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Quale futuro per Alfa Romeo?

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Tornando al tema, il futuro Alfa Romeo lo vedo sempre più come ricarrozzamenti Psa, il nuovo Bsuv con il famigerato puretech e meccanica C3Aircross. Insomma il cuore sportivo o è morto o è stato trapiantato altrove.
 
Tanto fra un po' anche i trapianti li faranno altrove...

https://www.corriere.it/economia/az...le-a94a0923-031e-4a41-8406-6d0a3f38bxlk.shtml

Si alza il livello del scontro fra Stellantis e il governo italiano. In mattinata Carlos Tavares ha risposto alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che settimana scorsa aveva accusato la casa automobilistica di privilegiare gli interessi industriali della Francia rispetto a quelli italiani. «Questi argomenti sono un capro espiatorio, per evitare di assumersi la responsabilità del fatto che, se non si danno sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici, si mettono a rischio gli stabilimenti italiani», ha detto all'agenzia Bloomberg l'amministratore delegato del gruppo nato dalla fusione fra Fiat-Chrysler e Peugeot. Dichiarazione che ha suscitato la reazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. «Se Tavares o altri ritengono che l'Italia debba fare come la Francia, che recentemente ha aumentato il proprio capitale sociale all'interno dell'azionariato di Stellantis, ce lo chiedano», ha detto il ministro in uscita dal tavolo automotive convocato per illustrare il nuovo piano di incentivi da un miliardo. «Se vogliono una partecipazione attiva possiamo sempre discuterne».

I nuovi pesi nell'azionariato di Stellantis
Non è la prima volta che Urso ventila la possibilità di un investimento diretto del governo in Stellantis. L'ipotesi era contenuta nella relazione annuale del 2022 del Copasir, allora presieduto proprio dall'attuale inquilino del Mimit. All'epoca il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica aveva chiesto al governo Draghi di valutare l'ingresso di Cassa Depositi e Prestiti nel capitale del costruttore per «preservare gli interessi nazionali» e di «ribilanciare i pesi» dei governi nell'azionariato. Il governo francese detiene infatti una partecipazione del 6,4% in Stellantis che, come rivelato dal Corriere, è di recente salita al 9,9% quanto ai diritti di voto grazie al potenziamento delle azioni accordato ai soci leali nel tempo. Lo stesso sistema ha consentito alla holding della famiglia Peugeot di aumentare i loro diritti di voto all'11,1% e a Exor, la cassaforte degli Agnelli-Elkann, di raggiungere il 23%.


La difesa di Tavares
Ciononostante, Tavares ha negato che la presenza dello Stato francese nell'azionariato condizioni le scelte industriali di Stellantis. «Non sono sempre d’accordo con il governo francese», ha detto il manager. «Stellantis non è nelle mani del governo francese». A suo giudizio, i piani di investimento del gruppo e l'allocazione dei modelli fra i Paesi dipendono soltanto dalla capacità dei vari mercati di assorbire la produzione. «Se non vuoi che i veicoli elettrici progrediscano, non devi far altro che fermare i sussidi», ha detto Tavares. «È evidente che il governo italiano ha fatto così: il mercato dei veicoli elettrici in Italia è molto, molto piccolo. È una conseguenza diretta del fatto che il governo italiano non sovvenziona l’acquisto di veicoli elettrici».


E meno male, aggiungo io... sarebbero soldi dei contribuenti impiegati per sovvenzionare la peggior truffa industriale e commerciale perpetrata nei confronti della popolazione di un Paese democratico e avanzato...
 
Aspettiamo per prima che tolgono i guai che ha il Puretech

News
Stellantis: i problemi del motore PureTech saranno risolti

Stellantis dovrebbe annunciare a breve una soluzione per i problemi riscontrati con il motore PureTech
29 gennaio 2024

Il motore PureTech di Stellantis ha causato tanti disagi a diversi automobilisti e, secondo le ultime indiscrezioni, il Gruppo dovrebbe annunciare a breve una soluzione ai problemi della cinghia distribuzione.

Alcune vetture del Gruppo Stellantis sono equipaggiate dal tre cilindri PureTech da 1,2 litri e, come ben sappiamo, sono molti gli automobilisti che negli ultimi anni hanno riscontrato diversi problemi alla cinghia di distribuzione. Più precisamente, i problemi segnalati riguarderebbero sia la versione aspirata da 82 Cv che le versioni turbo da 110 o 130 Cv.

Secondo le ultime indiscrezioni, sembra che Stellantis annuncerà a breve la sostituzione della cinghia dei modelli interessati che hanno un massimo di 5 anni o 100.000 km e, per quanto riguarda le vetture che hanno tra i 5 e gli 8 anni (con un massimo di 150.000 km), dovrebbero essere coperti dal costo dei pezzi di ricambio. Inoltre, poiché il problema potrebbe danneggiare il sistema di lubrificazione, si vocifera che Stellantis riparerà anche il sistema se necessario e gratuitamente per i modelli che hanno un massimo di 6 anni o 100.000 km.

Infine, la cinghia in sostituzione dovrebbe essere più robusta rispetto a quella attuale e, in teoria, non dovrebbe degradarsi. I nuovi motori che saranno equipaggiati sui nuovi modelli del Gruppo dovrebbero montare una nuova cinghia di distribuzione e, per quanto riguarda le vetture equipaggiate di un sistema Mild-Hybrid, la cinghia dovrebbe essere sostituita direttamente da una catena.

Dovresti mettere la fonte, anche se io ho già letto questo articolo, non ricordo dove, credo su formulapassion.
 
se la Milano sarà moderna e giovanile per me è promossa, se sarà anche divertente da guidare un punto in più.....ad oggi di tutta la gamma quella che mi piace meno è la Tonale
 
Si vede che siamo in periodo elettorale, tornera' tutto nel menefreghismo piu' assoluto dopo le europee, anche perche' cambiare gli assetti interni e' si un bello spot per le elezioni ma in realta' una cosa complicata.
Nel frattempo Stellantis pare abbia stoppato lo sviluppo di Manta e Insigna elettriche e questo avrà un impatto diretto su Melfi. Cosa ci sarà al posto delle due? Voci incontrollate dicono che si darà precedenza a Alfa e Lancia ma boh, siamo nel campo del pettegolezzo
 
Tornando al tema, il futuro Alfa Romeo lo vedo sempre più come ricarrozzamenti Psa, il nuovo Bsuv con il famigerato puretech e meccanica C3Aircross. Insomma il cuore sportivo o è morto o è stato trapiantato altrove.
Su una macchina di segmento B che ti aspetti, una piattaforma dedicata? E' ancora fresco il ricordo delle MerDacia Classe A e Classe B; giova però ricordare che ne hanno vendute milioni, alla faccia delle "vera" di qua e "vera" di la
 
Nel frattempo Stellantis pare abbia stoppato lo sviluppo di Manta e Insigna elettriche e questo avrà un impatto diretto su Melfi. Cosa ci sarà al posto delle due? Voci incontrollate dicono che si darà precedenza a Alfa e Lancia ma boh, siamo nel campo del pettegolezzo
Ooh vuoi vedere che Tavares sia zoppicato nel mio post che ho scritto l'anno passato? :emoji_grin::emoji_wink: Magari ha capito che costruire Insigna e sopratutto la Manta a Melfi perderebbe il mercato tedesco e non guadagnerebbe quello italiano. Il posto per costruire la Manta si chiama Deutschland,qui ci sono dai 200-500mila possibili compratori di mezza etá nei primi due anni di produzione. Per la Insigna, e molto piu europea amata anche molto in Germania. vedremo cosa fará il grande Tavares che si sta salvando per quanto riguarda Opel in Germania col cucchiaino!
 
Ultima modifica:
Intanto sono più che semplici rumors quelli che parlano del governo francese come sponsor della fusione fra Stellantis e Renault, corroborati da Tavares che parla di consolidamento necessario.
La Francia, da parte sua, capisce benissimo che il gioco si sta facendo ancora più duro e, da tradizione, pensa a difendere la nazione (non la nazionale di calcio, la sola cosa che interessa da queste parti). Secondo me avrebbe più senso puntare ad un costruttore orientale per avere accesso ad un'area geografica dove Stellantis è debole, per usare un eufemismo.
Noi, da bravi ricottari, ci siamo già levati dalle balle e tutto quello che facciamo è o scicusciare i soldi guadagnati (la famiglia) o guardare sospirando le foto sbiadite delle varie 500 e Alfetta (tutti gli altri), senza capire che il futuro è domani e non basta piagnucolare che ieri eravamo tanto bravi. Così va il mondo: se Stellantis si fonderà con qualche altro gruppo, i marchi e le fabbriche italiane saranno ancora meno importanti di oggi. Se poi le nozze saranno con Renault, beh, diciamo che diventeremo ufficialmente quello che a tutti gli effetti già siamo, ovvero i peones di Parigi. E d'altronde ce lo siamo meritato
 
Su una macchina di segmento B che ti aspetti, una piattaforma dedicata? E' ancora fresco il ricordo delle MerDacia Classe A e Classe B; giova però ricordare che ne hanno vendute milioni, alla faccia delle "vera" di qua e "vera" di la
Non si tratta di un pianale dedicato, ma la scelta di una motorizzazione pessima, di una qualità che anche una duna era meglio... Dai su Stellantis è un fallimento annunciato.
 
Intanto sono più che semplici rumors quelli che parlano del governo francese come sponsor della fusione fra Stellantis e Renault, corroborati da Tavares che parla di consolidamento necessario.
La Francia, da parte sua, capisce benissimo che il gioco si sta facendo ancora più duro e, da tradizione, pensa a difendere la nazione (non la nazionale di calcio, la sola cosa che interessa da queste parti). Secondo me avrebbe più senso puntare ad un costruttore orientale per avere accesso ad un'area geografica dove Stellantis è debole, per usare un eufemismo.
Noi, da bravi ricottari, ci siamo già levati dalle balle e tutto quello che facciamo è o scicusciare i soldi guadagnati (la famiglia) o guardare sospirando le foto sbiadite delle varie 500 e Alfetta (tutti gli altri), senza capire che il futuro è domani e non basta piagnucolare che ieri eravamo tanto bravi. Così va il mondo: se Stellantis si fonderà con qualche altro gruppo, i marchi e le fabbriche italiane saranno ancora meno importanti di oggi. Se poi le nozze saranno con Renault, beh, diciamo che diventeremo ufficialmente quello che a tutti gli effetti già siamo, ovvero i peones di Parigi. E d'altronde ce lo siamo meritato

Ma se Stellantis incorpora Renault non ci sarà più un'industria automobilistica di proprietà "solo" francese? Mi sembra di no: Peugeot, Citroen e DS fanno già parte di Stellantis, Renault e Alpine entrerebbero in Stellantis, e cosa rimane di francese oltre ciò? Nulla credo. Però siamo OT.
E forse così Stellantis diventerebbe il più grande gruppo europeo, anzi mondiale, perchè Renault comprende anche Nissan e Mitsubishi.
 
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Ma se Stellantis incorpora Renault non ci sarà più un'industria automobilistica di proprietà "solo" francese? Mi sembra di no: Peugeot, Citroen e DS fanno già parte di Stellantis, Renault e Alpine entrerebbero in Stellantis, e cosa rimane di francese oltre ciò? Nulla credo.
bhè lo stato francese ha già ora quasi il 10% di diritto di voto in Stellantis ed è proprietario del 15% di Renault. Nel nuovo mega gruppo avrebbe un peso molto rilevante e potrebbe influenzarne pesantemente gli scelte.
 
Qua stiamo parlando di nazionalizzazione dell'auto francese che ha già inglobato quella italiana. Col governo al 10% o 15% non fa molta differenza; le direttive strategiche le da l'Eliseo e conoscendo il nazionalismo dei francesi, possiamo stare sicuri che si comporterebbero né più né meno come Napoleone.
Spero vivamente che queste rimangano chiacchiere di corridoio, non foss'altro per il veto della UE. Rimane certo, però, che ulteriori fusioni avverranno in futuro e che queste saranno passivamente subite dall'Italia, che già oggi non ha voce in capitolo, e che diluiranno ancora di più l'importanza dei marchi italiani. Facciamo un esempio assurdo ma non troppo, supponiamo una fusione con Hyundai: chi rimarrebbe come marchio "popolare" su cui puntare, Fiat che vende a stento e solo in Italia o la Hyundai stessa? E il ragionamento si apllica a tutti
 
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la Fiat l'ha uccisa Gianni Agnelli quando ha fatto di tutto per avere il monopolio dell'automobile in Italia ricattando i vari governi. A John Elkann o meglio agli azionisti della Extor interessa l'accredito sul conto corrente
 
bhè lo stato francese ha già ora quasi il 10% di diritto di voto in Stellantis ed è proprietario del 15% di Renault. Nel nuovo mega gruppo avrebbe un peso molto rilevante e potrebbe influenzarne pesantemente gli scelte.

Però aumentando l’entità del capitale sociale complessivo l’incidenza delle partecipazioni statali sul totale diminuisce (così come quella di Exor ovviamente). Si dovrebbe fare un ricalcolo sulla base dell’entità della capitalizzazione complessiva. Poi vedere se nel caso si farebbe anche un aumento di capitale, con la partecipazione di Exor.

Insomma è complicato, ma a quanto pare per ora la nuova fusione è stata smentita.

A tal proposito è il caso di aggiungere che la quota dei diritti di voto in assemblea di Exor a gennaio è salita al 25.9%, utilizzando una clausola interna. Anche se la famiglia Peugeot e lo Stato francese dovessero utilizzare la stessa clausola, la quota di Exor salirebbe comunque dall’attuale 14.9 al 22% circa. A me non sembra che Agnelli/Elkann vogliamo abbandonare l’automotuve, che rimane a mio avviso il loro Core-business considerando anche Ferrari…

Qui viene spiegato come sale la quota Exor su Stellantis.

https://www.quotidiano.net/economia/stellantis-a-chi-appartiene-2b1c0de7

<La holding degli Angelli-Elkann continua a possedere una quota del 14,9% nel gruppo guidato da Carlos Tavares, ma da un documento depositato alla Sec il 17 gennaio emerge che Exor ha aumentato i suoi diritti di voto in Stellantis al 25,9%. Com'è possibile? Grazie allo statuto della casa automobilistica, un socio che ha detenuto azioni Stellantis per un periodo ininterrotto di almeno tre anni può ricevere un’azione a voto speciale in aggiunta a ciascuna azione ordinaria che possiede. Per farlo il socio deve semplicemente iscrivere le proprie azioni in un particolare "Loyalty Register", come si legge ancora nello statuto di Stellantis. La holding degli Angelli-Elkann lo ha già fatto e dallo scorso 17 gennaio il suo peso in assemblea varrebbe il 25,9% dei diritti di voto. Quando si arriverà alla prossima assemblea, però, anche Peugeot e BpiFrance (lo Stato francese) verosimilmente avranno esercitato la stessa opzione usata da Exor, aumentando i loro rispettivi diritti di voto. Cosa significa questo? Come spiegano da ambienti vicini a Exor, entro febbraio matureranno anche i diritti degli altri azionisti, in ordine di peso la famiglia Peugeot e Bpi, e per questo motivo la percentuale di diritto di voto in capo a Exor potrebbe variare ancora (e riscendere attorno al 22-23%), venendo diluita dall’aumento dei diritti di voto degli altri azionisti.>
 
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