<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 671 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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Cerco di ribadire, visto che ci si perde nel campo delle cento pertiche, e si guarda al dito e non alla luna.
La chimera radical-ecologia scaricata dall’Europa sugli automobilisti
Solo 16% della CO2 emessa a livello mondiale, prodotta dalla combustione di idrocarburi, (perché ci sono emissioni di CO2 non provenienti dalla combustione di idrocarburi) proviene dai trasporti su strada, ed il 30% di questo 16% dal traporto pesante, quindi il traffico automobilistico emette l'11% della CO2 globale WW.
L'Europa contribuisce con il 7,2% delle emissioni di CO2: quindi meno dell' 1% è l'emissione di CO2 a livello mondiale dovuta alle auto europee.
E come detto sopra il cittadino si deve svenare per comprare auto costosissime, e subirne i disagi per ridurre di qualche 0,x% l'emissione globale di CO2??
No sbagliato; perché costringere a non circolare un milione mezzo auto euro 4/5 per esempio nell'area B di Milano, vuol dire costringere a chi dell'auto non può farne a meno a comprare un'auto nuova, ovviamente per chi può permetterselo; Il che comporta la rottamazione di 1,5 milioni di veicoli leggeri Euro 4/5 con la conseguenza di produrre enormi quantità di CO2 durante la fase di produzione delle nuove vetture, che andranno a sostituire le vecchie, magari ancora in ottime condizioni. Parliamo di 25.000 kWh consumati in fabbrica per ogni nuova unità e 450.000 litri d’acqua consumati (siccità docet), che porterebbero a consumare 25 milioni di megawatt per la produzione totale, con relativa gigantesca immissione di anidride carbonica - 20 tonnellate ad auto - nell’ atmosfera, che l’auto vecchia emetterebbe in 15 anni.
Quindi invece che avere come risultato di diminuire l'effetto serra; lo aumenterà in modo esponenziale causando danni enormi ed irreparabili
PS Il Sole 24 Ore, è arrivato agli stessi numeri da me calcolati.
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https://www.ilsole24ore.com/.../le-automobili-emettono-l...

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Sono parzialmente d'accordo con te, il trasporto privato europeo impatta poco ma comunque investire sull'elettrico non è sbagliato, quanto meno per l'ambito urbano. Inoltre, le auto non sono eterne e pensare di tenerle in vita trent'anni comporterà anche meno emissioni dovute alla produzione, ma altri inconvenienti (minore sicurezza, minori numeri di vendita e quant'altro)
 
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Eppure da qualche parte devo aver letto che il Fit for 55 non prevede norme unicamente per i mezzi circolanti... ma per mezzi pubblici, navi, aerei, riscaldamento, fabbriche, case e uffici, etc...
Ah si, l'ho letto in diversi post e pagine ufficiali linkate sempre in questo thread.
Invece il punto relativo a quanto impatto abbia la costruzione di un'auto nuova è realmente da non sottovalutare. Concordo che sia di difficile valutazione e non sembri efficiente se costringe troppe persone ad accelerare di molto l'acquisto di auto nuove.
Ma la normativa parla comunque del 2035 per le auto nuove, non dovremmo confonderci con misure come l'area B che riguardano le situazioni locali.
 
Il punto chiave è sempre lo stesso: l'imposizione di un'accelerazione di un processo (dismettere i combustibili fossili) che di per sè sarebbe sacrosanto, ma non con questa tempistica, e verosimilmente nemmeno con questa tecnologia. Così il risultato sarà l'opposto di quello che si dichiara di voler ottenere, a fronte di una carneficina economica per le classi medie e basse.
 
Sui discorsi sociali legati all'economia riporto il mio solito pensiero, se tra 3 anni a transizione bloccata come si auspica le vetture torneranno a costare il 30% in meno di ora, le Assicurazioni idem, la benzina scende ad 1,50, stringo le mani a tutti, siccome temo che non accadrà tutto questo e siccome sono sicuro che nel contempo non avremo fatto nulla sui trasporti pubblici spero si continuerà a parlare di chi sarà costretto a lavorare per comprarsi l'automobile per entrare nel loop in cui lavora per comprare l'auto che serve per andare a lavoro....poi andategli a raccontare a questi di auto sinonimo di libertà, di 6 cilindri, di gite di 500 km al giorno con raffinati pranzi
 
Con molta probabilità anzi certezza quelli che prendono certe decisioni vivono in villette unifamiliari e hanno i soldi per comprarsi una model Y senza alcun problema e non pensano minimamente a quelli che invece vivono nei condomini di 100 appartamenti e lasciano l'auto in strada tutte le notti.


Scusa....

Non per polemica....
" Ma cosa c'e' di strano "

??

E' il mondo, bellezza
 
poi andategli a raccontare a questi di auto sinonimo di libertà, di 6 cilindri, di gite di 500 km al giorno con raffinati pranzi
Trovo un bias di fondo in questa tua riflessione. Nell'ipotesi grama che tu stesso prefiguri, l'auto sinonimo di libertà, le gite di 500 km, i raffinati pranzi ecc... ci saranno ancora, per chi se le potrà permettere, solo che al posto dei sei cilindri avranno due motori a riluttanza. Saranno invece quelli per cui già oggi l'auto è sinonimo non di gite, ma di commuting, a non essere più in grado di mettersi quattro ruote sotto le terga, e a loro già adesso fregaunka delle gite e dei pranzi....
 
Trovo un bias di fondo in questa tua riflessione. Nell'ipotesi grama che tu stesso prefiguri, l'auto sinonimo di libertà, le gite di 500 km, i raffinati pranzi ecc... ci saranno ancora, per chi se le potrà permettere, solo che al posto dei sei cilindri avranno due motori a riluttanza. Saranno invece quelli per cui già oggi l'auto è sinonimo non di gite, ma di commuting, a non essere più in grado di mettersi quattro ruote sotto le terga, e a loro già adesso fregaunka delle gite e dei pranzi....

Se limiti la transizione alle auto EV come dici tu non cambierà nulla, se invece la sviluppi a 360 gradi quindi investendo anche su altre forme di mobilità e su quella pubblica questi ultimi probabilmente si afftancheranno dal auto commuting, avranno una vita meno stressata e gli resterà qualche soldo in tasca per poter fare la gita magari con altro mezzo, a me sembra una miglioria rispetto com'era la situazione senza transazione.
Per il resto che cambia? La gita non la faranno il V6 ma saranno lo stesso contenti perché la vettura EV sarà diventata simbolo di status che poi é quello che si cerca.
Discorso a parte sono gli appassionati che non si comprano il V6 per porte dire che auto hanno come fanno invece i tanti , li si che c'è da riflettere e lavorarci.
 
investire sull'elettrico non è sbagliato, quanto meno per l'ambito urbano.
Nessuno ha detto che sia sbagliato, si può investire benissimo anche nell'auto a idrogeno, a margherite, a bucce di banana. Ciò che è fondamentalmente e profondamente sbagliato è obbligare (di fatto) all'auto elettrica, che è una tecnologia vecchia ed obsloeta, già dichiarata inadatta dal mercato.
 
Il 30% no, ma ci sono sintomi che stanno andando in questa direzione, e anche per tutte le altre cose di cui parli :emoji_wink:

https://www.quattroruote.it/news/me...la_festa_dei_prezzi_e_prossima_a_finire_.html

D'altronde i casi sono due: o diminuiscono i prezzi o salgono gli stipendi, alternative (pacifiche) non ce ne sono...

Si ma non è che se torniamo a 10 anni fa erano tutti felici e contenti. Io faccio fatica a comprendere da esperti e appassionati come noi la difesa ad oltranza del auto per commuting, lo capisco dagli addetti ai lavori perché giustamente è il loro lavoro, lo capisco di meno da chi definisce le Auto EV elettrodomestici ma poi non si accorge che qualsiasi auto con qualsiasi alimentazione se utilizzata per commuting è un elettrodomestico.
 
Qualche post indietro si faceva riferimento al cemento-amianto, comunemente Eternit.
E' stato bandito e ne è stata imposta la rimozione perché ritenuto dannoso, e la cosa non è stata affatto indolore, economicamente.
Un mio cliente ha preso un immobile artigianale ad un'asta e la bonifica gli viene sui 200.000 tra smontaggio e ricopertura.
Non si può, ovviamente, fare un parallelismo esatto tra veicoli a combustione e cemento amianto, tuttavia ci sono analogie evidenti.
Qualora si ritenga che una cosa sia dannosa, si interviene, anche in modo draconiano.
Non conosco i dati ma, probabilmente, anche il cemento amianto è stato messo al bando in momenti diversi nei vari stati (e comunque ancora ci sono ettari di coperture con questo materiale........); cosa dovevamo fare, allora, tergiversare e tenercelo perché da altre parti era tollerato?
Per quanto riguarda il settore dei trasporti, a fronte degli scenari apocalittici paventati da tanti, ci sono imprenditori ed aziende che, a capo chino e nonostante le strombazzate di chi ci amministra, fanno ricerca e prodotti di alto livello, aggredendo mercati esteri.
Molti, poi, lamentano la "velocità" imposta alla transizione.
Nel ventunesimo secolo, tutto corre veloce e 12-15 anni non sono affatto pochi, senza considerare che le termiche continueranno a circolare per decenni anche dopo quella data.
Credo si possa dire che, comunque, una correzione di rotta rispetto allo sfruttamento delle fonti non rinnovabili, sia inevitabile.
A noi la scelta, continuare a dipendere dai petrolieri o cercare, pian pianino, di renderci energeticamente un pochino più indipendenti.
Eh, ma il litio ce l'hanno i cinesi!
E noi sviluppiamo accumulatori che usino altri materiali, o almeno cerchiamo di farlo.
La mia idea è che di sicuro non potremmo essere indipendenti finché usiamo petrolio e derivati, mentre, FORSE, se tentiamo una riconversione quanto più intensa possibile verso le rinnovabili, avremo una possibilità.
 
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