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Conseguenze del conflitto in Ucraina (e di altre guerre) sui prezzi dei carburanti

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Ieri su Radio24 l'ormai onnipresente presidente di Nomisma Energia Tabarelli diceva che il gas a Tarvisio ha un costo di produzione, trasporto compreso, di 6 euro/MWh. Sarebbe interessante sapere come si arriva ai 150 che segna il mercato oggi.....
Ricavare il prezzo che l'importatore (l'Eni di turno ad esempio) paga non è cosi facile ,si potrebbe basare su formule di prezzo tipo sul mese o trimestre avanti. 6€ al MWh è una balla pazzesca. Già solo farlo passare da Tarvisio chiede quasi 1,5€ di tariffa entry exit.
 
io ricordavo che la maggior parte dei chip arriva da Taiwan più che dalla Cina , quindi per ora dovrebbero non esserci problematiche date dalla guerra in Ucrina, poi certo se come alcuni pensano la Cina tra non molto arriverà a risolvere la situazione con Taiwan allora si che ne avremo di problemi
Quì indica:
"Russia e Ucraina giocano un ruolo sicuramente non trascurabile sul lato midstream della filiera, essendo importanti esportatori di materiali per le fasi di produzione dei chip. L’Ucraina è infatti uno dei principali esportatori di neon (nello specifico, il C4F6, nella sua versione purificata ai fini industriali), fornitura essenziale per l’impiego della litografia ultravioletta – passaggio chiave per l’incisione dei wafer di silicio – la cui tecnologia è di matrice americana, ma impiegata su scala industriale dall’azienda olandese ASML, e in parte da Tokyo Electron e Applied Materials. Nel 2014, in seguito all’invasione russa della Crimea, il prezzo del neon è schizzato del 600% come ricorda Fortune. La Russia, invece, è responsabile del 45% della produzione mondiale di palladio. Si tratta di un metallo prezioso utilizzato in molti chip di memoria e per i sensori, oltre come catalizzatore dall’automotive per il controllo delle emissioni, inserito tra i materiali critici nella lista della Commissione europea e tra i cosiddetti platinum group metals (PMG)."
https://formiche.net/2022/02/guerra-ucraina-chip-gli-scenari/
 
L’Ucraina è infatti uno dei principali esportatori di neon (nello specifico, il C4F6, nella sua versione purificata ai fini industriali), fornitura essenziale per l’impiego della litografia ultravioletta – passaggio chiave per l’incisione dei wafer di silicio – la cui tecnologia è di matrice americana, ma impiegata su scala industriale
ecco, a me parlavano proprio di un gas per la produzione dei chip.
 
Quì indica:
"Russia e Ucraina giocano un ruolo sicuramente non trascurabile sul lato midstream della filiera, essendo importanti esportatori di materiali per le fasi di produzione dei chip. L’Ucraina è infatti uno dei principali esportatori di neon (nello specifico, il C4F6, nella sua versione purificata ai fini industriali), fornitura essenziale per l’impiego della litografia ultravioletta – passaggio chiave per l’incisione dei wafer di silicio – la cui tecnologia è di matrice americana, ma impiegata su scala industriale dall’azienda olandese ASML, e in parte da Tokyo Electron e Applied Materials. Nel 2014, in seguito all’invasione russa della Crimea, il prezzo del neon è schizzato del 600% come ricorda Fortune. La Russia, invece, è responsabile del 45% della produzione mondiale di palladio. Si tratta di un metallo prezioso utilizzato in molti chip di memoria e per i sensori, oltre come catalizzatore dall’automotive per il controllo delle emissioni, inserito tra i materiali critici nella lista della Commissione europea e tra i cosiddetti platinum group metals (PMG)."
https://formiche.net/2022/02/guerra-ucraina-chip-gli-scenari/

io mi fermavo a chi produce i Chip, certo che poi effettivamente c'è anche il discorso delle materie prime che servono per realizzare questi e altre componenti delle autovetture e quindi come si legge entrano in gioco anche attori come la Russia e l'Ucraina, questo a dimostrazione che l'economia ormai lavora in ambito mondiale e pensare di tornare a situazioni del 900 mi sembra veramente impossibile
 
io mi fermavo a chi produce i Chip, certo che poi effettivamente c'è anche il discorso delle materie prime che servono per realizzare questi e altre componenti delle autovetture e quindi come si legge entrano in gioco anche attori come la Russia e l'Ucraina, questo a dimostrazione che l'economia ormai lavora in ambito mondiale e pensare di tornare a situazioni del 900 mi sembra veramente impossibile
Esatto, ormai è tutta una sinergia, il problema più grave potrebbe essere proprio la filiera (o parte di essa) per produrre il componente finale, alla fine al consumatore viene indicato carenza di chip come se fosse prodotto da una sola azienda o paese.
 
Una buona soluzione, avendo spazio e manualità, è comprare un grosso accumulo d'acqua (anche 2 mc), e programmare la centralina in modo che quando la batteria è piena dia precedenza a scaldare l'accumulo in previsione della notte.
Con uno scambiatore si può usare l'accumulo per riscaldamento o sanitaria, senza sfruttare a fondo la batteria tutte le notti, e senza cedere corrente alla rete al prezzo delle patate.

Nel mio impianto ho già un accumulo da mille litri che pensavo di scaldare a batteria carica. Del resto col 110 non pagano l'energia che immetti in rete.
 
Nel mio impianto ho già un accumulo da mille litri che pensavo di scaldare a batteria carica. Del resto col 110 non pagano l'energia che immetti in rete.
Perfetto, il prossimo passo è staccare la resistenza elettrica del sistema anti legionella, e sfruttare la pompa di calore per quella funzione.
 
gasolio € 1,869/litro

però è rimasto nella cisterna

i miei 2 serbatoi (52 + 44 litri) sono praticamente pieni

autonomia 1600 chilometri

vado avanti 2 o 3 mesi prima di rifornire

la situazione in Ucraina dovrebbe risolversi prima

Per casa avrei una vecchia caldaia a legna (utilizzata da 40 anni come "mobile bar"), ma temo sia vietato metterla in funzione (intendo collegarla al circuito dell'acqua calda dei termosifoni)
 
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