<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ha ancora senso sovvenzionare le auto elettriche alla luce del razionamento energetico? | Il Forum di Quattroruote

Ha ancora senso sovvenzionare le auto elettriche alla luce del razionamento energetico?

Oramai è certo ci aspetta un autunno inverno difficile, con razionamenti di elettricità e costi folli delle bollette. Anzi probabilmente la crisi energetica durerà almeno fino alla primavera 2024, quindi mi domando ha senso incentivare un mezzo di trasporto che si nutre di una risorsa scarsa come l'energia elettrica? Che senso ha spingere su una forma di trasporto che consuma una risorsa non disponibile?
 
la strada è quella, un periodo di contingenza non può rimettere in discussione il tutto quanto poi oltretutto uno degli scopi è quello di arrivare a produrre energia da fonti rinnovabili.
 
come al solito, pero'... fatto al rovescio.
prima, fai in modo di avere tutta l'energia da fonti rinnovabili (o la gran parte), poi promuovi le auto a pile.

ma di fronte alle religioni, non c'e' molto da fare.
cosi' sia..
 
come al solito, pero'... fatto al rovescio.
prima, fai in modo di avere tutta l'energia da fonti rinnovabili (o la gran parte), poi promuovi le auto a pile.

ma di fronte alle religioni, non c'e' molto da fare.
cosi' sia..

purtroppo le ultime 2 righe tolgono la voglia di avere qualsiasi confronto in merito, peccato per il forum
 
In effetti se domani un cittadino andasse a ordinare una vettura elettrica usufruendo degli incentivi,consegna prevista diciamo 2 mesi e capitasse davvero quello che tutti temono cioè razionamento dell'energia per non rimanere tutti al buio e al freddo potrebbe voler dire non poter usare l'auto appena acquistata e in parte finanziata coi soldi pubblici.
Già potendole utilizzare non tutti sono entusiasti di contribuire,di sicuro non lo sono quelli che guidano una Panda primo modello,se poi fossero anche solo temporaneamente non utilizzabili sarebbe veramente un bel modo di buttare via dei soldi utili.
Secondo me se si arrivasse davvero a dover introdurre contatori che tagliano automaticamente l'erogazione della corrente quando serve o quando ne viene richiesta troppa tutta assieme (ne parlavano l'altro giorno al tg) come minimo bisognerebbe dire alla gente che si accinge a comprare un'elettrica di aspettare tempi migliori.
 
Il fatto è che quando mi taglieranno la corrente a casa, tra l'altro caramente pagata, mi scoccia un po' che debba andare a chi la usa per circolare... Fosse disponibile a sufficienza allora si può pensare alla cosiddetta transizione green. Che poi di green cosa ha visto che dipende da fossile pure l'elettricità. Si parla tanto di rinnovabili ma provate a fare un fotovoltaico a casa nemmeno più il preventivo fanno perché non ci sono più pannelli disponibili.
 
In effetti se domani un cittadino andasse a ordinare una vettura elettrica usufruendo degli incentivi,consegna prevista diciamo 2 mesi e capitasse davvero quello che tutti temono cioè razionamento dell'energia per non rimanere tutti al buio e al freddo potrebbe voler dire non poter usare l'auto appena acquistata e in parte finanziata coi soldi pubblici.
Già potendole utilizzare non tutti sono entusiasti di contribuire,di sicuro non lo sono quelli che guidano una Panda primo modello,se poi fossero anche solo temporaneamente non utilizzabili sarebbe veramente un bel modo di buttare via dei soldi utili.
Secondo me se si arrivasse davvero a dover introdurre contatori che tagliano automaticamente l'erogazione della corrente quando serve o quando ne viene richiesta troppa tutta assieme (ne parlavano l'altro giorno al tg) come minimo bisognerebbe dire alla gente che si accinge a comprare un'elettrica di aspettare tempi migliori.
Purtroppo il contatore c'è già ed operabile da remoto, te lo posso confermare perché quando ai miei clienti sono in ritardo nei pagamenti prima di staccare la corrente danno un periodo a tensione estremamente ridotta.
 
la strada è quella, un periodo di contingenza non può rimettere in discussione il tutto quanto poi oltretutto uno degli scopi è quello di arrivare a produrre energia da fonti rinnovabili.
A me pare che l’ideale delle rinnovabili sua qualcosa che appartenga solo al Vecchio Continente o, meglio, ad una ristretta ed elitaria cerchia dello stesso, con una piccola parte degli States. Il resto del mondo non se ne cura.

Un miglioramento ci sarebbe senz’altro se affrontassimo con coraggio il tema del nucleare o meglio delle centrali atomiche. Ma dobbiamo apoggiarci all’estero.

https://ilpiccolo.gelocal.it/triest...italia_in_campofederacciai_e_ansaldo-8659316/


TRIESTE L’industria siderurgica italiana con Ansaldo Nucleare. Insieme per una complessa «operazione di sistema», che prevede il raddoppio della centrale nucleare di Krško, in Slovenia, in cambio di contratti pluriennali di fornitura di energia elettrica completamente rinnovabile e a prezzi competitivi.

Il progetto, già delineato in molte parti, sarà discusso dal consiglio generale di Federacciai martedì. A portarlo sul tavolo delle imprese siderurgiche è il presidente della Federazione, Antonio Gozzi, che è anche coordinatore di Interconnector Energy Italia, il consorzio delle industrie energivore che già molto ha lavorato sul fronte dell’interconnessione della rete elettrica italiana in Europa.

In questo caso, l’operazione che vede protagonista Ansaldo Nucleare è un unicum nazionale: prevede la costruzione di un nuovo nucleo da 1.100-1.200 MW nella centrale di Krško, impianto da 700 MW per il quale la controllata di Ansaldo Energia ha già lavorato con successo negli anni scorsi, e la creazione di una newco partecipata per un terzo dai siderurgici italiani. Un miliardo e 200 milioni l’equity della società, di cui 400 milioni versati dall’industria siderurgica nazionale, che otterrebbe in cambio, con contratti di fornitura pluriennali, un terzo dell’energia nucleare prodotta. I restanti due terzi del capitale resterebbero in mano alla società pubblica slovena proprietaria dell’impianto.

«È un’operazione di sistema perché si muove Federacciai, ma potrebbero muoversi altri settori industriali energivori», spiega Gozzi nella sua doppia veste di numero uno dei siderurgici e degli energivori. «Dopo la valutazione del consiglio - aggiunge - costituiremo il team di lavoro che approfondirà la fattibilità del progetto e avvieremo interlocuzioni con la Slovenia. Ansaldo Energia è un player nazionale controllato da Cdp, Ansaldo Nucleare è un’eccellenza. I siderurgici partono per primi perché sono l’industria maggiormente energivora, ma chimica, carta e cemento hanno esigenze analoghe. Stiamo tutti investendo molto in decarbonizzazione: solare ed eolico però non bastano, abbiamo bisogna di energia di base. La fonte nucleare è stabile, rinnovabile e garantisce prezzi che permettono di difendere la nostra competitività».

La società sarebbe capitalizzata con 1,2 miliardi, mentre la costruzione dell’impianto richiederebbe un investimento di 4-5 miliardi e 5-10 anni di lavoro. La fornitura di energia da nucleare scatterebbe invece da subito, compatibilmente con le disponibilità slovene.

«È un’operazione complessa, ma ci sono i presupposti per procedere all’analisi della fattibilità tecnica. Solare ed eolico ti possono garantire tremila ore annue - insiste Gozzi - ma noi lavoriamo su 8.200 ore annue, abbiamo bisogno di energia rinnovabile di base e il nucleare lo è».

Grazie alle interconnessioni di rete, che sono 25, l’Italia acquista già energia da fonte nucleare in Europa, dalla Francia così come dalla Svizzera. Lo fanno le utility come Enel, ma nessun settore industriale sinora lo ha mai fatto attraverso un investimento diretto nella costruzione di un impianto.

Interconnector Energy Italia ha lavorato in questi anni su qualcosa di simile. Per colmare il forte differenziale con la Francia e la Germania e difendere la competitività del sistema italiano, dal 2010 sono stati assegnati agli energivori 2.500 MW di energia a prezzi analoghi a quelli dei due concorrenti europei. In cambio gli energivori si sono impegnati a realizzare 2.500 MW di reti di connessione fisiche, investendo di tasca propria in cavi.

«Abbiamo già investito un miliardo - racconta Gozzi -. Con la Francia, un investimento di 460 milioni, abbiamo realizzato 350 MW che entreranno in esercizio a fine anno. I 200 MW del Montenegro, altri 320 milioni, sono già in esercizio. I 150 MW con l’Austria entreranno in esercizio alla fine del prossimo anno».

Il piano di Interconnector prevede anche una connessione da 250-300 MW con la Slovenia. Gozzi: «L’operazione con Ansaldo Nucleare potrebbe rilanciare tale connessione, per dedicarla all’importazione di energia nucleare». Martedì, dopo il disco verde del consiglio, Federacciai e Ansaldo firmeranno l’intesa.
 
Per me non aveva senso prima e non ha senso neanche ora che si prospetta questa crisi "elettrica".
Non saprei in quanti, oggi, vogliano spendere soldi per comprarsi l'auto, coi chiari di luna che ci attendono.
Anche se i miei vicini di casa hanno appena ritirato un CHR nuovo per la moglie.....
 
Il fatto è che quando mi taglieranno la corrente a casa, tra l'altro caramente pagata, mi scoccia un po' che debba andare a chi la usa per circolare... Fosse disponibile a sufficienza allora si può pensare alla cosiddetta transizione green. Che poi di green cosa ha visto che dipende da fossile pure l'elettricità. Si parla tanto di rinnovabili ma provate a fare un fotovoltaico a casa nemmeno più il preventivo fanno perché non ci sono più pannelli disponibili.
Caro Collega, ho perso la voce per suggerire prudenza sugli interventi nel fotovoltaico, in questo momento. Poi mi sono stufato ed ho adottato la tattica di farsi una sana risma di cavoli propri.
 
tutto ruota attorno alla lobby che ha più potere, la "nostra" rivoluzione è di mandare a quel paese tutti e ritornare a bruciare rami secchi e camminare a piedi o "cò sceccu"
 
A me pare che l’ideale delle rinnovabili sua qualcosa che appartenga solo al Vecchio Continente o, meglio, ad una ristretta ed elitaria cerchia dello stesso, con una piccola parte degli States. Il resto del mondo non se ne cura.

Un miglioramento ci sarebbe senz’altro se affrontassimo con coraggio il tema del nucleare o meglio delle centrali atomiche. Ma dobbiamo apoggiarci all’estero.

https://ilpiccolo.gelocal.it/triest...italia_in_campofederacciai_e_ansaldo-8659316/


TRIESTE L’industria siderurgica italiana con Ansaldo Nucleare. Insieme per una complessa «operazione di sistema», che prevede il raddoppio della centrale nucleare di Krško, in Slovenia, in cambio di contratti pluriennali di fornitura di energia elettrica completamente rinnovabile e a prezzi competitivi.

Il progetto, già delineato in molte parti, sarà discusso dal consiglio generale di Federacciai martedì. A portarlo sul tavolo delle imprese siderurgiche è il presidente della Federazione, Antonio Gozzi, che è anche coordinatore di Interconnector Energy Italia, il consorzio delle industrie energivore che già molto ha lavorato sul fronte dell’interconnessione della rete elettrica italiana in Europa.

In questo caso, l’operazione che vede protagonista Ansaldo Nucleare è un unicum nazionale: prevede la costruzione di un nuovo nucleo da 1.100-1.200 MW nella centrale di Krško, impianto da 700 MW per il quale la controllata di Ansaldo Energia ha già lavorato con successo negli anni scorsi, e la creazione di una newco partecipata per un terzo dai siderurgici italiani. Un miliardo e 200 milioni l’equity della società, di cui 400 milioni versati dall’industria siderurgica nazionale, che otterrebbe in cambio, con contratti di fornitura pluriennali, un terzo dell’energia nucleare prodotta. I restanti due terzi del capitale resterebbero in mano alla società pubblica slovena proprietaria dell’impianto.

«È un’operazione di sistema perché si muove Federacciai, ma potrebbero muoversi altri settori industriali energivori», spiega Gozzi nella sua doppia veste di numero uno dei siderurgici e degli energivori. «Dopo la valutazione del consiglio - aggiunge - costituiremo il team di lavoro che approfondirà la fattibilità del progetto e avvieremo interlocuzioni con la Slovenia. Ansaldo Energia è un player nazionale controllato da Cdp, Ansaldo Nucleare è un’eccellenza. I siderurgici partono per primi perché sono l’industria maggiormente energivora, ma chimica, carta e cemento hanno esigenze analoghe. Stiamo tutti investendo molto in decarbonizzazione: solare ed eolico però non bastano, abbiamo bisogna di energia di base. La fonte nucleare è stabile, rinnovabile e garantisce prezzi che permettono di difendere la nostra competitività».

La società sarebbe capitalizzata con 1,2 miliardi, mentre la costruzione dell’impianto richiederebbe un investimento di 4-5 miliardi e 5-10 anni di lavoro. La fornitura di energia da nucleare scatterebbe invece da subito, compatibilmente con le disponibilità slovene.

«È un’operazione complessa, ma ci sono i presupposti per procedere all’analisi della fattibilità tecnica. Solare ed eolico ti possono garantire tremila ore annue - insiste Gozzi - ma noi lavoriamo su 8.200 ore annue, abbiamo bisogno di energia rinnovabile di base e il nucleare lo è».

Grazie alle interconnessioni di rete, che sono 25, l’Italia acquista già energia da fonte nucleare in Europa, dalla Francia così come dalla Svizzera. Lo fanno le utility come Enel, ma nessun settore industriale sinora lo ha mai fatto attraverso un investimento diretto nella costruzione di un impianto.

Interconnector Energy Italia ha lavorato in questi anni su qualcosa di simile. Per colmare il forte differenziale con la Francia e la Germania e difendere la competitività del sistema italiano, dal 2010 sono stati assegnati agli energivori 2.500 MW di energia a prezzi analoghi a quelli dei due concorrenti europei. In cambio gli energivori si sono impegnati a realizzare 2.500 MW di reti di connessione fisiche, investendo di tasca propria in cavi.

«Abbiamo già investito un miliardo - racconta Gozzi -. Con la Francia, un investimento di 460 milioni, abbiamo realizzato 350 MW che entreranno in esercizio a fine anno. I 200 MW del Montenegro, altri 320 milioni, sono già in esercizio. I 150 MW con l’Austria entreranno in esercizio alla fine del prossimo anno».

Il piano di Interconnector prevede anche una connessione da 250-300 MW con la Slovenia. Gozzi: «L’operazione con Ansaldo Nucleare potrebbe rilanciare tale connessione, per dedicarla all’importazione di energia nucleare». Martedì, dopo il disco verde del consiglio, Federacciai e Ansaldo firmeranno l’intesa.

Ma quello è sicuramente un discorso da fare e probabilmente da sviluppare nel corso dei prossimi anni , del resto si è sempre detto che il discorso sarà lungo e complesso, ma le contingenze del momento a mio avviso posso o giustamente pretendere degli interventi ora ma non cambiare la strada intrapresa
 
Ma quello è sicuramente un discorso da fare e probabilmente da sviluppare nel corso dei prossimi anni , del resto si è sempre detto che il discorso sarà lungo e complesso, ma le contingenze del momento a mio avviso posso o giustamente pretendere degli interventi ora ma non cambiare la strada intrapresa
Il problema, a mio modesto modo di vedere, sta proprio nella strada intrapresa. È evidente che le rinnovabili non bastano e che per qualche decennio dovranno convivere fossili e rinnovabili. La soluzione probabilmente sarà la fusione nucleare, che dubito di riuscire a vedere nella mia vita e che forse vedrà nostra figlia.
Sopprimere la mobilità individuale, che da sempre è stata una delle massime aspirazioni umane, mi pare difficile.
Castrare solo l’Europa mentre il resto del mondo si fa gli affari propri, mi pare poco sensato.
 
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