<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 450 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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Infatti centinaia di camion girano per portarci frutta e verdura dalla Spagna mentre i prodotti regionali vanno nella spazzatura o investiti dalle ruspe, come il latte che finisce nelle fogne, ed arriva con i TIR
questo e' un altro discorso, ed e' economico, non ambientale.
se le fragole spagnole, costano meno di quelle della basilicata, si spostano coi camion. si chiama concorrenza.
tu non comprarle, come faccio io :D
se frutta e verdura non son italiche, di solito non le compro.
ovviamente con le varie eccezioni, banane italiane non ce ne sono
 
questo e' un altro discorso, ed e' economico, non ambientale.
se le fragole spagnole, costano meno di quelle della basilicata, si spostano coi camion. si chiama concorrenza.
tu non comprarle, come faccio io :D
se frutta e verdura non son italiche, di solito non le compro.
ovviamente con le varie eccezioni, banane italiane non ce ne sono
IMHO il problema è ambientale, non di concorrenza, se si deve diminuire la CO2 la devono diminuire tutti..
PS. se non vuoi inquinare non magiare banane :emoji_boy:
 
in realtà, è anche ambientale (e in misura crescente). E se si parla sul serio di riduzione delle emissioni, si dovrebbe tenerne conto molto seriamente.

In effetti comprare soprattutto frutta e verdura che arriva da migliaia di km di distanza, quando gli stessi prodotti sono a qualche km è un cortocircuito. Lo vedo da me... persone che coprano pere del Perù, visto al discount dove vado, quando ci sono produttori locali a meno di 30km. Ok le prime costano meno denaro, ma quanto costano come impatto ambientale rispetto le altre?

Bisognerebbe capire quanta CO2 viene rilasciata acquistando uno o l'altro. Lo scriviamo su qualche etichetta?
 
Comunque io, non riesco a capire come faccia la frutta che viaggia attraverso mezzo mondo su camion, treni, navi a costare meno di quella coltivata dietro la collina...
 
Comunque io, non riesco a capire come faccia la frutta che viaggia attraverso mezzo mondo su camion, treni, navi a costare meno di quella coltivata dietro la collina...

Ipotizzo perchè dall'altra parte del mondo a chi coltiva e raccoglie quella frutta viene data una miseria ancora più miseria di quello che danno ai coltivatori locali.
Il trasporto poi come detto su grandissime quantità non incide più di tanto sul prezzo finale.
Il risultato è che la contadina da cui prendo le uova io vende i suoi prodotti a centimetro zero a prezzi decisamente più alti rispetto a quelli della gdo che acquista in tutto il mondo i raccolti interi.
 
Ipotizzo perchè dall'altra parte del mondo a chi coltiva e raccoglie quella frutta viene data una miseria ancora più miseria di quello che danno ai coltivatori locali.
C'è anche da considerare la mentalità dell'Agriculus communis subsp. italicus, che non è mai riuscito a "fare squadra" (termine orrendo da «motivatore aziendale» per il quale mi cospargo il capo di cenere :D) con i suoi colleghi, ma per il quale vale sempre il principio "ognuno per sè e Dio per tutti". Con il risultato che quando i produttori mettono giù un banco per vendere frutta e verdura in azienda finiscono invariabilmente per esporre prezzi più alti dei supermercati.... e la gente, che oltre a voler risparmiare preferisce anche trovare tutto quello che cerca nello stesso posto, gli pianta là le sue pere, e se le va a comprare all'Interspar.....
 
In effetti comprare soprattutto frutta e verdura che arriva da migliaia di km di distanza, quando gli stessi prodotti sono a qualche km è un cortocircuito. Lo vedo da me... persone che coprano pere del Perù, visto al discount dove vado, quando ci sono produttori locali a meno di 30km. Ok le prime costano meno denaro, ma quanto costano come impatto ambientale rispetto le altre?

Bisognerebbe capire quanta CO2 viene rilasciata acquistando uno o l'altro. Lo scriviamo su qualche etichetta?


ne rilasciano poca, visto il prezzo dei carburanti. il trasporto, alla fine, e' una piccola parte, quindi anche poche emissioni.

comunque, compro banane solo perche' piacciono ai figli.
se fosse per me, non ne mangerei :D
per tutto il resto della frutta e verdura, leggo sempre la provenienza, se e' straniera, la evito.
 
C'è anche da considerare la mentalità dell'Agriculus communis subsp. italicus, che non è mai riuscito a "fare squadra" (termine orrendo da «motivatore aziendale» per il quale mi cospargo il capo di cenere :D) con i suoi colleghi, ma per il quale vale sempre il principio "ognuno per sè e Dio per tutti". Con il risultato che quando i produttori mettono giù un banco per vendere frutta e verdura in azienda finiscono invariabilmente per esporre prezzi più alti dei supermercati.... e la gente, che oltre a voler risparmiare preferisce anche trovare tutto quello che cerca nello stesso posto, gli pianta là le sue pere, e se le va a comprare all'Interspar.....

Io ogni tanto bazzico dei mercati che in teoria dovrebbero essere di coltivatori diretti.
Però non ci credo molto,hanno troppa varietà di prodotti.
Quelli che vendono davvero i loro prodotti in genere hanno o la frutta o la verdura o addirittura solo un prodotto in grande abbondanza.
L'ultima volta che assieme a me c'era mia madre,che è abilissima nelle contrattazioni,si è fatta appioppare (a un buon prezzo per carità) 17 kg di mele con tanto di cassetta a rendere...
 
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In ogni caso, visto che sono passate un tot di pagine e le riflessioni si ripetono come l'Oṃ Maṇi Padme Hūṃ dei monaci tibetani, torno a ricordare che nella transizione la parte riguardante il trasporto privato è solo un di cui e la transizione riguarda anche il trasporto pubblico e di merci, navale, aereo e gommato, oltre alle industrie, agli uffici ed alle abitazioni, con l'aggiunta di dazi e strumenti commerciali verso i fornitori esteri che non si adeguano.
Ed è per questo che gli articoli di parte sono a mio avviso volutamente travisati, visto 1) che fan finta di non saperlo 2) predicano la litania: se non lo fanno prima tutti gli altri io non farò nulla.
 
peccato che, il risultato della "transizione", sia uguale in tutti i campi.
cioe': pagare di piu' per avere, se va bene, uguale a prima.

e non portera' a grandi risultati, visto che, anche in tutti gli altri campi, si applica solo ai 4 gatti europei
 
Io non voglio dire che si stia intervenendo solo sulle auto.
Ma mi sembra che gli altri interventi stiano passando un po' in sordina,non se ne parla molto e forse la gente non se ne accorge perchè non la vede come una rivoluzione come sarà quella per le auto che da oltre 100 anni sono termiche.
Mi chiedo anche quali saranno le conseguenze per la vita di tutti i giorni delle persone degli altri aspetti della transizione?
In futuro non sarà più possibile prendere l'aereo per tratte coperte dai treni ad alta velocità?
E per gli acquisti sarà sempre possibile comprare roba anche da pochi centesimi facendola arrivare dall'altra parte del mondo quando magari a poca distanza ci sono gli stessi prodotti a disposizione?
Voi,che sicuramente siete più informati della media sul tema,quali cambiamenti vi aspettate per la vostra vita in nome della transizione nei prossimi anni?
A parte l'auto intendo.
 
che non si parli di altri cambiamenti non è necessariamente sintomo che non si stia facendo nulla, torniamo al discorso fatto in altro topic e che forse effettivamente era meglio fare qui, per me in merito alla transizione si è innescato quel fenomeno chiamato 'echo chambers' e anche 'effetto triceratopo' per cui ognuno accede alla notizie che gradisce per confermare le sue di teorie, poi più persone trova che la pensano come lui e più si crede di avere la verità e più ci si chiude , le 'echo chambers' sono proprio queste, bolle in cui la gente si raduna perchè la pensa allo stesso modo e le informazioni le vaglia proprio in base al convincimento, tutto il resto resta fuori e viene vissuto come ostile.
Ma non è che nasce ora, credo che in sociologia sia una cosa studiata da secoli, solo che con la rete si è amplificata.
 
Però se si sta facendo tanto secondo me sarebbe meglio se,almeno all'approssimarsi del 2035,questi risultati venissero dichiarati in pompa magna.
Un po' come dire non è che abbiamo chiesto di fare sacrificio solo a voi.
Io nel mio settore,che ha un impatto ambientale non trascurabile,non sto notando segnali di grossi cambiamenti all'orizzonte.
Salvo il solito cambiamento del chiudere baracca e burattini e andare a produrre dove costa meno e a nessuno importa se consumi un mare di risorse.
 
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