<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Un paese di poveracci | Page 155 | Il Forum di Quattroruote

Un paese di poveracci

Penso che sia ancora diffusa la credenza che i bar siano delle miniere d'oro.
Magari lo erano e il bar giusto nel posto giusto lo è ancora.
Però c'è ne sono tanti che chiudono e altri che aprono e restano in attività pochi anni o addirittura mesi prima di chiudere a loro volta.
Penso che siano attività con orari massacranti e con margini non elevati.
Qui hanno aperto circa un anno fa un bar gelateria (di quelle catene che fanno la pubblicità in tv, tu trovi il locale e con 10000 euro ti diamo attrezzature, arredo e formazione...) che ha resistito pochi mesi.
Non so come fosse, di sicuro non hanno scelto né un bel punto (zero parcheggio, niente scuole o uffici vicini che potessero fornire clienti abituali) né il periodo giusto per aprire (a ridosso della stagione invernale).
Magari non erano bravi o non riuscivano a reggere 12 ore di lavoro al giorno continuative.
Fatto sta che hanno chiuso, le attrezzature sono tutte lì e immagino che oltre a dover finire di pagarle debbano anche dei soldi al proprietario del locale.
Alcune attività in franchising sembra che siano tagliate su misura per invogliare chi magari non trova il lavoro che vorrebbe e decide di improvvisare mettendosi in proprio. Ma alcuni scoprono che per far quadrare i conti bisogna, clientela permettendo, lavorare come matti.
Se invece si lavoricchia l'introito basta a malapena per coprire le spese e dividendo quello che rimane per le ore lavorative viene fuori una cifra da fame altro che salario minimo...
Concordo. Il classico bar medio per non dire anonimo è una fonte di perdita garantita. Anche mia mamma per molti anni era nel campo.
Quelli che lavorano e guadagnano bene sono i super specializzati tipo la caffetteria che fa un prodotto clamoroso e che anche se economico e macina sacchi e sacchi di caffè al giorno avendo costi di gestione bassi, o.il lounge bar d'atmosfera che fa aperitivi e dopocena proponendo cocktail a botte di 8/10€ l'uno, con 3 barman che iniziano alle 18 e staccano alle 3 di notte senza alzare il capo dal bancone, O il bar iper specializzato in un prodotto come Gin, Champagne, Rhum dove solo li trovi il prodotto top che da nessuna altra parte per lo meno in regione, con prezzi ovviamente adeguati all'offerta, ma sono perle rare
 
è un opinione e giustamente rispettabile che vale 1 esattamente come quella di un altra persona.
Ehm, non sono del tutto d'accordo... ci sono delle regole universali di educazione e rispetto per il prossimo nel modo di porsi. Il medico che ha citato Zinza è l'esempio perfetto. Se ti ricevo con la canottiera e le ascelle al vento in primis metto a disagio una persona. Se invece sono curato e rassicurante, metto a mio agio le persone....poi viene il resto ovviamente, la qualità del servizio, la competenza eccetera. Ma il canone del bello è universale, lo insegnano a storia dell'arte.

E' la narrazione odierna che, in alcuni continenti, sta ribaltando il concetto sempre per imporre una visione minoritaria ma che, a detta di questa neo-dittatura delle minoranze, deve per forza essere accettata anche dalla maggioranza. Tipo che le infradito non vanno criticate, né i rotoli di grasso strabordanti dalla maglietta troppo corta, che fino a 10-15 anni fa non ti mettevi perché avevi un minimo di buongusto. Così come i leggins che, a dirla tutta, stanno bene solo a Belèn.
 
medico che ha citato Zinza è l'esempio perfetto.

Sopra aveva il camice.
Però comunque non lo trovai professionale come modo di presentarsi.
Non so dire se come medico fosse bravo o meno,io ritirai solo una ricetta.

Devo dire però che quasi tutti i medici di famiglia che ho conosciuto vestivano molto informale.
Il mio medico attuale spesso ha pantaloni cargo e delle scarpe strane,penso siano ortopediche,che ricordano quelle che anni fa,quando io andavo al liceo,portavano i discotecari.
La sua sostituta idem sembra vestita come qualsiasi signora sulla cinquantina starebbe in casa.
Solo il medico che avevamo quando ero ragazzino vestiva classico,però non era propriamente un medico di base,era un anestesista decisamente in grana.
Infatti dopo un po' di tempo mollò lo studio per dedicarsi solo alla professione privata.
 
o.il lounge bar d'atmosfera che fa aperitivi e dopocena proponendo cocktail a botte di 8/10€ l'uno, con 3 barman che iniziano alle 18 e staccano alle 3 di notte senza alzare il capo dal bancone

Credo che l'immaginario comune sia quello.
Ma come hai scritto tu per poter realizzare un giro d'affari del genere devi avere prima di tutto la clientela che entra e esce in continuazione e poi parecchio personale in grado di lavorare 8-10 ore di fila a ritmo serrato.
Qui tanti bar che vedo sembrano più frequentati da pensionati e persone che non si capisce bene cosa facciano,sembra quasi che vivano nel bar,che magari ordinano un caffè e stanno a chiacchierare al tavolino per 2 ore.
In un bar vicino a dove lavoro,che poi guardacaso ha chiuso,aveva preso piede una baby gang di baby pensionati che stavano tutto il giorno a giocare a carte senza consumare quasi nulla.
Addirittura qualcuno si portava l'acqua da casa tanto che la barista ci litigò.
Capisco che l'acqua al bar costa più che al supermercato e molto più di quella del rubinetto di casa ma a quel punto sorteggiate e giocate a turno nel salotto di uno dei membri della gang.
 
Ehm, non sono del tutto d'accordo... ci sono delle regole universali di educazione e rispetto per il prossimo nel modo di porsi. Il medico che ha citato Zinza è l'esempio perfetto. Se ti ricevo con la canottiera e le ascelle al vento in primis metto a disagio una persona. Se invece sono curato e rassicurante, metto a mio agio le persone....poi viene il resto ovviamente, la qualità del servizio, la competenza eccetera. Ma il canone del bello è universale, lo insegnano a storia dell'arte.

E' la narrazione odierna che, in alcuni continenti, sta ribaltando il concetto sempre per imporre una visione minoritaria ma che, a detta di questa neo-dittatura delle minoranze, deve per forza essere accettata anche dalla maggioranza. Tipo che le infradito non vanno criticate, né i rotoli di grasso strabordanti dalla maglietta troppo corta, che fino a 10-15 anni fa non ti mettevi perché avevi un minimo di buongusto. Così come i leggins che, a dirla tutta, stanno bene solo a Belèn.

Mah, sai, regole universali, canoni su qualcosa del genere non li considero validi. Non sono leggi da rispettare, se lo fossero non le riterrei ugualmente giuste ma mi adeguerei per evitare la pena. C'è anche da dire che culturalmente questi canoni variano di zona in zona del mondo, poi ovviamente sta a ciascuno adeguarsi o meno a questi stilemi. L'importante secondo me è che lo faccia consapevolmente, magari non proprio con gran voglia ma nemmeno per imposizione. Sarebbe una limitazione della libertà a mio avviso
 
Concordo. Il classico bar medio per non dire anonimo è una fonte di perdita garantita. Anche mia mamma per molti anni era nel campo.
Quelli che lavorano e guadagnano bene sono i super specializzati tipo la caffetteria che fa un prodotto clamoroso e che anche se economico e macina sacchi e sacchi di caffè al giorno avendo costi di gestione bassi, o.il lounge bar d'atmosfera che fa aperitivi e dopocena proponendo cocktail a botte di 8/10€ l'uno, con 3 barman che iniziano alle 18 e staccano alle 3 di notte senza alzare il capo dal bancone, O il bar iper specializzato in un prodotto come Gin, Champagne, Rhum dove solo li trovi il prodotto top che da nessuna altra parte per lo meno in regione, con prezzi ovviamente adeguati all'offerta, ma sono perle rare

Col senno di poi si, ma all'epoca queste champagnerie gintonerie non erano ancora in voga.
Svecchiata al locale, hamburger anche a pranzo e qualità dei prodotti discreta.
Altro appunto non meno importante è una cosa che ho spesso ripetuto, il prezzo basso spesso è sinonimo di comportamenti non trasparenti.
Ricordo all'epoca gli ordini dei cornetti, prendevamo quelli delle 3 Marie, e ovviamente non era possibile venderli ad un euro, e i clienti dicevano ai ragazzi che erano troppo cari e gli altri li vendevano a meno, ma anche su altri prodotti.
Intanto ogni mese mettevamo soldi di tasca nostra per andare avanti, mentre gli altri bar ci vivevano.
Come ve lo spiegate?
Semplicemente operai in nero e/o sottopagati, evasione, furti di energia elettrica, ecc ecc.
Noi intanto siamo falliti mentre gli altri vanno avanti, e per fortuna avevamo tutti alle spalle un altro lavoro.
 
Se sei bravo, onesto, capace e corretto e Vali, per me puoi andare in giro anche in tanga con il piercing sul pipino e la lingua tatuata
Non sono d'accordo, alcuni look vanno bene se fai il calciatore o il trapper, allora il conciarsi da clown è un valore aggiunto, in altri l'immagine deve essere una proiezione della tua serietà.
Non si pretende neppure giacca e cravatta, ammetto anche un look sportivo, una normale polo e un jeans senza buchi, puliti, stirati e della propria taglia.
 
Col senno di poi si, ma all'epoca queste champagnerie gintonerie non erano ancora in voga.
Svecchiata al locale, hamburger anche a pranzo e qualità dei prodotti discreta.
Altro appunto non meno importante è una cosa che ho spesso ripetuto, il prezzo basso spesso è sinonimo di comportamenti non trasparenti.
Ricordo all'epoca gli ordini dei cornetti, prendevamo quelli delle 3 Marie, e ovviamente non era possibile venderli ad un euro, e i clienti dicevano ai ragazzi che erano troppo cari e gli altri li vendevano a meno, ma anche su altri prodotti.
Intanto ogni mese mettevamo soldi di tasca nostra per andare avanti, mentre gli altri bar ci vivevano.
Come ve lo spiegate?
Semplicemente operai in nero e/o sottopagati, evasione, furti di energia elettrica, ecc ecc.
Noi intanto siamo falliti mentre gli altri vanno avanti, e per fortuna avevamo tutti alle spalle un altro lavoro.
3 marie? Scialbi Cornetti industriali oltre che inspiegabilmente costosi come il 90% dei bar, ecco un errore
Ecco ad esempio avreste potuto appoggiarvi a un buon panificio per diversificarvi dalla mediocrità dell'offerta degli altri.
Ripeto, locale standard, medio, praticamente anonimo =no profit
 
Ecco ad esempio avreste potuto appoggiarvi a un buon panificio per diversificarvi dalla mediocrità dell'offerta degli altri.
Ancora ancora un buon laboratorio pasticcero, ammesso di trovarne, i panettieri, obbligati a tante altre lavorazioni diverse, usano semilavorati industriali pronti. Certo non migliori del marchio citato.
 
Ancora ancora un buon laboratorio pasticcero, ammesso di trovarne, i panettieri, obbligati a tante altre lavorazioni diverse, usano semilavorati industriali pronti. Certo non migliori del marchio citato.
O^O
Devi farti una foto di un banco bar la mattina, di un bar di quelli che marciano ovviamente.
 
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