<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 254 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Rifletto sulla 'fretta' considerando la mia di esperienza nel mio mondo professionale, quindi sicuramente limitata ma comunque nel settore IT quindi probabilmente uno dei campi più innovati degli ultimi decenni. Da noi ,ma secondo in tanti altri paesi ,da decenni si è persa la capacità di programmare a lunga distanza, si ragiona molto nell'immediato e si ragiona molto sulla pezza da mettere , questo non è approccio generalizzato , però diciamo che mediamente è come ci si pone quando c'è da implementare qualcosa, il tutto inquadrato in un contesto per cui meno si spende e meglio è. Partendo da questo io mi chiedo se una transizione che non si poggia su dei punti fissi temporali sarebbe stata probabilmente mai raggiunta? Immaginiamo se ci davamo come scadenza il 2050 , ma secondo voi ora ci saremmo adoperati per un qualcosa che sarebbe dovuto entrare in campo tra 27 anni? Secondo me avremmo avuto qualche paese che probabilmente avrebbe fatto una certa programmazione a riguardo, ma tanti altri compreso il nostro che avrebbero messo in secondo piano la cosa preferendo le contingenze del momento.
Detto questo non è che vada tutto bene, anche perchè ci sono questioni che negli ultimi 2 anni sono cambiate moltissimo, vedi anche la globalizzazione che non è più quella che avevamo prima del covid, e questo pone dei nuovi problemi, come ad esempio il ruolo che la Cina ha in merito proprio alle EV .
 
Pensate solo ai telefonini, primo telefono 1871 Meucci (+ o -) Primo cellulare1957 quasi 100 anni dopo e dopo 50/60 anni siamo agli Smartphone e ogni anno ne nascono di nuovi e più tecnologici.
In nessuno di questi casi è stato chiesto il parere di ventiquattordici commissioni ambientali, zonali, culturali, animali, impattali, sesquipedali che come MINIMO servono (non serviranno, servono...basta vedere il cinema del TAP) in Italia per installare un nuovo "parco eolico" o fotovoltaico o chissà una nuova bella centrale a carbone da usare in emergenza. Perché servirà.
E per non parlare di una nuova centrale nucleare, che sarà realizzata nel 3502, quando ormai il Sole ci avrà fagocitato.
 
se ci davamo come scadenza il 2050 , ma secondo voi ora ci saremmo adoperati per un qualcosa che sarebbe dovuto entrare in campo tra 27 anni?
Il problema - IMHO - non è tanto (o almeno, non solo) la tempistica imposta per raggiungere un determinato obiettivo, quella ci sta che sia compito di un legislatore. Il punto è che è stato deciso che quell'obiettivo deve essere perseguito usando uno e un solo strumento, e questo - sempre IMHO - è l'esatto contrario di quello che dovrebbe essere lo spirito della pianificazione: il "committente" indica l'obiettivo e alcuni paletti, l'esecutore deve trovare il modo più efficiente per raggiungerlo. Che sarebbe appunto il concetto di "neutralità tecnologica", che nel nostro caso è stato preso allegramente a calci.
 
Immaginiamo se ci davamo come scadenza il 2050 , ma secondo voi ora ci saremmo adoperati per un qualcosa che sarebbe dovuto entrare in campo tra 27 anni?
A mio personalissimo avviso non si doveva mettere in campo alcuna transizione, ma lavorare progressivamente con piccoli obbiettivi raggiungibili, basandosi sul modello attuale sicuramente migliorato, che ci ha consentito di passare dall'economia industriale del carbone ai filtri sui comignoli delle navi, o dalla Benz del 1886 alla ibrida full. Ma senza diktat ideologici, che è purtroppo quello che sta avvenendo in Occidente.
 
... Non mi permetto elucubrazioni sulla loro capacità di raziocinio, ma rilevo, per il momento, che alcuni di loro che si occupavano di tematiche diverse ma altrettanto sensibili sono stati pizzicati con ingenti somme di cui dovranno chiarire la provenienza.

ma no, e' un semplice malinteso.
arabo: "devi farmi passare questa direttiva"
politico: "e sì, se mia nonna avesse avuto il trolley, sarebbe stato un tram"
il lobbista ha capito male, e gli ha procurato il trolley :D
 
Come scritto già in passato, credo che l'errore principale che noi europei stiamo commettendo sia quello di voler fare un cambiamento troppo complesso in un arco di tempo troppo breve. Il futuro è elettrico, lo sappiamo ed è giusto così, ma sostituire da un giorno all'altro una tecnologia con un'altra completamente diversa è un rischio troppo grande. Pensiamo alle emissioni: le normative hanno appena compiuto 30 anni e sono state introdotte gradualmente, ogni 5 anni, senza avere la pretesa di passare in 2-3 anni dalle vecchie auto a carburatore a veicoli a zero emissioni. Lo stesso non è accaduto con l'elettrico, nonostante il cambiamento sia molto più drastico (ricordo, per inciso, che molti motori a carburatore sono stati convertiti ad iniezione senza grossi problemi, uno per tutti i Fire). La soluzione più ragionevole sarebbe stato introdurre limiti alle emissioni di CO2 sempre più stringenti, con cadenza quinquennale, in modo da incentivare le auto ibride full e plug-in per poi giungere all'elettrico puro più in là, senza troppe forzature.
Molto positivo invece l'uso dell'elettrico in ambito urbano, per ragioni che si possono facilmente intuire
 
In nessuno di questi casi è stato chiesto il parere di ventiquattordici commissioni ambientali, zonali, culturali, animali, impattali, sesquipedali che come MINIMO servono (non serviranno, servono...basta vedere il cinema del TAP) in Italia per installare un nuovo "parco eolico" o fotovoltaico o chissà una nuova bella centrale a carbone da usare in emergenza. Perché servirà.
E per non parlare di una nuova centrale nucleare, che sarà realizzata nel 3502, quando ormai il Sole ci avrà fagocitato.

Nel 3502 penso di non esserci più (mai dire mai:D) per poter verificare. Spero di esserci nel 2035 per vedere come finirà questa storia e ritornare sul forum per leggere dei bei: "Te l'avevo detto io" sia in un senso o nell'altro;)
 
Nella storia umana una tecnologia si impone quando è più efficiente ed efficace delle altre, non c'è modo di imporla, anche se gli euroburocrati pensano il contrario. Le auto elettriche prevarranno quando saranno migliori, quando avverrà nessuno lo sa...
 
Tutto giusto e ti condivido, ma va evidenziato un “piccolissimo” dettaglio: gli incredibili progressi che citi sono frutto della ricerca e dell’ingegno liberamente espressi, mentre l’elettrificazione totale della mobilità privata è frutto unicamente della volontà politica di un nucleo ristrettissimo di decisori a Bruxelles. Non mi permetto elucubrazioni sulla loro capacità di raziocinio, ma rilevo, per il momento, che alcuni di loro che si occupavano di tematiche diverse ma altrettanto sensibili sono stati pizzicati con ingenti somme di cui dovranno chiarire la provenienza.

Anche lo sviluppo sull'efficienza dei motori termici degli ultimi 30 anni è stato spinto dal legislatore.
Altrimenti saremmo anche in Europa ai 4000 v8 da 190cv...
 
Cina: Zhejiang, Jiangxi, Fuzhou (Fujiàn), in generale le provincie più sviluppate.
Gli USA furono ovviamente i precursori realizzando gli assi di attraversamento delle città tutti dimensionati al massimo picco futuro, non corrente. Infatti si sono saturati solo sul finire degli anni 70, primi 80, ma avevano già plurime corsie negli anni 50 quando vennero costruiti. Viaggiare oggi in Cina è uno spasso: per il 90% del tempo si veleggia con corsie vuotissime.
Gianni Mazzocchi, per quanto riguarda l'Italia, lo diceva già negli anni '60...
La Cina è un caso a parte (ha avuto uno sviluppo enorme negli ultimi 20 anni), e nei servizi di Top Gear si vede come autostrade fatte di recente sono affiancate da nuove autostrade a brevissima distanza.
Gli USA? non mi pare che le strade a Los Angeles o New York siano dimensionate a sufficienza per il traffico odierno, altrimenti non mi spiego il traffico odierno.
E non c'entra la capacità di programmazione nel corso del tempo, perchè l'esplosione della mobilità privata dagli anni 50 ad oggi non era immaginabile (ne prevista). E gli spazi a disposizione non è che siano enormi per tappezzare il territorio di autostrade a 5 corsie per senso di marcia, per soddisfare la richiesta di 1 mese all'anno (come per l'adriatica o la brennero).
Poi col senno di poi siamo tutti bravissimi nel giudicare (non parlo del tuo caso, ma in generale).
 
A mio personalissimo avviso non si doveva mettere in campo alcuna transizione, ma lavorare progressivamente con piccoli obbiettivi raggiungibili, basandosi sul modello attuale sicuramente migliorato, che ci ha consentito di passare dall'economia industriale del carbone ai filtri sui comignoli delle navi, o dalla Benz del 1886 alla ibrida full. Ma senza diktat ideologici, che è purtroppo quello che sta avvenendo in Occidente.

Questo è un tuo legittimo pensiero , io sono del idea opposta , ma non tanto per un discorso di sostituire una vettura termica con una ev , ma per un cambio di paradigma della mobilità,, ma non vi tedio perché è discorso già fatto
 
Nella storia umana una tecnologia si impone quando è più efficiente ed efficace delle altre, non c'è modo di imporla, anche se gli euroburocrati pensano il contrario. Le auto elettriche prevarranno quando saranno migliori, quando avverrà nessuno lo sa...

Si potrebbe tradurre in ..quando porta più vantaggi rispetto alla tecnologiache va a sostituire , sarebbe però da definire in maniera certa cosa sia un vantaggio w soprattutto se è un vantaggio individuale o collettivo
 
Il problema - IMHO - non è tanto (o almeno, non solo) la tempistica imposta per raggiungere un determinato obiettivo, quella ci sta che sia compito di un legislatore. Il punto è che è stato deciso che quell'obiettivo deve essere perseguito usando uno e un solo strumento, e questo - sempre IMHO - è l'esatto contrario di quello che dovrebbe essere lo spirito della pianificazione: il "committente" indica l'obiettivo e alcuni paletti, l'esecutore deve trovare il modo più efficiente per raggiungerlo. Che sarebbe appunto il concetto di "neutralità tecnologica", che nel nostro caso è stato preso allegramente a calci.

Io, ma l'ho detto spesso, sono sostanzialmente su questa linea. Ovvero il futuro deve essere senza emissioni di CO2 o con minimali, irrisorie emissioni di CO2.

La transizione elettrica di tutto il mondo dell'automotive è l'unica soluzione per ottenere ciò? Sembrerebbe di no. Diverse case stanno sperimentando motori a idrogeno, che funzionano credo in modo simile a quelli a scoppio, e altri stanno sperimentando (anche nelle corse), carburanti bio, che consentono riduzioni dell'80% inferiori al già molto contenuto Euro 6D (v. Prodrive Dakar, quindi parliamo già dell'oggi, non del dopodomani).

Se si arrivasse ad emissioni "quasi zero", se non proprio zero (e sarebbe comunque ottimo, perchè per produrre tutto ciò che serve per milioni di autoveicoli elettrici, e relativi successivi smaltimenti "hai voglia" di emettere CO2), se si arrivasse dicevo a emissioni quasi azzerate con carburanti alternativi cosa si fa? Si ignora tutto ciò perchè "ormai si è deciso"? Beh si, penso che questa sarà la risposta (purtroppo).
 
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