<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> chiusure nei festivi | Page 9 | Il Forum di Quattroruote

chiusure nei festivi

Tra l'altro, regolamentare in senso censorio delivery e e-commerce è poco lungimirante. Ci hanno (parzialmente) salvato nel lockdown. Ci lavorano molte persone che non puoi reperire facilmente in caso di bisogno, così come strutture e mezzi che non crei dal nulla in caso di situazione emergenziale. La modalità a distanza, non solo per il lavoro, anche per i servizi, rende soddisfazione ad utenti e retribuzione a dipendenti. Nessuno è obbligato ad avvalersene, come delle aperture domenicali, notturne e festive, ma sono un'opportunità che ad alcuni può essere utile, ad altri dare lavoro.
Vale esattamente anche per la filiera automotive attualmente in fase di distruzione. Perché l’e-commerce deve essere per forza più corretto della filiera automobilistica?

Che l’e-commerce poi te lo raccomando… due tra le mille mila fonti



Ovviamente anch’io acquisto online per la semplice ragione che spesso non vi sono (più) alternative, ma per l’orario previsto di arrivo del corriere ho sempre pronta, oltre ad un ringraziamento verbale, una mancia (da 2 a 10 euro a seconda del genere merceologico e del valore) e lo sguardo di sincera gratitudine e di sorpresa inaspettata da parte dell’autista mi conferma ogni volta di più di quali siano le loro condizioni di lavoro.

Edit/P.S.
So perfettamente che le mence sono riservate ai lavoratori subordinati e che i corrieri sono “padroncini”, ma so altrettanto bene che si tratta in realtà di dipendenti mascherati con la partita Iva
 
Sarebbe bello che facessi nomi e cognomi (o nick) così almeno chi ha scritto ciò (che tra l’altro non ho notato) possa argomentare.
È già la seconda volta che fai un’affermazione senza rispondere direttamente all’interessato
Non capisco tanta acredine, ma, si sa, a Natale siamo tutti più buoni... detto questo se riuscimao ad uscire dal solito egocentrismo, si potrebbe capire che molte affermazioni tipo a me va ben, a me non fa bene, a me etc valgono solo come sfogo personale. Quando si tratta di sistemi macroeconomici, bisognerebbe uscire dalla propria visione ombelicocentrica, e, sopratutto, dalla manichea abitudine a fare l'esame di coscienza altrui.
Quando mi è stata chiesta una risposta ad una citazione ben precisa, non mi sono mai sottratto, anche perchè ne ricevo notifica. Alle provocazioni, stile proviamo vedere chi ci casca, lascio spazio a chi ne fa uso, non rientra nei miei costumi.
 
Esatto, il lavorare nei festivi per lavori non strettamente necessari.
Ovviamente il ristorante non può chiudere, il negozio di elettronico invece si, ma non lo fa perché non paga adeguatamente chi ci lavora.
Esatto, ma anche il tipo di turni.
Ti porto un esempio che conosco bene (mi scuso di non essere un fisico mancato Nobel che sa sempre tutto, mi limito molto modestamente ai casi lavorativi miei).
Ristorazione. Stipendio corretto ed in regola, turno 11.30 - 15.00/15.30 e 18.30 - 22.30/23.30 o anche oltre, chiusura sabato e domenica a pranzo. In pratica non vedi mai i tuoi figli. I camerieri bravi o chiedono (e ottengono) un robusto extra (in nero, ovviamente, altrimenti rifiutano) o appena possono scappano e c’hanno ragione, perché lo “spezzato” ti porta via l’intera giornata, posto che dopo il primo turno sei morto e dopo il secondo non riesci nemmeno a metterti a dormire presto.
 
Vale esattamente anche per la filiera automotive attualmente in fase di distruzione. Perché l’e-commerce deve essere per forza più corretto della filiera automobilistica?
Perfetto. Concordo. Infatti lascerei perdere la metodica incentivativa, etc. Se invece ti riferisci alla transizione della modalità di trazione. Credo risponda a protocolli in cui non si lascia emissione libera a chiunque, come per i fumi da riscaldamento, tanto per dirne una. Ma è cosa ben diversa contenere emissioni per salute pubblica e costringere a chiusura in un regime liberal-liberista, attività private. Se tu avessi troppissimo lavoro, non lo distribuiresti anche la domenica? Io ho lavorato anche a Natale, Capodanno etc se ne avevo bisogno, non mi sono mai sentito defraudato di alcunchè.
 
Perfetto. Concordo. Infatti lascerei perdere la metodica incentivativa, etc. Se invece ti riferisci alla transizione della modalità di trazione. Credo risponda a protocolli in cui non si lascia emissione libera a chiunque, come per i fumi da riscaldamento, tanto per dirne una. Ma è cosa ben diversa contenere emissioni per salute pubblica e costringere a chiusura in un regime liberal-liberista, attività private. Se tu avessi troppissimo lavoro, non lo distribuiresti anche la domenica? Io ho lavorato anche a Natale, Capodanno etc se ne avevo bisogno, non mi sono mai sentito defraudato di alcunchè.
Il delivery incrementa le emissioni e aumenta il tasso di incidentalità. Ma evidentemente va bene ai decisori, per cui diventa il famoso rancio ottimo e abbondante.

Pure io ho avuto momenti di superlavoro con detrimento della vita familiare, ma non ho mai imposto e nemmeno chiesto agli allora dipendenti di adeguarsi ai miei ritmi. Ė una questione di rispetto.
 
periodicamente torna in auge l'argomento nel dibattito pubblico.
Non ho letto tutte le pagine di post, quindi se ripetessi concetti già espressi da altri...perdonatemi.
Oss, infermieri, medici, personale del pronto soccorso, casellanti, membri delle Forze dell'Ordine, Vigili del Fuoco, forze armate, conduttori televisivi e radiofonici, giornalisti, attori, cantanti, addetti agli spettacoli, guide turistiche, addetti ai musei, ferrovieri, piloti, hostess, stewards, personale aeroportuale, controllori di volo, astronauti, personale di cinema e teatri, sportivi professionisti, allenatori, taxisti e NCC, personale autostradale, addetti della Protezione Civile, personale di parchi acquatici, campi sportivi e stazioni sciistiche, personale degli alberghi, resort e campeggi, farmacisti di turno, personale di case di riposo, diplomatici, stewards negli stadi.
Sono le prime categorie di lavoratori che lavorano di domenica e nei festivi che mi vengono in mente.
Ma sembra che lavorino solo gli addetti alla grande distribuzione.
beh scusa ma...stare male, usare l'autostrada, turismo (taxi, ncc, musei, voli eccetera), spettacolo e ricreazione sono per definizione attività che trovano il loro picco nel tempo libero, oltre a essere spesso non pianificabili e a volte necessarie, fare la spesa la domenica non è una necessità. Si sta parlando di servizi non essenziali. Mi sembra un paragone decisamente fuori luogo. Tra l'altro, pronto soccorso a parte, i medici nel fine settimana non lavorano.
 
Ultima modifica:
Il delivery incrementa le emissioni e aumenta il tasso di incidentalità.
A parte che un furgone, auto o motorino che fa 100 consegne emette assai meno di 100 persone che si muovono, molti, ormai, fanno le ultime miglia in elettrico (abito di fronte ad un centro amazon, frequento per necessità spesso gli hub di DHL GLS, etc ed in H abbiamo un viavai continuo di rifornimenti, un po' di statistica me la sono fatta)
 
Pure io ho avuto momenti di superlavoro con detrimento della vita familiare, ma non ho mai imposto e nemmeno chiesto agli allora dipendenti di adeguarsi ai miei ritmi. Ė una questione di rispetto.
Se una azienda lavora anche la domenica, la notte ed i festivi vari, il dipendente, in base al contratto si comporta di conseguenza o si sceglie una sistemazione più confacente. Se remunerati adeguatamente (come da norma) i dipendenti in genere accettano di buon grado.
 
altra considerazione, ci starebbe anche tenere aperto la domenica, ma se davvero è o su base contratto o su base volontaria, e con uno stipendio maggiorato almeno del 50%, o se si vuole "recuperare" il giorno in settimana ok, ma anche lì con un aumento del 50% (lavoro 8h ne maturo 12) e a discrezione del dipendente, purtroppo conosco realtà produttive (non direttamente), contratto standard 40h settimanali lun-ven, che in periodo natalizio "c'è da fare, vieni sabato e domenica" per poi a febbraio-marzo dire "c'è poco lavoro, recupera i sabati-domeniche di dicembre" (ovviamente nei giorni che decidevano loro). Dov'è finito il rischio d'impresa? Dov'è finita la responsabilità? Sono capaci tutti a fare impresa scaricando i rischi sui dipendenti (a volte anche sui fornitori, ma questa è un'altra storia) ma prendendosi tutti i vantaggi.
 
Certo che lavorano, ci sono la continuità assistenziale, i medici di guardia nei reparti, le situazioni emergenziali dei ricoverati, i reperibili, etc...
esatto, ma sono una minima parte, e fanno parte dell'emergenza, in famiglia ne ho 5 di medici, mai uno che abbia lavorato il fine settimana se non nel periodo di tirocinio.
 
Se una azienda lavora anche la domenica, la notte ed i festivi vari, il dipendente, in base al contratto si comporta di conseguenza o si sceglie una sistemazione più confacente. Se remunerati adeguatamente (come da norma) i dipendenti in genere accettano di buon grado.
Il problema è che nei CC difficilmente ti danno il raddoppio della paga giornaliera prevista per determinate condizioni di orari disagiati, mentre in fabbrica si e senza alcun problema, anzi, oltre al 200% di paga prendi pure un premio annuale maggiorato per la dedizione dimostrata.

Infatti, non è casuale l’elevatissimo tasso di “ricambio” del personale nei negozi dei CC
 
Back
Alto