Le infrastrutture stanno crescendo e cresceranno, anche da noi, assieme al parco circolante.
In campo tecnologico e scientifico, soprattutto se parliamo di tecnologie innovative e/o emergenti come la mobilità elettrica, 10 anni non sono pochi, sono al contrario un'era geologica...
Dieci anni, per come vanno le cose da noi, sono molto pochi, e comunque i problemi da superare qui sono colossali ed implicherebbero - sempre volendo pensare ad una diffusione su grandi numeri, altrimenti parliamo di dettagli - una tal mole di lavori, e di spese conseguenti, da farli ritenere utopistici e nulla più : né si capisce da dove dovrebbero arrivare gli ingenti fondi necessari, posto che i privati non hanno certo, in media, voglia di indebitarsi pesantemente per quello e di fondi pubblici, con le nostre disastrate finanze costantemente sul filo del rasoio dell'eccesso di debito pubblico, ce ne potrebbero essere ben pochi.
Il tutto oltre ai prevedibili, ma non secondari, problemi burocratici (vedi autorizzazioni dei VV.FF. per i forti rischi di incendi) ed organizzativi.
E tutto ciò non comprende gli altri, sempre pesantissimi, problemi : dall'insufficienza di produzione elettrica rinnovabile al costo delle vetture, alle resistenze giustificate di molti acquirenti che non sentono le BEV come adeguate alle proprie esigenze..
Come dire : per crescere, potranno anche crescere, ma diventare di massa è un altro discorso.
Inoltre, sinora si è visto poco per poter parlare di "tecnologie innovative" : si usano batterie al litio simili a quelle usate negli apparecchi portatili, nulla di così rivoluzionario, e non bisogna davvero essere dei geni per prevedere che una loro eventuale diffusione di massa porterebbe - è sempre successo così nella storia, dico sempre, ed è illusorio pensare che stavolta, chissà perché, non dovrebbe succedere - a gravi problemi politico-economici per l'approvvigionamento del litio (o altri materiali rari), molto meno diffuso sulla Terra di quanto sia invece oggi il petrolio o il gas naturale, con problemi o conflitti d'ogni genere.
Le auto a batteria sono lontanissime dall'essere tecnologie innovative, io le vedo invece come nate già vecchie e col piede sbagliato, e mi pare che tutta l'accoglienza del mercato - a cominciare dall'oggetto di questa discussione - stia già dicendo questo, anche adesso che la loro diffusione media è ben lontana dal poter essere considerata di massa.