Replico sullo scudetto non per essere custode del Santo Graal, che per alcuni sarebbe il calice dell'ultima cena, per altri altro.
Dagli anni 30 lo scudetto ispirato ad Alberto da Giussano, quello che in Lombardia si usa un po dappertutto, è il simbolo delle Alfa Romeo!
I ricambisti francesi lo chiamo le core de la calandre, altri in altro modo!
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Lo scudetto è sempre stato declinato dai vari designers in modo diverso.
In positivo, in negativo, ma è sempre stato valorizzato e non semplicemente abbozzato.
https://it.wikipedia.org/wiki/Scudetto_e_trilobo_Alfa_Romeo
Qui non esiste proprio.
Su Giulia e Stelvio era minimalista aveva perso la cromatura ed era una V chiusa in alto dal paraurti, in Tonale era ritornato, in 33 stradale non quella fantastica del passato la sua riedizione odierna era stato disegnato lamellare e tridimensionale, qui è semplicemente scomparso.
Un pezzo di plastica nera con una parte del logo ed una retina con il lettering.
Ermanno Cressoni che dovette operare negli anni 80 senza soldi ne fece comunque l'elemento centrale della vettura era in positivo, seguiva le linee dell'epoca, che erano molto più sobrie ed eleganti delle attuali, che sono un'accozzaglia di elemente fra loro anche distonici, e non si può certo dire, che Alfa 33 ed alfa 75 non fossero delle Alfa Romeo; 33 per in motori boxer e 75, che partiva da 1600 di cilindrata sino ad arrivare a 3000 per i bialbero e Busso e per lo schema meccanico, che era validissimo, se pensiamo, che era il progetto Alfetta arrivato sino al 1994 per la commercializzazione e sino ad oggi per la vendita, perché a differenza della Alfa 155 l'Alfa 75 ha ancora un signor mercato.
Poi l'Alfa 155 di Spada lo scudetto lo reinterpretò, facendolo color vettura all'inizio, ma le prime 155 avevano i poggiatesta in schiuma e comunque la 155 lo scudetto lo reso elemento maggiormente rilevato ne fece la partenza della v sul cofano e seguì le linee della fanaleria della Alfa 75, solo che lì erano pensate in ragione ad un unico punto di fuga prospettico, che nella 155 mancava vista la forma ed inclinazione del parabrezza e del tetto oveggiante.
Ora questo scudetto di questa cosa, costruita all'estero, vulnus per il marchio, come per le Lancia Y di Saragozza, è inguardabile soprattutto nella parte superiore per non parlare del taglio dritto inferiore di chiara origine Renault/Dacia, solo che li come già scritto è necessario replicare in parallelo l'andamento del marchio Renault e d quello riginale Dacia, qui quale bruttezza necessaria li ha ispirati?
Sembra un pò la metafora di questa scena di un film anch'esso cult.
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che è metaforica e non rappresenta l'impiegato vessato in ritardo al lavoro che vuole sognare.
Ce lo vedreste nella foto di testa lo scudetto, se così si può chiamare di questa cosa, che vogliono spacciarci per Alfa Romeo e che non vendono a prezzi da utilitaria, perché quelli sono quelli della Panda e della 500?