Ma che titolare è? Non sa come funziona? Il dipendente gli ha assicurato a voce che sarebbe rimasto...Esistono contratti che ti blindano. Esiste il patto di non concorrenza. Mi sembra abbastanza sprovveduto. Esiste solo un modo per tenersi i dipendenti. Guardare sempre il mercato e fare in modo che ciò che si offre (non solo lo stipendio, ma tutto a contorno) rimanga concorrenziale.
Se gli altri offrono stesso compenso, ma si lavora solo 40 ore a settimana mentre da te 50 non sei concorrenziale. Se gli altri offrono smart working e tu non lo fai non sei concorrenziale. Se gli altri offrono retribuzione più alta non sei concorrenziale. Se tu autorizzi le ferie solo ad agosto e natale mentre altrove è più libero non sei concorrenziale. Se tu nin offri bonus e welfare mentre gli altri si non sei concorrenziale. Ecc ecc ecc
Le promesse a voce valgono 0. Quante volte si chiede l'aumento e a voce l'azienda dice si vediamo ne riparliamo e non arriva mai?
Se si lascia un'azienda che è disposta ad investire sulla tua persona, come potrebbero dimostrare i corsi di formazione pagati, non è già di suo una buona carta da visita.
Denota inaffidabilità del soggetto, e sapendolo molti datori di lavoro, se non tutti, darebbero più peso a questa "caratteristica" che alla capacità ed ai titoli.
Mancano troppi dettagli per esprimersi. Di solito funziona cosi. C'è tanto turnover con i giovanissimi. Vengono assunti tramite stage e poi confermati con stipendio abbastanza base perché senza esperienza. Appena accumulano un po di esperienza se ne vanno da chi offre di più. Era così anche nella mia prima azienda. Occupavo una posizione che si liberava sempre nel giro di 2-3 anni. Al titolare andava bene cosi, bastava pagare poco.Tieni presente che si parla di un ragazzo di poco più di 20 anni uscito da poco dall'istituto tecnico.
Dovevano stendergli ponti d'oro perchè rimanesse?
Dopo uno stage gli hanno chiesto se voleva restare offrendogli ottime prospettive di carriera.
Lui ha detto si e dopo pochi mesi se ne è andato senza dare nemmeno all'azienda la possibilità di fare una controfferta.
Non so se l'avrebbero fatto,probabilmente no,ma comunque secondo me quel ragazzo non si è comportato in maniera corretta.
Il fatto che non ci fosse un impegno scritto non toglie che a voce abbia mentito.
Ma che titolare è? Non sa come funziona? Il dipendente gli ha assicurato a voce che sarebbe rimasto...Esistono contratti che ti blindano. Esiste il patto di non concorrenza. Mi sembra abbastanza sprovveduto. Esiste solo un modo per tenersi i dipendenti. Guardare sempre il mercato e fare in modo che ciò che si offre (non solo lo stipendio, ma tutto a contorno) rimanga concorrenziale.
Se gli altri offrono stesso compenso, ma si lavora solo 40 ore a settimana mentre da te 50 non sei concorrenziale. Se gli altri offrono smart working e tu non lo fai non sei concorrenziale. Se gli altri offrono retribuzione più alta non sei concorrenziale. Se tu autorizzi le ferie solo ad agosto e natale mentre altrove è più libero non sei concorrenziale. Se tu nin offri bonus e welfare mentre gli altri si non sei concorrenziale. Ecc ecc ecc
Poi che l'azienda ci debba mettere del suo per incentivare questa stabilità è chiaro.
Cioè lavoravi per loro senza un contratto? Gente di parola, c'è poco da dire, non tutti sono così. Non conosco il tuo ambito ma azienda e fornitore non occasionale si vincolano con contratti. Se sono stati inventati è per tutelare le parti, non per creare clima di sfiducia.Ho rapporti ultraventennali con delle aziende (medio/piccole), mai da dipendente ma sempre da libero professionista. In molti casi ho occupato ruoli in organigramma abbastanza rilevanti.
Non sono mai stati rapporti statici, ma che si sono adeguati sia come prestazioni che come responsabilità e corrispettivi, alle esigenze contingenti ed ai periodi di magra o di superlavoro
Gli unici contratti che abbiamo stipulato sono stati stipulati in casi particolari, come ad esempio l'accesso a cantieri pubblici dove si richiedeva di più del tesserino aziendale.
Mai ho sentito il bisogno di essere rassicurato da contratti blindati e mai nessun committente a sentito la necessità di essere rassicurato dalla firma di un contratto.
A volte riuscire a mantenere la parola data è tutto; oggi una delle poche cose che mi fa resistere in alcuni ambiti lavorativi.
Assolutamente non riuscirei a lavorare in ambiti molto competitivi (non perché abbia paura di mettermi in gioco e non mi senta sicuro delle mie capacità), quali quelli cui fai riferimento tu.
L'affidabilità sia dell'azienda, sia dei dipendenti collaboratori è una cosa che ritengo "fondamentalmente fondamentale".
Ho avuto a che fare con personaggi "inaffidabili" e con il passare degli anni sono diventato sempre sempre più insofferente alla loro presenza, almeno quanto loro hanno imparato a non sfriculiarmi più di tanto.
Questo per dire che la mia idea di lavoro e di azienda e ben diversa dal quello che si vede in giro oggi ...
Cioè lavoravi per loro senza un contratto? Gente di parola, c'è poco da dire, non tutti sono così. Non conosco il tuo ambito ma azienda e fornitore non occasionale si vincolano con contratti. Se sono stati inventati è per tutelare le parti, non per creare clima di sfiducia.
Concordo, ma bisogna in qualche modo tutelarsi da chi non usa questo principioNon si può tradire la fiducia altrui solo perché non si è messo tutto nero su bianco ...
Guardate che pure io rientro nella categoria accontentati. Potevo fare di più, ma mi sono accontentato.
Concordo, ma bisogna in qualche modo tutelarsi da chi non usa questo principio
Sul fatto di mantenere la parola, ho fatto selezione naturale, chi non li ha rispettati ...
AKA_Zinzanbr - 8 ore fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 1 mese fa