<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ricordi con le Fiat........ | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

Ricordi con le Fiat........

tra qualche mese saranno proprio 60...comunque era la 600 allargata e corretta e un pò modernizzata:emoji_blush:ma i francesi iniziavano con le trazioni ant. poi superati alla grande da Giacosa con la Primula e più avanti A112, 127 e 128 e come non dimenticare la mini del '59

Infatti è stata la massima evoluzione dell'utilitaria Fiat a motore posteriore: non per niente il blocco motore recava sul basamento la sigla 100G dove quest'ultima lettera stava a significare "grande" derivando da quello della 600 la cui sigla era semplicemente 100. L'ho citata perchè è uno dei tanti esempi di come noi italiani siamo bravissimi, non solo in cucina, a fare cose buone con poco: non per niente lo stesso basamento è stato utilizzato da tanti altri modelli Fiat fino agli albori del XXI secolo
 
A me la 850 piaceva molto, a quei tempi era modernissima, una delle prime vetture ad avere i fari integrati nella mascherina/carrozzeria, sia davanti che dietro.

Stiamo parlando di una vettura uscita nel 1964, ovvero quasi 60 anni fa.
Gentile Manlio, da cultore di questo modello (sono il fortunato possessore di quelle che ho postato) provo a ridimensionare un po' il suo entusiasmo. All'epoca della presentazione, nel 1964, della 850 erano già numerose le auto, anche di ampia diffusione, con i fari integrati nella carrozzeria tanto davanti quanto dietro: Renault (Dauphine, 4, 8), Alfa Romeo (2000/2600 Sprint, Giulia berlina e Sprint GT), Lancia (Fulvia berlina), Simca (1000 e 1300/1500), BMW (1500/1800 disegnate fra l'altro dal nostro Michelotti). Certamente era un'auto, dal mio punto di vista, simpatica, ma risentiva del fatto che, sia per economie di scale, sia per accelerarne lo sviluppo, erano state utilizzate parti della 600, come ad esempio i vetri laterali posteriori. Tutt'altro discorso per le versioni sportive, che per me restano un bellissimo esempio del design italiano: non per niente il coupè si deve alla matita di Felice Mario Boano e lo spider a quella di un ancor giovane Giorgetto Giugiaro. Comunque la prego di considerare queste mie annotazioni solo come parte di un discorso tra appassionati, come penso siamo entrambi
 
Gentile Manlio, da cultore di questo modello (sono il fortunato possessore di quelle che ho postato) provo a ridimensionare un po' il suo entusiasmo. All'epoca della presentazione, nel 1964, della 850 erano già numerose le auto, anche di ampia diffusione, con i fari integrati nella carrozzeria tanto davanti quanto dietro: Renault (Dauphine, 4, 8), Alfa Romeo (2000/2600 Sprint, Giulia berlina e Sprint GT), Lancia (Fulvia berlina), Simca (1000 e 1300/1500), BMW (1500/1800 disegnate fra l'altro dal nostro Michelotti). Certamente era un'auto, dal mio punto di vista, simpatica, ma risentiva del fatto che, sia per economie di scale, sia per accelerarne lo sviluppo, erano state utilizzate parti della 600, come ad esempio i vetri laterali posteriori. Tutt'altro discorso per le versioni sportive, che per me restano un bellissimo esempio del design italiano: non per niente il coupè si deve alla matita di Felice Mario Boano e lo spider a quella di un ancor giovane Giorgetto Giugiaro. Comunque la prego di considerare queste mie annotazioni solo come parte di un discorso tra appassionati, come penso siamo entrambi

Perché il lei? Qui ci diamo tutti del tu. Si, in effetti c’erano già vetture con fari integrati nella mascherina, la più bella per me sicuramente la Giulia GT, che era veramente “avanti” rispetto alle rivali. La Dauphine però aveva ancora un accenno di parafanghi sporgenti.

Comunque la 850 me la ricordo come una vettura moderna per quei tempi e a me piaceva. La Coupé e la spider erano bellissime a mio avviso, soprattutto la spider ancora oggi fa la sua figura con quelle linee levigate ed essenziali. E avevano anche interni di pregio (v. sedili e cruscotto).

Mio padre aveva all’epoca già la 1.500 e poi, dal 1967, la 125, anche quella modernissima. Quindi la 850 non la prendemmo minimamente in considerazione ovviamente per l’acquisto. La 125 fu una delle prime arrivate a Catania, appena letta la prova su strada di Quattroruote fu subito acquisto…

Forse l’ho detto qui, quando mio padre la portò sul Caucaso, partendo da CT, la foto fu pubblicata sul “Notiziario Fiat” come evento da segnalare.
 
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Tutt'altro discorso per le versioni sportive, che per me restano un bellissimo esempio del design italiano...

...e una 850 Spider per Anna (Magnani n.d.r.). Il compositore romano (Ennio Morricone n.d.r.) ha scritto anche le musiche per il film televisivo “Tre Donne”. Un episodio è intitolato proprio “L’automobile”. Anna Magnani interpreta Contessa, un’ex prostituta che per esternare lo status sociale raggiunto si regala una… squillante Fiat 850 Spider gialla. Immancabilmente, con le gioie arrivano spesso anche le paure legate al traffico, ai furti e all’immancabile incidente. https://ruoteclassiche.quattroruote.it/quando-guidava-morricone/
 
Inserirò mano a mano che procede la discussione i miei ricordi con le Fiat.

Inizio con un ricordo ancestrale di me bambino che giocava con le levette di avviamento del 130 del nonno.....
 
Ci sono anche i non bei ricordi.

L'ultima auto della gestione Agnelli mi sembra sia stata la Fiat Stilo.

La Fiat ha investito per il lancio della Stilo l'equivalente di 900 milioni di euro, di cui 700 per la sua industrializzazione e 200 per lo sviluppo. Al momento degli studi di fattibilità, per rientrare degli elevati costi di sviluppo, la Fiat aveva programmato di commercializzare 200.000 Stilo all’anno. Alla fine del ciclo di vita vennero prodotti appena 790.000 esemplari. La casa torinese perse per ogni Stilo venduta 2.410 euro: in totale, il modello pesò sulle casse per 2.100.000.000 euro. A causa del flop economico, la Fiat rischiò la bancarotta. La Stilo risulta essere, ancor’oggi, l’auto più costosa mai sviluppata da Fiat. (fonte Wikipedia).
 
Leggendo un pò di notizie Stellantis e un pò di "reactions" ossia esperienze (non belle...) di proprietari contemporanei (ovvio che chi scrive di solito si lamenta ma non sono poi pochi a scrivere....) mi è sopraggiunto un ricordo alla memoria....

Correva la fine degli anni Ottanta e due delle SW più presenti sulle nostre strade avevano filosofie e prezzi assolutamente difformi ma....

Una era la bmw, di solito l'avevano le signore "bene" la serie 300 quella SW sportiva nella linea e nelle decantate caratteristiche e l'altra era una volendo paciosa ma tutto sommato riuscita Weekend ossia auto da famiglia diffusa trasversalmente tra artigiani, famiglie, la Fiat Regata.

La prima snob, teutonica, slanciata, sportiva, ma anche piccolina, con poco spazio

La seconda borghese, tradizionalista, spaziosa, affidabile.

Bene vi fu una circostanza in cui ante litteram prima della patente queste due auto si "sfidarono" in un testa a testa in montagna e ove a causa di una nevicata ne saggiammo pregi e difetti.....

Il padre della ragazza del mio amico aveva la BMW 316 l'altro amico con cui andavamo in montagna con magari più manico alla guida una più "normale" Regata 70s tirata a legno.

Bene la BMW nonostante la superiore cavalleria stava al passo a fatica di quella regata che "momerompo" smaialata al massimo dei giri che non si vedono perchè c'è l'orologio, dopo la pausa pranzo neve bella fitta e catene per tutte e due e qui la situazione si inverte, regata in netto vantaggio nonostante carico e bagagli sulla teutonica che proprio a centro tornante spesso e volentieri si piantava lì scodanto imbarazzantemente. Sosta tecnica poco prima dell'arrivo in cui BMW soffrì una scaldata....boh regata se non si era ancora rotta tanto venne smaialata probabilmente ci avrebbe portato alla destinazione, oramai vicina.

Magari peccavamo in immagine, magari non sapevamo fare marketing, magari l'immagine delle nostre auto era banale ma erano auto che volendo potevano competere ad armi pari fedeli negli anni e mai traditrici nemmeno in quelle situazioni un pò forzate e forzose che possono capitare.

Mi chiedo oggi chessò se il Junior con cinque persone a bordo e bagagli (sì ma quali bagagli.....) come se la caverebbe in quel frangente....
 
Leggendo un pò di notizie Stellantis e un pò di "reactions" ossia esperienze (non belle...) di proprietari contemporanei (ovvio che chi scrive di solito si lamenta ma non sono poi pochi a scrivere....) mi è sopraggiunto un ricordo alla memoria....

Correva la fine degli anni Ottanta e due delle SW più presenti sulle nostre strade avevano filosofie e prezzi assolutamente difformi ma....

Una era la bmw, di solito l'avevano le signore "bene" la serie 300 quella SW sportiva nella linea e nelle decantate caratteristiche e l'altra era una volendo paciosa ma tutto sommato riuscita Weekend ossia auto da famiglia diffusa trasversalmente tra artigiani, famiglie, la Fiat Regata.

La prima snob, teutonica, slanciata, sportiva, ma anche piccolina, con poco spazio

La seconda borghese, tradizionalista, spaziosa, affidabile.

Bene vi fu una circostanza in cui ante litteram prima della patente queste due auto si "sfidarono" in un testa a testa in montagna e ove a causa di una nevicata ne saggiammo pregi e difetti.....

Il padre della ragazza del mio amico aveva la BMW 316 l'altro amico con cui andavamo in montagna con magari più manico alla guida una più "normale" Regata 70s tirata a legno.

Bene la BMW nonostante la superiore cavalleria stava al passo a fatica di quella regata che "momerompo" smaialata al massimo dei giri che non si vedono perchè c'è l'orologio, dopo la pausa pranzo neve bella fitta e catene per tutte e due e qui la situazione si inverte, regata in netto vantaggio nonostante carico e bagagli sulla teutonica che proprio a centro tornante spesso e volentieri si piantava lì scodanto imbarazzantemente. Sosta tecnica poco prima dell'arrivo in cui BMW soffrì una scaldata....boh regata se non si era ancora rotta tanto venne smaialata probabilmente ci avrebbe portato alla destinazione, oramai vicina.

Magari peccavamo in immagine, magari non sapevamo fare marketing, magari l'immagine delle nostre auto era banale ma erano auto che volendo potevano competere ad armi pari fedeli negli anni e mai traditrici nemmeno in quelle situazioni un pò forzate e forzose che possono capitare.

Mi chiedo oggi chessò se il Junior con cinque persone a bordo e bagagli (sì ma quali bagagli.....) come se la caverebbe in quel frangente....

Beh, le “leggende automobilistiche”, ma anche le storie reali, sono piene di Bmw in difficoltà sul bagnato e sulla neve a causa della trazione posteriore e il motore anteriore, fattori che determinano un forte sovrasterzo appunto sul bagnato e sulla neve, con forte rischio di testa-coda o impantanamenti anche per buoni conduttori. In contraltare Alfa e Fiat con motori e trazioni anteriori che le surclassano bellamente.

Oggi però le Bmw non sono le E30 di trent’anni fa, e questi problemi sono stati superati. Io un paio di E30 le avevo all’inizio del millennio alla scuola di pilotaggio e mi divertivo proprio sul bagnato ad “allenarmi” con sovrasterzi fatti ad arte, uno sballo veramente.

Oggi poi ci sono i traction-control, gli ESP, gli ABS, per alcuni anche gli autobloccanti elettronici o meccanici, e tutto è diventato molto più facile (per fortuna perché si evitano anche incidenti).

Una junior o una Bmw serie 1 non hanno certamente grossi problemi, entrambe, come restando in topic una Fiat 600 o una Fiat Tipo, e anche la casa tedesca sulle sue entry level ormai si è adeguata alla trazione anteriore…
 
A proposito di quanto sopra posso raccontare un aneddoto del viaggio di nozze con la Fiat 127 sport Catania-Torino-Alpi-Parigi-Alpi-Catania.

Tornando da Parigi decidemmo di optare per un percorso alternativo e spettacolare. Invece del traforo del Monte Bianco, come all’andata, il Moncenisio e la Val di Susa, con pernottamento a Susa.

Non l'avessimo mai fatto! Trovammo un forte maltempo: pioggia, vento, nebbia, un po’ di neve, cartelli di pericolo frane, caduta massi, stambecchi al passo, strada sdrucciolevole, catene in caso di neve….e soprattutto strada ghiacciata intorno al “passo” (era metà settembre) e anche più sotto. Scendendo con la massima circospezione, ovviamente senza catene, trovammo qua e là qualche vettura contro i muretti e a un certo punto anche la nostra 127 sport andò in testa-coda, del tutto ingovernabile, andandosi a fermare a pochi cm dal baratro (c’era un guard-rail molto basso, poi lo strapiombo).

Dopo le grida per lo spavento, ripartimmo e a 10 all’ora (una vita), con visibilità 20 metri, arrivammo sani e salvi all’albergo di Susa.

La mattina successiva la sorpresa finale: un vetro anteriore rotto e la macchina fotografica (una Canon di mio padre, dimenticata sul sedile posteriore) rubata, con un rullino pronto per le foto (che infatti si fermano a Parigi).

Non so se lo avevo già raccontato, credo di no guardando velocemente le pagine precedenti. In caso contrario mi scuso umilmente.
 
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Beh, le “leggende automobilistiche”, ma anche le storie reali, sono piene di Bmw in difficoltà sul bagnato e sulla neve a causa della trazione posteriore e il motore anteriore, fattori che determinano un forte sovrasterzo appunto sul bagnato e sulla neve, con forte rischio di testa-coda o impantanamenti anche per buoni conduttori. In contraltare Alfa e Fiat con motori e trazioni anteriori che le surclassano bellamente.

Oggi però le Bmw non sono le E30 di trent’anni fa, e questi problemi sono stati superati. Io un paio di E30 le avevo all’inizio del millennio alla scuola di pilotaggio e mi divertivo proprio sul bagnato ad “allenarmi” con sovrasterzi fatti ad arte, uno sballo veramente.

Oggi poi ci sono i traction-control, gli ESP, gli ABS, per alcuni anche gli autobloccanti elettronici o meccanici, e tutto è diventato molto più facile (per fortuna perché si evitano anche incidenti).

Una junior o una Bmw serie 1 non hanno certamente grossi problemi, entrambe, come restando in topic una Fiat 600 o una Fiat Tipo, e anche la casa tedesca sulle sue entry level ormai si è adeguata alla trazione anteriore…
Al di là della difficoltà sulla neve, plausibile, era proprio che la Regata 1,3 a chiodo impegnasse ben oltre la norma il secondo pilota più tranquillo che lo seguiva era forse il ricordo....ricordo infatti che ad una sosta cambiai auto perchè oltre allo spazio stretto della BMW si respirava gran puzzo...catalizzatori erano ancora di là da venire....
 
Ogni marchio ha i suoi nostalgici, che identificano in un periodo o un modello l’ultimo in grado di rappresentarne i valori. Per la Fiat uno dei modelli più citati è la 131 Mirafiori, nata nel 1974, cioè 50 anni fa, è l’ultima vettura con schema a motore anteriore longitudinale e trazione posteriore progettata a partire dal foglio bianco (l’Argenta del 1981 è di fatto un restyling della 132).

La 131 esordisce al Salone di Torino; per la prima volta dal dopoguerra, una Fiat stradale torna a chiamarsi con un nome, quello dello stabilimento di produzione, per quanto affiancato alla sigla di fabbrica e non suo sostituto. Per noi italiani rimarrà semplicemente “la 131”; altrove sarà nota come “la Mirafiori”. Su alcuni mercati verrà venduta come 131 senza il nome, su altri come Mirafiori senza la sigla e in alcuni Paesi nord e sudamericani come Brava (nome poi ripreso nel 1995 per una media)

La 131 non propone né una versione coupé (sostituita dalla berlina due porte, apprezzata in Nord Europa e assente nel listino della 124), né una spider. Inizialmente ha due motori monoalbero di 1.3 e 1.6 litri; le carrozzerie sono la berlina a due o quattro porte e la Familiare a cinque. Gli allestimenti sono invece due, Mirafiori (base, riconoscibile dai fari singoli rettangolari) e Mirafiori Special (sullo stemma, “131 S Mirafiori”, con proiettori circolari doppi e modanatura sulla fiancata).

Il catalogo offre 11 varianti: l’unica non prevista è la Mirafiori 1600 Familiare. I motori derivano dal 1.400 monoalbero della 124; il cambio è di serie a quattro marce e su richiesta a cinque, sempre optional è il GM automatico a tre rapporti.



Al Salone di Detroit del 1979 viene presentato un prototipo di 131 ibrida, con motore elettrico da 20 kW e il termico di 903 cm3 della 127, che non ha seguito produttivo.
https://ruoteclassiche.quattroruote.it/fiat-131-ibrida-unoccasione-mancata/
 
131 rossa 1600 del 1975 di mia madre, ricordo gli interni in quella similpelle e la scritta 131....ero bambino e ricordo che di quelle macchine berline, due porte, station wagon (o familiare se non erro come si chiamava allora) era veramente pieno....
 
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