<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Quale futuro per Alfa Romeo? | Page 251 | Il Forum di Quattroruote

Quale futuro per Alfa Romeo?

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Questa thread è sul futuro dell'Alfa. Il marchio (l'azienda ce la siamo giocata quarant'anni fa) sopravviverà se e solo se farà utili. Quindi, come fanno tutti gli altri, dovrà fare modelli che si vendono con profitto; solo così potrà finanziare anche modelli che puntano tutto sulla bella meccanica.
Problema: più passa il tempo più i modelli che si vendono hanno poco a che fare con la bella meccanica e molto con altro. Quindi, se l'alternativa è fare un paio di suv con meccanica normale ma con tutti i fiocchetti che il mercato chiede e modelli raffinatissimi con conseguente prezzo fuori da ogni logica e zero appeal, sei obbligato a fare i primi. Come fanno i tedeschi.
E questo senza parlare dell'auto elettrica. Ad essere realisti, se vogliamo pensare al futuro di Alfa dobbiamo guardare a Tesla: un marchio senza alcuna storia alle spalle, che fa macchine che vanno fortissimo anche in pista e con un'ecosistema hw+sw che è anni avanti. E che ora fa anche utili che le premium si sognano.

A me sembra che siamo come quelli che si scannavano sui Nokia quando era uscito l'iPhone

Tranne che le Tesla vadano fortissimo in pista il resto è tristemente giusto. A meno di considerare piste quelle da Kart.
 
Questa thread è sul futuro dell'Alfa. Il marchio (l'azienda ce la siamo giocata quarant'anni fa) sopravviverà se e solo se farà utili. Quindi, come fanno tutti gli altri, dovrà fare modelli che si vendono con profitto; solo così potrà finanziare anche modelli che puntano tutto sulla bella meccanica.
Problema: più passa il tempo più i modelli che si vendono hanno poco a che fare con la bella meccanica e molto con altro. Quindi, se l'alternativa è fare un paio di suv con meccanica normale ma con tutti i fiocchetti che il mercato chiede e modelli raffinatissimi con conseguente prezzo fuori da ogni logica e zero appeal, sei obbligato a fare i primi. Come fanno i tedeschi.
E questo senza parlare dell'auto elettrica. Ad essere realisti, se vogliamo pensare al futuro di Alfa dobbiamo guardare a Tesla: un marchio senza alcuna storia alle spalle, che fa macchine che vanno fortissimo anche in pista e con un'ecosistema hw+sw che è anni avanti. E che ora fa anche utili che le premium si sognano.

A me sembra che siamo come quelli che si scannavano sui Nokia quando era uscito l'iPhone

Peccato che invece qui stiamo tornando indietro allo star tac.

E alla retorica del perché costa troppo non credo. La verità è che gli costa di meno farle, ergo ci guadagnano di più.
Tanto raffinate o sempliciotte, l'utente finale sempre al costo da premium tedesca lo deve pagare un carro nuovo.
Ma sei libero di farti convincere dalla vulgata che va per la maggiore.

Il prodotto attuale non ha ancora nulla dell'avanguardia elettrica.

Elettrico o termico non è certo quello il problema. Ma come viene concepita un'auto.
Progettare un auto elettrica pensata per la performance e il piacere di guida porterà ad un prodotto ovviamente diverso dal ricarrozzare un generico telaio elettrificato pensato x 12/13 marchi e magari pure per qualche veicolo commerciale (Doblò).

Ergo si continua a confutare con argomenti fuorvianti (in buonafede, sia chiaro), perché si guarda il dito invece della luna...
 
Peccato che invece qui stiamo tornando indietro allo star tac.

E alla retorica del perché costa troppo non credo. La verità è che gli costa di meno farle, ergo ci guadagnano di più.
Tanto raffinate o sempliciotte, l'utente finale sempre al costo da premium tedesca lo deve pagare un carro nuovo.
Ma sei libero di farti convincere dalla vulgata che va per la maggiore.

Il prodotto attuale non ha ancora nulla dell'avanguardia elettrica.

Elettrico o termico non è certo quello il problema. Ma come viene concepita un'auto.
Progettare un auto elettrica pensata per la performance e il piacere di guida porterà ad un prodotto ovviamente diverso dal ricarrozzare un generico telaio elettrificato pensato x 12/13 marchi e magari pure per qualche veicolo commerciale (Doblò).

Ergo si continua a confutare con argomenti fuorvianti (in buonafede, sia chiaro), perché si guarda il dito invece della luna...
Quindi nessuno fa più segmento C con meccanica raffinata non perché costa troppo ma perché gli gira così.
 
Quindi nessuno fa più segmento C con meccanica raffinata non perché costa troppo ma perché gli gira così.
costa troppo in base a cosa? Una Panda base costa di listino 14mila euro che poi alla resa dei conti fanno sempre quei suoi 18-19mila, una compatta di listino parte attorno ai 25mila euro, eppure ricordo periodi in cui ogni marchio era autonomo, tutti questi marchi vendevano a prezzi alti e i clienti erano contati, chi poteva comprava la Filvia, chi non poteva la 500 e amen....eppure i conti erano sempre in ordine. Non c'erano tutti questi giochetti finanziari, c'erano le cambiali semmai e stop. Oggi ste macchine costano care al costruttore, ci dicono che non ci si arriva, ci dicono che ci guadagnano poco, ci dicono ci dicono e noi crediamo a tutto ma la realtà è che ci vendono un prodotto finanziario a CARISSIMO prezzo dandoci in cambio un oggetto che non costa una mazza, molto ma molto ma molto meno di quello che crediamo. Non compriamo una Mercedes (in questa discussione un Alfa) ma paghiamo dei soldi ad una finanziaria che in cambio ci fa guidare una macchina per diversi anni facendoci credere che un giorno sarà nostra, ma prima di quel giorno o ci proporranno un nuovo servizio finanziario o salderemo l'ultima rata 5 minuti prima di portarla in demolizione. Sarò cinico ma io sta favola che costa troppo non ci credo, e se davvero costa troppo che aumentino sti listini e ce le facciano comprare con 36 rate a quei 4 che possono permettersele.
 
La considerazione da fare sul futuro di Alfa Romeo sta tutta nel suo passato (tecnico, sportivo) la cui memoria anno dopo anno svanisce, dato che il supporto "fisico" piano piano si estingue per sopraggiunti limiti di età.
Fatto tragico per gli ultimi appassionati, che si rifugiano nelle Alfa storiche (diciamo fino alla 75) rifuggendo o accettando tiepidamente tutti i modelli del biscione prodotti nell'era Fiat prima e FCA poi (compresa Giulia dei miracoli, che sembrava da loro - gli alfisti- messianicamente attesa ma poi tradita finendo messa in croce dal mercato, e non se ne parla certo di resurrezione).
Per la maggior parte dei clienti, escludendo gli alfisti sopravissuti e quelli più giovani appassionati, Alfa Romeo significa sì vetture sportive abbordabili, ma è una conoscenza superficiale, limitata banalmente al riconoscimento di maggiori prestazioni, basata meno sull' esperienza personale e diretta, e più sull' attuale pensiero sul marchio (quasi un luogo comune), un misto di echi del passato importante, e più recenti reclame "cuore sportivo" o "meccanica delle emozioni". Concetti questi ultimi due tanto esaltanti ma all'atto pratico vaghi, sempre meno supportati da risultati reali: altri tempi quando la Giulia (la prima) veniva pubblicizzata come la vettura per la famiglia che vinceva le corse, con il non trascurabile fatto che le corse le vinceva per davvero, senza cardiaci riferimenti o ricerca di emozioni promesse.
Alla gallica Stellantis interessa produrre o vendere vetture il più possibile, sfruttando al massimo tutte le sinergie possibili presenti e future per risparmiare differenziando quanto basta modelli aventi origine comune ma immessi sul mercato con i diversi brand del gruppo.
Ecco perchè Alfa Romeo non l'hanno sepolta: gli fa comodo utilizzare il richiamo del marchio, esca di facile utilizzo per attirare una clientela che in qualche modo risulta ricettiva e sensibile a quegli echi alfistici di cui scrivevo sopra (e che non comprerebbe Fiat o Puegeot) e piazzargli in realtà un bel ricarrozzamento oggi (vedi Jeep-Tonale) e senza tante resistenze in futuro un nuovo modello basato su un pianale-powertrain unico praticamente per tutti i modelli (e quindi in sostanza la stessa auto). E fare utili il più possibile.
Altro che passione per l'auto, non prendiamoci in giro.
 
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La considerazione da fare sul futuro di Alfa Romeo sta tutta nel suo passato (tecnico, sportivo) la cui memoria anno dopo anno svanisce, dato che il supporto "fisico" piano piano si estingue per sopraggiunti limiti di età.
Fatto tragico per gli ultimi appassionati, che si rifugiano nelle Alfa storiche (diciamo fino alla 75) rifuggendo o accettando tiepidamente tutti i modelli del biscione prodotti nell'era Fiat prima e FCA poi (compresa Giulia dei miracoli, che sembrava da loro - gli alfisti- messianicamente attesa ma poi tradita finendo messa in croce dal mercato, e non se ne parla certo di resurrezione).
Per la maggior parte dei clienti, escludendo gli alfisti sopravissuti e quelli più giovani appassionati, Alfa Romeo significa sì vetture sportive abbordabili, ma è una conoscenza superficiale, limitata banalmente al riconoscimento di maggiori prestazioni, basata meno sull' esperienza personale e diretta, e più sull' attuale pensiero sul marchio (quasi un luogo comune), un misto di echi del passato importante, e più recenti reclame "cuore sportivo" o "meccanica delle emozioni". Concetti questi ultimi due tanto esaltanti ma all'atto pratico vaghi, sempre meno supportati da risultati reali: altri tempi quando la Giulia (la prima) veniva pubblicizzata come la vettura per la famiglia che vinceva le corse, con il non trascurabile fatto che le corse le vinceva per davvero, senza cardiaci riferimenti o ricerca di emozioni promesse.
Alla gallica Stellantis interessa produrre o vendere vetture il più possibile, sfruttando al massimo tutte le sinergie possibili presenti e future per risparmiare differenziando quanto basta modelli aventi origine comune ma immessi sul mercato con i diversi brand del gruppo.
Ecco perchè Alfa Romeo non l'hanno sepolta: gli fa comodo utilizzare il richiamo del marchio, esca di facile utilizzo per attirare una clientela che in qualche modo risulta ricettiva e sensibile a quegli echi alfistici di cui scrivevo sopra (e che non comprerebbe Fiat o Puegeot) e piazzargli in realtà un bel ricarrozzamento oggi (vedi Jeep-Tonale) e senza tante resistenze in futuro un nuovo modello basato su un pianale-powertrain unico praticamente per tutti i modelli (e quindi in sostanza la stessa auto). E fare utili il più possibile.
Altro che passione per l'auto, non prendiamoci in giro.

Analisi ovviamente amara ma credo verosimile. Oggi le sfide internazionali dell'automobile impongono determinate scelte, per non risultare obsoleti e per restare ancorati al mercato, senza esserne cacciati fuori.

Questo non lo vediamo certamente solo sul brand Alfa Romeo. Basti vedere cosa succede nel mondo: un abominevole Suv della Lotus (almeno per i fans del marchio), un Suv addirittura della Ferrari, vetture "sportive" ibride con motori a ciclo Miller o Atkinson, ovvero almeno sulla carta la negazione della sportività, una prossima 595 Abarth elettrica (quasi una bestemmia per i veri abarthisti), persino Suv Aston, Bentley e Rolls, poi Bmw a trazione anteriore, vetture Audi e Mercedes che si guidano quasi da sole, coupè messe al bando quasi da tutti, spider quasi scomparse. Io credo che tutti gli appassionati veri, di qualunque brand, abbiano da lamentarsi di qualcosa.

Signori apriamo gli occhi, il mondo dell'auto è stato stravolto, rivoluzionato, violentato. Alfa Romeo, che ri-parte da 2 modelli, non può certo vivere in una nuvoletta felice, in un orticello esclusivo, non può attingere all'album dei ricordi nel presentare i modelli del futuro, al contrario, deve cercare di anticipare la storia. Deve quanto meno adeguarsi ai tempi, per vendere, perchè l'imprenditoria ha un obiettivo primario e imprescindibile: il mercato.
 
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Allora chiudere.

Meglio un giorno da leoni che cento da pecora.

E a cassino si ritorni a costruire fiat, Maserati e qualche francese


PS - e cmq non è proprio così. Un conto è vedersi costretti a inseguire il mercato costruendo SUV ed elettriche. Un altro è farlo ricarrozzando dal basso con evidenti downground.
Certo che un costruttore preferisce le economie di scala spinte al massimo. È ovvio. Ma poi cosa resta al prodotto? Che scelta ha il cliente? Anche quello meno mainstream, che in certi marchi dovrebbe ancora trovare la propria rappresentanza?
 
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Allora chiudere.

Meglio un giorno da leoni che cento da pecora.

E a cassino si ritorni a costruire fiat, Maserati e qualche francese


PS - e cmq non è proprio così. Un conto è vedersi costretti a inseguire il mercato costruendo SUV ed elettriche. Un altro è farlo ricarrozzando dal basso con evidenti downground.
Certo che un costruttore preferisce le economie di scala spinte al massimo. È ovvio. Ma poi cosa resta al prodotto? Che scelta ha il cliente? Anche quello meno mainstream, che in certi marchi dovrebbe ancora trovare la propria rappresentanza?
Non chiudono Alfa perchè lasciano aperte tutte le porte verso il mercato (anzi ogni tipo di mercato), tenendola in vita non per darle una continuità rispettosa del suo passato (di avanguardia nella tecnica e di aver primeggiato nelle competizioni), ma solo come cavallo di troia per piazzare il loro prodotto iperstandardizzato (ovviamente in downground) vendendo (e pure caro) l'illusione di possedere un' Alfa Romeo, consci che non è una vera Alfa Romeo.
E tutti i costruttori ormai si sono appiattiti su questo comportamento, cercando di "spalmare" su tutta la loro produzione, soprattutto quella in basso da grandi numeri, l' immagine percepita di esclusività, lusso ed elevata tecnologia che in realtà è riservata solo alle alte gamme, tipo MB o BMW.
Ma con una sostanziale differenza, loro una serie S o una serie 7 di riferimento la producono per davvero oggi, fatto che gli permette di tenere saldamente le loro posizioni e l'immagine percepita; Alfa al contrario non ha più nessun prodotto reale e tangibile in cui si materializzi il suo spirito (vabbè non esageriamo, diciamo filosofia costruttiva) ma solo sempre più vaghi riferimenti al suo passato (Giulia/Stelvio infatti ne hanno sofferto pur nella loro eccellenza), e questo permette a Stellantis di violentarla senza tanti problemi, pur di portarsi casa una fettina di mercato in più.
La meccanica delle illusioni.
 
Scusate ot, ma dove si trovano i post in cui si parlava di aumento spettacolare :) :) :) delle vendite alfa spagnola? Da dove storicamente arrivano le stelvio kmo non vendute dalla rete ufficiale italiana.
 
sembra che nel passato le case automobilistiche fossero enti benefattori a cui non interessava vendere o fare profitti, interessava eccome ma lo facevano in altri modi e con altri modelli rispetto ad ora.
Il modello di padre di famiglia che si comprava la giulia per portarci moglie e figli ma allo stesso tempo per sentirsi in pista ormai non è più attuale, si è molto mitigato anzi forse nella massa, che è questa a cui io mi rivolgo, a quasi preso un accezione negativa, si deve quindi puntare su altri modelli anche perchè mentre negli anni 60 le vetture le comprava il padre di famiglia ora spesso sono quelle aziendali che vanno in dotazione a una massa più eterogenea di clienti, si va dall'appassionato alla donna in carriera che nella maggior parte dei casi di sentirsi in pista con la sua vettura poco interessa.
In questo modello automobilistico occorre capire come ci ci inserisce l'Alfa, io concordo con vecchioalfista che probabilmente non è neanche detto che ci si riesca ad inserirla se non tradendo le origini ed a quel punto tanto vale utilizzare al marchi. Altrimenti le strade sono 2 , o quella di ora che si spera a modelli più generalisti con un poco di imprinting Alfa per fare numeri affianca modelli più passionali, o altrimenti far diventare il marchio di nicchio a bassi numeri, un poco come può essere la lotus , ma è veramente complessa come strada.
 
Ti invito ad essere meno provocatorio nell'esprimere le tue (rispettabilissime) opinioni. Ognuno ha le proprie, e tutti dobbiamo rispettare tutti.
Ok Pilota, hai ragione e chiedo scusa. Dimentico sempre che le parole scritte non beneficiano del tono di voce che può dare un messaggio assai meno provocatorio di quello che sembra.
Rimane il fatto che è facile fare gli strateghi per i quali è tutto sbagliato quando paga qualcun'altro. Costruire automobili è un gioco molto, molto rischioso; i cosiddetti marchi premium fanno margini ridicoli per i quali, in altri settori merceologici molto meno cool, nessuno si sporcherebbe le mani e questo la dice lunga su quanto è facile sbagliare (Giulia ricorda niente a nessuno?).
Tutti vorremmo un'Alfa fatta di preziosismi, la realtà è che o fai ANCHE macchine "semplici" che ti permettono di fare non solo volumi ma, soprattutto, quattrini, oppure vai gambe alla'aria. A meno che non ti chiami Ferrari ma non è questo il caso. Solo così puoi fare ANCHE auto super raffinate. Basta vedere quello che fanno i tedeschi.

P.S. ormai le auto "semplici" hanno raggiunto prezzi da lusso sfrenato e semplici non sono affatto per caratteristiche che poco hanno a che fare con sospensioni e geometrie e molto con l'elettronica, che oggi è, e sempre di più sarà, il valore più importante per il mercato. Una pulg-in di segmento C costa non meno di 50000 (cinquantamila) euro e una BEV, l'unica che fra pochissimo sarà disponibile, anche di più. Un contenimento dei costi da qualche parte lo vuoi fare o pensi di poter vendere un'auto, con tutta la tecnologia obbligatoria per legge o richiesta dal mercato e in più una meccanica da supersportiva al signor Rossi? No, perché poi ci lamentiamo dei prezzi. E fra le varie caratterisctiche su cui si può risparmiare, indovina su quale si inetrviene? Su quella che interessa di meno agli acquirenti
 
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