<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 672 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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L'amianto è molto cancerogeno ed estremamente pericoloso: in sintesi il fattore di rischio è elevato.
Però ad esempio fumare nuoce gravemente alla salute, eppure le sigarette non sono vietate, ma esiste addirittura un monopolio di stato.
Come evidenziato innumerevoli volte, il fit for 55 riguarda la co2, che non è dannosa per la salute.
Io sarei ben felice di non dipendere dai petrolieri e da chiunque in generale, ma finché produciamo il grosso dell'elettricità con petrolio e gas non vedo come questa transizione possa liberarci da questa dipendenza.
 
Stavo pensando questa mattina mentre pedalavo in bici..
La CO2 è devastante per il clima del pianeta e di conseguenza impatta su tutta la popolazione mondiale.

CO2 significa combustione e stavo pensando come noi come specie uomo siamo evoluti a partire proprio dall'abilità nelle maneggiare il fuoco, ovvero la combustione. Sono millenni che bruciamo di tutto. Ora pensare ad una società umana senza combustioni è qualcosa di veramente rivoluzionario per noi uomini. Dubito però che ce la faremo. Siamo l'unico animale a dipendere dal bruciare qualcosa.
 
Qualche post indietro si faceva riferimento al cemento-amianto, comunemente Eternit.
E' stato bandito e ne è stata imposta la rimozione perché ritenuto dannoso, e la cosa non è stata affatto indolore, economicamente.
Un mio cliente ha preso un immobile artigianale ad un'asta e la bonifica gli viene sui 200.000 tra smontaggio e ricopertura.
Non si può, ovviamente, fare un parallelismo esatto tra veicoli a combustione e cemento amianto, tuttavia ci sono analogie evidenti.
Qualora si ritenga che una cosa sia dannosa, si interviene, anche in modo draconiano.
Non conosco i dati ma, probabilmente, anche il cemento amianto è stato messo al bando in momenti diversi nei vari stati (e comunque ancora ci sono ettari di coperture con questo materiale........); cosa dovevamo fare, allora, tergiversare e tenercelo perché da altre parti era tollerato?
Per quanto riguarda il settore dei trasporti, a fronte degli scenari apocalittici paventati da tanti, ci sono imprenditori ed aziende che, a capo chino e nonostante le strombazzate di chi ci amministra, fanno ricerca e prodotti di alto livello, aggredendo mercati esteri.
Molti, poi, lamentano la "velocità" imposta alla transizione.
Nel ventunesimo secolo, tutto corre veloce e 12-15 anni non sono affatto pochi, senza considerare che le termiche continueranno a circolare per decenni anche dopo quella data.
Credo si possa dire che, comunque, una correzione di rotta rispetto allo sfruttamento delle fonti non rinnovabili, sia inevitabile.
A noi la scelta, continuare a dipendere dai petrolieri o cercare, pian pianino, di renderci energeticamente un pochino più indipendenti.
Eh, ma il litio ce l'hanno i cinesi!
E noi sviluppiamo accumulatori che usino altri materiali, o almeno cerchiamo di farlo.
La mia idea è che di sicuro non potremmo essere indipendenti finché usiamo petrolio e derivati, mentre, FORSE, se tentiamo una riconversione quanto più intensa possibile verso le rinnovabili, avremo una possibilità.
l'amianto e' stato vietato, ma non ne e' stata imposto l'obbligo di rimozione.
infatti, il capannone del tuo amico, ha ancora il tetto in amianto.
infine, il tuo amico, poteva prendere un altro capannone, non credo ci fosse una norma del codice, che lo obbligava a comprarsi quello :D
 
Molti, poi, lamentano la "velocità" imposta alla transizione.
Non solo la velocità, anche e soprattutto l'«unicità» della stessa. L'attuale tecnologia basata sulle batterie al litio è assolutamente inadeguata per una sostituzione anche solo della metà del parco auto, oltre a risultare del tutto inutile nella migliore delle ipotesi, controproducente in quella più realistica nel contribuire alla riduzione delle emissioni globali. Chi tra i decisori non lo «vede», o non ha le competenze tecniche, o ha la mente ottenebrata dal fanatismo ideologico, o è impegnato a contare i soldi contenuti in un trolley. Altre spiegazioni non ne vedo.
 
L'amianto è molto cancerogeno ed estremamente pericoloso: in sintesi il fattore di rischio è elevato.
...per chi ci lavora o taglia le lastre col flessibile, una volta collocato come copertura è assolutamente innocuo, a meno che non ti cada in testa. Ci sono ancora acquedotti in eternit, tanto per dire....
 
Io ho speso un bel po' per bonificare una zona del mio giardino che era coperta da amianto... quando ho comprato ho notato come si sfaldasse... e non vi dico cosa mi avevano proposto per farlo sparire più economicamente...

Tornando alla transizione energetica.

Secondo voi quando vieteranno nei centri urbani i motori a combustione? Lì è il luogo ideale per l'auto elettrica.
 
L'amianto è molto cancerogeno ed estremamente pericoloso: in sintesi il fattore di rischio è elevato.
Però ad esempio fumare nuoce gravemente alla salute, eppure le sigarette non sono vietate, ma esiste addirittura un monopolio di stato.
Come evidenziato innumerevoli volte, il fit for 55 riguarda la co2, che non è dannosa per la salute.
Io sarei ben felice di non dipendere dai petrolieri e da chiunque in generale, ma finché produciamo il grosso dell'elettricità con petrolio e gas non vedo come questa transizione possa liberarci da questa dipendenza.
Concordo, il paragone con l'amianto non regge, le auto elettriche sono una strategia per ridurre le emissioni di gas serra - che pur non essendo tossici hanno comunque un impatto sul clima e indirettamente sulla salute - e non le emissioni inquinanti, sebbene le Bev siano ottime anche sotto questo punto di vista e infatti in ambito urbano sono l'optimum
 
Ultima modifica:
Secondo voi quando vieteranno nei centri urbani i motori a combustione? Lì è il luogo ideale per l'auto elettrica.

Concorso, il paragone con l'amianto non regge, le auto elettriche sono una strategia per ridurre le emissioni di gas serra - che pur non essendo tossici hanno comunque un impatto sul clima e indirettamente sulla salute - e non le emissioni inquinanti, sebbene le Bev siano ottime anche sotto questo punto di vista e infatti in ambito urbano sono l'optimum

Ma infatti sarebbe stato molto più saggio e sensato iniziare a favorire se non obbligare l'uso di auto elettriche nei centri urbani, anche incentivando produzione e acquisto di modelli dei segmenti A e B e non certo C e superiore.
 
per chi ci lavora o taglia le lastre col flessibile, una volta collocato come copertura è assolutamente innocuo, a meno che non ti cada in testa. Ci sono ancora acquedotti in eternit, tanto per dire....
Esatto anche su questo si è fatta tantissima disinformazione. Anni fa ero nel consiglio di amministrazione di un acquedotto pubblico e confermo le casse di derivazione in eternit...
 
Ma infatti sarebbe stato molto più saggio e sensato iniziare a favorire se non obbligare l'uso di auto elettriche nei centri urbani, anche incentivando produzione e acquisto di modelli dei segmenti A e B e non certo C e superiore.
È questo il punto su cui insisto anche io.

La transizione e i piani fit for xx sono cosa buona e giusta, cosa che i paesi "avanzati" affrontano prima di altri (vuoi per coscienza, vuoi per evoluzione storica, vuoi per...trolley...), sono le imposizioni industriali così a breve tempo ad essere non realistiche.

Poi ci sarà sempre chi dice che "in 10 anni si fa tutto", e può anche essere vero senza considerare tempi, modi e soprattutto investimenti, ma se si includono queste tre variabili io continuo ad essere scettico della transizione EU (questa cosa funziona in Norvegia, Olanda e al limite si allarghera' a Francia e Germania ossia paesi che hanno una densità di popolazione da enormemente bassa a bassa, paesi più piccoli o "diversi" faranno molta più fatica nello stesso lasso di tempo).

D'altronde è come me con le due bimbe: non posso aspettarmi di imporre a entrambe uno stesso progetto ed attebdermi gli stessi identici risultati nello stesso tempo visto che una ha quasi il doppio degli anni dell'altra...

Infine, proprio in virtù dei costi, sono ormai tantissimi anni che le elettriche sono praticamente solo dal segmento C in su (con qualche B che costava praticamente come le C), il che è l'esatto opposto dell'ambito in cui sarebbero perfette (come seconda auto), però per i produttori stessi non sarebbero vendibili perché economicamente svantaggiose, se va bene assisteremo nel 2024/2025 ad un ingresso sul mercato di auto segmento B "economiche" da 25.000€ o poco meno (mi scappa da ridere se penso che abbiamo speso meno di 23.000€ per la 308 dotata di ogni optional e comodità).

Ultimo pensiero sulla dipendenza da questo o quello: il petrolio arriva principalmente da area mediorientale, da area russa/baltica e da area USA con % che cambiano in funzione del momento e della volontà di estrazione, attualmente la parte di materiali per le batterie è all'80% concentrata in un solo paese per costruzione, tecnologia e soprattutto estrazione materiali (che finanziano -per tenersi loro- anche in altri paesi come l'Africa); speriamo si vada oltre questa necessità di terre rare e si proceda con il riciclo di quelle che già ci sono in batterie mandate al riciclo così che anche in USA/EU si possa procedere pesantemente con produzione di batterie per autotrazione (che però, al netto dei materiali e a parità di tecnologia, costeranno molto di più di quelle cinesi in virtù dei maggiori costi del lavoro e di normative e standard aziendali su emissioni, sicurezza, certificazioni, ecc...).
 
La transizione e i piani fit for xx sono cosa buona e giusta, cosa che i paesi "avanzati" affrontano prima di altri
Se partiamo così, partiamo male, malissimo. Il primo passo ragionato (continuando nel nostro essere virtuosi come abbiamo fatto finora) sarebbe costringere gli altri Paesi super-inquinatori ad adottare strategie proporzionate, tipo un "Fit for 25" senza esagerare, ma guidandoli gradualmente verso il miglioramento continuo. La Terra ne gioverebbe molto di più...
 
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le elettriche sono praticamente solo dal segmento C in su (con qualche B che costava praticamente come le C), il che è l'esatto opposto dell'ambito in cui sarebbero perfette (come seconda auto)
Il problema come sempre è che guardiamo queste cose con il nostro occhio... le BEV vengono prodotte prevalentemente in Cina (ma non solo) per un mercato globale / trasversale. Nel mondo fuori dall' "Italietta" con le stradine medievali o i garage che ci sta la 850 Special, le auto segmento C sono considerate "compatte". E' da lì IN SU che si snoda tutto il business, oltre al fatto che servono batterie "importanti" grandi e pesanti per autonomie decenti. Ma questo si sapeva già nel 1910..
 
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