<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Un paese di poveracci | Page 154 | Il Forum di Quattroruote

Un paese di poveracci

Un cassiere in genere inizia a 20, in 40 anni ha già quasi maturato la pensione, ma almeno una promozione tra le scrivanie dietro il bancone è abbastanza scontato.

Il cassiere della mia banca credo che abbia più di 60 anni, magari mette vecchio.
Ma anche i due cassieri che c'erano prima, un uomo una donna, erano avanti con l'età.
Perché non li abbiano promossi a fare altro non lo so, ne so se lavorare dietro sia meglio.
Il cassiere ha a che fare col pubblico fa operazioni e sta seduto davanti al pc.
Chi lavora dietro ha a che fare col pubblico e si occupa della gestione dei conti o degli investimenti, sta seduto davanti al pc ma si alza anche per accogliere i clienti e fa telefonate.
Magari preferiscono stare alla cassa.
 
Ha il problema della cassa, e se i conti non tornano ci mette del suo, ha a che fare con chiunque, magari maleducati o alterati, infetti e anche rapinatori... non è una passeggiata.

Penso che anche chi lavora dietro abbia a che fare con le stesse persone.
Di clienti incaxxati per investimenti non voglio dire truffaldini ma quasi ne ho visti diversi.
E quelli non si sfogano sul cassiere ma sul consulente o sul direttore.
Dal punto di vista della presentabilità credo comunque che non cambi molto.
Hai sempre che fare con la clientela e lavori in un ufficio non in un'officina o al mercato quindi penso che un abbigliamento leggermente formale (camicia, braccia coperte e in generale essere ordinati) sia d'obbligo.
 
Per assurdo immagina di ritrovarti un dentista in canottiera e

Tanti anni fa il medico di base dei miei genitori era in ferie quindi sono andato dal suo sostituto a ritirare delle ricette.
Faceva un gran caldo è vero però il suo abbigliamento mi lasciò perplesso.
Piede nudo con zoccoletto del dottor sholl.
Bermuda verde sporco.
Canottiera bianca di quelle un po' a rete, immagino per favorire la traspirazione ma l'avrei vista bene più addosso a un cubista che a un medico.
E sopra almeno il camice.
Per fortuna non dovevo chiedergli di visitarmi.
 
Approvo fortemente.
E' un mio peccato che devo confessarmi.
Fin dall' infanzia, forse per condizionamento familiare, ho spesso snobbato molti mestieri, dove non era necessario un titolo di studio.
La credenza del se ci sono riusciti quelli senza studiare, figurati io.
Ed è proprio questo atteggiamento snob, che avevano anche alcuni amici, professionisti a loro volta figli di professionisti, che circa 10 anni fa ci buttammo in una seconda attività (bar nel nostro caso) pensando fosse facilmente gestibile, e che si rivelò un bagno di sangue nonostante la brevissima durata:emoji_grinning:

Penso che sia ancora diffusa la credenza che i bar siano delle miniere d'oro.
Magari lo erano e il bar giusto nel posto giusto lo è ancora.
Però c'è ne sono tanti che chiudono e altri che aprono e restano in attività pochi anni o addirittura mesi prima di chiudere a loro volta.
Penso che siano attività con orari massacranti e con margini non elevati.
Qui hanno aperto circa un anno fa un bar gelateria (di quelle catene che fanno la pubblicità in tv, tu trovi il locale e con 10000 euro ti diamo attrezzature, arredo e formazione...) che ha resistito pochi mesi.
Non so come fosse, di sicuro non hanno scelto né un bel punto (zero parcheggio, niente scuole o uffici vicini che potessero fornire clienti abituali) né il periodo giusto per aprire (a ridosso della stagione invernale).
Magari non erano bravi o non riuscivano a reggere 12 ore di lavoro al giorno continuative.
Fatto sta che hanno chiuso, le attrezzature sono tutte lì e immagino che oltre a dover finire di pagarle debbano anche dei soldi al proprietario del locale.
Alcune attività in franchising sembra che siano tagliate su misura per invogliare chi magari non trova il lavoro che vorrebbe e decide di improvvisare mettendosi in proprio. Ma alcuni scoprono che per far quadrare i conti bisogna, clientela permettendo, lavorare come matti.
Se invece si lavoricchia l'introito basta a malapena per coprire le spese e dividendo quello che rimane per le ore lavorative viene fuori una cifra da fame altro che salario minimo...
 
Tanti anni fa il medico di base dei miei genitori era in ferie quindi sono andato dal suo sostituto a ritirare delle ricette.
Faceva un gran caldo è vero però il suo abbigliamento mi lasciò perplesso.
Piede nudo con zoccoletto del dottor sholl.

Se non FINTO....
....Meglio di un infradito made Vietnam

ahahahahahahahahahahahahahahahahahahah
 
Penso che sia ancora diffusa la credenza che i bar siano delle miniere d'oro.
Magari lo erano e il bar giusto nel posto giusto lo è ancora.
Però c'è ne sono tanti che chiudono e altri che aprono e restano in attività pochi anni o addirittura mesi prima di chiudere a loro volta.
Penso che siano attività con orari massacranti e con margini non elevati.
Qui hanno aperto circa un anno fa un bar gelateria (di quelle catene che fanno la pubblicità in tv, tu trovi il locale e con 10000 euro ti diamo attrezzature, arredo e formazione...) che ha resistito pochi mesi.
Non so come fosse, di sicuro non hanno scelto né un bel punto (zero parcheggio, niente scuole o uffici vicini che potessero fornire clienti abituali) né il periodo giusto per aprire (a ridosso della stagione invernale).
Magari non erano bravi o non riuscivano a reggere 12 ore di lavoro al giorno continuative.
Fatto sta che hanno chiuso, le attrezzature sono tutte lì e immagino che oltre a dover finire di pagarle debbano anche dei soldi al proprietario del locale.
Alcune attività in franchising sembra che siano tagliate su misura per invogliare chi magari non trova il lavoro che vorrebbe e decide di improvvisare mettendosi in proprio. Ma alcuni scoprono che per far quadrare i conti bisogna, clientela permettendo, lavorare come matti.
Se invece si lavoricchia l'introito basta a malapena per coprire le spese e dividendo quello che rimane per le ore lavorative viene fuori una cifra da fame altro che salario minimo...

Noi lo abbiamo progettato per anni.
Il punto è che nessuno di noi aveva mai avuto alcun tipo di esperienza nel campo, aggiungiamo che la nostra attività principale era un'altra a cui giustamente dedicavamo tempo ed attenzioni.
Forse due mesi su dieci siamo andati in pari, che con quanto incassato si riusciva a pagare fitto, ragazzi, fornitori ecc.
Dei mesi si finiva sotto di 1500-1600.
Non ci si improvvisa in nulla, neppure a fare lo spazzino.
Alla prima proposta abbiamo accettato per rientrare di qualcosa, ma veramente esperienza economicamente tragica.
 
Avevo una zia ed uno zio che nel dopoguerra avevano lavorato lei come cassiera e lui come barman nei locali di via Veneto, parliamo degli anni d'oro, poi fatta esperienza e anche immagino qualche soldo aprirono un loro bar , in zona semi centrale, con annessa tabaccheria e tenuto fino a metà anni '90. Parliamo di gente quindi con esperienza, ma che nel bar ci vivevano proprio per il genere di servizio che offrivano, mi ricordo sempre che la vigilia di Natale prima di una certa ora non si cenava perchè tenevano aperta l'attività fino a tardi visto che vendevano anche i panettoni e gli spumante e si ritrovavano i clienti dell'ultimo minuto che avevano bisogno di quella merce. Per dire che se uno vuole un attività che funziona si devono fare grandi sacrifici e la vita alla fine gira attorno a quell'attività.
Il bar davanti casa mia apre alle 8, il pomeriggio spesso è chiuso , il sabato fa giusto la mattina e la domenica è chiuso, giusto che chi lo gestisce se vuole fare cosi lo faccia, ma se poi è mezzo vuoto un motivo c'è.
 
Avevo una zia ed uno zio che nel dopoguerra avevano lavorato lei come cassiera e lui come barman nei locali di via Veneto, parliamo degli anni d'oro, poi fatta esperienza e anche immagino qualche soldo aprirono un loro bar , in zona semi centrale, con annessa tabaccheria e tenuto fino a metà anni '90. Parliamo di gente quindi con esperienza, ma che nel bar ci vivevano proprio per il genere di servizio che offrivano, mi ricordo sempre che la vigilia di Natale prima di una certa ora non si cenava perchè tenevano aperta l'attività fino a tardi visto che vendevano anche i panettoni e gli spumante e si ritrovavano i clienti dell'ultimo minuto che avevano bisogno di quella merce. Per dire che se uno vuole un attività che funziona si devono fare grandi sacrifici e la vita alla fine gira attorno a quell'attività.
Il bar davanti casa mia apre alle 8, il pomeriggio spesso è chiuso , il sabato fa giusto la mattina e la domenica è chiuso, giusto che chi lo gestisce se vuole fare cosi lo faccia, ma se poi è mezzo vuoto un motivo c'è.
Gli ex conduttori del bar (anche proprietari dello stabile, bar sotto e appartamenti sopra) erano proprio così.
Coppia che svolgeva questo mestiere da 40-45 anni, e i figli non avevano voluto continuare l'attività.
Era il classico bar di periferia, con l'ultima ristrutturazione risalente all'inizio degli anni 90, frequentato da anziani ed extracomunitari, ci ingolosí la vicina zona industriale.
Lo cedemmo poi a dei vicini, al momento è comunque sempre mezzo vuoto, ma per non chiudere vuol dire che qualcosa entra.
 
Gli ex conduttori del bar (anche proprietari dello stabile, bar sotto e appartamenti sopra) erano proprio così.
Coppia che svolgeva questo mestiere da 40-45 anni, e i figli non avevano voluto continuare l'attività.
Era il classico bar di periferia, con l'ultima ristrutturazione risalente all'inizio degli anni 90, frequentato da anziani ed extracomunitari, ci ingolosí la vicina zona industriale.
Lo cedemmo poi a dei vicini, al momento è comunque sempre mezzo vuoto, ma per non chiudere vuol dire che qualcosa entra.

confermo che infatti poi quando questi Zii arrivati ai 70 erano stanchi il locale fu ceduto perchè nessuno in famiglia voleva seguire un attività del genere con tutti i sacrifici.
Però secondo me ci si deve saper anche fare, mia zia era proprio una commerciante nata, devi avere delle caratteristiche che non è detto che tutti hanno, io per esempio non sarei capace, per questo mi sembra sempre ingrato giudicare il lavoro altrui o sminuirlo.
 
Non ho ancora chi avrebbe sminuito quale lavoro

almeno io era partito dal fatto che alcuni, non necessariamente del forum, tendono ad ergersi a martiri del lavoro e che pagano le tasse circondati invece da un mondo di nullafacenti ed evasori, è un approccio che a me non piace anche perchè io conosco il mio di lavoro , le difficoltà o le problematiche che si hanno con altri lavori non le conosco.
 
La sciatteria è prima di tutto questo: non capire che esiste il buongusto e che quest'ultimo non è fatto di soldi.
Ok, chiaro, quindi parlavi di stile non che vedibgente che va in giro con il sacco della spazzatura addosso. Ci sta, la tua è un opinione e giustamente rispettabile che vale 1 esattamente come quella di un altra persona. ma il gusto ovviamente rimane profondamente personale
 
Non la vedo così, non voglio generalizzare, ma per me bisogna contestualizzare il proprio look alla propria posizione lavorativa e soprattutto anagrafica.
Per assurdo immagina di ritrovarti un dentista in canottiera e pantaloncini, non scapperesti a gambe levate?
Oppure un notaio coi tatuaggi sul viso :D
La giacca e la cravatta non sono ovviamente garanzia di serietà professionale, infatti prima li citavo come abbigliamento tipico dei venditori porta a porta negli anni 90.

Stesso discorso anche per le donne, come dice sopra zinzanbr, per i leggins ormai sdoganati, peggio ancora gli shorts estivi, quelli molto corti (con le natiche in vista).
Ci può stare su una ragazza molto giovane, diciamo fino ai 25 anni, ma spesso continuano a metterli, anche se il fisico non lo permette o addirittura madri di famiglia.

Parlo comunque a titolo personale, sono una persona molto discreta, e mi infastidisce anche l'allattamento in pubblico senza un minimo di riservatezza (mi è capitato pochissimi giorni fa in ufficio per dire).
Se sei bravo, onesto, capace e corretto e Vali, per me puoi andare in giro anche in tanga con il piercing sul pipino e la lingua tatuata
 
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