Se si superano i limiti di velocità in qualunque incidente, secondo la giurisprudenza, si passa dal concorso di colpa a colpa totale.
Questa è un'impostazione appunto della giursprudenza italica. Analizzando per mia esperienza decine di incidenti anche di lavoro, ho notato purtroppo (ma può essere un mio errore per carità...non mi ritengo mica infallibile) che non c'è quasi mai un vero approccio di tipo tecnico, volto ad accertare le cause e ad evitare che si ripetano. Bensì, l'andamento dei processi pare quasi sempre finalizzato ad identificare un colpevole, anche se questo colpevole non c'è. Pare non esistere, a differenza di altri ordinamenti, la possibilità che si sia trattato di un "incidente", ma bisogna sempre identificare un colpevole, dare "la colpa" a qualcuno...come se questo qualcuno avesse invece agito per dolo. E questo colpevole ha sempre un nome:
sopravvissuto. Colui che sopravvive è quasi sempre colpevole, ancora di più se è sopravvissuto e
automobilista.
Ora, tralasciando che il concorso di colpa dello youtuber è evidente, poniamo caso che l'esito fatale fosse stato invertito: lo youtuber in moto (con una go-pro) mentre girava un video per vantarsi delle 344 ore alla guida della sua KTM. Esagera con la velocità, arriva a 123 km/h, stessa velocità della Urus, e centra la Smart che gira senza guardare (come ha fatto la signora del video). Sfortunatamente ci lascia le penne lui, mentre il bimbo si salva.
Chi verrebbe accusato e condannato per omicidio stradale (reato assai fumoso nella sua connotazione, ma è un mio parere)? Ma la signora ovviamente, dato che la manovra imprudente violando il CdS era la sua, mentre se il videomaker fosse andato a 50 all'ora avrebbe avuto il tempo di frenare e di limitare i danni.
E' chiaro che così facendo, la giurisprudenza pare "ondivaga" cioè volta a identificare un colpevole di volta in volta diverso a seconda di chi sia il danneggiato (o il morto in questo caso). A mio personalissimo avviso invece bisognerebbe cercare tecnicamente
l'evento scatenante e solo in parte aggiungere l'eventuale condizione peggiorativa. Qual è stato l'evento scatenante di questo incidente a Roma? La svolta imprudente della signora senza dare la precedenza, la quale sarebbe stata lei in primo luogo a dover essere accusata di omicidio colposo.
Tempo fa a Mondovì una macchina uscì di strada di notte in una zona industriale (ma su una statale con limite mi pare 90) nel tentativo di evitare un gruppo di cinghiali. Purtroppo la moglie ci lasciò le penne, mentre il marito alla guida si salvò. Nonostante fossero chiari tutti i tentativi dell'uomo alla guida di evitare il peggio, e nonostante fosse chiarissimo che si trattasse di un "incidente" senza responsabilità di alcuno, il malcapitato sopravvissuto è stato accusato (e dovrà quindi difendersi vedendo la propria vita rovinata) di omicidio stradale, e magari pure di dover risarcire la suocera.
E' da questi accadimenti che mi sorgono seri dubbi sui principi che guidano il nostro ordinamento giuridico, come quello che appunto citavo di Viareggio dove a tutti i costi si è voluto condannare il "padrone" (in questo caso tutto il gruppo dirigente) chiaramente sopravvissuto dell'infrastruttura ferroviaria, quando è stato assodato dalle indagini tecniche che la
responsabilità unica dell'evento scatentante era da ascriversi alla ditta che non controllò adeguatamente l'assile del vagone che deragliò. Tutto il resto è stato fatto unicamente (a mio personalissimo avviso) per soddisfare il pubblico del Colosseo mediatico, assetato di colpevoli, meglio se ricchi (o presunti tali come lo youtuber in questione) e potenti (come Moretti & C.).