-Bella la lettera dell'associazione ciclisti ma temo che l'affermazione "la strada è di tutti" talvolta non venga compresa correttamente dai cosidetti "utent deboli".
Purtroppo spesso questa affermazione viene letta come "la strada è principalmente proprietà dei cilclisti e le auto devono chiedere il permesso"
-Personalmente ritengo che vadano imposti percorsi protetti ove possibile, quiindi niente finte ciclabili fatte con una riga gialla sulla carreggiata, ma questi vadano rispettati e fatti rispettare sanzionando seriamente i ciclisti che non rispettano le regole.
-Forse nemmeno a quei livelli....
Di sicuro il ciclista conta molto sul fatto di venire tutelato quasi in automatico da chi viaggia a motore
( questi vedendo in lui l' elemento debole ).
Infatti, ho notato che quando sono in tanti, i ciclisti sportivi tendono ad ammassarsi,
cosa che da' sicurezza
( ovviamente parlo di strade poco battute )
piu' che stare in fila indiana.
-Difficile, almeno qua, dove il 95% delle persone e' ciclista
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