamente (o di rimando) non posso dirlo con certezza, ma bisognerà fare i conti anche con questo e, come sempre, la riduzione e la compressione del bisogno sarà totalmente sulle spalle delle fasce meno abbienti.

Come abbiamo detto in tanti, così come l'auto elettrica non è/può essere per tutti, è abbastanza evidente che questa transizione verso l'auto elettrica non sia "equa per tutti", perché qualcuno DOVRÀ (pur non volendolo fare) rinunciare all'auto.

La speranza, da osservatore, cittadino (ma anche appassionato "dell'oggetto automobile"), è che le alternative vengano realmente sviluppate e fatte crescere (lavoro agile/remoto per chi può, potenziamento vero del TPL, sharing e noleggi accessibili, ecc.).

Vedremo cosa succede in questo decennio che ci porterà al 2035.
 
però quello che mi chiedo sempre , torniamo ad un modello come quello di 20 anni fa, ma siamo sicuri che le vetture torneranno ad essere alla portata di tutti? A me sembra che i problemi del settore vengano da lontano e non sono completamente legati alla transizione, non è che poi abbandoniamo il Green Deal ma ci troviamo il segmento A termico a 20.000 euro perchè le case hanno bisogno di questo posizionamento? Io lo dico da tempo, probabilmente sono esperienze legate anche all'ambiente in cui si vive che non è uguale per tutti, ma da me, classica middle class , diverse persone per cambio di stile di vita l'auto non la stanno comprando più o se la compreranno lo faranno dopo 20 anni da quando hanno comprato il modello precedente, ma questo le case come lo gestiscono? Le case tedesche a vendere in Cina non è che ci sono andate perchè li piaceva gli spring rolls, immagino che ci siano andate perchè prevedevano che sarebbe diventato il mercato mondiale di riferimento, ora che gli diciamo? No non ci andate più, campate con un mercato continentale in restrizione, e mi raccomando tenete i prezzi delle auto basse.
Non sono necessariamente un seguace della transizione, però non mi accontento neanche delle sentenze 'Messianiche' che in 2 righe mi risolvono i problemi del mondo, spiegazioni le voglio
 
Chiariamolo per la seconda volta, se la prima è sfuggita. Negli ultimi 10\15 anni è cambiato il metodo delle case automobilistiche di far magazzino. Ora si parla di "just in time", quindi a meno di piccole scorte, il pezzo deve essere atteso finchè non viene prodotto e spedito. Aggiungici che , come scritto prima, il covid ha creato grossi problemi alla logistica ed all'approvvigionamento, e la guerra a sua volta (molti autisti provenienti dall'Ucraina non possono più lasciare il paese).
E con la transizione non c'entra nulla, è una questione di economie di scala delle case.
il just in time esiste da almeno mezzo secolo, forse di piu', gia' ford, ne aveva un accenno.
e serve alle fabbriche, per motivi facilmente intuibili, non puoi avere a magazzino un mese di auto smontate, dovrebbero essere immensi.
quindi si programmano le consegne, coi fornitori, in maniera giornaliera/settimanale/mensile, a seconda dei volumi e dimensioni.

Non si usa di certo per il magazzino ricambi, che e' sempre esistito, non e' pensabile aspettare che un pezzo venga prodotto per un ricambio, possono passare mesi. diciamo che, se prima c'erano diversi magazzini nelle varie regioni, ora si tende ad avere un magazzino piu' grande unico, tanto poi, i corrieri, consegnano in un giorno ovunque sul continente.
poi ovviamente, capita il modello sfortunato, con un pezzo che si rompe spesso, e scarseggino anche nei pochi magazzini ricambi rimasti, o piu' spesso, visto che il pezzo si rompe, si deve attendere che venga modificato, approvato e prodotto.

ricordo che, i pezzi che si rompono su un'auto, soprattutto in garanzia, tornano al produttore, che deve studiarlo e proporre correzioni perche' non si rompa piu', soprattutto se succedono piu' casi di guasti, o dimostrare che il pezzo si e' rotto per cause non dipendenti dal prodotto, ad esempio montato male.
 
Nella strategia di diversificazione occorre certo non rinunciare ad alcuna fonte almeno finchè non troveremo il modo di essere autonomi o almeno di avere controllo totale di produzione e forniture.
Stamattina alla radio, dati Confindustria, asserivano che la produzione interna italiana di energia è ai livelli del 1950.

Abbiamo dismesso totalmente (e ingenuamente) tutti gli impianti di produzione a carbone di cui eravamo leader tecnologici con combustioni pulitissime (ricordo già nel 1987 ENEL era all'avanguardia nella tecnologia a letto fluido, con la quale si erano installate 2 centrali urbane in Canada e Giappone), abbiamo un solo rigassificatore mobile a Piombino che qualcuno vuole far spostare non si sa dove.

Ci svegliamo OGGI col nucleare quando le nuove centrali (ammesso di avviarle) saranno pronte minimo fra 15 anni.

Vagheggiamo di eolico quando una Regione che poteva diventare l'hub produttivo nazionale (la Sardegna) ha fatto una legge interna (misteriosamente lì l'autonomia c'è già e pare che dell'Europa se ne battano la ciolla) che impedisce di erigere parchi eolici sul 90% del territorio...

Abbiamo la corrente più cara del Pianeta o quasi e alle follie della deindustrializzazione verdastra aggiungiamo i nostri mille campanili...Io se avessi 20 anni leverei immediatamente le tende per trasferirmi in Uruguay.
 
il just in time esiste da almeno mezzo secolo, forse di piu', gia' ford, ne aveva un accenno.
e serve alle fabbriche, per motivi facilmente intuibili, non puoi avere a magazzino un mese di auto smontate, dovrebbero essere immensi.
quindi si programmano le consegne, coi fornitori, in maniera giornaliera/settimanale/mensile, a seconda dei volumi e dimensioni.

Non si usa di certo per il magazzino ricambi, che e' sempre esistito, non e' pensabile aspettare che un pezzo venga prodotto per un ricambio, possono passare mesi. diciamo che, se prima c'erano diversi magazzini nelle varie regioni, ora si tende ad avere un magazzino piu' grande unico, tanto poi, i corrieri, consegnano in un giorno ovunque sul continente.
poi ovviamente, capita il modello sfortunato, con un pezzo che si rompe spesso, e scarseggino anche nei pochi magazzini ricambi rimasti, o piu' spesso, visto che il pezzo si rompe, si deve attendere che venga modificato, approvato e prodotto.

ricordo che, i pezzi che si rompono su un'auto, soprattutto in garanzia, tornano al produttore, che deve studiarlo e proporre correzioni perche' non si rompa piu', soprattutto se succedono piu' casi di guasti, o dimostrare che il pezzo si e' rotto per cause non dipendenti dal prodotto, ad esempio montato male.
aggiungici che i pezzi che si rompono, soprattutto se sono entro 3\4 anni, sono a mercato esclusivo delle case e non li trovi ricondizionati (prova a cercare una turbina nei primi 3 anni di una nuova vettura e la trovi solo in casa madre).
Il fatto che col covid diverse case hanno tagliato personale nella filiera del ricambio (dalla produzione alla consegna) e che se come dici un pezzo è particolarmente sfigato, il pezzo si esaurisce rapidamente e produrlo porta via del tempo. Basta ricordarsi le guide dei finestrini elettrici della VW, gli OBC di Stellantis , giusto per ricordare 2 casi tra i più noti.
 
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