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Quasi 3.000 morti sulle strade in un anno. L’Italia peggio della media europea

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Comunque, a proposito del titolo di questo topic, la primissima notizia che ho letto stamattina: quattro ragazzi morti in Umbria per un'auto finita fuori strada. :emoji_slight_frown:
 
Appunto, un bambino che gioca rincorrendo un amico o un pallone è imprevedibile, occorre estrema cautela e previdenza.

Occorre però anche dare la giusta "lezione" anche al bambino quando torna a casa. La strada non è un posto dove correre e giocare; purtroppo però vedo troppe lacune educative da parte dei genitori. Mia figlia le ha "sentite spesso" per farle capire come ci si muove in strada da pedoni.
 
Un metro e mezzo sono centocinquanta centimetri che rappresentano la distanza fra la vita e la morte. E vi assicuro che questo è la grandissima verità.

Purtroppo è un nobile atto nelle intenzioni, ma temo poco praticabile nella realtà. Soprattutto alla guida dei mezzi pesanti, dove con le strade italiane il camion è già più largo di mezza strada, lasciare un metro e mezzo di spazio vuol dire stare dietro il ciclista per km, con relativo blocco della viabilità. Io di solito quando non ho spazio mi metto dietro il ciclista a poca distanza, fino a quando da solo non capisce che dietro ha un mezzo pesante e si sposta nella prima rientranza o marciapiede disponibile. Metodo un po' "persuasivo", ma mi permette di chiudere il sorpasso in sicurezza.

Invece mi rattrista molto il fatto che nonostante continuino ad aumentare le piste ciclabili, di fatto rimangono inutilizzate, soprattutto dai ciclisti con biciclette da corsa; perché devono giocare a fare i professionisti, altrimenti gli si rovina la media sul computerino; e quindi mandrie di ciclisti in strada (soprattutto la domenica) e ciclabili vuote che gli scorrono a fianco perché altrimenti non riescono a tenere i 40 km\h in pianura. E stesso discorso con i semafori rossi bruciati. Fermarsi rovina la performance e sganciare i pedali ad attacco rapido per mettere i piedi a terra costa fatica.
 
Io le piste ciclabili in bici le uso ovunque ci sono.
Ove non ci sono, cerco sempre di scegliere le strade più larghe e meno trafficate possibile.
Proprio perché ti può capitare di incontrare chiunque al volante, soprattutto con il proliferare di anziani in pessima forma che guidano (ho visto certe cose... da brividi!)
 
Bella la lettera dell'associazione ciclisti ma temo che l'affermazione "la strada è di tutti" talvolta non venga compresa correttamente dai cosidetti "utent deboli".
Purtroppo spesso questa affermazione viene letta come "la strada è principalmente proprietà dei cilclisti e le auto devono chiedere il permesso"
Personalmente ritengo che vadano imposti percorsi protetti ove possibile, quiindi niente finte ciclabili fatte con una riga gialla sulla carreggiata, ma questi vadano rispettati e fatti rispettare sanzionando seriamente i ciclisti che non rispettano le regole.
Una cosa di cui non si parla mai sono le aree pedonali. In queste aree le bici ed i monopattini non devono essere guidati ma condotti a mano ( salvo che non esista un'opportuna pista ciclabile riservata al traffico delle due ruote ). Purtroppo troppe volte cme pedone ho rischiato di essere urtato da ciclisti e monopattini che sfrecciano in aree pedonali o marciapiedi.
Purtroppo è difficile parlare di distanza minima in sorpasso quando le amministrazioni comunali stanno riducendo le carreggiate a poco più della larghezza di un'auto.
Se ti trovi in una strada così ( e non sto parlando di stradine di montagna o centri storici dove la larghezza ridotta è conseguenza di altri limiti ) o ti accodi alla bicicletta a 20 all'ora o la devi sorpassare incrociando le dita che non sbandi.
 
Beh si ritorna al discorso di prima: "La strada è di tutti e non delle bici in primis e gli altri utenti devono dar la precedenza ai ciclisti".
 
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