Ho letto le 5 pagine e ho letto tante inesattezze, frutto credo dell'innata tendenza all'autocommiserazione che abbiamo noi italiani.
Ora, a parte il fatto che il mondo in cui viviamo oggi è completamente cambiato rispetto anche solo a 30 anni fa e non è un modo di dire, avete idea della deindustrializzazione che c'è stata in Francia? Tanto per dirne una, nessuna, NESSUNA auto francese del segmento A e B viene prodotta in Francia da parecchi anni, quasi tutte in est Europa, Turchia o Nord Africa. Da noi la Panda e fino a non troppi anni fa la Punto facevano eccezione. Poi mi sembra che stiamo cercando il pelo nell'uovo a tutti i costi, la Pagani che non è italiana perchè il fondatore è nato altrove...ma andiamo, per favore. Allora anche le Fiat degli anni d'oro prodotte a Torino non erano torinesi perchè sulla linea di montaggio c'erano operai del sud Italia? O in effetti l'Alfa non è di Arese perchè Nicola Romeo era della provincia di Napoli? L'identità di un'azienda, ammesso che sia un argomento che abbia ancora un senso, non si individua in questo modo.
Oggi i gruppi industriali automobilistici sono multinazionali. Punto. Poi si può discutere della governance, degli equilibri di potere, ecc., però la situazione è questa.
Finchè in Italia si continuerà a disegnare, progettare e fare delle auto per me l'auto italiana non è morta.