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Un paese di poveracci

Anche, ma a volte ti assicuro che chi ragiona così è solo in cerca di un alibi.

Concordo, quasi sempre sono alibi, o è semplicemente la conseguenza di una deresponsabilizzazione che va avanti da anni.
Sono francamente sincero, io faccio parte della generazione che fa pochissimi figli e non mi sento proprio di dire che non li facciamo per discorsi economico o per paura del futuro, non li facciano perché ci hanno abituato ad essere eterni bambinoni e a noi questo ha fatto comodo, a 30 anni spesso ancora poniamo il diritto a divertirci, e spesso lo pretendiamo a 50, ma cosi come si può pensare che nell'età giusta per avere i figli si abbia la testa per volerlo?
 
non li facciano perché ci hanno abituato ad essere eterni bambinoni e a noi questo ha fatto comodo, a 30 anni spesso ancora poniamo il diritto a divertirci, e spesso lo pretendiamo a 50,

Per certi versi è anche comprensibile.
Anni fa i ragazzi a 20 anni iniziavano una vita per conto proprio e probabilmente si erano sistemati dal punto di vista lavorativo prima dei 30.
Oggi è facile che a 30 uno non abbia ancora finito di studiare e debba ancora iniziare a lavorare.
E anche quando inizia a lavorare è molto lontano dall'avere una situazione economica stabile.
In questo contesto o uno ha alle spalle i genitori che finanziano tutto oppure è probabile che finirà per togliersi a 35 anni gli sfizi che prima ci si toglieva a 25.
Che sia comprare casa o la macchina o viaggiare.
Una stand up comedian che inquadra molto bene la mia generazione dice che i nostri genitori avevano delle macchine stupende che cambiavano in continuazione con la scritta Turbo sul portellone.
Mentre il mezzo di trasporto della nostra generazione è un monopattino che non è neanche nostro ma a noleggio quindi andiamo in demi pliè verso un futuro incerto.

Poi per carità è vero che spesso siamo bambinoni ma credo che dipenda anche dal fatto che fino a 30 anni uno vive in casa coi genitori che gli chiedono a che ora è tornato la sera prima e gli danno la paghetta.

E probabilmente tanti si rendono conto di non essere più ragazzini solo quando iniziano i primi problemi di salute o quando tutti gli altri della combriccola hanno avuto dei figli.
Allora si corre ai ripari,spesso con forte ritardo.
 
Quello è per me uno dei problemi fondamentali, quando poi si comincia ad avere un desiderio, che poi parliamoci chiaro parte più dalle donne, si è molto in là con l'età ed i problemi si moltiplicano

A me a 24 anni la fidanzata dell'epoca ha dato un ultimatum.
Voleva la promessa di mettere su famiglia prima dei 30.

A me sta bene tutto ma realisticamente è sensato che uno che non ha nemmeno finito di studiare,non ha la più pallida idea di cosa farà nella vita e non ha una famiglia che possa sostenerlo economicamente possa decidere di fare un figlio?
E il divertimento non centrava niente,sono convinto che se l'ultimatum fosse arrivato più avanti avrei potuto accettarlo.
Ma a quell'età dopo appena un paio d'anni di relazione mi sembrò una forzatura.

Ammetto che quelli della mia generazione sono immaturi è vero,però imho sarebbero irresponsabili se facessero dei figli troppo presto.
A meno che uno non abbia una relazione che dura dai tempi del liceo e un futuro non dico certo ma almeno delineato.

Chi è più grande col senno di poi dice che ci si deve buttare e poi una soluzione si trova.
Ma non credo che sia sempre vero.
Conosco tanti figli di coppie divorziate che una soluzione non l'hanno trovata e altrettanti figli di coppie che sono rimaste insieme solo perchè non erano indipendenti economicamente.

Sarà un modo di ragionare da bamboccione ma visto che navigo in acque incerte per adesso preferisco non rischiare,potrei avere dei rimpianti in futuro ma almeno rischio solo io.
 
Scusa, cosa c'è di sbagliato? E' solo la constatazione di un fatto, io ne ho avuta una sola perchè non è stato possibile fare il bis, non le è mancato assolutamente nulla e lo rifarei senza pensarci un picosecondo. Però che i figli costano è un fatto, nulla di più nulla di meno. E come dice ari qui sopra, lo sanno eccome...

Per te sarà giusto, non lo metto in dubbio. Ma per me è molto svilente parlare dei figli in questo modo.
 
Come detto non c'è una regola, ognuno fa quel che può dal "nulla" a salire.

Non c'è un giusto e non c'è uno sbagliato, l'importante è fare le cose pensando al loro bene, ci sarà chi li iscrive a nuoto sincronizzato, scout e potenziamento inglese come posso fare io, c'è chi li iscrive a corsi di teatro o pianoforte con artisti da tariffa oraria a due zeri, chi gli regala un paio di cavalli (i cui mantenimento e gestione sono molto impegnativi), c'è chi li manda ogni anno un mese all'estero e c'è anche chi li porta al parchetto con amici, fratelli, cugini e nulla più! ;)

Come detto prima ognuno dedica ai figli ciò che può e la parte economica è solo una delle tante parti dell'equazione (nemmeno la più importante).

L'ultima frase, sono parole sante
 
Esperimento semplice: Fate un giro in un supermercato a caso e contate i metri lineari di scaffalature dedicate agli alimenti pet food. Poi nello stesso negozio cercate (a fatica) la corsia prima infanzia e contate quanta superficie di vendita hanno gli alimenti per neonati.
Così vi sì farà un quadro più chiaro di cosa ha preso il posto dei bambini e in che percentuale.
 
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